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ForrestGump ha scritto:

Yattaran ha scritto: ...
Innocenti dici?
fammi stare zitto, ti prego
...

Quoto al 106%.
Bruttissima tegola per Dario, piuttosto. Fragilino o solo tanto sfigato?

Yattaran ha scritto:

ForrestGump ha scritto:

Yattaran ha scritto: ...
Innocenti dici?
fammi stare zitto, ti prego
...

Quoto al 106%.
Bruttissima tegola per Dario, piuttosto. Fragilino o solo tanto sfigato?

sfiga, il ragazzo è tosto.
non ricordo di particolari infortuni l'anno scorso, quando ha giocato sempre da titolare.

Yattaran ha scritto:...
sfiga, il ragazzo è tosto.
non ricordo di particolari infortuni l'anno scorso, quando ha giocato sempre da titolare.

ForrestGump ha scritto:

Yattaran ha scritto:...
sfiga, il ragazzo è tosto.
non ricordo di particolari infortuni l'anno scorso, quando ha giocato sempre da titolare.

Non si era rotto quando l'avevano chiamato in Nazionale A? Anche se a dire il vero non so per quanto ne abbia avuto

franky52 ha scritto: Di solito scrivevi cose molto documentate. Non in questo caso! La tua eccezione (in neretto) è priva di fondamento. Prima di digitare documentati, leggiti tutte le formazioni del Connacht in Magners, quella schierata a Prato e quella con il Bayonne. A Prato c'è stato un turnover di 5 giocatori di cui 1 non certo al ribasso, rientrava il capitano nazionale Irlandese in rientro da lungo infortunio patito con .. gli All Blacks, confermato contro il Bayonne. La media del turnover fatta da Elwood nella attuale stagione è di 4 giocatori a partita.

JosephK. ha scritto:

franky52 ha scritto: Di solito scrivevi cose molto documentate. Non in questo caso! La tua eccezione (in neretto) è priva di fondamento. Prima di digitare documentati, leggiti tutte le formazioni del Connacht in Magners, quella schierata a Prato e quella con il Bayonne. A Prato c'è stato un turnover di 5 giocatori di cui 1 non certo al ribasso, rientrava il capitano nazionale Irlandese in rientro da lungo infortunio patito con .. gli All Blacks, confermato contro il Bayonne. La media del turnover fatta da Elwood nella attuale stagione è di 4 giocatori a partita.

ehmm hai frainteso quanto ho scritto. Dicevo semplicemente che gallesi, scozzesi e irlandesi non si sognano di mandare squadre di "seconda fascia" nelle competizioni europee. L'unica gallese/irlandese/scozzese che gioca in Challenge è Connacht: cioè se sanno di non poter schierare squadre minimamente competitive restano a casa.

Leinsterugby ha scritto:

JosephK. ha scritto:

franky52 ha scritto: Di solito scrivevi cose molto documentate. Non in questo caso! La tua eccezione (in neretto) è priva di fondamento. Prima di digitare documentati, leggiti tutte le formazioni del Connacht in Magners, quella schierata a Prato e quella con il Bayonne. A Prato c'è stato un turnover di 5 giocatori di cui 1 non certo al ribasso, rientrava il capitano nazionale Irlandese in rientro da lungo infortunio patito con .. gli All Blacks, confermato contro il Bayonne. La media del turnover fatta da Elwood nella attuale stagione è di 4 giocatori a partita.

ehmm hai frainteso quanto ho scritto. Dicevo semplicemente che gallesi, scozzesi e irlandesi non si sognano di mandare squadre di "seconda fascia" nelle competizioni europee. L'unica gallese/irlandese/scozzese che gioca in Challenge è Connacht: cioè se sanno di non poter schierare squadre minimamente competitive restano a casa.

diciamo che Connacht è l'unica celtica non in HC, ma secondo me i Dragons di Newport e Glasgow sono + o meno sullo stesso livello

luqa ha scritto: E poi Prato ha perso male perché ha rinunciato alla maglia che porta bene (così imparano !)

Le quattro mete segnate nelle prime due partite della Amlin Challenge Cup sono un risultato del quale i Cavalieri possono andare fieri. Dopo sette gare europee gli Aironi ne hanno segnate solo due.

I Cavalieri affrontano ed onorano le partite di Coppa ed il gioco del rugby, schierando sempre la migliore formazione possibile. I nostri ragazzi sono disposti al gioco d'attacco, e sanno come concretizzare le loro azioni. Lo hanno fatto anche in casa degli Harlequins nonostante si trovassero sul terreno più difficile sul quale avessero mai giocato.

E' bello quindi ripensare a questa partita partendo dalla splendida meta di Denis Majstorovic al 12' del secondo tempo. Una azione alla mano in velocità che guadagnando campo ha portato la palla fino a Denis nella posizione di ala aperta a destra. Il Cavaliere si è visto chiuso all'interno, e davanti si è trovato l'ala Tom Williams, autore di tre mete e man of the match.

Denis ha fatto due contro-finte, ha sbilanciato e attirato William verso l'interno del campo quel tanto che basta e si è creato quel piccolo spiraglio che con un guizzo gli ha permesso di tuffarsi in meta alla bandierina. Splendido! Tutto sotto il North Stand dove erano seduti almeno 120 Scudieri. Lo stesso spirito ha animato l'ultima azione della partita, quando all'80' la pressione dei Cavalieri nei ventidue metri avversari ha procurato l'errore degli Harlequins e la meta sotto ai pali di Ed Lewis-Pratt. Ancora sotto la curva di noi Scudieri! A quel punto è partito il classico “Ehh, Ehh baby! Uhh... Ahh! I wonna Know ohh ohh ohh ohh ohh, if you be my Girl! “. Wakarua ha trasformato con un sorriso incomprimibile sul volto. E' stata l'apoteosi che ha fatto “vincere” la nostra speciale partita dentro e fuori dal campo.

55-17 è il passivo più pesante mai incassato dai Cavalieri nella loro storia ed è in linea con le differenze tencniche attese alla vigilia. La presenza di giovani motivati, provenienti dall'accademia degli Harlequins - su tutti il numero 15 Ross Chisholm - o di giocatori che hanno avuto meno opportunità di giocare da titolari, ha reso semmai più difficile la partita, e non ha certo avvantaggiato i nostri. Eppure abbiamo segnato due mete. Eppure abbiamo vinto il secondo tempo 17-15. Questo deve pur significare qualcosa di positivo, deve pur permettere ai nostri di tornare da Londra con un esperienza costruttiva.

La Differenza. Gli Harlequins hanno costruito la propria superiorità sulla potenza, la velocità e l'abilità tecnica dei tre/quarti. Hanno preparato la partita sulla base della analisi video della nostra gara con il Connacht ed hanno pensato bene di stare alla larga dai placcaggi spacca gambe di Petillo e Cristiano e dalla pericolosità e dall'aggressività dei nostri uomini di mischia. Hanno evitato di farci esaltare nel placcaggio. In una parola ci hanno girato intorno ed aggiarato, come è successo quando un loro tre/quarti ha debordato all'esterno Beccaris per dare avvio al break che ha condotto alla prima meta. Appena conquistata la palla l'hanno subito aperta mettendo in moto dei giocatori bravissimi a sfrutturare l'attacco il campo aperto con combinazioni ed incocri studiati e ristudiati a memoria.

I Cavalieri avevano preparato in settimana la partita credendo di trovarsi davanti Robshaw, Nick Easter, Danny Care e Nick Evans – gli uomini più conosciuti e pericolosi- . Si sono trovati di fronte ad una partita completamente diversa.

Il Campo. A fine gara gli Scudieri hanno invaso il campo ed hanno giochicchiato a rugby Touch sul mitico terreno del Twickenham Stoop. Non è facile giocare sull'erba inglese scivolosa e su un terreno così umido, perché siamo abituati a giocare su campi dove gli appoggi sono più stabili ed i cambi di direzione laterali sono più agevoli. L'impressione, vedendo la partita dalla curva e potendo osservare meglio le posizioni dei giocatori e le distanze degli spazi tra di loro, è che i Cavalieri abbiano subito in negativo queste condizioni, mentre il gioco degli inglesi era fatto apposta per sfruttare queste situazioni e caratteristiche.

La difesa dei Cavalieri si è così allargata troppo all'esterno mentre gli inglesi erano abili a spostare il pallone e rientrare in velocità e potenza tagliando degli angoli d'attacco per noi, sbilanciati, quasi impossibili da difendere. Un uomo pesante come Rodwell, sebbene sia un grande difensore, è andato in difficoltà, e le distanze della nostra difesa sono rimaste in queste condizioni forse un po' troppo larghe . Anche questa è esperienza, anche su questi aspetti si migliorano i nostri risultati. Anche con queste considerazioni si limitano i passivi contro squadre più forti.

La Touche e la Mischia. A nostro avviso la touche ha funzionato bene ed è stato un reparto che ci ha permesso di tenere in piedi il nostro gioco. Moore e Beccaris hanno trovato le chiavi della cassaforte ed assicurano il possesso. Moore sta diventando un leader molto importante per la squadra. In mischia chiusa abbia retto fino al 30' del primo tempo, poi alla lunga abbiamo dovuto cedere. Peccato per l'assenza di Gabriel Bocca che specialmente in questa partita, da ex London Wasps, avrebbe veramente fatto comodo. Lo aspettiamo presto in campo.

MVP – most valuable player- Gli Scudieri assegnano il riconoscimento di miglior Cavaliere in campo a Denis Majstorovic, per la meta di classe segnata sotto il North Stand che rimarrà a lungo nella memoria dei 250 sostenitori che hanno seguito con orgoglio la squadra a Londra.

luqa ha scritto:Silenzio assoluto su Petrarca, Crociati, Rovigo e Cavalieri ?