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Però giocano sempre quegli altri...
Come detto questione di opinioni.
Ma dubito che Fusco sia la prima scelta come 9.
Scusate, però, chi è Todaro? Confesso la mia ignoranza, ma non l'ho mai sentito nominare

Todaro, come Casartelli e Ragusi, ha iniziato in Asr Milano, poi Cus Milano e a 14 anni è andato in Inghilterra, Ragusi in Francia e Casartelli Benetton e Paese...sono nazionali U20.
Todaro ha esordito nel campionato inglese dei grandi facendo parecchie mete.
Non so come consideri la sua formazione

supermax ha scritto: 10 nov 2025, 18:38 Però, tornando al semplice fatto tecnico, a me sembra che i migliori risultati medi della nazionale italiana siano molto più il risultato dell'innalzamento del valore medio degli "italiani" piuttosto che dell'innesto degli equiparati. Abbiamo una profondità di movimento mai avuta. Una volta se si facevano male Castrogiovani, Canale, Orquera (!), De Marigny, Dellapé e compagnia cantante non sapevamo chi mettere. Ci siamo scordati che per quasi venti anni non siamo riusciti ad avere un'apertura decente di formazione italiana? E le ali? E le seconde linee? Adesso la situazione è molto diversa (specie nel settore degli avanti) e francamente non penso che il miglioramento sia legato solo o in massima parte agli equiparati. Questa nazionale è molto più figlia del movimento di quanto si ritenga ed il mediano di mischia di buona fattura lo abbiamo formato (Fusco) solo che ora è infortunato. E dietro Ioane, Capuozzo e Brex ci sono i Marin, Pani, Todaro, Gesi ecc ecc.

Concordo in toto. È vero che Ioane, Capuozzo e (specialmente ieri) Varney sono assi di briscola che abbiamo pescato da un mazzo che non abbiamo mischiato noi, ma è anche vero che l'intelaiatura di questa squadra in blu viene dagli anni grassi di buone U20, per le quali non ringrazieremo mai abbastanza Stephen Aboud e O'Shea che l'ha portato qui da noi.

Per me conta tanto che i nostri giocatori stiano andando all estero, ancora meglio quando come Todaro, vanno via da ragazzini, in modo che li completino la loro specializzazione.
Sul discorso profondità, ci andrei piano, sabato ha giocato molto bene gente che ha avuto spesso prestazioni altalenanti, adesso ci serve maggiore continuità. Una sconfitta sotto i 20 punti contro il SA già sarebbe un buon segnale

La formazione dei ragazzi italiani sta dando, a partire dalla leva del 1997, ottimi frutti.
È evidente dai risultati, con una certa continuità, fin dalle nazionali giovanili.
Sappiamo il perché. Deriva da una scelta di sistema, che ha dato evidenze non casuali.

Ci sono nazioni con tradizioni e competenze nello sport, rugby compreso, che hanno raggiunto, per vari motivi, una sorta di stabilità che difficilmente potrà progredire. Per cause economiche, di concorrenza, di bacino "rugbystico".

Altre, come il Sud Africa, con la possibiltà di accedere al rugby per tutti, in una decina di anni, è molto progredita. È continuerà.

L' Argentina vive su un sistema sportivo e sociale particolare. Negli sport di squadra emerge in modo puntuale, nonostante le mille difficoltà economiche.

In Europa, l'Italia avrebbe notevoli possibilità di sviluppo, impossibili, ad esempio nei Peesi celtici, per potenziale bacino rugbystico.
Questa sarebbe la vera sfida, per avere, come risultato, tra gli altri, più sociali, un maggiore successo delle Nazionali.

Come evidenziato in altro topic, abbiamo aree quasi vergini.
Ne beneficerebbe la Nazionale, ma anche la Società civile, se si crede nello sport.
Ne avremmo molto bisogno.

pepe carvalho ha scritto: 10 nov 2025, 19:02 Non so come consideri la sua formazione

Si è seduto dalla parte del torto e adesso non riesce più a rialzarsi...

Beh, se il torto o la ragione li stabilisci tu...

pepe carvalho ha scritto: 10 nov 2025, 19:02 Non so come consideri la sua formazione

La considero mista, quindi molto diversa da quella di un Lynagh o un Capuozzo formati totalmente all'estero.
Quando la formazione è ibrida si impone al giocatore di fare una scelta non revocabile e poiché da quello che dite questo ragazzo ha vestito la maglia di una rappresentativa italiana direi che la scelta è stata fatta.
Quindi per quel niente che vale l'opinione di uno seduto dalla parte del torto per me va benissimo

Mi fa specie però leggere alcuni che magnificano il lavoro di formazione autoctono nella stessa pagina in cui uno che il formatore lo fa di mestiere invita i ragazzini ad andare all'estero

Come ci sono studenti italiani che completano la formazione all'estero (e viceversa per gli stranieri), e come ci sono tanti stranieri che studiano canto lirico a Parma o scultura a Carrara o liuteria alla scuola di Scrollavezza.
Si va dove si suppone siano più avanti in un certo campo

Sparsi nelle varie nazionali ai mondiali di volley c'erano dieci tecnici italiani. Nel rugby non lo abbiamo nemmeno noi, un tecnico italiano.
Saranno avanti nella pallavolo?

Personalmente, non mi disturba il fatto che un giovane vada a imparare all'estero, in nessun campo. Basta che poi non si fermi là, se studente, o non scelga poi quella nazionale, se sportivo.

"Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati" è un firma devo aver letto da qualche parte fino a poco tempo fà...

Nel ciclismo a fine anni '90-inizio anni Duemila eravamo LA scuola di riferimento, tantissimi ragazzini stranieri venivano mandati qui a imparare il mestiere.
Mai sentito un inglese lamentarsi della formazione di Cavendish o uno slovacco di quella di Sagan (giusto per citare due campioni del mondo).

ruttobandito ha scritto: 11 nov 2025, 10:21 "Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati" è un firma devo aver letto da qualche parte fino a poco tempo fà...

Brecht, Opera da tre soldi, ma sono certo tu lo sappia.

Ribadisco che per essere un argomento trito e ritrito e che annoia tutti vi ci mettete in tanti a tritare con me anziché limitarvi allo sbadiglio
Strano