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Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Inviato: 22 set 2012, 0:41
da mariemonti
GiorgioXT ha scritto:
mariemonti ha scritto: Invece è così, e l'ho vissuto abbastanza da vicino. Se hai altre informazioni devi scriverle, al posto di dire "lo sai bene". La LIRE si è sciolta perchè oltre a Treviso, che non pagava la sua quota da non so quanto tempo, è uscita la Capitolina e poi un'altra che non ricordo per cui è venuto a mancare il numero minimo di club che per statuto potevano tenere in piedi la baracca. Al Treviso la LIRE non è mai andata giù ed ha fatto quello che ha ritenuto giusto fare.
La Capitolina ha annunciato che sarebbe uscita dalla LIRE quando in realtà sarebbe uscita comunque visto che non si sarebbe iscritta al Super 10 (ed aveva comunque finito i soldi, la Rugby Roma è uscita anch'essa sulla spinta/promessa dei Pretoriani e la FIR ha ripreso in mano l'organizzazione del Super10 prima che la LIRE potesse ricostituire il numero minimo con la società promossa in quell'anno o modificare lo statuto per funzionare lo stesso a 7 società ...Inoltre a me risulta che la LIRE i soldi li dava, non li prendeva... sia per i le quote parte ERC di HC e Challenge (di cui una parte andava anche alle società rimaste fuori dalle coppe) sia perché la LIRE incassava diritti televisivi da Sky e sponsorizzazione del campionato ...
I club pagavano.
Comunque credo non serva a molto arenarsi su queste cose

Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Inviato: 24 set 2012, 13:05
da Luqa-bis
Ho letto le prime due pagine, poi torvando qualche invadente accenno alle solite dispute tra alcuni forumisti, sono passato direttamente all'ultima pagina.

Quindi commento il messaggio inziaile e la "prima lettera di Gavazzo I ai pallavolisti italiciani".

Io penso che l'obiettivo di lungo periodo ideale sia arrivare ad un "rugby a 15" che abbia una statura da "IV posto dopo calcio-pallavolo-pallacanestro" e che coerentemente a questo, si debba pensare ad un futuro "posteriore" con un campionato nazionale con numeri tali da fornire una decina di Connacht e magari anche un Munster. un Leinster e un Ulster.
Campionato nazionale puro o integrato in una "eurolega" (celtica o meno che sia)

Nel frattempo , come passo intermedio, ritengo che sia giusto restare in celtica e quindi puntare a franchigie di spessore più alto e più rappresentative.
Quindi , sì al doppio tesseramento Celtica-Eccellenza (ed Eccellenza-A), no a quello Eccellenza-B.
Io ritengo che dovremmo puntare in realtà a quattro franchigie, lasciando lo spazio privato all'unica società che al momento ha competenza e bilancio idonei a sviluppare quel sistema, e facendo convergere le risorse federali e delle altre società su dei consorzi che sostenagno le altre tre.
Quindi un modello Leoni Zebre, Dogi, Lupi (perchè questi sono i volumi.
Il passaggio da due a tre franchigie è coerente con questo.

Da questo punto di vista il collegamento regionale e quello societario pone un problema: una franchigia territoriulae legata a quattro club di Eccellenza, pone un dilemma: resta territoriale o resta ancorata a quattro club?
Perché l'unica soluzione che combina le due condizioni è trasformare il campionato Eccellenza in un torneo a quote: sempre 4 trivenete, sempre quattro "Cisatesine", sempre 4 "A sud del 44°".
A meno di non porre una fascia di 8 club di ogni zona per il complessivo di Eccellenza ed A1 (svincolandola dalla A2).

per quanto riguarda la formazione giovanile.
Io resto favorevole al fatto che sino alla U16 i giovani restino ancorati alla società del paese o del quartiere, passando dai 16 anni ai 20 nei centri di formazione di eccellenza.
Esaminando la distribuzione attuale e quella da perseguire, direi che nella fascia U16-U20, 8 centri sono persino pochini a regime , ma buoni per iniziare.
A mio parere ne servirebbero di più, direi tra 12 e 16 per coprire tutta l'Italia, creando semmai dei campionati nazionali su due livelli.

Riconosco però che nello sport attuale si aumentano i casi d igiovani quindicenni che vengono presi e portati anche fuori dalla propria nazione, vedasi nel calcio.
Non mi piace ma capisco che anche nel rugby si guardi a quel modello.

Contrario alla proposta "isolani". Se lo fanno inglesi e francesi che facciano.
Abbiamo ancora abbastanza figli di immigrati ed emigrati che aspettano solo di avere spazio.
Quel punto mi pare tanto una concessione al kilorugby.
Preferirei vedere qualche Hoxha, Qaci, Abdulkadir, Ileanu, Vrybas, Kadic, Orkatomadze e Kulopandishvili con il padre o la madre iscritti all'INPS.

Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Inviato: 24 set 2012, 14:05
da Hap
Luqa-bis ha scritto:...
Contrario alla proposta "isolani". Se lo fanno inglesi e francesi che facciano.
Abbiamo ancora abbastanza figli di immigrati ed emigrati che aspettano solo di avere spazio.
Quel punto mi pare tanto una concessione al kilorugby.
Preferirei vedere qualche Hoxha, Qaci, Abdulkadir, Ileanu, Vrybas, Kadic, Orkatomadze e Kulopandishvili con il padre o la madre iscritti all'INPS.
Quoto.

Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte

Inviato: 24 set 2012, 22:41
da wanchope16
Luqa-bis ha scritto:Ho letto le prime due pagine, poi torvando qualche invadente accenno alle solite dispute tra alcuni forumisti, sono passato direttamente all'ultima pagina.

Quindi commento il messaggio inziaile e la "prima lettera di Gavazzo I ai pallavolisti italiciani".

Io penso che l'obiettivo di lungo periodo ideale sia arrivare ad un "rugby a 15" che abbia una statura da "IV posto dopo calcio-pallavolo-pallacanestro" e che coerentemente a questo, si debba pensare ad un futuro "posteriore" con un campionato nazionale con numeri tali da fornire una decina di Connacht e magari anche un Munster. un Leinster e un Ulster.
Campionato nazionale puro o integrato in una "eurolega" (celtica o meno che sia)

Nel frattempo , come passo intermedio, ritengo che sia giusto restare in celtica e quindi puntare a franchigie di spessore più alto e più rappresentative.
Quindi , sì al doppio tesseramento Celtica-Eccellenza (ed Eccellenza-A), no a quello Eccellenza-B.
Io ritengo che dovremmo puntare in realtà a quattro franchigie, lasciando lo spazio privato all'unica società che al momento ha competenza e bilancio idonei a sviluppare quel sistema, e facendo convergere le risorse federali e delle altre società su dei consorzi che sostenagno le altre tre.
Quindi un modello Leoni Zebre, Dogi, Lupi (perchè questi sono i volumi.
Il passaggio da due a tre franchigie è coerente con questo.



Da questo punto di vista il collegamento regionale e quello societario pone un problema: una franchigia territoriulae legata a quattro club di Eccellenza, pone un dilemma: resta territoriale o resta ancorata a quattro club?
Perché l'unica soluzione che combina le due condizioni è trasformare il campionato Eccellenza in un torneo a quote: sempre 4 trivenete, sempre quattro "Cisatesine", sempre 4 "A sud del 44°".
A meno di non porre una fascia di 8 club di ogni zona per il complessivo di Eccellenza ed A1 (svincolandola dalla A2).

per quanto riguarda la formazione giovanile.
Io resto favorevole al fatto che sino alla U16 i giovani restino ancorati alla società del paese o del quartiere, passando dai 16 anni ai 20 nei centri di formazione di eccellenza.
Esaminando la distribuzione attuale e quella da perseguire, direi che nella fascia U16-U20, 8 centri sono persino pochini a regime , ma buoni per iniziare.
A mio parere ne servirebbero di più, direi tra 12 e 16 per coprire tutta l'Italia, creando semmai dei campionati nazionali su due livelli.

Riconosco però che nello sport attuale si aumentano i casi d igiovani quindicenni che vengono presi e portati anche fuori dalla propria nazione, vedasi nel calcio.
Non mi piace ma capisco che anche nel rugby si guardi a quel modello.

Contrario alla proposta "isolani". Se lo fanno inglesi e francesi che facciano.
Abbiamo ancora abbastanza figli di immigrati ed emigrati che aspettano solo di avere spazio.
Quel punto mi pare tanto una concessione al kilorugby.
Preferirei vedere qualche Hoxha, Qaci, Abdulkadir, Ileanu, Vrybas, Kadic, Orkatomadze e Kulopandishvili con il padre o la madre iscritti all'INPS.
Favorevole