forum.rugby.it

sandrobandito ha scritto:

jpr williams ha scritto:

sandrobandito ha scritto:Ti prego di perdonarmi ancora una volta, ma dico il vero quando affermo che, per esperienza diretta, i timorati di Dio sono normalmente quelli che menano più forte.

Nella tua convinzione quanto c'entrano i "vicini di casa" gesuiti?

Eh...

Se non sbaglio tu sei cussino e i gesuiti sono...gli altri di Padova.

jpr williams ha scritto:Se non sbaglio tu sei cussino e i gesuiti sono...gli altri di Padova.

Sono cose che ti segnano dentro, e anche un po' fuori...

Ah ecco...

Sergio Martin ha scritto:In questo momento è in atto un golpe capitolino. Truppe di Lancieri di Primavalle a bordo di vespini rosso-bordeaux hanno preso possesso dei server del forum. Alle 14:00 è previsto il primo comunicato, dal titolo: “Maddeche’!”

Beh, e questa la lasciate passare così?
Per me è una delle migliori da un po' di tempo a questa parte

io sono di parte e per correttezza mi astengo...

in fondo nessuno sembra veramente interessato al combattimento. e non intendo la forma che prevede la lotta truce che chiediamo ai nostri azzurri. la lotta fisica è per molti di noi ormai solo un lontano ricordo. le sensazioni terribili e totali che ne scaturiscono sono ormai schiuma della birra che si dissolve nel bicchiere vuoto. che questo ricordo non sia diventato una presenza interiore, un richiamo continuo, un’aspirazione ideale; di questo mi stupisco. è come se dopo la pratica sportiva, o meglio alla fine di essa, quando la si abbandona, tutto si dissolvesse rivelando ai singoli protagonisti che non è più importante combattere. difendere il suolo, stringere i denti. soffrire per vincere. bisogna dimenticare tutto e armarsi di santa pazienza per affrontare il mondo. santa pazienza e condivisione. condivisione e d’accordismo. in effetti l’unica cosa che rimane è un indistinto e opportunista senso di squadra che si traduce nella volontà, spesso compulsiva, di condividere. quasi che l’essere singolo avesse paura di rimanere solo, individuo unico.
non si accetta di essere semplicemente degli esseri umani che pensano e sentono da soli. e che per questo si oppongano-combattendo- alla nozione di attualità permanente, ossessiva, girinica, di perpetuo presente.

tonione ha scritto:in fondo nessuno sembra veramente interessato al combattimento. e non intendo la forma che prevede la lotta truce che chiediamo ai nostri azzurri. la lotta fisica è per molti di noi ormai solo un lontano ricordo. le sensazioni terribili e totali che ne scaturiscono sono ormai schiuma della birra che si dissolve nel bicchiere vuoto. che questo ricordo non sia diventato una presenza interiore, un richiamo continuo, un’aspirazione ideale; di questo mi stupisco. è come se dopo la pratica sportiva, o meglio alla fine di essa, quando la si abbandona, tutto si dissolvesse rivelando ai singoli protagonisti che non è più importante combattere. difendere il suolo, stringere i denti. soffrire per vincere. bisogna dimenticare tutto e armarsi di santa pazienza per affrontare il mondo. santa pazienza e condivisione. condivisione e d’accordismo. in effetti l’unica cosa che rimane è un indistinto e opportunista senso di squadra che si traduce nella volontà, spesso compulsiva, di condividere. quasi che l’essere singolo avesse paura di rimanere solo, individuo unico.
non si accetta di essere semplicemente degli esseri umani che pensano e sentono da soli. e che per questo si oppongano-combattendo- alla nozione di attualità permanente, ossessiva, girinica, di perpetuo presente.

tonio' sono entusiasta, ma girinica mi sfugge...

non volevo scrivere crisalidistica. suonava male.

vi ho fatto scappare proprio tutti. bene. sono contento finalmente unico e solo!

Non intervengo perché ho capito finalmente di essere in una perenne condizione girinica, e questo mi ha un po' bloccato

in effetti, pensavo a te come girinico inter partes. e benvenuto tra gli interessati al combattimento. anche se sei girinico puoi partecipare alla discussione come se non lo fossi.

C'è un aspetto positivo.
Se sono arrivato a questo punto nonostante la condizione girinica, quando diventerò rana sarò una specie di supereroe

mmm, potresti anche bloccarti in seguito e nel mezzo dell'evoluzione finale. diventeresti un salamandrinico. proprio proprio non ti manca il combattimento? non ne vuoi parlare.proprio per niente. nemmeno nu poco poco. guarda che jk si è espresso sinceramente a proposito del suo modo di sentire il combattimento. se l'ha fatto lui, non è per niente detto che lo facciano altri. te compreso, futuro salamandrista.

Per quanto riguarda il combattimento, quello serio, fisico, no, non mi manca.
Nella vita sono per il girare pagina, senza surrogati. Forse per questo non gioco negli old e in tutte quelle squadre di ex.
Ecco, se giocassi quelle partite avrei continuamente il rimpianto di quello che ho fatto "prima". No, non fa per me e spero non me ne vogliano quelli che invece lo fanno (e ci sono certuni che sono più bravi da "old" di quanto non fossero da "young"... )
Intendiamoci, non per questo mi sento meno rugbista di prima.
Girare pagina. Quando giocavo ho avuto un allenatore francese grande giocatore ed ex terza linea della nazionale dei galletti. Abbiamo provato più volte a coinvolgerlo in una partitella in allenamento, anche solo un "touch". La sua risposta, per giustificare il suo rifiuto, era invariabilmente: "Quand c'est fini, c'est fini". Qualche anno più tardi sono arrivato a capirlo.

e come l'hai sostituito il rugby?

non combatti più? in nessun senso?

nel mio caso ci sono alcune volte che mi sorprendo nel passo del regbista. non me ne volere. è come un riflesso condizionato- ecco perchè il cane di pavlov ha molto successo tra i regbisti - una specie di postura fisica che esce alla ribalta in modo del tutto involontario. se ci pensi chi sceglie il rugby un po' malato lo è. e la malattia sta nel accettare il combattimento come forma espressiva significativa in modo primario. quando l'hai fatto, cioè quando giocavi, hai accettato una volta e per tutte che il concetto di combattimento fosse insito in te.