Garry ha scritto: 3 feb 2020, 23:11
A scanso di equivoci, a parte la prima frase, nel resto del mio post precedente mi rivolgo a chi ha scritto il pezzo, non certo a MotMoment
Tranquillo, io non l'ho inteso come una presa in giro. Solo mi sembrava fotografasse un po' la situazione.
Ho recuperato un'altra visione della cosa, questa volta di Enrico Borra (sempre da Facebook):
Ok, ho visto la partita. Ecco quello che penso (amen).
Premessa: non ho voluto leggere nessun commento e, come dimostra un post su Twitter dell’ora di pranzo, mi sono fatto un giro sulle statistiche... e sono rimasto sorpreso nel leggere nei numeri una partita completamente opposta al risultato severo con la quale è andata agli archivi (il rugby non è fatto di statistiche, siamo tutti d’accordo... ma aiutano).
Bene. Partiamo con una domanda stupida stupida: come si pensa di vincere in casa di una formazione più forte di te e con record interno particolarmente favorevole (come quasi tutte quelle del Sei Nazioni)? Cercando principalmente di “ribaltare” la pressione che, proprio per le condizioni appena espresse, è “naturalmente” sulle spalle della squadra ospite. Come farlo? Principalmente rimanendo il più possibile agganciati al punteggio, in modo da instillare “nella testa” dei giocatori che giocano di fronte al proprio pubblico, qualche dubbio, qualche incertezza, da utilizzare, con il montare della pressione, nell’ultimo quarto di gara. La cosa da evitare, va da se, è lasciare disputare ai tuoi avversari una gara “in sicurezza”.
Ora, è abbastanza chiaro a tutti quelli che lavorano nell’alto livello, che le partite hanno 4 momenti “fondamentali”, indipendenti dalla dinamica della partita stessa: primi 15, ultimi 5 del primo tempo; primi 10, ultimi 10 della ripresa. Sappiamo tutti la teoria e il perchè e quindi non sto qui a dilungarmi in un post che già si preannuncia lungo di suo...
Entriamo nel match.
Calciano loro, quindi avremmo il potenziale vantaggio di “controllare” il gioco in fase iniziale. Invece il primo di una seria infinita di calci tattici malamente eseguiti (questo di Canna) regala i primi due minuti di possesso ai gallesi che, come prevedibile, iniziano a farci sentire la pressione. Difendiamo abbastanza ordinati ma generiamo un calcio di punizione per un placcaggio alto in raddoppio di Braley (vantaggio) e un calcio di punizione qualche metro più avanzato per uno sfortunato (riguardatela) tocco di Zanni da terra (che non gioca mai quel pallone). 3-0
Dal 4’ al 6’ giochiamo un buon rugby, vario, arioso, magari non precisissimo ma efficace, alternando linee dirette a una ricerca dello spazio che, in modo così insistito, non abbiamo mai cercato. Troviamo due break oggettivamente molto belli (anche da vedere

) che ci portano nei 22mt con Bellini, Canna esce dallo schieramento e chiama il pallone su una linea dove di solito (nelle ultime gestioni) avevamo un POD da 3 avanti per rallentare e consolidare l’avanzamento e invece ci ritroviamo Canna con Zilocchi... e Negri sul vertice basso della V (con Cannone e Polledri pronti già per la fase successiva, sei/sette metri più spostati nel senso del gioco). Canna serve l’arrivo di Negri e se ne va a riposizionarsi, lasciando il povero giocatore del Benetton con il solo Zilocchi in pulizia. Per i gallesi un invito a nozze. Turnover e pedata lunga che esce quasi all’altezza del centrocampo. Quella è un’occasione persa che pesa come un macigno sull’inerzia del match. Infatti, perdiamo la rimessa (nostro lancio), perdiamo il recupero sul primo pallone alto di Biggar e sullo sviluppo dell’azione regaliamo anche un clamoroso overlap sulla sinistra ai gallesi che, fortunatamente, non finalizzano.
Ma dai loro 22 ci ritroviamo a giocare una exit nei nostri 22 (scena purtroppo già vista e rivista). Ne sbagliamo due di exit. Poi sbagliamo nel recupero di un altro pallone alto (Minozzi) e finiamo regalando il calcio di punizione del 6-0 (Allan non rotola).
Al 14’ la cosa che, personalmente, mi ha fatto andare su tutte le furie: Halfpenny contrattacca con un chip oltre la linea di difesa Azzurra in salita... e Lovotti (che gioca i suoi primi 15 minuti internazionali dal fattaccio di Italia-Sudafrica ai mondiali) pensa bene di sgambettare l’estremo degli Scarlets. Morale? Calcio di punizione regalato e Galles sopra break. 9-0
Sei l’Italia. Giochi a Cardiff, contro una semifinalista mondiale, detentrice del Torneo che viene da un Grande Slam. Per te la partita è bella che finita.
Passano 3 minuti e da un Galles che si presenta con 4 giocatori chiusi e Adams da solo sull’out, difendiamo stretti solo per prendere una meta in prima fase con l’opzione Parkes-Halfpenny da raccordo sullo spazio-Adams.
Ripeto: la partita è finita. Perchè il Galles gioca sicuro dei propri mezzi (e infatti Biggar serve Adams per la seconda meta con un passaggio che non azzarderebbe mai con il punteggio in bilico contro l’Italia)... e nel secondo tempo incassiamo solo una meta “dal nulla” di Tompkins all’ora di gioco e due evitabilissime negli ultimi 5 minuti scarsi di partita (una da drive per un liscio in liberazione senza pressione di Canna e una a gioco scaduto perchè vogliamo provare a giocare fino all’ultimo).
42-0, oggettiva (e “facilmente” evitabile, a mio avviso) figuraccia ma ora capisco le statistiche.
Conclusioni?
1- puoi avere due playmaker ma se non prendi un calcio di spostamento che è uno la partita si complica contro chiunque
2- in generale il gioco al piede (offensivo e difensivo) è la cosa che più ha pesato sull’esito del match (si, più che i breakdown)
3- mi pare che la mischia sia tornata valida (verifica domenica a Parigi)
4- mi piace un sacco il nuovo gioco ma: A- ho l’impressione che a parte le terze non abbiamo grande atletismo tra gli altri 5 uomini del pack per sostenere con il giusto tempismo le percussioni verticali e B- generiamo ottime occasioni negli ultimi 15metri di campo, isolando l’ultimo difensore in 2v1, ma poi quell’ultimo difensore non lo fissiamo e scarichiamo semplicemente la pressione al largo.
5- Cannone è un giocatore internazionale

6- mi aspetto di vedre Rizzi (magari già a Parigi)
7- non ero tra quelli che lo hanno massacrato per il rosso contro il Sudafrica ma, onestamente, io Lovotti non lo vorrei vedere per un po’ in maglia Azzurra. Quel tentativo di sgambetto è intollerabile a questi livelli. E ci è costato (ancora una volta) carissimo.
6- vinciamo contro la Scozia (lo so... massacratemi)


