ITALIA-IRLANDA

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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mallet
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da mallet »

CapitanFracassa ha scritto:
EmmePi ha scritto:Piano piano due frasi, nei giudizi sulla partita, stanno diventando luoghi comuni.

"abbiamo impostato la partita sulla difesa" e "nel secondo tempo ci siamo rintanati nella nostra metà campo".

Qualcuno mi deve spiegare cosa vogliono dire. Lasciavamo il pallone deliberatamente in mano agli avversari perchè preferivamo difendere? Rimanevamo nella mostra metà campo perchè ci sentivamo più protetti?

Signori, nel secondo tempo ci siamo difesi e basta perchè l'Irlanda si è messa a giocare come sa. Abbiamo scelto di difenderci? Ma gli irlandesi si difendevano meglio di noi! Guardate quanti metri abbiamo guadagnato con la palla in mano.
Il problema è che si sono messi a giocare bene solo nel secondo tempo. Ci hanno nascosto la palla.
Quoto 100%
Le espressioni che hai citato sono mutuate dal calcio e applicate al rugby non hanno alcun senso.


ma castrogiovanni doveva proprio andar a stuzzicare in quel modo o'gara che giustamente rientrato in campo dopo il giallo ha ben pensato di spiegarci cos'è il gioco al piede e cosa deve fare un MA??
e qualcuno mi spiega perchè sempre castro prima lo tirano fuori poi appena esce il pilone che l'ha fatto dannare rientra (ma che fa si nasconde negli spogliatoi ora??)
mi dispiace ma queste cose sono da gestire da parte del team manager e da chi a bordo campo dovrebbe saper fare il suo lavoro..insomma per ribadire..tutti a casa..please
JosephK.
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da JosephK. »

Doublegauss ha scritto:Qui si tratta di intendersi sul significato di "al livello di". Io ho usato questa espressione con l'idea di entrare in campo contro, poniamo, l'Australia ed essere nella condizione psicologica per cui se vinci fa piacere, ma non è una svolta epocale. Nell'accezione che ho usato prima, saremo al livello quando ce la giocheremo (realisticamente) con chiunque, anche non partendo da favoriti (esempio: Francia-Nuova Zelanda).
Beh, in tutta sincerità noi non partiamo mai come favoriti e la nostra posizione nel ranking mondiale la meritiamo. Diaciamo solo che abbiamo ampiamente dimostrato di potercela fare (e in qualche caso di farcela) con formazioni che ci sono ancora sopra: penso all'Inghilterra lo scorso anno, all'Australia a Padova, al Sud Africa a casa loro, all'Irlanda a Belfast (partita che in pratica abbiamo vinto), all'Argentina a Cordoba.
Doublegauss ha scritto:E poi bisogna intendersi: è chiaro che dopo una sconfitta siamo tutti un po' nervosetti, ma un conto è ragionare sulla partita di oggi (che peraltro, avrebbe potuto prendere tutt'altra piega se non fosse stato per alcuni episodi), un conto è proiettare le conclusioni sulla partita di oggi sul tema dello sviluppo del rugby in Italia nel lungo periodo
Mah, agli "episodi" credo poco. Oggi le uniche vere azioni pericolose le abbiamo create sull'intercetto di Canale e sull'inciampo di Griffen. Cioè, se seguiamo questo metro di misura, su "episodi". Il fatto è che non abbiamo mai credibilmente mostrato la possibilità di fare meta.
In generale io sopra ho parlato di peggioramento della nazionale in determinate fasi di gioco e soprattutto in fasi di gioco in cui eravamo superiori agli altri e ne ho attribuito la responsabilità (anche) alla gestione tecnica. Non ho parlato di sviluppo del rugby nel lungo periodo.
Doublegauss ha scritto:Attento: se guardi le statistiche (http://www.rbs6nations.com/en/matchcentre/12904.php) ti accorgerai che abbiamo calciato più noi di loro. Solo che loro hanno calciato meglio, e hanno fatto meno falli. In particolare, chi può dire se con Perugini in campo loro avrebbero segnato la meta di fine primo tempo? E chi può dire cosa sarebbe successo rientrando in campo sul 9-7?
Infatti, è vero. O'Gara quando dopo i primi 10 minuti ha capito che il vento tirava forte contro ha evitato di calciare se non in touche e ha fatto bene perchè aveva fatto degli errori nella prima parte dell'incontro non da lui e in gran parte dovuti al vento contro (penso ad esempio all'errore in ripartenza con calcio non uscito dai 10 metri). Noi invece potendo (anche) sfruttare questo aspetto atmosferico non ci abbiamo provato se non in rari casi, ad esempio la bella touche trovata dal calcettino di Griffen.
Mettiamola in un altro modo. L'Irlanda ha un signor 10, O'Gara, e una linea dei 3/4 da paura, quindi può fare quello che le pare e bene, calciare o giocare alla mano. Noi abbiamo un "non estremo" e una linea dei 3/4 di medio livello. Avendo un estremo di ruolo si potrebbe almeno tentare di impostare situazioni di gioco più varie (up n' under, calci di spostamento) e, soprattutto, più collegate all'andamento della partita. Masi non ha praticamente mai usato il piede perchè non è nella sua natura. E quando abbiamo giocato alla mano a lungo lo abbiamo fatto in due occasioni: una a metà del primo tempo partendo dai nostri 22 e arrivando appena prima di metà campo. Sfiancandoci di fatica e non ottenendo nulla. E una nel secondo tempo, in situazione simile. Cioè quando conveniva cercare di guadagnare campo e di salire bene (magari meglio con qualche up 'n under, salendo e mettendo pressione, come hanno fatto i pumas al mondiale contro i galletti, così da non permettere a O'Gara di ricalciare subito e meglio e di fregarci) non lo abbiamo fatto e ci siamo incaponiti all'autoscontro.
Nel secondo tempo O'Gara ha usato di più il piede e ha trovato le sue solite magnifiche touche di spostamento. Ci ha fatto sempre arretrare e costretto a giocare e a sfiancarci nei nostri 22. Insomma il concetto è che anche nella lettura del gioco e della sua impostazione, anche nella costruzione del "piano della partita" abbiamo sbagliato.
Pivi1962 ha scritto: 1). Il calo fisico del secondo tempo era prevedibile, dato che per 20 minuti abbiamo giocato in 14.
Pure loro hanno giocato 20 minuti in 14 e sono riusciti a fare dei multifase da paura giocando persino meglio nel secondo tempo quando era prevedibile un calo per tutti.
Avendo questi grandi problemi in mischia e con un Nieto non certo stellare in questo periodo forse sarà opportuno in Scozia portarci anche il buon Rouyet.
Pivi 1962 ha scritto: 6). Disciplina, disciplina, disciplina. Troppe entrate laterali, troppi tuffi sul pallone, un po' di nervosismo di troppo, falli inutili (non mi sembrava che Masi fosse davvero costretto al placcaggio alto per fermare l'irlandese...).
Quoto al 2000%. Quel placcaggio alto di Masi (ma possiamo aggiungerci Castro, Totò ecc.) significa che siamo entrati in campo "già" nervosi. Vediamo di non vanificare tutto con delle sciocchezze di mancanza di disciplina.
A me in touche ha stupito che per lunghi tratti dell'incontro non abbiamo saltato sulle loro rimesse: infatti i recuperi sono nati quasi per caso da errori loro. Altro segnale di "timore" non proprio bello...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
Leinsterugby
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da Leinsterugby »

sulla linea di molti mi limito a sottolineare poche cose, dando x scontata la mad science di Mallett:

Involuzione netta e inesorabile rispetto alla squadra di 2 anni fa che in mischia arava quasi tutte le avversarie. Involuzione rispetto all'anno scorso dove cn queste 2 squadre ce la giocammo fino all'ultimo.

ELV hanno limitato le nostre opzioni,le altre squadre si sono adattate, Scozia inclusa che sventagliando molto ha fatto troppi avanti, noi siamo ancora bloccati. Qui la colpa nn è dei giocatori, ma dello staff tecnico.

Parisse giocatore monumentale, ma siamo sicuri sia un buon capitano? sempre più calci contro in mischia ordinata, giocatori nostri presi di mira dagli arbitri, ma soprattutto il carattere: non siamo riusciti a reagire dopo il 9-14 anzi ci hanno schiacciato loro x 40' e nel finale eravamo disorientati e sventagliavano la palla al largo senza senso.

Difesa sempre meno lucida.

Non che con Berbizier fossimo gli all blacks, ma almeno uno straccio di conquista,difesa e soprattutto avanzamento c'erano.

Mc Lean ha fatto una buona partita perlomeno finchè la squadra ha retto: attacco alla linea senza perdere palla, placcaggi, preciso dalla piazzola...Marcato deve impegnarsi assai
rivel1
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da rivel1 »

impostare la partita sulla difesa esiste pure nel rugby, solo che ha un altro significato... ovvero pressione e placcaggi a mille, recupero della palla e guadagno territoriale.portiamoli a giocare di là che prima o poi sbagliano.
abbiamo la palla noi? due fasi e guadagno territoriale, che per uscire dalla loro metà campo devono sudarsela

non mi pare sia stato il filo conduttore dell'Italia di ieri però.. ieri era più che altro "visto che il possesso ce l'hanno sempre loro cerchiamo di prenderne il meno possibile"
Se hai tempo per fare due cose male, fanne bene una e incrocia le dita

Visto che non voglio scrivere "secondo me" o "in mio parere" in ogni messaggio, ritenete pure ogni opinione espressa puramente personale senza alcuna pretesa di verità assoluta
kkarli
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da kkarli »

doublegauss ha scritto:a nazionale di Grenoble è stata un episodio irripetibile di una generazione di talenti uscita dal cilindro del mago appena prima del professionismo. Ci siamo illusi di poter competere alla pari con gente che giocava già a rugby da un pezzo quando noi stavamo appresso a Binda e Girardengo. Realismo e umiltà.
Sono d'accordo sul richiamo a realismo e umiltà.
Però cerchiamo di non piegare la storia del rugby italiano ai nostri ragionamenti. Altrimenti, si arriva ad affermazioni poco condivisibili e poco sostenibili, come quella del cilindro del mago.
Anzitutto (l'ho già scritto altrove), quella Nazionale non solo battè la Francia, ma (con vigore...) l'Irlanda e la Scozia. Quei talenti non uscirono affatto dal cappello di un mago: furono il primo prodotto del primo vero sforzo di formazione d'élite messo a progetto dal rugby italiano.
Sembra, a volte, che si ritenga che facendoci entrare al 6 Nazioni abbiano fatto un favore al fratello scemo. Facendoci entrare al 6 Nazioni, gli anglosassoni hanno semplicemente difeso la credibilità di quel torneo.
Adesso, ci troviamo in un punto "basso" dell'andamento, perché abbiamo sbagliato programma di adeguamento e allenatore, oltreché per i normali cicli dello sport. Ma ci sono talmente tante cose nel nostro paese sulle quali esercitarci all'umiltà con italiano senso di inferiorità, che lascerei fuori una delle poche in cui uno sforzo collettivo e di programmazione ha portato risultati veri, niente affatto episodici e, grazie a un meraviglioso vizio del rugby, scritti in modo tale (test match) che nessuno li può discutere. Magari dimenticare, ma discutere no.
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cicala
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da cicala »

SIGNORI questo è il nostro rugby e non ci possiamo fare nulla NON abbiamo giocatori che fanno la differenza solo giocatori che fanno numero, se siamo entrati nel 5 nazioni e perchè il potenziale 50mln di abitanti fà gola agli sponsor e solo unn discorso di soldi. Poi parlando della partita, quello che ho notato ieri allo stadio la lentezza di manovra, siamo troppo lenti e prevedibili, con le nuove regole(elv) quel poco che riuscivavo a fare con gli avanti e finito nel cesso, non è difficile battere l'italia basta neutralizzare gli avanti è il gioco è fatto, i 3/4 vergognosi, tutti e non solo qualcuno, gente che non sa correre e che non corre non ricicla la palla in ogni azione si muore con il pallone in mano e si prende il fallo, non trova mai la linea del vantaggio, sono convinto ci batterebbe anche under 21 irlandese, sarà che ho giocato nei 3/4 una vita ma la pochezza che vedo nella nazionale e nel campionato e disarmante. Per uscire dal tunnel della mediocrità c'è bisogno di materiale umano di alto livello, giocatori, allenatori, preparatori atletici, e non gli scarti degli altri sport. Dalla TV non si nota ma allo stadio era evidente la tattica messa su dagli irlandesi, ogni volta che avevamo la palla aspettavano che noi facessimo il lavoro per loro, con la palla i nostri non sanno veramente cosa fare, l'unica giocata dei nostri 3/4 è stata una vergogna, una giocata telefonata con gli irlandesi che si sono limitati ad aspettare il nostro errore. La mia più grande preoccupazione è che tutto il successo di pubblico e media di questi ultimi anni possa finire, anche perchè se le cose non cambiano radicalmente ci vorranno ancora dieci anni prima di vedere un nazionale vincente, e mi sono tenuto stretto, anche perché se andate ad analizzare le poche partite vinte, sono state vinte grazie ad una giornata NO degli avversari e non per il nostro gioco.
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doublegauss
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da doublegauss »

kkarli ha scritto:
doublegauss ha scritto:a nazionale di Grenoble è stata un episodio irripetibile di una generazione di talenti uscita dal cilindro del mago appena prima del professionismo. Ci siamo illusi di poter competere alla pari con gente che giocava già a rugby da un pezzo quando noi stavamo appresso a Binda e Girardengo. Realismo e umiltà.
Sono d'accordo sul richiamo a realismo e umiltà.
Però cerchiamo di non piegare la storia del rugby italiano ai nostri ragionamenti. Altrimenti, si arriva ad affermazioni poco condivisibili e poco sostenibili, come quella del cilindro del mago.
Anzitutto (l'ho già scritto altrove), quella Nazionale non solo battè la Francia, ma (con vigore...) l'Irlanda e la Scozia. Quei talenti non uscirono affatto dal cappello di un mago: furono il primo prodotto del primo vero sforzo di formazione d'élite messo a progetto dal rugby italiano.
In parte. La nazionale di Grenoble non è arrivata dal cilindro del mago: ho usato un'espressione esagerata. Però, al di là dell'iperbole, dentro quella nazionale c'era gente che aveva un talento naturale straordinario (Ivan Francescato, ad esempio) che con la programmazione c'entra fino ad un certo punto.

Erano altri tempi (fra l'altro, Dominguez con le regole IRB di oggi non potrebbe giocare per l'Italia, avendo avuto caps con l'Argentina.) Non ho scritto "prima del professionismo" per caso. A quei tempi il rugby era meno scientifico. La mia ipotesi è che uno sforzo di formazione d'élite fatto su del materiale di valore poteva mettere un paese come l'Italia in condizione di competere con successo con nazioni di ben altra tradizione e spessore del movimento semplicemente perché gli altri non sfruttavano al 100% le loro risorse potenziali. È vero che quella nazionale ha distrutto l'Irlanda. Ma l'Irlanda di oggi con BOD e compagnia bella darebbe 120 punti all'Irlanda di allora.
kkarli
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da kkarli »

cicala ha scritto:SIGNORI questo è il nostro rugby e non ci possiamo fare nulla NON abbiamo giocatori che fanno la differenza solo giocatori che fanno numero, se siamo entrati nel 5 nazioni e perchè il potenziale 50mln di abitanti fà gola agli sponsor e solo unn discorso di soldi.
La Germania ha 82 milioni di abitanti, un mercato per gli sponsor che noi italiani ce lo sogniamo, una Nazionale dal 1927 ed è persino fra le nazioni che hanno fondato la FIRA. Cercano disperatamente di giocare a rugby da quasi un secolo, e non ci riescono. Erano meglio loro, no?
Quanto a resto del tuo intervento, ognuno vede quello che vede. Ma il concetto di vergogna da applicare ai giocatori in campo per il loro rendimento, ti prego, lascialo agli sport dove si può passeggiare per il campo. La faccia di Canale ieri sera suggerirebbe più rispetto, come le vittorie ottenute.
Ti suggerirei anche di rivedere la tua posizione in merito al fatto che gli atleti del rugby siano gli scarti di altri sport.
maurimnt
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da maurimnt »

Diro' in breve la mia:

Immaturita' enorme a livello mentale, siamo entranti pieni di rabbia e agonismo giocando da classica furia cieca, finendo il vapore alla fine del primo tempo. Abbiamo insomma fatto da Lepre all'Irlanda. Partita chiaramente condizionata dalla figuraccia di Londra.

Touche benino, ruck benino, scrum maluccio (anche se erano evidenti alcuni falli loro su castrogiovanni), molto molto piatti in avanzamento e con la loro linea che saliva in fretta avremmo dovuto usare molto di piu' il piede. Molto determinati in fase di placcaggio.

3 mete letteralmente regalate, praticamente due intercetti e una meta' subita di pollastri, non tanto per il sonno profondo in touche ma perche' se rubi palla e sei in avanzamento in superiorita' numerica non ha senso che fa un calcio (pure corto) in touche.
Ale_86
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da Ale_86 »

In parte. La nazionale di Grenoble non è arrivata dal cilindro del mago: ho usato un'espressione esagerata. Però, al di là dell'iperbole, dentro quella nazionale c'era gente che aveva un talento naturale straordinario (Ivan Francescato, ad esempio) che con la programmazione c'entra fino ad un certo punto.
C'entra eccome invece, per almeno due motivi. Primo, il talento non è detto che nasca a Treviso, o Padova o a Parma, statisticamente è molto più facile che nasca in un paese dove se va bene c'è ua squadretta di serie C o B, vedi Montebelluna, Polcenigo, Paese, Portogruaro e via dicendo. Gli stessi Francescato, Dallan, Ongaro non mi sembra fossero stati reclutati direttamente dal Benetton, ma da qualche altra squadra più periferica, che magari allora non era soffocata come ora da vari fattori, compresa la totale indifferenza e noncuranza (e in certi casi anche mancanza di rispetto) di FIR e CIV verso questo tipo di società, quelle cioè che espandono veramente il movimento.

Secondo, Ivan Francescato sarebbe passato nel progetto altezza? Un articolo su Rugby! di questo mese, mi sembra, cita come esempio Halfpenny, talento mostruoso. Quanti Halfpenny abbiamo in Italia bloccati sulla strada delle selezioni fin da piccoli per via di altezza e peso?

Per l'amor di dio, rendiamoci conto che a questi livelli un CT è poco più che un selezionatore, in poche settimane di raduno non fai certo tempo a insegnare e migliorare tutta una serie di fondamentali di cui siamo evidentemente sprovvisti! Il "declino" della mischia azzurra non può certo essere imputato a poche settimane di raduno sotto Mallet! Nessuno ha notato che Castrogiovanni ha appena recuperato da due infortuni gravi, e mentre due anni fa era il miglior giocatore della Premiership (non so se rendo) oggi gioca decisamente meno, e non è più insostituibile per il Leicester? Che Nieto, Perugini, Ongaro cominciano a sentire il peso dei loro annetti, solo per parlare della prima linea?
Che pretendete poi, che in due settimane Mallet o Berbizier o Gesù Cristo in persona trasformino Mirco Bergamasco in O' Driscoll, Marcato in Wilkinson, Pratichetti in Shanklin?

E, già che ci siamo, invece di fare considerazioni abbastanza inutili sull'italianità o meno dei vari giocatori, attaccamento alla nazione e baggianate del genere, fermatevi a contare invece quanti dei nostri nazionali abbiano, più che un cognome italiano, una FORMAZIONE italiana, cioè quanti dei nostri titolari siano un diretto prodotto del nostro movimento. Parisse, italiano da testa ai piedi per quanto mi riguarda, non ha mica imparato a giocare in Italia, tanto per dirne uno.. Inoltre, contiamo quanti, sempre dei titolari, siano emigrati in altre squadre europee da giovanissimi, quando ancora c'erano grosse ed oggettive possibilità di costruzione dei fondamentali mancanti e di miglioramento del bagaglio tecnico di un giocatore. Questa sarebbe una discussione decisamente interessante. Per quanto mi riguarda, quel che abbiamo in Nazionale, dal pilone all'allenatore, è ben più di quanto il rugby italiano abbia prodotto.
Potete aumentarmi le tasse su tutto, ma non sulla mia birra!
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da supermax »

L'Italia di Grenoble era semplicemente il frutto di un movimento giovanile che negli anni '80 si proiettava fra i primi 7-8 del mondo (eravamo al livello di Argentina e Francia) e che poi ha prodotto giocatori in grado di tenere il confronto con le migliori nazionali. Ho già espresso il concetto che finché nell'under 20 non vinceremo con costanza dalle 2 alle 4 partite vuol dire che nei 3-4 anni successivi non riusciremo a far nulla neanche nel 6N senior. L'Irlanda di oggi è "nata" da una generazione straordinaria che negli anni '90 li ha portati a vincere il mondiale under 19. Il segno del futuro declino della squadra irlandese è per me insito nel fatto che non si sono ripetuti a quel livello, per cui produrranno certo altri talenti ma non così numerosi come prima. La Scozia da anni non ha un movimento giovanile degno delle altre britanniche ed è in costante regresso. Forse l'under 20 di oggi ci dà segnali di speranza in questo senso, ma anche loro devono vincere qualcosa se no si "abituano" già da adesso alle sconfitte onorevoli. Per questo io credo poco ai poteri taumaturgici della partecipazione alla CL. Mi spiegate la Scozia che ci sta dall'inizio che giovamento ne ha tratto? Dobbiamo avere una nostra "scuola", e non mi riferisco all'Accademia, che pure svolge un lavoro egregio, ma ad una maniera di sviluppare le capacità tecniche di tutti i nostri giovani, senza guardare a quanto sono alti e quanto pesano. Se ci fermiamo a quello, un potenziale Shane Williams, O' Driscoll, Paterson (nanerottoli in confronto ad altri) in primo luogo ce li giochiamo perché gli diciamo che "non hanno il fisico" ed in secondo luogo nemmeno diamo loro la base tecnica. Fossi nella FIR farei ponti d'oro a 3-4 tecnici delle giovanili di NZ ed AUS per organizzare il nostro settore dalla base ed affiderei la nazionale maggiore ad un coach italiano rispettato e competente.
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da pinghial »

non ho letto tutte e dieci le pagine di commento, le ho scorse solo un pò velocemente e leggo tanti commenti di indignazione..
io, invece, tanto indignato non sono.. anzi.. me lo aspettavo un cappotto di questo tipo.
Vedo l'irlanda la grande favorita di quest'anno mentre vedo noi ben sotto anche la solita bistrattata scozia..
abbiamo troppe assenze ed i rincalzi non sono di valore (o per lo meno non lo sono ancora) commettiamo sempre i soliti errori e ieri, mentre guardavo la partita ero stupito non tanto del fatto che fossimo in vantaggio, ma di come stesse giocando male l'irlanda.. poi a 10 minuti dalla fine del primo tempo eccoli.. ecco l'irlanda che mi aspettavo..
noi abbiamo fatto che quel che potevamo..
dopo 11 fasi di attacco a sbagliare eravamo noi e non loro, questo vuol dire qualità. qualità di squadra e qualità individuali. Gente che non si fa prendere dal panico, che fa quello che deve fare, che non commette errori e soprattutto non fa falli..
Mallet (al quale non dò troppe colpe) nel post partita è stato chiaro.. con 16 punizioni contro nel rugby non puoi fare altro che perdere!!
poi le ultime due mete che hanno reso il passivo molto pesante non sono dovute ad episodi.. sono quello che ci aspetta ogni volta che giochiamo con poca concentrazione e/o con leggerezza.. l'errore di Masi te lo aspetti di meno... ma tant'è.. lo ha fatto, ma Toniolatti che va a coprire la touche 10 metri più avanti rispetto al punto di battuta.. bè.. a questi livelli le paghi..

insomma, quel che voglio dire è che loro sono finalmente (perché è da anni che aspetto l'esplosione irlandese) fortissimi, sanno giocare veramente in maniera splendida ed hanno giocato molto meglio di quanto non abbiano fatto con la francia settimana scorsa, sono stati letterlamente superlativi.. noi abbiamo fatto quello che potevamo..
e meno male che hanno giocato così solo un tempo.. altrimenti il punteggio avrebbe ricordato molto quelli dei bei tempi o delle partite con gli AB.

poi.. vabbè.. c'è gente che non è pronta per il livello internazionale.. si vede.. è lampante.. capisco la crescita per il mondiale ma non esageriamo..
blackjack
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da blackjack »

Non so cosa intendiamo con giocatori che fanno la differenza ma Castrogiovanni ante infortunio faceva eccome la differenza
Vogliamo dire che non abbiamo 3/4 che fanno la differenza ? sai che novità, l'unico che (forse) la faceva era Paolo Vaccari, ma negli ultimi 10 anni qualcosa di meglio si era fatto.
Come dice kkarli, ci sono i cicli di alto e basso, qui metà della gente è in parabola discendente e NM fa tutto fuorché notarlo, chiama Griffen perchè non ha il coraggio di osare un nuovo MM, imposta una partita a Londra inventando una motofalciatrice a mediano di mischia perché ha paura di prenderle in difesa, rinunciando all'attacco e qui piazza a MM uno che ha cento virtù, ma non può difendere a quei livelli per 80 minuti.
Il resto è capire come giocare con le nuove regole, provando a giocarci e cercando qualcosa a livello di tre quarti.
Quanto al resto, la CL è iniqua, opinabile, raccomandata da questa o quella fazione politica ma se trovate un altro sistema per elevare il livello dei giocatori che giocano da noi avvisatemi. In questo momento, a parte Zanni, nessun giocatore italiano che militi nel S10 è di livello internazionale, potrebbero diventarci ; Reato, per parlare di un nuovo, ieri ha giocato con grande impegno ma ha anche mostrato limiti per questo livello di scontro.
Comunque ipotesi di uscita dal 6N o cacciata, sono tra masochismo e fantascienza, quindi lasciamole stare e proviamo a riattaccare i cocci per la partita di Murrayfield.
Ultima notazione : la fregola di giocare comunque. Sono anni che le prendiamo, poi all'ultimo segnamo la meta della bandiera e torniamo a casa felici e contenti.
Ieri per questo atteggiamento mentale non nuovo, specie al Flaminio (ricordate Nitoglia qualche annetto fa ?), al 35' con palla in mano a noi siamo riusciti ad incassare 14 punti e a non piazzare un rigore, calciando dentro la palla da mandare in touche. Francamente 9-24 e 9-38 sono entrambe sconfitte ma, storicamente, non sono la stessa cosa
"Qui ognuno festeggia il suo 17 giugno"
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PiVi1962
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da PiVi1962 »

kkarli ha scritto:
doublegauss ha scritto:a nazionale di Grenoble è stata un episodio irripetibile di una generazione di talenti uscita dal cilindro del mago appena prima del professionismo. Ci siamo illusi di poter competere alla pari con gente che giocava già a rugby da un pezzo quando noi stavamo appresso a Binda e Girardengo. Realismo e umiltà.
Sono d'accordo sul richiamo a realismo e umiltà.
Però cerchiamo di non piegare la storia del rugby italiano ai nostri ragionamenti. Altrimenti, si arriva ad affermazioni poco condivisibili e poco sostenibili, come quella del cilindro del mago.
Anzitutto (l'ho già scritto altrove), quella Nazionale non solo battè la Francia, ma (con vigore...) l'Irlanda e la Scozia. Quei talenti non uscirono affatto dal cappello di un mago: furono il primo prodotto del primo vero sforzo di formazione d'élite messo a progetto dal rugby italiano.
Sembra, a volte, che si ritenga che facendoci entrare al 6 Nazioni abbiano fatto un favore al fratello scemo. Facendoci entrare al 6 Nazioni, gli anglosassoni hanno semplicemente difeso la credibilità di quel torneo.
Adesso, ci troviamo in un punto "basso" dell'andamento, perché abbiamo sbagliato programma di adeguamento e allenatore, oltreché per i normali cicli dello sport. Ma ci sono talmente tante cose nel nostro paese sulle quali esercitarci all'umiltà con italiano senso di inferiorità, che lascerei fuori una delle poche in cui uno sforzo collettivo e di programmazione ha portato risultati veri, niente affatto episodici e, grazie a un meraviglioso vizio del rugby, scritti in modo tale (test match) che nessuno li può discutere. Magari dimenticare, ma discutere no.
In quegli anni l'Italia godeva di un professionismo mascherato, mentre le home unions erano strenue sostenitrici di un dilettantismo più ferreo (ricordo che Hastings diceva che doveva pagare una sterlina alla SRU se voleva tenersi la maglietta della nazionale dopo un incontro).
L'avvento del professionismo ha contribuito a far crescere esponenzialmente lo sport nei paesi dove le radici erano più profonde (Nuova Zelanda, Sudafrica, Inghilterra e Francia), ha attecchito molto bene in paesi che erano/si sono strutturati velocemente (Australia e Irlanda), ha comportato un po' di sconquassi dove le politiche federali non sono state troppo chiare (Galles e Scozia).
In italia, purtroppo, il problema è che il rugby è rimasto molto a lungo uno sport di nicchia, mentre sarebbe necessario allargare la base dei praticanti ed investire a lungo termine seriamente nella programmazione.
EmmePi
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Re: ITALIA-IRLANDA

Messaggio da EmmePi »

Ale_86 ha scritto:
In parte. La nazionale di Grenoble non è arrivata dal cilindro del mago: ho usato un'espressione esagerata. Però, al di là dell'iperbole, dentro quella nazionale c'era gente che aveva un talento naturale straordinario (Ivan Francescato, ad esempio) che con la programmazione c'entra fino ad un certo punto.
C'entra eccome invece, per almeno due motivi. Primo, il talento non è detto che nasca a Treviso, o Padova o a Parma, statisticamente è molto più facile che nasca in un paese dove se va bene c'è ua squadretta di serie C o B, vedi Montebelluna, Polcenigo, Paese, Portogruaro e via dicendo. Gli stessi Francescato, Dallan, Ongaro non mi sembra fossero stati reclutati direttamente dal Benetton, ma da qualche altra squadra più periferica, che magari allora non era soffocata come ora da vari fattori, compresa la totale indifferenza e noncuranza (e in certi casi anche mancanza di rispetto) di FIR e CIV verso questo tipo di società, quelle cioè che espandono veramente il movimento.

Secondo, Ivan Francescato sarebbe passato nel progetto altezza? Un articolo su Rugby! di questo mese, mi sembra, cita come esempio Halfpenny, talento mostruoso. Quanti Halfpenny abbiamo in Italia bloccati sulla strada delle selezioni fin da piccoli per via di altezza e peso?
Quanti Halfpenny "bloccati" abbiamo? Risposta facilissima: zero.
Risposta facile anche per quanto riguarda il Galles: ne ha uno.
Meglio non dialogare con il torinese maleducato che infesta il forum: non potresti mai sapere con quale dei suoi due o tre nick ti offenderà
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
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