Inviato: 13 feb 2007, 20:47
Molti si chiedono quale posizione assumerà la nostra associazione in merito all’insediamento della nuova base Ederle 2 nell’area Dal Molin.
Come è noto la realizzazione della nuova base causerà la dismissione dei nostri impianti sportivi dalla loro destinazione attuale.
Ovviamente siamo ben consci che il destino delle nostre infrastrutture e dei nostri spazi dipenda strettamente dal relativo permesso rilasciato dalle autorità militari. Questa convenzione ci ha consentito per trent'anni di svolgere regolarmente la nostra attività sportiva, anche se con grossi sacrifici visto che ogni costruzione, le tribune, il club, spogliatoi e palestra, ed ogni spesa di manutenzione degli immobili o del tappeto erboso o di consumi di acqua, gas ed energia è sempre stata sostenuta direttamente da noi, spesso solo grazie al volontariato dei soci e degli atleti.
<b>I sacrifici, i lavori, tutti gli sforzi fin qui compiuti sono stati ripagati da un netto rilancio del numero di praticanti e dai risultati ottenuti specialmente dal settore minirugby e propaganda giovanile nelle recenti annate sportive</b>.
<b>Tutte</b> le categorie previste dal regolamento nazionale risultano ampiamente coperte, con <b>ben 12 formazioni</b> regolarmente in campo alla domenica, compreso il settore femminile che in Italia è attivo solo in pochi club, ponendoci di fatto ai vertici delle classifiche nazionali come numero di praticanti, e con un numero crescente di ragazzi convocati stabilmente nelle selezioni regionali.
La propaganda nelle scuole svolta in maniera capillare con incontri dimostrativi e tornei scolastici appositi, coinvolgenti ogni ordine di istituti dalle elementari alle superiori, consente un continuo espandersi dell'attività ed una maggiore conoscenza del nostro gioco e dei nostri principi fondamentali di rispetto ed educazione sportiva che fanno parte della tradizione consacrata dal gioco del rugby. Sono oltre trecento gli atleti tesserati, ma se si contano i dirigenti, gli allenatori, i genitori, gli spettatori (in continuo aumento), ed i ragazzi delle scuole, sono circa duemila le persone che ogni anno almeno una volta, ma generalmente molto di più, frequentano i nostri impianti.
Nonostante tutti i risultati positivi raggiunti,<i><b> per noi ora vi è solo la prospettiva di un trasferimento indiscutibilmente molto sofferto.</i></b>
Non riteniamo nemmeno immaginabile l'eventualità di non trovare una nuova collocazione, né l’intero consiglio comunale, che tra l'altro si è già espresso all’unanimità ( per noi destra e sinistra sono le due parti del campo, dove giocano le ali) a favore della ricerca di una soluzione al problema, <b>sembra mettere in dubbio il nostro diritto alla vita</b>.
E’ sacrosanta inoltre una forte ritrosia ad abbandonare i luoghi che hanno visto molti di noi divertirsi, soffrire, lavorare, vivere, gioire per buona parte della loro vita, in assenza di programmi sicuri e condivisi.
La collocazione delle attuali strutture dipende dal demanio militare, pertanto per 15 anni abbiamo perseguito l’obiettivo, che sembrava oramai vicino, di far diventare l’area di proprietà comunale e darle definitiva destinazione sportiva. Questo angolo di aeroporto era stato infatti incluso con preciso richiamo nella lista dei beni demaniali alienabili.
Ora che la nostra permanenza sull’area Dal Molin appare impossibile, (solo una revisione generale del progetto U.S.A. ci consentirebbe di restare dove siamo), è indispensabile restare uniti nel sostenere le nostre richieste e nel collaborare con gli enti locali e sportivi, <b>primo fra tutti il Comune di Vicenza</b>, per giungere alla realizzazione di una nuova struttura per il rugby che non risulti limitativa dei nostri impegni educativi e agonistici.
La ricerca di una risposta definitiva alle nostre necessità e richieste ci porta a sostenere che l’iter deve viaggiare su due binari distinti ma paralleli e precisamente:
<b>1) NUOVA STRUTTURA</b>
• Dove collocare la nuova struttura sportiva? E' necessario reperire un'area di circa 40.000 mq per una sistemazione dignitosa; qualche studio è stato fatto, qualche proposta è in esame.
• Tipologia e costo della nuova struttura? IL costo per realizzare i nuovi impianti è certamente elevato, dando per scontato che il terreno deve essere di proprietà comunale e disponibile in tempi brevissimi. Su detta area dovranno essere realizzati tre campi da gioco con illuminazione, doppia tribuna per contenere almeno sei spogliatoi per gli atleti e due per gli arbitri, servizi, parcheggio , club house ( obbligatorio per noi, il terzo tempo si fa al club ed è parte integrante della nostra attività e della tradizione rugbystica), segreteria e palestra, magari anche riutilizzando parzialmente le attuali strutture e spostandole nel nuovo sito. Anche per questo la demolizione dell’area sportiva esistente deve essere una scelta ponderata.
• Dove trovare i finanziamenti: la ricerca dei finanziamenti per la realizzazione della nuova struttura deve essere assicurata e coordinata dall’Amministrazione comunale di Vicenza con fondi propri ed altri da ricercarsi nella disponibilità di fondi regionali, provinciali e sportivi ma facendo anche affidamento inderogabile sull’intervento integrativo dell’amministrazione U.S.A.
• Tempi di realizzazione: si ritengono necessari tre anni dalla disponibilità dell’area prescelta. Un primo anno per la sistemazione dell’area e la preparazione di un primo campo di gioco e strutture connesse, seppure con disponibilità di moduli prefabbricati per spogliatoi, servizi, club house; successivamente dovrebbe essere realizzato in tempi celeri il completamento dell’intera struttura sportiva.
<b>2)STRUTTURA ALTERNATIVA DOVE SVOLGERE LE ATTIVITA’ FINO ALLA REALIZZAZIONE DEI NUOVI IMPIANTI</b>
Le strutture alternative provvisorie per la pratica del rugby debbono consentire di poter continuare tutte le attività attualmente in essere. Sicuramente è auspicabile che tale risposta temporanea non comporti la dispersione sul territorio delle nostre attività. Pertanto riteniamo necessari:
• Almeno 2 campi da gioco (con dimensioni previste dai regolamenti federali – si ricorda che rispetto ad un tradizionale campo da calcio il campo da rugby occupa uno spazio ulteriore di almeno 20 metri per le due aree di meta ed altri 5 metri attorno a tutto il campo per sicurezza degli atleti - che possono essere messi a terra in tuffo -, per non parlare poi delle misure regolamentari superiori al calcio e delle dimensioni degli spogliatoi: sono 22+22 i giocatori che vanno in campo per i senior e le giovanili). In alternativa un campo da gioco di misure regolamentari e due campi da allenamento.
• adeguate infrastrutture fisse da incrementare successivamente con altre mobili;
• esame delle problematiche di trasporto per gli atleti del minirugby.
<b>Si formulano, quindi, alcune proposte che ne sono la logica conseguenza:</b>
• Costituire un gruppo coordinatore, presso l’Assessorato allo Sport, per la gestione delle varie proposte e fasi di realizzazione (partecipanti: Assessori, U.s.a., Coni, Presidenti delle Circoscrizioni interessate, Rugby Vicenza).
• Valutare la permanenza sull’attuale struttura per ulteriore periodo: esaminare con le autorità U.S.A. la possibilità di iniziare i lavori e la preparazione dell’area loro concessa dalla testa sud anziché da quella nord, o rielaborare opportunamente il progetto e gli stralci esecutivi relativi.
• Disporre di strutture sportive comunali, per un tempo di due-tre anni, che consentano la piena attività agonistica senza ulteriori impegni finanziari a carico dell’<b>A.S. Rangers Rugby Vicenza</b>.
<b>Conclusioni</b>
Tutto ciò sembra impossibile? Questo è quanto da noi realizzato e di cui disponiamo, e ne siamo orgogliosi; impossibile è solo pensare che ci rassegnamo ad abbandonare tutto quello che abbiamo realizzato in anni di sacrifici senza che ci vengano proposte valide alternative o accontentandoci solo di vaghe promesse. <b>Protesteremo in ogni modo, con fermezza e dignità.</b>
Se l'insediamento della nuova base militare porterà dei vantaggi alla cittadinanza, se le spese relative alle infrastrutture necessarie vanno concordate con l’Amministrazione Comunale, se c’è la volontà di inserire almeno parzialmente la nuova base in un contesto cittadino, si potrebbe iniziare pure dai nostri impianti.
Non entriamo nel merito delle mega attrezzature sportive previste nella nuova base, le quali sorgeranno in gran parte sopra gli attuali campi da rugby: campo da Football con pista da atletica, campo da baseball, campo da softball, 4 campi da basket, 2 da tennis, palestra con centro fitness sauna e altro, come da progetto presentato in Comune, ma ci dispiacerebbe, e anche tanto, che quel terreno possa essere calpestato da altri atleti mentre atleti vicentini, di tutte le età, sarebbero costretti ad emigrare in altri comuni oppure ad abbandonare una pratica sportiva che, prima di ogni altra considerazione, è maestra di vita e fonte di integrazione umana e sociale.
<b>Sappiamo inoltre di essere sostenuti da tutte le società sportive di rugby del C.I.V. Triveneto</b>, di cui facciamo parte, affinché venga risolta urgentemente e dignitosamente <i>non la sopravvivenza</i> ma la <b>continuità del RUGBY a VICENZA</b>.
Come è noto la realizzazione della nuova base causerà la dismissione dei nostri impianti sportivi dalla loro destinazione attuale.
Ovviamente siamo ben consci che il destino delle nostre infrastrutture e dei nostri spazi dipenda strettamente dal relativo permesso rilasciato dalle autorità militari. Questa convenzione ci ha consentito per trent'anni di svolgere regolarmente la nostra attività sportiva, anche se con grossi sacrifici visto che ogni costruzione, le tribune, il club, spogliatoi e palestra, ed ogni spesa di manutenzione degli immobili o del tappeto erboso o di consumi di acqua, gas ed energia è sempre stata sostenuta direttamente da noi, spesso solo grazie al volontariato dei soci e degli atleti.
<b>I sacrifici, i lavori, tutti gli sforzi fin qui compiuti sono stati ripagati da un netto rilancio del numero di praticanti e dai risultati ottenuti specialmente dal settore minirugby e propaganda giovanile nelle recenti annate sportive</b>.
<b>Tutte</b> le categorie previste dal regolamento nazionale risultano ampiamente coperte, con <b>ben 12 formazioni</b> regolarmente in campo alla domenica, compreso il settore femminile che in Italia è attivo solo in pochi club, ponendoci di fatto ai vertici delle classifiche nazionali come numero di praticanti, e con un numero crescente di ragazzi convocati stabilmente nelle selezioni regionali.
La propaganda nelle scuole svolta in maniera capillare con incontri dimostrativi e tornei scolastici appositi, coinvolgenti ogni ordine di istituti dalle elementari alle superiori, consente un continuo espandersi dell'attività ed una maggiore conoscenza del nostro gioco e dei nostri principi fondamentali di rispetto ed educazione sportiva che fanno parte della tradizione consacrata dal gioco del rugby. Sono oltre trecento gli atleti tesserati, ma se si contano i dirigenti, gli allenatori, i genitori, gli spettatori (in continuo aumento), ed i ragazzi delle scuole, sono circa duemila le persone che ogni anno almeno una volta, ma generalmente molto di più, frequentano i nostri impianti.
Nonostante tutti i risultati positivi raggiunti,<i><b> per noi ora vi è solo la prospettiva di un trasferimento indiscutibilmente molto sofferto.</i></b>
Non riteniamo nemmeno immaginabile l'eventualità di non trovare una nuova collocazione, né l’intero consiglio comunale, che tra l'altro si è già espresso all’unanimità ( per noi destra e sinistra sono le due parti del campo, dove giocano le ali) a favore della ricerca di una soluzione al problema, <b>sembra mettere in dubbio il nostro diritto alla vita</b>.
E’ sacrosanta inoltre una forte ritrosia ad abbandonare i luoghi che hanno visto molti di noi divertirsi, soffrire, lavorare, vivere, gioire per buona parte della loro vita, in assenza di programmi sicuri e condivisi.
La collocazione delle attuali strutture dipende dal demanio militare, pertanto per 15 anni abbiamo perseguito l’obiettivo, che sembrava oramai vicino, di far diventare l’area di proprietà comunale e darle definitiva destinazione sportiva. Questo angolo di aeroporto era stato infatti incluso con preciso richiamo nella lista dei beni demaniali alienabili.
Ora che la nostra permanenza sull’area Dal Molin appare impossibile, (solo una revisione generale del progetto U.S.A. ci consentirebbe di restare dove siamo), è indispensabile restare uniti nel sostenere le nostre richieste e nel collaborare con gli enti locali e sportivi, <b>primo fra tutti il Comune di Vicenza</b>, per giungere alla realizzazione di una nuova struttura per il rugby che non risulti limitativa dei nostri impegni educativi e agonistici.
La ricerca di una risposta definitiva alle nostre necessità e richieste ci porta a sostenere che l’iter deve viaggiare su due binari distinti ma paralleli e precisamente:
<b>1) NUOVA STRUTTURA</b>
• Dove collocare la nuova struttura sportiva? E' necessario reperire un'area di circa 40.000 mq per una sistemazione dignitosa; qualche studio è stato fatto, qualche proposta è in esame.
• Tipologia e costo della nuova struttura? IL costo per realizzare i nuovi impianti è certamente elevato, dando per scontato che il terreno deve essere di proprietà comunale e disponibile in tempi brevissimi. Su detta area dovranno essere realizzati tre campi da gioco con illuminazione, doppia tribuna per contenere almeno sei spogliatoi per gli atleti e due per gli arbitri, servizi, parcheggio , club house ( obbligatorio per noi, il terzo tempo si fa al club ed è parte integrante della nostra attività e della tradizione rugbystica), segreteria e palestra, magari anche riutilizzando parzialmente le attuali strutture e spostandole nel nuovo sito. Anche per questo la demolizione dell’area sportiva esistente deve essere una scelta ponderata.
• Dove trovare i finanziamenti: la ricerca dei finanziamenti per la realizzazione della nuova struttura deve essere assicurata e coordinata dall’Amministrazione comunale di Vicenza con fondi propri ed altri da ricercarsi nella disponibilità di fondi regionali, provinciali e sportivi ma facendo anche affidamento inderogabile sull’intervento integrativo dell’amministrazione U.S.A.
• Tempi di realizzazione: si ritengono necessari tre anni dalla disponibilità dell’area prescelta. Un primo anno per la sistemazione dell’area e la preparazione di un primo campo di gioco e strutture connesse, seppure con disponibilità di moduli prefabbricati per spogliatoi, servizi, club house; successivamente dovrebbe essere realizzato in tempi celeri il completamento dell’intera struttura sportiva.
<b>2)STRUTTURA ALTERNATIVA DOVE SVOLGERE LE ATTIVITA’ FINO ALLA REALIZZAZIONE DEI NUOVI IMPIANTI</b>
Le strutture alternative provvisorie per la pratica del rugby debbono consentire di poter continuare tutte le attività attualmente in essere. Sicuramente è auspicabile che tale risposta temporanea non comporti la dispersione sul territorio delle nostre attività. Pertanto riteniamo necessari:
• Almeno 2 campi da gioco (con dimensioni previste dai regolamenti federali – si ricorda che rispetto ad un tradizionale campo da calcio il campo da rugby occupa uno spazio ulteriore di almeno 20 metri per le due aree di meta ed altri 5 metri attorno a tutto il campo per sicurezza degli atleti - che possono essere messi a terra in tuffo -, per non parlare poi delle misure regolamentari superiori al calcio e delle dimensioni degli spogliatoi: sono 22+22 i giocatori che vanno in campo per i senior e le giovanili). In alternativa un campo da gioco di misure regolamentari e due campi da allenamento.
• adeguate infrastrutture fisse da incrementare successivamente con altre mobili;
• esame delle problematiche di trasporto per gli atleti del minirugby.
<b>Si formulano, quindi, alcune proposte che ne sono la logica conseguenza:</b>
• Costituire un gruppo coordinatore, presso l’Assessorato allo Sport, per la gestione delle varie proposte e fasi di realizzazione (partecipanti: Assessori, U.s.a., Coni, Presidenti delle Circoscrizioni interessate, Rugby Vicenza).
• Valutare la permanenza sull’attuale struttura per ulteriore periodo: esaminare con le autorità U.S.A. la possibilità di iniziare i lavori e la preparazione dell’area loro concessa dalla testa sud anziché da quella nord, o rielaborare opportunamente il progetto e gli stralci esecutivi relativi.
• Disporre di strutture sportive comunali, per un tempo di due-tre anni, che consentano la piena attività agonistica senza ulteriori impegni finanziari a carico dell’<b>A.S. Rangers Rugby Vicenza</b>.
<b>Conclusioni</b>
Tutto ciò sembra impossibile? Questo è quanto da noi realizzato e di cui disponiamo, e ne siamo orgogliosi; impossibile è solo pensare che ci rassegnamo ad abbandonare tutto quello che abbiamo realizzato in anni di sacrifici senza che ci vengano proposte valide alternative o accontentandoci solo di vaghe promesse. <b>Protesteremo in ogni modo, con fermezza e dignità.</b>
Se l'insediamento della nuova base militare porterà dei vantaggi alla cittadinanza, se le spese relative alle infrastrutture necessarie vanno concordate con l’Amministrazione Comunale, se c’è la volontà di inserire almeno parzialmente la nuova base in un contesto cittadino, si potrebbe iniziare pure dai nostri impianti.
Non entriamo nel merito delle mega attrezzature sportive previste nella nuova base, le quali sorgeranno in gran parte sopra gli attuali campi da rugby: campo da Football con pista da atletica, campo da baseball, campo da softball, 4 campi da basket, 2 da tennis, palestra con centro fitness sauna e altro, come da progetto presentato in Comune, ma ci dispiacerebbe, e anche tanto, che quel terreno possa essere calpestato da altri atleti mentre atleti vicentini, di tutte le età, sarebbero costretti ad emigrare in altri comuni oppure ad abbandonare una pratica sportiva che, prima di ogni altra considerazione, è maestra di vita e fonte di integrazione umana e sociale.
<b>Sappiamo inoltre di essere sostenuti da tutte le società sportive di rugby del C.I.V. Triveneto</b>, di cui facciamo parte, affinché venga risolta urgentemente e dignitosamente <i>non la sopravvivenza</i> ma la <b>continuità del RUGBY a VICENZA</b>.