GrazieMunari ha scritto: 22 nov 2020, 13:12
speartakle ha scritto: 22 nov 2020, 10:33
GrazieMunari ha scritto: 21 nov 2020, 16:08
Io sono per le soluzioni con una logica estrema pur di risolvere un problema. Altri no, pace.
anch'io consiglio un sacco di soluzioni estreme per risolvere problemi, di solito quando i problemi non devo risolverli io
se stai facendo cagare con l'Irlanda schierando i migliori e del gioco che vuoi proporre non ti viene nulla, in che modo potrebbe aiutarti cambiare giocatori chiave contro una squadra ancora più forte mettendo in difficoltà ulteriore i meccanismi di gioco per arrivare arrivare a giocarti la partita contro la Scozia con potenzialmente morale ancora più basso e meccanismi di gioco ancora messi peggio?
No Spear, te lo spiego. Seguimi.
L'Italia perde di 33 con l'Irlanda schierando i migliori.
Ne usciamo con il morale a pezzi.
Con l'Inghilterra perde di 29 venendo dominata ancora di più e avendo ancor meno occasioni.
Ne usciamo rinfrancati.
Quel che fa la differenza non son quei 4 punti.
La differenza la fa l'aspettativa di come sarebbe andata la partita.
Il morale post partita deriva SEMPRE da COME VA LA PARTITA IN RELAZIONE A COME TI ASPETTAVI CHE ANDASSE.
Se con l'Inghilterra schieri i titolari e ti aspetti di prenderne 40, se ne prendi 30 ne esci rinfrancato, se ne prendi 70 ne esci a pezzi.
Se con l'Inghilterra schieri le riserve e ti aspetti di prenderne 50, se ne prendi 40 ne esci rinfrancato, se ne prendi 80 ne esci a pezzi.
Potenzialmente il morale poteva essere ancora più basso come poteva essere ancora più alto.
La differenza è che se giochi con i titolari il morale dei titolari ne risente di più, se giochi con le riserve il morale dei titolari ne risente di meno (sia in alto che in basso, a prescindere da come vada), perchè in fondo "giocavano le riserve, è normale prenderne tanti".
L'unico svantaggio reale dello schierare le riserve era avere una partita in meno per apprendere quei meccanismi.
Così come l'unico vantaggio reale dello schierare le riserve era preservare i titolari.
Questa è l'unica distinzione reale e uno può liberamente essere a favore del "rischio di spaccarne qualcuno ma imparano meglio i meccanismi" o del "non ne spacco nessuno ma apprendono meno i meccanismi".
Questi erano i termini della conversazione, senza offese, senza insulti e senza massacri.
No, almeno secondo me. Perché non è sufficiente ragionare su titolari e riserve, se poi il gruppo è uno e uno solo. Perché se io sono un titolare e mi vedo estromesso e come me una buona parte dei titolari, di solito, l'allenatore deve arrivare a darci una motivazione. Se mi dice "non giocate perché tanto la perdiamo lo stesso" tu credi di ottenere un buon risultato dal tuo gruppo o credi, forse, che la squadra potrebbe perdere in solidità, perché il mio allenatore in primis non crede nel mio gruppo? Perché se non crede in me l'allenatore che mi ha selezionato, mi ha seguito e mi ha allenato, chi dovrebbe credere in me, oltre allo sottoscritto?
Altra prospettiva: tu sei riserva, sai che hai almeno due o tre uomini nella rosa più forti e più avanti di te, ma l'allenatore ti mette titolare perché "tanto si perde lo stesso", tu con che condizione mentale vai in campo? Non credo tu vada al meglio, se il tuo allenatore, quello che ti ha scelto, ti vede solo come carne da macello.
E questo, ripeto, prima ancora di pensare a logica, turnover e tabellini.
Perché non è la stessa cosa perdere di 10, di 30 o di 50. Se perdo i miei uomini ho perso ancora prima che i miei scendano in campo.