Il Benetton manda via Crowley
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Se la famiglia Benetton dovesse uscire dal rugby sarebbe un brutto colpo non solo per Treviso ma un po' per tutto il rugby nazionale. In fondo i Benetton sono stati gli unici industriali di un cero livello ad essersi interessati al rugby e non al solito calcio. Berlusconi con le sue manie di grandezza pensava di prendere nelle sue mani e di fare "grande" tutto lo sport milanese, dal calcio all'hockey, dalla pallavolo al rugby, ma in realtà a parte il calcio per gli altri sport ha fatto più danni che altro. Ripeto non so se siano vere la voci di un allontanamento dei Benetton, ma non dobbiamo dimenticarci che anche per loro con la storia della gestione autostrade, il ponte morandi crollato, possibili probabili risarcimenti ecc. ecc. forse anche per loro le cose non si stanno mettendo al meglio....
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Aspetta che cada il governo e poi vedrai che i problemi si diraderanno e tornerà a splendere il sole anche per lorodantes ha scritto: ↑14 gen 2021, 20:05Se la famiglia Benetton dovesse uscire dal rugby sarebbe un brutto colpo non solo per Treviso ma un po' per tutto il rugby nazionale. In fondo i Benetton sono stati gli unici industriali di un cero livello ad essersi interessati al rugby e non al solito calcio. Berlusconi con le sue manie di grandezza pensava di prendere nelle sue mani e di fare "grande" tutto lo sport milanese, dal calcio all'hockey, dalla pallavolo al rugby, ma in realtà a parte il calcio per gli altri sport ha fatto più danni che altro. Ripeto non so se siano vere la voci di un allontanamento dei Benetton, ma non dobbiamo dimenticarci che anche per loro con la storia della gestione autostrade, il ponte morandi crollato, possibili probabili risarcimenti ecc. ecc. forse anche per loro le cose non si stanno mettendo al meglio....
(Mi scuso per la deriva politica, ma è abbastanza pertinente)
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Re: Il Benetton manda via Crowley
non credo che il bandolo della matassa nella cessione di autostrade sia per forza se ci perdono soldi o se ce ne rimettono. potrebbero guadagnare ( non è detto che non sarà così ) o perdere ( idem con patate ) denaro. ad un certo punto è del tutto irrilevante. con il ponte è crollata anche la reputazione. con i morti è arrivato l'inverno anche per loro.
ma non per gli amministratori delegati i quali sembrano guadagnarci sempre, al massimo, perderci poco. d'altronde sono l'oligarchia che comanda il mondo.
sapete tutti che il rugby è un amore di Luciano Benetton. si potrà dire lo stesso dei figli, nipoti e familiari tutti? magari è tutta gente intortata con la finanza, oppure gente senza spessore innamorata dell'odore dei propri calzini. che cena con gli a.d. e che non scoreggia mai in pubblico. e allora sarà la fine dei Benetton nel rugby.
per rifarsi un immagine ( si può dire anche una faccia ) il rugby potrebbe essere una strada ( sono di parte, che sarà mai ) mantenere radicato, incistato organicamente, il proprio nome con il rugby di treviso, potrebbe essere una prospettiva anche sul lungo periodo.
d'altronde il rugby è pieno di significanze: sacrificio sacrifico sacrificio.
ma non per gli amministratori delegati i quali sembrano guadagnarci sempre, al massimo, perderci poco. d'altronde sono l'oligarchia che comanda il mondo.
sapete tutti che il rugby è un amore di Luciano Benetton. si potrà dire lo stesso dei figli, nipoti e familiari tutti? magari è tutta gente intortata con la finanza, oppure gente senza spessore innamorata dell'odore dei propri calzini. che cena con gli a.d. e che non scoreggia mai in pubblico. e allora sarà la fine dei Benetton nel rugby.
per rifarsi un immagine ( si può dire anche una faccia ) il rugby potrebbe essere una strada ( sono di parte, che sarà mai ) mantenere radicato, incistato organicamente, il proprio nome con il rugby di treviso, potrebbe essere una prospettiva anche sul lungo periodo.
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Re: Il Benetton manda via Crowley
però mi sono dimenticato perchè volevo dire la mia. mi sono fuso con la discussione e lo scritto qua sopra è il risultato di questa fusione.
i dubbi di mrian sono stru.nzate. stru.nzate cicliche che hanno investito la storia dei benetton nel rugby in continuazione. a sentire le voci questi dovevano lasciarci cinque anni fa. dieci anni fa. a quelli del basket e della volley gli è passata: hanno fondato società indipendenti da loro che qualcosa fanno negli sport di riferimento di questi appassionati. a quelli del rugby- gli unici mai lasciati, txs Luciano- sto sospetto non passa mai. appena succede qualcosa, ecco, vogliono abbandonare. addirittura si preparano adesso per farlo tra tre anni! tra tre anni! nemmeno un mammut partorisce in tre anni. ragazzi (!) un po' di testa non guasterebbe. pensate prima di farvi assalire dai soliti e ricorrenti dubbi.
i dubbi di mrian sono stru.nzate. stru.nzate cicliche che hanno investito la storia dei benetton nel rugby in continuazione. a sentire le voci questi dovevano lasciarci cinque anni fa. dieci anni fa. a quelli del basket e della volley gli è passata: hanno fondato società indipendenti da loro che qualcosa fanno negli sport di riferimento di questi appassionati. a quelli del rugby- gli unici mai lasciati, txs Luciano- sto sospetto non passa mai. appena succede qualcosa, ecco, vogliono abbandonare. addirittura si preparano adesso per farlo tra tre anni! tra tre anni! nemmeno un mammut partorisce in tre anni. ragazzi (!) un po' di testa non guasterebbe. pensate prima di farvi assalire dai soliti e ricorrenti dubbi.
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Io sarò magari un utopista, ma credo che si possa far meglio rispetto a quanto successe nel 2014.
Innanzitutto perché si parte da uno zoccolo di giocatori mediamente con più qualità rispetto a quello che si ritrovò in mano Casellato.
Secondariamente perché, se effettivamente dovesse toccare a Bortolami, ci sarebbe una figura già conosciuta (e riconosciuta) da parte del gruppo.
L'eventuale arrivo di Masi secondo me sarebbe un'ottima mossa sia per Treviso (un allenatore italiano con quei gradi al momento non c'è in giro), sia per lo stesso Andrea, che passerebbe dall'allenare i settori giovanili al dare una bella mano in uno staff di un team professionista.
Poi magari un giorno allenerà una squadra di altissimo livello, e magari lo farà anche grazie a questo passaggio.
Ricordiamocelo che fino a prova contraria Benetton e Zebre sono team professionisti, per quanto ogni tanto vari episodi ovali o meno ovali ci dicano il contrario.
Certo, c'è il mercato.
Se effettivamente bisognerà arrivare ad avere a disposizione tra i 55 e i 60 giocatori, spero vivamente che Pavanello stia vivendo col telefono in mano e che non si ritrovi a pescare a strascico come fece un suo predecessore (indizio: non giocava seconda linea) nel 2014.
Un team non è una lista, per esempio un numero 10 va valutato a seconda del gioco che hai in mente, altrimenti finisce come con Carlisle.
E prima ti muovi, migliore e più ampia è la scelta.
Questa volta c'è più tempo per mettersi in carreggiata (che non significa che si è messi bene), spero di non dovermi smentire.
Innanzitutto perché si parte da uno zoccolo di giocatori mediamente con più qualità rispetto a quello che si ritrovò in mano Casellato.
Secondariamente perché, se effettivamente dovesse toccare a Bortolami, ci sarebbe una figura già conosciuta (e riconosciuta) da parte del gruppo.
L'eventuale arrivo di Masi secondo me sarebbe un'ottima mossa sia per Treviso (un allenatore italiano con quei gradi al momento non c'è in giro), sia per lo stesso Andrea, che passerebbe dall'allenare i settori giovanili al dare una bella mano in uno staff di un team professionista.
Poi magari un giorno allenerà una squadra di altissimo livello, e magari lo farà anche grazie a questo passaggio.
Ricordiamocelo che fino a prova contraria Benetton e Zebre sono team professionisti, per quanto ogni tanto vari episodi ovali o meno ovali ci dicano il contrario.
Certo, c'è il mercato.
Se effettivamente bisognerà arrivare ad avere a disposizione tra i 55 e i 60 giocatori, spero vivamente che Pavanello stia vivendo col telefono in mano e che non si ritrovi a pescare a strascico come fece un suo predecessore (indizio: non giocava seconda linea) nel 2014.
Un team non è una lista, per esempio un numero 10 va valutato a seconda del gioco che hai in mente, altrimenti finisce come con Carlisle.
E prima ti muovi, migliore e più ampia è la scelta.
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"Co te mori, no te se de essar morto, no te soffri, ma par chealtri a xe dura.
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Di nuovo, sul mercato:
credo faccia parte delle regole del gioco che i gioielli migliori siano quelli più desiderati altrove.
Normale quindi che gente come Herbst, Ratuva e Halafihi abbia un certo tipo di mercato.
Gli altri, ovvero quelli che a fine anno verranno "liberati" (credo tra gli altri Esposito, Sarto, Benvenuti, Barbini), credo siano già in quella lista da inizio stagione. Senza citare Sgarbi ed Hayward, che credo smetteranno. Quindi, se a Treviso useranno la testa, qualcuno dovrebbe avere già un minimo di idea di che profili si necessiterà.
credo faccia parte delle regole del gioco che i gioielli migliori siano quelli più desiderati altrove.
Normale quindi che gente come Herbst, Ratuva e Halafihi abbia un certo tipo di mercato.
Gli altri, ovvero quelli che a fine anno verranno "liberati" (credo tra gli altri Esposito, Sarto, Benvenuti, Barbini), credo siano già in quella lista da inizio stagione. Senza citare Sgarbi ed Hayward, che credo smetteranno. Quindi, se a Treviso useranno la testa, qualcuno dovrebbe avere già un minimo di idea di che profili si necessiterà.
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Re: Il Benetton manda via Crowley
anche ulisse t. si è accorto che dopo le mancate semifinali sono cominciati i problemi seri. in molti hanno detto che era finito un ciclo. non capisco perchè gli stessi si trovino fuori agio adesso che il problema interno ( problema interno vuol dire, nel mondo pro, affrontare le debolezze e rinnovamento cercasi ) è noto a tutti. tanto perchè c'è lover mi dilungo un po'; non si può prescindere dalla mischia se vuoi far crescere una buona apertura. il reparto va rivisto in toto. come mentalità soprattutto. appena è mancato il nove sudafricano le debolezze si sono fatte via via più consistenti. e la velocità imposta da Crowley non è più stata un reale vantaggio. il covid, le soste eterne ( tenente presente che un pro non può fare il pro se non gioca ) le distanze dovute alla nazionale. il tutto senza che ci fosse qualcuno a livello societario che tenesse le fila. il collegamento tra quelli che vanno e che vengono. tra infortuni e sfighe. è mancato qualcosa. che cosa?
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Dico una cosa, magari banale magari no: è difficile fare spogliatoio se lo spogliatoio non è mai pieno.tonione ha scritto: ↑14 gen 2021, 22:40anche ulisse t. si è accorto che dopo le mancate semifinali sono cominciati i problemi seri. in molti hanno detto che era finito un ciclo. non capisco perchè gli stessi si trovino fuori agio adesso che il problema interno ( problema interno vuol dire, nel mondo pro, affrontare le debolezze e rinnovamento cercasi ) è noto a tutti. tanto perchè c'è lover mi dilungo un po'; non si può prescindere dalla mischia se vuoi far crescere una buona apertura. il reparto va rivisto in toto. come mentalità soprattutto. appena è mancato il nove sudafricano le debolezze si sono fatte via via più consistenti. e la velocità imposta da Crowley non è più stata un reale vantaggio. il covid, le soste eterne ( tenente presente che un pro non può fare il pro se non gioca ) le distanze dovute alla nazionale. il tutto senza che ci fosse qualcuno a livello societario che tenesse le fila. il collegamento tra quelli che vanno e che vengono. tra infortuni e sfighe. è mancato qualcosa. che cosa?
Mi spiego: è vero che a Treviso si sono allenati fin da quando è stato possibile tornare in campo, ma è anche vero che non è stato come prima.
Non poteva esserlo. Perché un conto è essere un gruppo che arriva ad un grande risultato (PO 2019), un conto è essere un gruppo che riparte da quel risultato e che non ha più così tanti margini di miglioramento.
Perché, parliamoci chiaro, alcuni di quelli in campo in quella stagione io non li ho più visti giocare a quei livelli, altri quel livello l'hanno tenuto ancora per poco, altri non ce l'hanno più fatta.
Sono cose che i giocatori sentono per primi e che vivono all'interno dello spogliatoio.
Cercano di ripartire, di far gruppo, ma non sempre possono far miracoli.
E quando arrivano, i miracoli si pagano.
E questo ancora prima di parlare di singoli.
Perché se parliamo di singoli si potrebbe dire che alcuni giocatori ad ora sono insostituibili.
E a forza di essere insostituibili si rischia di fare la fine di Steyn, Morisi o, per tornare indietro di qualche anno, di Favaro.
Oppure di non avere dietro una alternativa valida.
Duvenage è insostituibile. Hanno preso Braley, che è buono, che si è ammalato quando toccava a lui, ma che difficilmente sarà come Duvenage.
Hayward ad ora è insostituibile.
Ioane è insostituibile.
Halafihi pure.
non parliamo delle seconde sudafricane.
I cicli finiscono, altrimenti non sarebbero cicli. Sta a chi di dovere fare in modo che il ricambio sia meno doloroso.
E si spera che sia più indolore di certi sfaceli visti in passato.
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Re: Il Benetton manda via Crowley
e per farlo, meno doloroso, c'è bisogno di un uomo che, adesso, ora ora, raccolga le fila. chi sarà mai? a prendere le fila di uno mandato via? uno che resta e uno che arriva. Bortolami e Masi. il principale- arrivante- dovrà farli crescere di brutto. se no, resteranno loro, solo loro. e non sarebbe un male, loro due soli soletti. in certi mari, però, ci vuole o uno fora co a testa, o un sapiente. e i due sono tutto fuorché pazzi o sapienti. a pavanello scoppia il cervello!
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Vedo che si cerca la causa scatenante delle ingerenze e il buon Old mi ha anticipato.
Vi state concentrando sui problemi sbagliati: non credo siano state le scelte di mercato a far nascere la mal sopportazione di intrusioni sulle scelte, ma questo...
Smith: "Mancano ancora molti dettagli da affinare, ma insieme ai tecnici delle franchigie, lavorando con Crowley e Bradley, muoveremo ulteriori passi avanti. Ci aspetta molto lavoro in vista del 2021, tutti sanno che nelle settimane a venire ci sarà da impegnarsi duramente per ricominciare da dove abbiamo concluso in vista del Torneo”.
Pavanello: “Siamo tutti parte di un sistema che deve lavorare con l’obiettivo primario di alzare la competitività della selezione nazionale. Motivo per cui, nonostante tutte le difficoltà logistiche di questo periodo così particolare, il rapporto con lo staff azzurro è molto buono. Kieran (Crowley, ndr) parla spesso con Franco (Smith, ndr), io con Gino (Troiani, il team manager dell’Italia, ndr). "
E qui la spiegazione del tutto:
Smith: "Questo è il primo passo fondamentale per iniziare un percorso, il primo dei tre ingredienti del DNA (etica del lavoro, fisicità, imprevedibilità, ndr) che vorrei vedere instillato in tutto il movimento italiano.
Sull’imprevedibilità ci lavoreremo adeguatamente, mentre l’aspetto su cui siamo più carenti è quello fisico.
Se vogliamo avere un prodotto finale di una certa qualità, che sia la Nazionale al Sei Nazioni, o le stesse franchigie all’opera in Pro14 o nelle coppe europee, dobbiamo remare tutti dalla stessa parte sotto ogni aspetto. Il DNA che deve sviluppare il movimento italiano – aspetto di cui ho parlato numerose volte in tempi recenti – deve essere il medesimo ai diversi livelli della piramide.
La situazione da questo punto di vista, rispetto a quando allenavo Treviso, è migliorata molto. All’epoca non c’era questa collaborazione. I coach delle franchigie pensavano primariamente al loro risultato, più che al fine ultimo della Nazionale. Anche se servirebbe ancora più cooperazione, oggi le cose sono cambiate in meglio da questo punto di vista."
Vi sembra abbastanza ingerente?
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Re: Il Benetton manda via Crowley
14 Gennaio (qualche giorno dopo l'esonero di Crowley)GrazieMunari ha scritto: ↑15 gen 2021, 1:19Vedo che si cerca la causa scatenante delle ingerenze e il buon Old mi ha anticipato.
Vi state concentrando sui problemi sbagliati: non credo siano state le scelte di mercato a far nascere la mal sopportazione di intrusioni sulle scelte, ma questo...
Smith: "Mancano ancora molti dettagli da affinare, ma insieme ai tecnici delle franchigie, lavorando con Crowley e Bradley, muoveremo ulteriori passi avanti. Ci aspetta molto lavoro in vista del 2021, tutti sanno che nelle settimane a venire ci sarà da impegnarsi duramente per ricominciare da dove abbiamo concluso in vista del Torneo”.
Pavanello: “Siamo tutti parte di un sistema che deve lavorare con l’obiettivo primario di alzare la competitività della selezione nazionale. Motivo per cui, nonostante tutte le difficoltà logistiche di questo periodo così particolare, il rapporto con lo staff azzurro è molto buono. Kieran (Crowley, ndr) parla spesso con Franco (Smith, ndr), io con Gino (Troiani, il team manager dell’Italia, ndr). "
E qui la spiegazione del tutto:
Smith: "Questo è il primo passo fondamentale per iniziare un percorso, il primo dei tre ingredienti del DNA (etica del lavoro, fisicità, imprevedibilità, ndr) che vorrei vedere instillato in tutto il movimento italiano.
Sull’imprevedibilità ci lavoreremo adeguatamente, mentre l’aspetto su cui siamo più carenti è quello fisico.
Se vogliamo avere un prodotto finale di una certa qualità, che sia la Nazionale al Sei Nazioni, o le stesse franchigie all’opera in Pro14 o nelle coppe europee, dobbiamo remare tutti dalla stessa parte sotto ogni aspetto. Il DNA che deve sviluppare il movimento italiano – aspetto di cui ho parlato numerose volte in tempi recenti – deve essere il medesimo ai diversi livelli della piramide.
La situazione da questo punto di vista, rispetto a quando allenavo Treviso, è migliorata molto. All’epoca non c’era questa collaborazione. I coach delle franchigie pensavano primariamente al loro risultato, più che al fine ultimo della Nazionale. Anche se servirebbe ancora più cooperazione, oggi le cose sono cambiate in meglio da questo punto di vista."
Vi sembra abbastanza ingerente?
Smith: «L'ho sempre detto che una delle cose principali è costruire una mentalità vincente -ammette il ct dell'Italia- come si fa l'abitudine alle vittorie, purtroppo a volte si fa l'abitudine anche alle sconfitte. Questo non deve accadere, al Benetton come del resto alle Zebre».
Come ammesso sopra da Pavanello, Crowley e Smith si parlavano molto, eppure Smith non degna neanche di una parola Crowley.
Al contrario, fa notare che le sconfitte non sono una buona cosa perchè poi ci si abitua, "non deve accadere".
Solo io la trovo tanto curiosa quanto inusuale come cosa visto che, in fondo, siamo una grande famiglia a forma di piramide?
D'altronde dicono che l'assassino torni sempre sul luogo del delitto...
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Ho la sensazione di sì.GrazieMunari ha scritto: ↑15 gen 2021, 1:33Solo io la trovo tanto curiosa quanto inusuale come cosa [...]?
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Re: Il Benetton manda via Crowley
è sempre un piacere leggere uno storytelling fatto con tanta curaGrazieMunari ha scritto: ↑15 gen 2021, 1:3314 Gennaio (qualche giorno dopo l'esonero di Crowley)GrazieMunari ha scritto: ↑15 gen 2021, 1:19Vedo che si cerca la causa scatenante delle ingerenze e il buon Old mi ha anticipato.
Vi state concentrando sui problemi sbagliati: non credo siano state le scelte di mercato a far nascere la mal sopportazione di intrusioni sulle scelte, ma questo...
Smith: "Mancano ancora molti dettagli da affinare, ma insieme ai tecnici delle franchigie, lavorando con Crowley e Bradley, muoveremo ulteriori passi avanti. Ci aspetta molto lavoro in vista del 2021, tutti sanno che nelle settimane a venire ci sarà da impegnarsi duramente per ricominciare da dove abbiamo concluso in vista del Torneo”.
Pavanello: “Siamo tutti parte di un sistema che deve lavorare con l’obiettivo primario di alzare la competitività della selezione nazionale. Motivo per cui, nonostante tutte le difficoltà logistiche di questo periodo così particolare, il rapporto con lo staff azzurro è molto buono. Kieran (Crowley, ndr) parla spesso con Franco (Smith, ndr), io con Gino (Troiani, il team manager dell’Italia, ndr). "
E qui la spiegazione del tutto:
Smith: "Questo è il primo passo fondamentale per iniziare un percorso, il primo dei tre ingredienti del DNA (etica del lavoro, fisicità, imprevedibilità, ndr) che vorrei vedere instillato in tutto il movimento italiano.
Sull’imprevedibilità ci lavoreremo adeguatamente, mentre l’aspetto su cui siamo più carenti è quello fisico.
Se vogliamo avere un prodotto finale di una certa qualità, che sia la Nazionale al Sei Nazioni, o le stesse franchigie all’opera in Pro14 o nelle coppe europee, dobbiamo remare tutti dalla stessa parte sotto ogni aspetto. Il DNA che deve sviluppare il movimento italiano – aspetto di cui ho parlato numerose volte in tempi recenti – deve essere il medesimo ai diversi livelli della piramide.
La situazione da questo punto di vista, rispetto a quando allenavo Treviso, è migliorata molto. All’epoca non c’era questa collaborazione. I coach delle franchigie pensavano primariamente al loro risultato, più che al fine ultimo della Nazionale. Anche se servirebbe ancora più cooperazione, oggi le cose sono cambiate in meglio da questo punto di vista."
Vi sembra abbastanza ingerente?
Smith: «L'ho sempre detto che una delle cose principali è costruire una mentalità vincente -ammette il ct dell'Italia- come si fa l'abitudine alle vittorie, purtroppo a volte si fa l'abitudine anche alle sconfitte. Questo non deve accadere, al Benetton come del resto alle Zebre».
Come ammesso sopra da Pavanello, Crowley e Smith si parlavano molto, eppure Smith non degna neanche di una parola Crowley.
Al contrario, fa notare che le sconfitte non sono una buona cosa perchè poi ci si abitua, "non deve accadere".
Solo io la trovo tanto curiosa quanto inusuale come cosa visto che, in fondo, siamo una grande famiglia a forma di piramide?
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Re: Il Benetton manda via Crowley
Sarto non stava giocando mica male. Io lo vedrei ancora lì, come lo stesso Barbini e Appiah (colpevole solo di essersi infortunato)
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Re: Il Benetton manda via Crowley
doublegauss ha scritto: ↑15 gen 2021, 10:16Ho la sensazione di sì.GrazieMunari ha scritto: ↑15 gen 2021, 1:33Solo io la trovo tanto curiosa quanto inusuale come cosa [...]?
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