Aquila , PAROLE , PAROLE , PAROLE
Moderatore: Emy77
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prisilla
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CHE FELICITA' CHE FELICITA'!!!!
Vanta:La fontana delle 99 cannelle;La fontana luminosa (costruita per fare cifra tonda);Collemaggio; La Perdonanza; un Mammuth morto.
http://www.prisillaontour.altervista.org/home/home.php
MISS TERZO TEMPO 2008
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giongeffri
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AdMinchiam
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Purtroppo per il rugby e per tutti gli aquilani (esclusi 3) non sei stato un buon profeta.beju ha scritto:![]()
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E' CON SOMMO PIACERE CHE VI ANNUNCIO CHE L'INCONTRO PREVISTO PER OGGI POMERIGGIO E' ANDATO A BUON FINE E L'AQUILA E' SALVA!!!!!!!!!
FORZA VECCHIO CUORE NERO VERDE!!!!!![]()
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Altra fumata "grigia" dopo l'ennesima riunione, conciliabolo, belle parole: ma quando si tratta di tirar fuori i soldi....
Aggiornamento a venerdì 30 giugno 2006: altra riunione, altre verifiche, altre ....
Ma poi, la "vecchia guardia" la sta contando GIUSTA e TUTTA ai nuovi?!?
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pier12345
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Seconde me...mentre Aquila non spreca questa opportunita...possono fare delle cose buone..fra qualche stagioni.
Se cercanno di avere i risultati non realista GIA..vi posso assicurare che en gennaio avremmo lo stesso discorso.....pero per la ultima volta..perche non ci sara nessun seconde chance .
A aquila credo che tutti li auguriamo bene.....( e questo lo dico da parte mio che non avrei nulla di vedere con la nuova progetto...)
La chiave e di dare i poteri a quelli che possono pensare a medio termine , e non di solo 10 mesi!
Se cercanno di avere i risultati non realista GIA..vi posso assicurare che en gennaio avremmo lo stesso discorso.....pero per la ultima volta..perche non ci sara nessun seconde chance .
A aquila credo che tutti li auguriamo bene.....( e questo lo dico da parte mio che non avrei nulla di vedere con la nuova progetto...)
La chiave e di dare i poteri a quelli che possono pensare a medio termine , e non di solo 10 mesi!
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issor
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Spero proprio che l'Aquila ce la faccia...ma i debiti?...Ricadendo nel lodo Petrucci dovrebbe ripartire dalla serie A...perché se la federazione ha detto che l'Aquila è a posto con i pagamenti nei riguardi della stessa FIR, non altrettanto si puo' dire nei confronti dei giocatori...AdMinchiam ha scritto:Purtroppo per il rugby e per tutti gli aquilani (esclusi 3) non sei stato un buon profeta.beju ha scritto:![]()
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E' CON SOMMO PIACERE CHE VI ANNUNCIO CHE L'INCONTRO PREVISTO PER OGGI POMERIGGIO E' ANDATO A BUON FINE E L'AQUILA E' SALVA!!!!!!!!!
FORZA VECCHIO CUORE NERO VERDE!!!!!![]()
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Altra fumata "grigia" dopo l'ennesima riunione, conciliabolo, belle parole: ma quando si tratta di tirar fuori i soldi....![]()
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Aggiornamento a venerdì 30 giugno 2006: altra riunione, altre verifiche, altre ....
Ma poi, la "vecchia guardia" la sta contando GIUSTA e TUTTA ai nuovi?!?![]()
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AdMinchiam
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ECCO COSA SCRIVERE "L'ORACOLO" DELLA VECCHIA GUARDIA: A BUON INTENDITOR POCHE PAROLE
RUGBY Ancora un’ultima spinta per la rinascita
L’AQUILA — Siamo ormai alle battutre finali. Una manciata di giorni ancora e poi si delineerà concretamente il futuro dell’Aquila rugby. La positività degli incontri con gli imprenditori aquilani, sensibilizzati da un attivissinmo Rinado Tordera, la voglia di unire cuore e ragione per risolvere un problema di spessore che ha rappresentato un pezzo di storia importante per la nostra città, la presenza massiccia delle Istituzioni, quella molto importante del Sottosegretario di Stato Giovanni Lolli, hanno in pratica rimesso in moto una macchina che stentava a riprendere strada. Ora biasognerà vedere soltanto se ci sarà il pieno di benzina per procedere con sicurezza e senza scossoni o pericolosi arresti. In queste ore i sostenitori del "Progetto L’Aquila rugby" continuano a contattare la parte importante dell’economia della nostra città, continuano nell’opera di sensibilizzazione e gli stessi imprenditori, che già hanno firmato la loro adesione, con un intelligente passa parola stanno facendo il resto. Il tutto per arrivare a venerdì prossimo con la certezza che quel progetto possa prendere forma, possa cominciare a disegnare il futuro del rugby aquilano. In questa fase delicata, chiamiamola pure di rifondazione della società nerioverde, abbiamo tenuto fuori i vecchi dirigenti che, per la cronaca, si sono dichiarati disponibilissimi a fare un passo indietro, a passare il testimone a chi vorrà. Ma di certo non abbiamo dimenticato i loro sforzi, i loro sacrifici personali, il tempo rubato al lavoro e alle famiglie pur di tenere in piedi una barca che troppo spesso presentava pericolose falle.
Gente generosa e forte che ha saputo reagire, con grandissimi sacrifici e nell’indiffernza assoluta della città e delle istituzioni, a quel salto mortale, per un’Aquila sempre più aggrappata alla miseria secolare delle sue montagne, che ci ha proiettato nel professionismo. E lo ha fatto con grande dignità, con spirito di sacrificio, con la forza delle idee per restare a galla nel mondo di Paperoli, di un rugby ormai che si costruisce quasi esclusivamente con risorse economico-finanziarie. E a questi dirigenti, chiunque prenderà il timone della nuova L’Aquila 1936 Srl, dovrà dire non solo grazie ma tenerli nella giusta considerazione nel nuovo progetto se non altro per un più morbido e intelligente avvio di gestione. L’esperienza, le conoscenze, gli ostacoli da evitare devono necessariamente far parte della nuova avventura per non correre il rischio di inciampare in pericolosi errori. Sarà il nuovo assetto societario, s’intende, a disegnare il consiglio di amministrazione e le strategie da mettere in campo. Saranno gli imprenditori aquilani a dettare le rogole. Ma per carità non si perdano certe esperienze che spesso valgono molto più di pacchi di euro. La Polisportiva L’Aquila rugby, è noto, oltre a ripianare i debiti della passate stagioni, ha l’onere di curare in tutte le categorie i giovani, i campioni di domani con lo stesso input che aveva L’Aquila 1936 e cioè formare, plasmare atleti che abbiano forte dentro di loro il senso dell’appartenenza, l’amore per il neroverde, l’onore, quando sarà il loro turno, di indossare quella casacca. Ora spazio alle cose concrete, spazio a tutti quegli imprenditori che hanno capito, che hanno reagito, che si sono fatti rapire da una storia e da una tradizione uniche, che si sono gettati nella mischia. Altri ne devono arrivare per restituire luce e splendore non solo al rugby ma all’intera città dell’Aquila. Incrociamo le dita e attendiamo. Non dimenticando che i tempi per muoversi sono decisamente stretti. F.Gian. "Il Tempo" 26-6-2006
Quello che il prode oracolo omette (sapendo di omettere) è che "le pericolose falle" le hanno create i cari vecchi dirigenti: quindi, meglio PERDERE CERTE ESPERIENZE

P.S.: spero, inoltre, che la frase "In questa fase delicata, chiamiamola pure di rifondazione della società nerioverde, abbiamo tenuto fuori i vecchi dirigenti" sia solo uno dei tanti strafalcioni grammaticali, e non, riportati nell'articolo

RUGBY Ancora un’ultima spinta per la rinascita
L’AQUILA — Siamo ormai alle battutre finali. Una manciata di giorni ancora e poi si delineerà concretamente il futuro dell’Aquila rugby. La positività degli incontri con gli imprenditori aquilani, sensibilizzati da un attivissinmo Rinado Tordera, la voglia di unire cuore e ragione per risolvere un problema di spessore che ha rappresentato un pezzo di storia importante per la nostra città, la presenza massiccia delle Istituzioni, quella molto importante del Sottosegretario di Stato Giovanni Lolli, hanno in pratica rimesso in moto una macchina che stentava a riprendere strada. Ora biasognerà vedere soltanto se ci sarà il pieno di benzina per procedere con sicurezza e senza scossoni o pericolosi arresti. In queste ore i sostenitori del "Progetto L’Aquila rugby" continuano a contattare la parte importante dell’economia della nostra città, continuano nell’opera di sensibilizzazione e gli stessi imprenditori, che già hanno firmato la loro adesione, con un intelligente passa parola stanno facendo il resto. Il tutto per arrivare a venerdì prossimo con la certezza che quel progetto possa prendere forma, possa cominciare a disegnare il futuro del rugby aquilano. In questa fase delicata, chiamiamola pure di rifondazione della società nerioverde, abbiamo tenuto fuori i vecchi dirigenti che, per la cronaca, si sono dichiarati disponibilissimi a fare un passo indietro, a passare il testimone a chi vorrà. Ma di certo non abbiamo dimenticato i loro sforzi, i loro sacrifici personali, il tempo rubato al lavoro e alle famiglie pur di tenere in piedi una barca che troppo spesso presentava pericolose falle.
Gente generosa e forte che ha saputo reagire, con grandissimi sacrifici e nell’indiffernza assoluta della città e delle istituzioni, a quel salto mortale, per un’Aquila sempre più aggrappata alla miseria secolare delle sue montagne, che ci ha proiettato nel professionismo. E lo ha fatto con grande dignità, con spirito di sacrificio, con la forza delle idee per restare a galla nel mondo di Paperoli, di un rugby ormai che si costruisce quasi esclusivamente con risorse economico-finanziarie. E a questi dirigenti, chiunque prenderà il timone della nuova L’Aquila 1936 Srl, dovrà dire non solo grazie ma tenerli nella giusta considerazione nel nuovo progetto se non altro per un più morbido e intelligente avvio di gestione. L’esperienza, le conoscenze, gli ostacoli da evitare devono necessariamente far parte della nuova avventura per non correre il rischio di inciampare in pericolosi errori. Sarà il nuovo assetto societario, s’intende, a disegnare il consiglio di amministrazione e le strategie da mettere in campo. Saranno gli imprenditori aquilani a dettare le rogole. Ma per carità non si perdano certe esperienze che spesso valgono molto più di pacchi di euro. La Polisportiva L’Aquila rugby, è noto, oltre a ripianare i debiti della passate stagioni, ha l’onere di curare in tutte le categorie i giovani, i campioni di domani con lo stesso input che aveva L’Aquila 1936 e cioè formare, plasmare atleti che abbiano forte dentro di loro il senso dell’appartenenza, l’amore per il neroverde, l’onore, quando sarà il loro turno, di indossare quella casacca. Ora spazio alle cose concrete, spazio a tutti quegli imprenditori che hanno capito, che hanno reagito, che si sono fatti rapire da una storia e da una tradizione uniche, che si sono gettati nella mischia. Altri ne devono arrivare per restituire luce e splendore non solo al rugby ma all’intera città dell’Aquila. Incrociamo le dita e attendiamo. Non dimenticando che i tempi per muoversi sono decisamente stretti. F.Gian. "Il Tempo" 26-6-2006
Quello che il prode oracolo omette (sapendo di omettere) è che "le pericolose falle" le hanno create i cari vecchi dirigenti: quindi, meglio PERDERE CERTE ESPERIENZE
P.S.: spero, inoltre, che la frase "In questa fase delicata, chiamiamola pure di rifondazione della società nerioverde, abbiamo tenuto fuori i vecchi dirigenti" sia solo uno dei tanti strafalcioni grammaticali, e non, riportati nell'articolo
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maxro
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Da www.ilcapoluogo.it
http://www.ilcapoluogo.it/content.php?article.1110
L´AQUILA RUGBY VEDE LA SALVEZZA SOLO UN PO´ PIU´ VICINA
Nel l´incontro del 30 giugno prossimo, preso la Sala delle assemblee della Carispaq, si spera venga raggiunto la programmata quota di 2.000.000 di euro in tre anni, indispensabili per un progetto di continuità e rilancio della società neroverde
L'Aquila, 27 giu. - Ancora due giorni e sapremo se il direttore Generale della Carispaq S.p.a, Rinaldo Tordera, sarà riuscito a coagulare, con il sostegno richiesto anche alle forze politiche, intorno all´Aquila rugby un numero sufficienti di imprenditori per raggiungere quei 2.000.000 di euro per tre anni, indispensabili per un progetto di continuità e rilancio della società neroverde, per riportarla ai livelli sportivi che le competono, cioè lottare per i playoff.
Una decina di operatori hanno già formalizzato la loro adesione al progetto, se ne attendono altri, soprattutto quelli della grande distribuzione recentemente insediatisi e che s´insedieranno in città.
Solo il cuore degli aquilani può salvare L´Aquila rugby, garantirle la sopravvivenza e dare una svolta manageriale alla società: è stato questo il messaggio dell´imprenditore aquilano Raffaele Gallucci, già vice presidente del club neroverde all´epoca dell´ultimo scudetto, che ha sempre dimostrato grande disponibilità e amore sviscerato per la città, il sociale e lo sport, in particolare per il rugby, Tra i primi a sottoscrivere l´impegno triennale da 50.000 euro è stato proprio Raffaele Gallucci, tra i convinti sostenitori del progetto, ma ha subordinato questa sua adesione alla partecipazione di 40 (o più imprenditori lanciando il motto "Più ne siamo e meglio è...") per il raggiungimento dei 2.000.000 di euro per tre anni, punto nodale per poter allestire una compagine in grado di disputare un campionato di eccellenza, ma anche perché convinto che gli aquilani debbono dare un segno tangibile della loro disponibilità ed amore per la società neroverde.
Ma Gallucci ha invitato i politici, dal sindaco Tempesta all´assessore provinciale Cioni, dal sottosegretario di Stato on.le Lolli all´assessore regionale D´Amico, intervenuti con il dirigente federale De Masi ed il presidente dell´Aquila 1936, all´ultima riunione convocata e patrocinata da Tordera in Carispaq, a sensibilizzare anche altri imprenditori non locali e soprattutto quelli della grande distribuzione, recentemente insediatisi e quelli in procinto d´insediarsi in città.
Un passo avanti per rivitalizzare la società è stato compiuto, ma per decollare, il piano di rilancio così come programmato e formulato, ha bisogno di fatti, vale a dire della formalizzazione di un impegno, anche fideiussorio, da parte degli altri operatori economici aquilani: al direttore generale della Carispaq Rinaldo Tordera, che è riuscito a coalizzare e mettere intorno ad un tavolo le forze economiche più rappresentative, un evento questo che non ha simili precedenti in città basti pensare alla società rossoblu di calcio, va riconosciuto un indiscusso merito che non può essere mortificato da una mancata risposta da parte degli imprenditori aquilani.
Il prossimo 30 giugno, sempre presso la Sala delle Assemblee della Carispaq, si tireranno le somme per verificare se il progetto "2.000.000 di euro in tre anni" per rilanciare L´Aquila rugby e rafforzare il settore giovanile, da qualche anno non più il fiore all´occhiello della società neroverde, sarà andato o meno a buon fine: intanto il presidente Angelo Cora sta completando l´iscrizione alla Top Ten e perfezionando le pratiche per la cessione del titolo all´Aquila 1936.
http://www.ilcapoluogo.it/content.php?article.1110
L´AQUILA RUGBY VEDE LA SALVEZZA SOLO UN PO´ PIU´ VICINA
Nel l´incontro del 30 giugno prossimo, preso la Sala delle assemblee della Carispaq, si spera venga raggiunto la programmata quota di 2.000.000 di euro in tre anni, indispensabili per un progetto di continuità e rilancio della società neroverde
L'Aquila, 27 giu. - Ancora due giorni e sapremo se il direttore Generale della Carispaq S.p.a, Rinaldo Tordera, sarà riuscito a coagulare, con il sostegno richiesto anche alle forze politiche, intorno all´Aquila rugby un numero sufficienti di imprenditori per raggiungere quei 2.000.000 di euro per tre anni, indispensabili per un progetto di continuità e rilancio della società neroverde, per riportarla ai livelli sportivi che le competono, cioè lottare per i playoff.
Una decina di operatori hanno già formalizzato la loro adesione al progetto, se ne attendono altri, soprattutto quelli della grande distribuzione recentemente insediatisi e che s´insedieranno in città.
Solo il cuore degli aquilani può salvare L´Aquila rugby, garantirle la sopravvivenza e dare una svolta manageriale alla società: è stato questo il messaggio dell´imprenditore aquilano Raffaele Gallucci, già vice presidente del club neroverde all´epoca dell´ultimo scudetto, che ha sempre dimostrato grande disponibilità e amore sviscerato per la città, il sociale e lo sport, in particolare per il rugby, Tra i primi a sottoscrivere l´impegno triennale da 50.000 euro è stato proprio Raffaele Gallucci, tra i convinti sostenitori del progetto, ma ha subordinato questa sua adesione alla partecipazione di 40 (o più imprenditori lanciando il motto "Più ne siamo e meglio è...") per il raggiungimento dei 2.000.000 di euro per tre anni, punto nodale per poter allestire una compagine in grado di disputare un campionato di eccellenza, ma anche perché convinto che gli aquilani debbono dare un segno tangibile della loro disponibilità ed amore per la società neroverde.
Ma Gallucci ha invitato i politici, dal sindaco Tempesta all´assessore provinciale Cioni, dal sottosegretario di Stato on.le Lolli all´assessore regionale D´Amico, intervenuti con il dirigente federale De Masi ed il presidente dell´Aquila 1936, all´ultima riunione convocata e patrocinata da Tordera in Carispaq, a sensibilizzare anche altri imprenditori non locali e soprattutto quelli della grande distribuzione, recentemente insediatisi e quelli in procinto d´insediarsi in città.
Un passo avanti per rivitalizzare la società è stato compiuto, ma per decollare, il piano di rilancio così come programmato e formulato, ha bisogno di fatti, vale a dire della formalizzazione di un impegno, anche fideiussorio, da parte degli altri operatori economici aquilani: al direttore generale della Carispaq Rinaldo Tordera, che è riuscito a coalizzare e mettere intorno ad un tavolo le forze economiche più rappresentative, un evento questo che non ha simili precedenti in città basti pensare alla società rossoblu di calcio, va riconosciuto un indiscusso merito che non può essere mortificato da una mancata risposta da parte degli imprenditori aquilani.
Il prossimo 30 giugno, sempre presso la Sala delle Assemblee della Carispaq, si tireranno le somme per verificare se il progetto "2.000.000 di euro in tre anni" per rilanciare L´Aquila rugby e rafforzare il settore giovanile, da qualche anno non più il fiore all´occhiello della società neroverde, sarà andato o meno a buon fine: intanto il presidente Angelo Cora sta completando l´iscrizione alla Top Ten e perfezionando le pratiche per la cessione del titolo all´Aquila 1936.
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pier12345
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maxro
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da www.iltempo.it
http://www.iltempo.it/approfondimenti/i ... ectionId=8
Sulla rinascita dell’Aquila qualche dubbio di troppo
RUGBY Oggi presso la sala delle assemblee della Carispaq ultimo incontro con gli imprenditori alla presenza del sottosegretario Giovannni Lolli
L’AQUILA — Siamo al redde rationem. Oggi ultima chiamata per verificare se esistono o meno le basi per dare una nuova, più concreta dimensione all’Aquila rugby, se, in uno, il progetto disegnato da Rinaldo Tordera, direttore generale Carispaq, avrà basi forti per poter cominciare a prendere forma e vita. È una speranza forte ma legata ad una realtà, quella della vigilia, che non porta buone nuove, che non dà ampiezza di partecipazione da parte degli imprenditori, che affannosamente si lega ancora su poche persone (si parla di dodici imprenditori che hanno già sottoscritto il piano triennale per il rilancio della nuova società L’Aquila 1936), imprenditori che vogliono bene alla città e che con la città hanno un feeling forte, meglio una sinergia per crescere gli uni e l’altra. Dunque al momento, e siamo solo a poche ore dall’ultimo incontro, il budget raggiunto e sul quale si può contare è di 600 mila euro, poco più, molto lontano da quel budget di 2 milioni di euro sul quale poggiava e poggia le sue basi il "progetto L’Aquila Rugby". Se è vero che molti imprenditori sono fuori città, se è vero che per formare un gruppo forte, numeroso e omogeneo c’è l’esigenza di avere un cuore e una sensibilità grossi così, è altrettanto vero che chi questa città deve amministrare non è che abbia fatto molto (tutt’altro) per dare input incoraggianti e concreti a chi opera nell’economia del capoluogo e, chiaramente, a chi con lo sport esporta e dà forza all’immagine dell’Aquila. Ma attenzione il segnale che abbiammo percepito potrebbe essere stato disturbato dalla volontà di un exploit dell’ultimo momento, anche se, molto onestamente non ci crediamo, perchè chi opera in questa città (con le dovute eccezioni e i 12 imprenditori che hanno già sottoscritto la loro quota d’ingresso ne sono la testimonianza attiva) da sempre ha voltato le spalle, ha fatto finta di non sentire, non vedere, nascondendosi regolarmente anche davanti a sollecitazioni di spessore. Vorremmo tanto poterci sbagliare, ma l’esperienza maturata non riesce a dare input diversi alla nostra scatola della vita. Per ora dunque siamo con la forza delle idee di Tordera, con l’umile grandezza dei vecchi e attuali dirigenti che hanno fatto un passo indietro per non disturbare rendendosi disponibili a ripianare i vecchi debiti e a gestire tutta l’attività giovanile con la Polisportiva, e con dodici imprenditori vogliosi, decisi, motivati nel nome della città, dello sport, del rinnovamento, della rinascita. «Io mi sento velatamente ottimista — ha detto Tordera — e dico anche che tutto ciò che finora è stato fatto non va disperso non dimenticando che a supporto delle quote sottoscritte ci sono anche gli sponsor e gli impegni di Regione e Provincia. Certo mi aspetto ancora qualcosa di molto più concreto a livello di partecipazione. Ci spero e ci credo». Ci sarà anche oggi il sottosegretario Giovanni Lolli, l’uomo politico che più di ogni altro può dare indirizzi concreti di fattibilità, può indicare la strada da seguire in una sinergia che coinvolga, oltre alla città, l’Università e le istituzioni per quel riguarda l’attività squisitamente sociale con la formazione e la crescita dei giovani. Attendiamo fiduciosi: nella città fantasma, che si muova qualcosa di concreto, di vivo.
venerdì 30 giugno 2006
http://www.iltempo.it/approfondimenti/i ... ectionId=8
Sulla rinascita dell’Aquila qualche dubbio di troppo
RUGBY Oggi presso la sala delle assemblee della Carispaq ultimo incontro con gli imprenditori alla presenza del sottosegretario Giovannni Lolli
L’AQUILA — Siamo al redde rationem. Oggi ultima chiamata per verificare se esistono o meno le basi per dare una nuova, più concreta dimensione all’Aquila rugby, se, in uno, il progetto disegnato da Rinaldo Tordera, direttore generale Carispaq, avrà basi forti per poter cominciare a prendere forma e vita. È una speranza forte ma legata ad una realtà, quella della vigilia, che non porta buone nuove, che non dà ampiezza di partecipazione da parte degli imprenditori, che affannosamente si lega ancora su poche persone (si parla di dodici imprenditori che hanno già sottoscritto il piano triennale per il rilancio della nuova società L’Aquila 1936), imprenditori che vogliono bene alla città e che con la città hanno un feeling forte, meglio una sinergia per crescere gli uni e l’altra. Dunque al momento, e siamo solo a poche ore dall’ultimo incontro, il budget raggiunto e sul quale si può contare è di 600 mila euro, poco più, molto lontano da quel budget di 2 milioni di euro sul quale poggiava e poggia le sue basi il "progetto L’Aquila Rugby". Se è vero che molti imprenditori sono fuori città, se è vero che per formare un gruppo forte, numeroso e omogeneo c’è l’esigenza di avere un cuore e una sensibilità grossi così, è altrettanto vero che chi questa città deve amministrare non è che abbia fatto molto (tutt’altro) per dare input incoraggianti e concreti a chi opera nell’economia del capoluogo e, chiaramente, a chi con lo sport esporta e dà forza all’immagine dell’Aquila. Ma attenzione il segnale che abbiammo percepito potrebbe essere stato disturbato dalla volontà di un exploit dell’ultimo momento, anche se, molto onestamente non ci crediamo, perchè chi opera in questa città (con le dovute eccezioni e i 12 imprenditori che hanno già sottoscritto la loro quota d’ingresso ne sono la testimonianza attiva) da sempre ha voltato le spalle, ha fatto finta di non sentire, non vedere, nascondendosi regolarmente anche davanti a sollecitazioni di spessore. Vorremmo tanto poterci sbagliare, ma l’esperienza maturata non riesce a dare input diversi alla nostra scatola della vita. Per ora dunque siamo con la forza delle idee di Tordera, con l’umile grandezza dei vecchi e attuali dirigenti che hanno fatto un passo indietro per non disturbare rendendosi disponibili a ripianare i vecchi debiti e a gestire tutta l’attività giovanile con la Polisportiva, e con dodici imprenditori vogliosi, decisi, motivati nel nome della città, dello sport, del rinnovamento, della rinascita. «Io mi sento velatamente ottimista — ha detto Tordera — e dico anche che tutto ciò che finora è stato fatto non va disperso non dimenticando che a supporto delle quote sottoscritte ci sono anche gli sponsor e gli impegni di Regione e Provincia. Certo mi aspetto ancora qualcosa di molto più concreto a livello di partecipazione. Ci spero e ci credo». Ci sarà anche oggi il sottosegretario Giovanni Lolli, l’uomo politico che più di ogni altro può dare indirizzi concreti di fattibilità, può indicare la strada da seguire in una sinergia che coinvolga, oltre alla città, l’Università e le istituzioni per quel riguarda l’attività squisitamente sociale con la formazione e la crescita dei giovani. Attendiamo fiduciosi: nella città fantasma, che si muova qualcosa di concreto, di vivo.
venerdì 30 giugno 2006
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Gioco` in Nazionale quando era ufficialmente infortunato: condannato
Ha giocato in Nazionale quando era fermo per infortunio e ora Andrea Lo Cicero dovra` risarcire lo Stade Toulousain. Il pilone italiano nel 2003 militava nel club francese: fermo per un problema al ginocchio, accetto` di giocare in Nazionale. Adesso, secondo la corte d`Appello del tribunale di Tolosa, dovra` versare alla sua ex squadra 150.000 euro.
E INTANTO.......
La condanna e` stata inflitta a Lo Cicero per `abuso di fiducia`. Il pilone, ora all`Aquila, era stato condannato in primo grado il 12 settembre scorso ma si era opposto alla condanna adducendo, attraverso il suo avvocato, prove mediche per i `problemi psicologici di adattamento a Tolosa e alla squadra`, al punto da avere rescisso il contratot unilateralmente circa un anno prima della partita incriminata.
Ha giocato in Nazionale quando era fermo per infortunio e ora Andrea Lo Cicero dovra` risarcire lo Stade Toulousain. Il pilone italiano nel 2003 militava nel club francese: fermo per un problema al ginocchio, accetto` di giocare in Nazionale. Adesso, secondo la corte d`Appello del tribunale di Tolosa, dovra` versare alla sua ex squadra 150.000 euro.
E INTANTO.......
La condanna e` stata inflitta a Lo Cicero per `abuso di fiducia`. Il pilone, ora all`Aquila, era stato condannato in primo grado il 12 settembre scorso ma si era opposto alla condanna adducendo, attraverso il suo avvocato, prove mediche per i `problemi psicologici di adattamento a Tolosa e alla squadra`, al punto da avere rescisso il contratot unilateralmente circa un anno prima della partita incriminata.
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Dunque al momento, e siamo solo a poche ore dall’ultimo incontro, il budget raggiunto e sul quale si può contare è di 600 mila euro, poco più, molto lontano da quel budget di 2 milioni di euro sul quale poggiava e poggia le sue basi il "progetto L’Aquila Rugby
quwllo che dicevo..!!
Prima , parlavano en pubblico di €6000,000 per 3 stagioni...adesso parlano di €2000,000 per 3 Stagioni.
SCUSATE..ANDIAMO DIRETAMENTE AL DISCORCO CHIAVE..........!
Facendo fuori del Club tutti e chiunque ha le idee diferente e che CONOSCANNO il Rugby..non e essatamente una bona idea!
Dentro del Club oggi, c'e troppo PREPOTENZA ed una seria Mancnza di rugby.
Vedrai che questo gruppo di "dirigente" mandaranno tutto o molto al cesso!
quwllo che dicevo..!!
Prima , parlavano en pubblico di €6000,000 per 3 stagioni...adesso parlano di €2000,000 per 3 Stagioni.
SCUSATE..ANDIAMO DIRETAMENTE AL DISCORCO CHIAVE..........!
Facendo fuori del Club tutti e chiunque ha le idee diferente e che CONOSCANNO il Rugby..non e essatamente una bona idea!
Dentro del Club oggi, c'e troppo PREPOTENZA ed una seria Mancnza di rugby.
Vedrai che questo gruppo di "dirigente" mandaranno tutto o molto al cesso!
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prisilla
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RUGBY il messagero 30/09/2006
All’Aquila oggi c’è una riunione decisiva per lanciare l’azionariato imprenditoriale
L’AQUILA - Oggi è un giorno importantissimo per il ”Progetto L’Aquila Rugby” promosso dal direttore generale della Carispaq, Rinaldo Tordera, per togliere dalle secche il massimo club della pallaovale della regione. Alla presenza del sottosegretario allo Sport, Giovanni Lolli, alle 16, presso la sala assemblee dell’Istituto bancario, è in programma la riunione nella quale si deciderà di dar vita all’azionariato imprenditoriale che darà la possibilità al capoluogo abruzzese di avere ancora una squadra iscritta al Top Ten, il massimo campionato italiano di rugby. Nella precedente riunione Tordera, insieme all’avvocato Pierluigi Daniele, era riuscito a coinvolgere all’idea un folto gruppo di imprenditori aquilani, ma per raggiungere la quota di 2 milioni di euro c’è bisogno del supporto di altri imprenditori. In questi giorni Tordera e alcuni operatori cittadini hanno cercato di coinvolgere più persone per raggiungere l’obiettivo. Le premesse per l’incontro di oggi sembrano positive. Quella di oggi dovrebbe essere l’ultima chiamata: per la cessione del titolo dalla Polisportiva L’Aquila Rugby all’Aquila 1936 (società senza debiti) c’è tempo fino al 10 luglio, ultimo giorno per l’iscrizione al campionato. Il tempo passa inesorabilmente: uno scatto di orgoglio di chi opera in città per non far scomparire un fiore all’occhiello del capoluogo non solo in Italia.
All’Aquila oggi c’è una riunione decisiva per lanciare l’azionariato imprenditoriale
L’AQUILA - Oggi è un giorno importantissimo per il ”Progetto L’Aquila Rugby” promosso dal direttore generale della Carispaq, Rinaldo Tordera, per togliere dalle secche il massimo club della pallaovale della regione. Alla presenza del sottosegretario allo Sport, Giovanni Lolli, alle 16, presso la sala assemblee dell’Istituto bancario, è in programma la riunione nella quale si deciderà di dar vita all’azionariato imprenditoriale che darà la possibilità al capoluogo abruzzese di avere ancora una squadra iscritta al Top Ten, il massimo campionato italiano di rugby. Nella precedente riunione Tordera, insieme all’avvocato Pierluigi Daniele, era riuscito a coinvolgere all’idea un folto gruppo di imprenditori aquilani, ma per raggiungere la quota di 2 milioni di euro c’è bisogno del supporto di altri imprenditori. In questi giorni Tordera e alcuni operatori cittadini hanno cercato di coinvolgere più persone per raggiungere l’obiettivo. Le premesse per l’incontro di oggi sembrano positive. Quella di oggi dovrebbe essere l’ultima chiamata: per la cessione del titolo dalla Polisportiva L’Aquila Rugby all’Aquila 1936 (società senza debiti) c’è tempo fino al 10 luglio, ultimo giorno per l’iscrizione al campionato. Il tempo passa inesorabilmente: uno scatto di orgoglio di chi opera in città per non far scomparire un fiore all’occhiello del capoluogo non solo in Italia.
Vanta:La fontana delle 99 cannelle;La fontana luminosa (costruita per fare cifra tonda);Collemaggio; La Perdonanza; un Mammuth morto.
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pier12345
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Niente male...NIENTE NIENTE MALE!
Qualche "Bella " foto anche!!
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issor
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I migliori Auguri per l'Aquila...Però, d' accordo, L'Aquila 1936 nascerà senza debiti, ma non dimentichiamo che l'attuale L' Aquila ha dei debiti con giocatori e tecnici...prisilla ha scritto:RUGBY il messagero 30/09/2006
All’Aquila oggi c’è una riunione decisiva per lanciare l’azionariato imprenditoriale
L’AQUILA - Oggi è un giorno importantissimo per il ”Progetto L’Aquila Rugby” promosso dal direttore generale della Carispaq, Rinaldo Tordera, per togliere dalle secche il massimo club della pallaovale della regione. Alla presenza del sottosegretario allo Sport, Giovanni Lolli, alle 16, presso la sala assemblee dell’Istituto bancario, è in programma la riunione nella quale si deciderà di dar vita all’azionariato imprenditoriale che darà la possibilità al capoluogo abruzzese di avere ancora una squadra iscritta al Top Ten, il massimo campionato italiano di rugby. Nella precedente riunione Tordera, insieme all’avvocato Pierluigi Daniele, era riuscito a coinvolgere all’idea un folto gruppo di imprenditori aquilani, ma per raggiungere la quota di 2 milioni di euro c’è bisogno del supporto di altri imprenditori. In questi giorni Tordera e alcuni operatori cittadini hanno cercato di coinvolgere più persone per raggiungere l’obiettivo. Le premesse per l’incontro di oggi sembrano positive. Quella di oggi dovrebbe essere l’ultima chiamata: per la cessione del titolo dalla Polisportiva L’Aquila Rugby all’Aquila 1936 (società senza debiti) c’è tempo fino al 10 luglio, ultimo giorno per l’iscrizione al campionato. Il tempo passa inesorabilmente: uno scatto di orgoglio di chi opera in città per non far scomparire un fiore all’occhiello del capoluogo non solo in Italia.
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AdMinchiam
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Da www.ilcapoluogo.it
In parte deluse le aspettative, c’è incertezza per l’immediato futuro
FUMATA GRIGIA PER IL RILANCIO DELL’AQUILA RUGBY
Lunedì pomeriggio in Carispaq riunione dei soli imprenditori: si spera in altre adesioni. Sinora sono appena un terzo quelli che hanno sottoscritto l’impegno triennale per 600 mila euro, un terzo della somma fissata per il rilancio: con questa somma, facendo fronte agli impegni, si partirebbe senza un euro in cassa, peggio che nel recente passato.
L'Aquila, 3 lug. - I commenti ottimistici sul positivo evolversi della situazione attuale dell’Aquila rugby dopo l’incontro di venerdì scorso promosso da Tordera ed a cui hanno partecipato imprenditori, vecchia dirigenza e politici, sono sembrati alquanto eccessivi perché non trovano purtroppo riscontro in quelli che sono i “numeri”.
Al “Progetto L’Aquila Rugby”, fortemente voluto e patrocinato dal direttore della Carispaq, dott. Rinaldo Tordera, hanno risposto in 12 imprenditori, un vero evento perché mai verificatosi nel passato e già un grosso successo per Tordera, ma circa un terzo rispetto ai 40 imprenditori su cui si puntava, fondamentali per il progetto: in 12 solamente hanno firmato un impegno triennale di 600 mila euro, vale a dire appena il 30% dei 2.000.000 di euro fissati per il rilancio del rugby neroverde. Chi si aspettava un miracolo non ha fatto il conto con la prevedibile scarsa sensibilità degli imprenditori aquilani, sempre defilati nei momenti importanti: un vero peccato, ma non ci si deve scoraggiare, perché si spera che potrebbe esserci l’atteso miracolo nell’altra riunione, fissata lunedì alle ore 17 sempre presso la sala assemblee della Carispaq, alla quale si spera partecipino altri imprenditori che diventino anche sottoscrittori dell’impegno triennale.
I dodici imprenditori sono molto titubanti sull’opportunità di andare avanti, il rischio è diviso tra pochi come lo sono gli oneri: sono consapevoli che con 600 mila euro non si va da nessuna parte, si rischia di iniziare la stagione senza un euro, far affidamento sulle sponsorizzazioni (quelle dell’Aquila rugby sono di circa 700 mila euro ma finora non si conosce neppure quanti siano e chi siano, se abbiano o meno fatto completamente fronte agli impegni) ed alle promesse di contributi, che non hanno il carattere di certezza, di liquidità e di esigibilità, quindi non possono essere bancariamente anticipati. Pressappoco è la stessa cifra della cordata di imprenditori romani, che pure avevano grossi sponsor.
Facendo qualche conto spicciolo, dei 600 mila euro ben 350 mila andrebbero versati alla vecchia società e 150 mila per il settore giovanile: in cassa, tolte le spese per costituire la nuova società, non rimarrebbe nulla: in pratica si inizierebbe una stagione sulla falsariga di quelle passate, senza alcuna certezza, ma soprattutto senza una società forte e organizzata, che possa programmare la stagione sportiva e gettare le basi per tornare nell’élite del rugby nazionale.
Senza contare che bisognerebbe trovare un direttore sportivo, un allenatore e dei validi rinforzi, convincere più di un atleta a non cedere alle lusinghe di altre società e rimanere all’Aquila, pensare agli affitti degli appartamenti: tutto questo senza un euro in cassa.
Non è più ora di chiacchiere ma di fatti, dai vari on.li Lolli e Cialente, dagli assessori Angelini, Cioni e Tinari, dalla Regione, ci si attende molto di più e soprattutto una forte opera di sensibilizzazione tra l’imprenditoria aquilana, perché per far partire il “Progetto L’Aquila rugby” ne occorrono almeno un’altra dozzina. Bisognerebbe intervenire presso gruppi della grande distribuzione che si sono già insediati o s’insedieranno in città: tra questi anche la Coop che, lunedì pomeriggio alle 17 alla Sala Celestiniana, presenterà i suoi lungimiranti progetti commerciali.
In parte deluse le aspettative, c’è incertezza per l’immediato futuro
FUMATA GRIGIA PER IL RILANCIO DELL’AQUILA RUGBY
Lunedì pomeriggio in Carispaq riunione dei soli imprenditori: si spera in altre adesioni. Sinora sono appena un terzo quelli che hanno sottoscritto l’impegno triennale per 600 mila euro, un terzo della somma fissata per il rilancio: con questa somma, facendo fronte agli impegni, si partirebbe senza un euro in cassa, peggio che nel recente passato.
L'Aquila, 3 lug. - I commenti ottimistici sul positivo evolversi della situazione attuale dell’Aquila rugby dopo l’incontro di venerdì scorso promosso da Tordera ed a cui hanno partecipato imprenditori, vecchia dirigenza e politici, sono sembrati alquanto eccessivi perché non trovano purtroppo riscontro in quelli che sono i “numeri”.
Al “Progetto L’Aquila Rugby”, fortemente voluto e patrocinato dal direttore della Carispaq, dott. Rinaldo Tordera, hanno risposto in 12 imprenditori, un vero evento perché mai verificatosi nel passato e già un grosso successo per Tordera, ma circa un terzo rispetto ai 40 imprenditori su cui si puntava, fondamentali per il progetto: in 12 solamente hanno firmato un impegno triennale di 600 mila euro, vale a dire appena il 30% dei 2.000.000 di euro fissati per il rilancio del rugby neroverde. Chi si aspettava un miracolo non ha fatto il conto con la prevedibile scarsa sensibilità degli imprenditori aquilani, sempre defilati nei momenti importanti: un vero peccato, ma non ci si deve scoraggiare, perché si spera che potrebbe esserci l’atteso miracolo nell’altra riunione, fissata lunedì alle ore 17 sempre presso la sala assemblee della Carispaq, alla quale si spera partecipino altri imprenditori che diventino anche sottoscrittori dell’impegno triennale.
I dodici imprenditori sono molto titubanti sull’opportunità di andare avanti, il rischio è diviso tra pochi come lo sono gli oneri: sono consapevoli che con 600 mila euro non si va da nessuna parte, si rischia di iniziare la stagione senza un euro, far affidamento sulle sponsorizzazioni (quelle dell’Aquila rugby sono di circa 700 mila euro ma finora non si conosce neppure quanti siano e chi siano, se abbiano o meno fatto completamente fronte agli impegni) ed alle promesse di contributi, che non hanno il carattere di certezza, di liquidità e di esigibilità, quindi non possono essere bancariamente anticipati. Pressappoco è la stessa cifra della cordata di imprenditori romani, che pure avevano grossi sponsor.
Facendo qualche conto spicciolo, dei 600 mila euro ben 350 mila andrebbero versati alla vecchia società e 150 mila per il settore giovanile: in cassa, tolte le spese per costituire la nuova società, non rimarrebbe nulla: in pratica si inizierebbe una stagione sulla falsariga di quelle passate, senza alcuna certezza, ma soprattutto senza una società forte e organizzata, che possa programmare la stagione sportiva e gettare le basi per tornare nell’élite del rugby nazionale.
Senza contare che bisognerebbe trovare un direttore sportivo, un allenatore e dei validi rinforzi, convincere più di un atleta a non cedere alle lusinghe di altre società e rimanere all’Aquila, pensare agli affitti degli appartamenti: tutto questo senza un euro in cassa.
Non è più ora di chiacchiere ma di fatti, dai vari on.li Lolli e Cialente, dagli assessori Angelini, Cioni e Tinari, dalla Regione, ci si attende molto di più e soprattutto una forte opera di sensibilizzazione tra l’imprenditoria aquilana, perché per far partire il “Progetto L’Aquila rugby” ne occorrono almeno un’altra dozzina. Bisognerebbe intervenire presso gruppi della grande distribuzione che si sono già insediati o s’insedieranno in città: tra questi anche la Coop che, lunedì pomeriggio alle 17 alla Sala Celestiniana, presenterà i suoi lungimiranti progetti commerciali.