...quantèvvvvvvvero...Mr Ian ha scritto: 3 apr 2023, 16:46 Federali e club dovrebbero lavorare a stretto contatto perché tanto sono una l espressione dell'altro..
Invece a noi piace sempre il campanile e allora nascono le scaramucce tra adulti e di mezzo ci vanno i ragazzi
Presidenza Innocenti
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Panoramixxx
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Re: Il nuovo presidente
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jacoponitti
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Re: Il nuovo presidente
Sono d'accordissimo. La formazione d'alto livello, però, facciamola fare alla Federazione, visto che i club hanno mostrato più e più volte di non saperla, o volerla, farePanoramixxx ha scritto: 3 apr 2023, 17:14...quantèvvvvvvvero...Mr Ian ha scritto: 3 apr 2023, 16:46 Federali e club dovrebbero lavorare a stretto contatto perché tanto sono una l espressione dell'altro..
Invece a noi piace sempre il campanile e allora nascono le scaramucce tra adulti e di mezzo ci vanno i ragazzi
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speartakle
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Re: Il nuovo presidente
ma con Federali chi intendete? i vari politici federali? e i club chi sono?
io vi porto un esempio di un club pluriscudettato. Uno degli allenatori dell'allora u18 si lamentava dell'Accademia u18. Gli portava via i ragazzi fino al venerdì e così si trovava senza i meglio (mica senza giocatori, ne aveva quanti ne voleva).
Bon, lui si lamentava di quello chiacchierando, ma mica si lamentava del fatto che doveva allenare assieme a due residuati bellici del rugby, che avevano fatto il loro tempo e che non erano adatti per quello che dovrebbe essere uno dei club migliori d'Italia. No, quello lo pensava e basta o lo diceva solo in confidenza, perchè pubblicamente non poteva dire che era una vergogna che il club munifico se ne sbattesse così della qualità tecnica.
accademia brutta e cattiva.
io vi porto un esempio di un club pluriscudettato. Uno degli allenatori dell'allora u18 si lamentava dell'Accademia u18. Gli portava via i ragazzi fino al venerdì e così si trovava senza i meglio (mica senza giocatori, ne aveva quanti ne voleva).
Bon, lui si lamentava di quello chiacchierando, ma mica si lamentava del fatto che doveva allenare assieme a due residuati bellici del rugby, che avevano fatto il loro tempo e che non erano adatti per quello che dovrebbe essere uno dei club migliori d'Italia. No, quello lo pensava e basta o lo diceva solo in confidenza, perchè pubblicamente non poteva dire che era una vergogna che il club munifico se ne sbattesse così della qualità tecnica.
accademia brutta e cattiva.
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Mr Ian
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Re: Il nuovo presidente
Federali potrebbero essere anche i vari tecnici..mica tutti allenano anche in un club..
Cmq si, le polemiche tra meglio questo o meglio l altro, sono figlie di un sistema che viaggia a due/tre velocità. In diversi casi, manca anche la volontà di adeguarsi ad un rugby che cambia e tende a migliorarsi. E come da aneddoto, questi possono essere anche i più blasonati
Cmq si, le polemiche tra meglio questo o meglio l altro, sono figlie di un sistema che viaggia a due/tre velocità. In diversi casi, manca anche la volontà di adeguarsi ad un rugby che cambia e tende a migliorarsi. E come da aneddoto, questi possono essere anche i più blasonati
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Garry
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Re: Il nuovo presidente
Però perché preoccuparsi, il sistema sta cambiando e la situazione sicuramente migliorerà
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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crouchbindset
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Re: Il nuovo presidente
Non hai letto bene, ho parlato di progetti separati in cui poi la formazione d’alto livello trae vantaggi, ma reclutanento e formazione d’alto livello sono momenti separati del percorso di un atleta!Mr Ian ha scritto: 3 apr 2023, 16:19 Non sto mescolando nulla, però non puoi considerarli due argomenti separati. Perché la qualità sta nella quantità e pensare che con i numeri attuali, se ci fossero le accademie, i risultati sarebbero diversi, diventa quasi un messaggio propagandistico, quasi populista.
Per inciso, per il reclutamento vero, non si sta facendo completamente nulla e men che meno ci sono all orizzonte progetti che lasciano sperare altro.
Ti faccio un esempio semplice: la formazione eccellente che so fa in alcune scuole private inglesi o irlandesi o altro arriva dopo la fase di reclutamento del
minirugby che vien fatto prevalentemente da clubs non scuole.
E la formazione d’alto livello fatta in accademia viene ancor dopo, nessuno pensa di sviluppare tutti giocatori reclutati a livello alto.
"With respect a lot of you need to stop letting your emotions take over. Do not look at the individual who by the way is one of the best on and off the field. Just deal with the facts of the tackle, not who made it. That’s what we all do as officials now please stop being personal." Nigel Owens, August 2023
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costaest
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Re: Il nuovo presidente
Scusate, ne so poco ma è molto interessante, sapendo anche come nella mia zona alcune scuole medie se devono scegliere uno sport da presentare ai ragazzi scelgono di presentare il rugby.
Volevo solo capire, dopo aver letto l'intervista ad Odiase se il Rugby italiano stia cercando di seguire la strada francese.
Poi si può dire che non siamo pronti o che la gestione sia fatta in maniera dilettantistica o come dite voi che i club non hanno ancora capito che per evitare di morire bisogna tirare tutti dalla stessa parte, ma non mi sembra un ragionamento sbagliato.
Riporto qui sotto la parte di risposta di Odiase a cui faccio riferimento:
“Proprio oggi ho capito come funziona il rugby in Francia e di come funziona a livello giovanile. Non ci sono più i poli di formazione che erano circa 6 in tutta la Francia, essendo così pochi erano meno i giocatori che potevano accedere all’alto livello. Ad oggi hanno deciso che tutti i club di Top14 e qualche squadra di ProD2 devono avere le loro accademie, costituite dai club limitrofi della zona. In Italia il bacino di giocatori è più ristretto, per questo loro riescono ad essere più performanti rispetto a noi a livello professionistico. Con questo sistema danno la possibilità di crescere anche a quei giocatori che magari nelle under non sono dei fenomeni, ma che poi grazie al lavoro in accademia crescono e lo diventano. In Italia non abbiamo questa profondità, se si infortuna il 10 titolare e poi anche il secondo, ci mettiamo le mani nei capelli perchè alla fine sono quelli i giocatori che abbiamo tra Benetton e Zebre e questo ci condiziona molto."
Volevo solo capire, dopo aver letto l'intervista ad Odiase se il Rugby italiano stia cercando di seguire la strada francese.
Poi si può dire che non siamo pronti o che la gestione sia fatta in maniera dilettantistica o come dite voi che i club non hanno ancora capito che per evitare di morire bisogna tirare tutti dalla stessa parte, ma non mi sembra un ragionamento sbagliato.
Riporto qui sotto la parte di risposta di Odiase a cui faccio riferimento:
“Proprio oggi ho capito come funziona il rugby in Francia e di come funziona a livello giovanile. Non ci sono più i poli di formazione che erano circa 6 in tutta la Francia, essendo così pochi erano meno i giocatori che potevano accedere all’alto livello. Ad oggi hanno deciso che tutti i club di Top14 e qualche squadra di ProD2 devono avere le loro accademie, costituite dai club limitrofi della zona. In Italia il bacino di giocatori è più ristretto, per questo loro riescono ad essere più performanti rispetto a noi a livello professionistico. Con questo sistema danno la possibilità di crescere anche a quei giocatori che magari nelle under non sono dei fenomeni, ma che poi grazie al lavoro in accademia crescono e lo diventano. In Italia non abbiamo questa profondità, se si infortuna il 10 titolare e poi anche il secondo, ci mettiamo le mani nei capelli perchè alla fine sono quelli i giocatori che abbiamo tra Benetton e Zebre e questo ci condiziona molto."
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tonione
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Re: Il nuovo presidente
gli ultimi due interventi di speart. sono bene fatti, meriterebbero una maggiore attenzione rispetto a quella data. d'altronde gli utenti si interessano e si entusiasmano per quello che vogliono.
ben detto speartakle.
anche l'intervento di costaest, in teoria viene dalla costa in cui mi immergo per pescare, contiene uno spunto. la profondità attiene ai numeri del movimento e il top 14 non è il top 10. possiamo applicare quello schema, in modo più difficile e sicuramente riduttivo.
ben detto speartakle.
anche l'intervento di costaest, in teoria viene dalla costa in cui mi immergo per pescare, contiene uno spunto. la profondità attiene ai numeri del movimento e il top 14 non è il top 10. possiamo applicare quello schema, in modo più difficile e sicuramente riduttivo.
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crouchbindset
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Re: Il nuovo presidente
costaest il discorso che fa Odiase é interessantissimo ma cozza con il rpoblema evidenziato da spear del livello dei tecnici a disposizione dei ragazzi.
E questo per me é un punto fondamentale di cui avevo provato a discutere qualche settimana fa: parliamo tanto dei numeri di giocatori, della ncessitá di allargare questa base di giocatori di rugby giovanile, giustissomo ed indiscuitbile come concetto. Ma allo stesso tempo, abbiamo un numero di tecnici di livello adeguato per fare un lavoro su una base larga efficace? In Francia quella base di allenatori evidentemente c'é, io che ci sia anche in Italia ho piú dubbi.
Forse quello é un passaggio che l'Italia potrá fare tra x anni, a patto che abbia quella base di allenatori di livello adeguato, ed un numero di giocatori anche in linea con quel sistema, perché senza queste due cose é ovvio che non si reggerebbe in piedi altrimenti.
Se qualcuno pensa che il numero di tecnici oggi sia adeguato per quel sistema sarei contento di leggere la sua opinione.
E questo per me é un punto fondamentale di cui avevo provato a discutere qualche settimana fa: parliamo tanto dei numeri di giocatori, della ncessitá di allargare questa base di giocatori di rugby giovanile, giustissomo ed indiscuitbile come concetto. Ma allo stesso tempo, abbiamo un numero di tecnici di livello adeguato per fare un lavoro su una base larga efficace? In Francia quella base di allenatori evidentemente c'é, io che ci sia anche in Italia ho piú dubbi.
Forse quello é un passaggio che l'Italia potrá fare tra x anni, a patto che abbia quella base di allenatori di livello adeguato, ed un numero di giocatori anche in linea con quel sistema, perché senza queste due cose é ovvio che non si reggerebbe in piedi altrimenti.
Se qualcuno pensa che il numero di tecnici oggi sia adeguato per quel sistema sarei contento di leggere la sua opinione.
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Garry
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Re: Il nuovo presidente
Interviste di Odiase e Gallorini. I due ragazzi avrebbero potuto sviluppare questo coinvolgimento nel rugby, quasi h24 (per dirlo con la Meloni
) se non avessero frequentato un Cdf o un'accademia?
Odiase che si divideva fra rugby e calcio, se non fosse stato catturato dal centro di formazione, cosa avrebbe scelto?
Comunque dimostrano entrambi una bella personalità
Odiase che si divideva fra rugby e calcio, se non fosse stato catturato dal centro di formazione, cosa avrebbe scelto?
Comunque dimostrano entrambi una bella personalità
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
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costaest
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Re: Il nuovo presidente
crouchbindset, tu hai sicuramente ragione, l'unica cosa che posso pensare è che, come ho visto fare in molte aziende soprattutto ramificate, si forzano le situazioni per creare qualcosa che fino a quel momento non c'era.
Non può valere anche in questo caso? Si forza una situazione per fare in modo che avvenga ciò che si vuole?
Di solito succede che ci sono lamentele, i soliti dicono che non si può fare, ci sono intoppi ma alla fine si arriva verso quello che si voleva.
Sono troppo ottimista nei confronti di questa dirigenza?
Non può valere anche in questo caso? Si forza una situazione per fare in modo che avvenga ciò che si vuole?
Di solito succede che ci sono lamentele, i soliti dicono che non si può fare, ci sono intoppi ma alla fine si arriva verso quello che si voleva.
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crouchbindset
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Re: Il nuovo presidente
Senza dubbio si puó fare, ma bisogna allora investire (anche) in quello come primo passo per me, cioé formi quella base dei tecnici per poi fare quello di cui parla Odiase.costaest ha scritto: 3 apr 2023, 23:11 crouchbindset, tu hai sicuramente ragione, l'unica cosa che posso pensare è che, come ho visto fare in molte aziende soprattutto ramificate, si forzano le situazioni per creare qualcosa che fino a quel momento non c'era.
Non può valere anche in questo caso? Si forza una situazione per fare in modo che avvenga ciò che si vuole?
Di solito succede che ci sono lamentele, i soliti dicono che non si può fare, ci sono intoppi ma alla fine si arriva verso quello che si voleva.
Sono troppo ottimista nei confronti di questa dirigenza?
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Luqa-bis
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- Iscritto il: 18 mag 2011, 10:17
Re: Il nuovo presidente
E perdonatemi, cosa è ciò che si vuole?
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Mr Ian
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- Iscritto il: 2 feb 2012, 16:20
Re: Il nuovo presidente
Provate a cercare una figura tecnica per un club..è più facile beccare il biglietto giusto al gratta e vinci.
Se giocatori in Italia giocatori c'è ne sono pochi, allenatori o formatori men che meno e pensare di fare paragoni con altri paesi, per me è un esercizio fuorviante.
Odiase parla di spirito di appartenenza, di famiglia, di squadra, tutti argomenti che oggi devi coltivare in primis nel club e questo secondo è un aspetto che si è andato perdendo quando si è spinto forte con le accademie.
Ho vissuto personalmente situazioni dove il club veniva considerato un mezzo per poter ambire a situazioni che solo di facciata erano più allettanti, quando in realtà il club e la maglia dovrebbero essere l obiettivo a cui un giocatore dovrebbe ambire.
Se tolgo il club dall epicentro del movimento, ma va da sé che poi se le cose vanno male il ragazzo non torna e si impoverisce la comunità...
Noi non siamo il calcio dove i ragazzi vengono da soli e alle volte devi anche chiudere le porte per sovrabbondanza. Nel nostro ambiente il ragazzino, e le rispettive famiglie, vanno coccolate e fidelizzate anche per creare future figure che possano ruotare attorno al club..
Sembrano discorsi populisti o da libro cuore, ma in realtà sono cose molto importanti che ti ritrovi anche nel gioco.
L atto del placcaggio è quanto di più nobile ci possa essere perché in quel momento, per un bene collettivo, tu singolo stai mettendo a rischio la tua incolumità e questo lo fai solo se credi veramente in quello che stai facendo e per chi lo stai facendo.
Se giocatori in Italia giocatori c'è ne sono pochi, allenatori o formatori men che meno e pensare di fare paragoni con altri paesi, per me è un esercizio fuorviante.
Odiase parla di spirito di appartenenza, di famiglia, di squadra, tutti argomenti che oggi devi coltivare in primis nel club e questo secondo è un aspetto che si è andato perdendo quando si è spinto forte con le accademie.
Ho vissuto personalmente situazioni dove il club veniva considerato un mezzo per poter ambire a situazioni che solo di facciata erano più allettanti, quando in realtà il club e la maglia dovrebbero essere l obiettivo a cui un giocatore dovrebbe ambire.
Se tolgo il club dall epicentro del movimento, ma va da sé che poi se le cose vanno male il ragazzo non torna e si impoverisce la comunità...
Noi non siamo il calcio dove i ragazzi vengono da soli e alle volte devi anche chiudere le porte per sovrabbondanza. Nel nostro ambiente il ragazzino, e le rispettive famiglie, vanno coccolate e fidelizzate anche per creare future figure che possano ruotare attorno al club..
Sembrano discorsi populisti o da libro cuore, ma in realtà sono cose molto importanti che ti ritrovi anche nel gioco.
L atto del placcaggio è quanto di più nobile ci possa essere perché in quel momento, per un bene collettivo, tu singolo stai mettendo a rischio la tua incolumità e questo lo fai solo se credi veramente in quello che stai facendo e per chi lo stai facendo.
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RigolettoMSC
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