Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Ho esaurito la mia dose di facezie giornaliere. Se ti diverti continua da solo.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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- jpr williams
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Per tornare IT, tutti abbiamo letto sta cosa
https://www.onrugby.it/2020/08/10/world ... rolungata/
sul ritardo di un anno dell'entrata in vigore della nuova regola dei 5 anni.
La ratio sarebbe "l’eccezionale situazione venutasi a creare a causa della pandemia".
Qualcuno è in grado di spiegare quale impatto possa aver avuto il covid sulla questione? Forse con lo smartworking si sono rallentati i certificati di residenza dell'anagrafe? O i furgoncini dei traslochi non giravano?
Io non capisco, sarò tardo, ma non capisco. A questa stregua con la pandemia si può far passare laqualunque. Non a caso a presiedere WR c'è un inglese. Che la nostra federazione appoggia.
https://www.onrugby.it/2020/08/10/world ... rolungata/
sul ritardo di un anno dell'entrata in vigore della nuova regola dei 5 anni.
La ratio sarebbe "l’eccezionale situazione venutasi a creare a causa della pandemia".
Qualcuno è in grado di spiegare quale impatto possa aver avuto il covid sulla questione? Forse con lo smartworking si sono rallentati i certificati di residenza dell'anagrafe? O i furgoncini dei traslochi non giravano?
Io non capisco, sarò tardo, ma non capisco. A questa stregua con la pandemia si può far passare laqualunque. Non a caso a presiedere WR c'è un inglese. Che la nostra federazione appoggia.
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Soidog
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Hai ragione, Garry.Garry ha scritto: 26 ago 2020, 13:18 Invece a me l'osservazione di Soidog ha un po' deluso.
Dai, come sia a scrivere quel commento lì? "...non doveva succedere per due motivi..." e via due cose a mio avviso assolutamente marginali.
Seriamente, per me quell'episodio non doveva succedere per questo semplice motivo: un giocatore che arriva a quel livello e che quindi ha quasi certamente passato accademie, raduni eccetera generalmente dovrebbe avere tutte le rotelle a posto (però non va trascurato il fatto che Panico veniva da Calvisano...)
E poi, dai, due giocatori giovani, appena arrivati dovrebbero volare bassi e muti. Litigano per un armadietto? Ma non c'era un capitano a prendere il boxeur a calci nel c...
È che l'episodio è stato talmente assurdo che mi sembrava non necessario specificarlo
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giodeb
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Sempre un problema di regole scritte a cavolo, almeno però in questo caso lo hanno specificato bene dall'inizio.jpr williams ha scritto: 26 ago 2020, 14:10 Per tornare IT, tutti abbiamo letto sta cosa
https://www.onrugby.it/2020/08/10/world ... rolungata/
sul ritardo di un anno dell'entrata in vigore della nuova regola dei 5 anni.
La ratio sarebbe "l’eccezionale situazione venutasi a creare a causa della pandemia".![]()
Qualcuno è in grado di spiegare quale impatto possa aver avuto il covid sulla questione? Forse con lo smartworking si sono rallentati i certificati di residenza dell'anagrafe? O i furgoncini dei traslochi non giravano?
Io non capisco, sarò tardo, ma non capisco. A questa stregua con la pandemia si può far passare laqualunque. Non a caso a presiedere WR c'è un inglese. Che la nostra federazione appoggia.
Per rientrare nel regime dei 3 anni (e non dei 5) il giocatore non solo deve essere eleggibile (i.e. aver maturato i 3 anni di residenza continuativa nel paese) ma deve anche essere cappato prima del 31/12/2020 (esteso al 31/12/2021), altrimenti il giocatore rientra nel regime a 5 anni. Per fare un esempio con l'Italia senza la proroga se Ioane non fosse cappato entro il 31/12/2020 sarebbe stato poi eleggibile solo a partire dall'autunno 2021 dopo 5 anni di residenza.
Siccome causa covid alcune nazionali potrebbero non giocare da qui a fine 2020, WR ha deciso di concedere 1 anno in più per cappare quei giocatori che sennò avrebbero dovuto aspettare altri due anni per essere eleggibili.
- jpr williams
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Allora avrei capito (per modo di dire) questa estensione solo ed esclusivamente per quei giocatori che avevano comunque raggiunto il requisito per la residenza, non per gli altri. E solo per quelle nazionali che non scendessero in campo entro fine anno.
Non per chiunque di qualunque nazionale.
Se il vulnus riguarda gli stranieri con 3 anni delle nazionali che non cappano nel 2020 si faccia una deroga per quei casi e basta, non una nuova infornata.
Non per chiunque di qualunque nazionale.
Se il vulnus riguarda gli stranieri con 3 anni delle nazionali che non cappano nel 2020 si faccia una deroga per quei casi e basta, non una nuova infornata.
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giodeb
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Sono assolutamente d'accordo con te.jpr williams ha scritto: 26 ago 2020, 15:09 Allora avrei capito (per modo di dire) questa estensione solo ed esclusivamente per quei giocatori che avevano comunque raggiunto il requisito per la residenza, non per gli altri. E solo per quelle nazionali che non scendessero in campo entro fine anno.
Non per chiunque di qualunque nazionale.
Se il vulnus riguarda gli stranieri con 3 anni delle nazionali che non cappano nel 2020 si faccia una deroga per quei casi e basta, non una nuova infornata.
La regola è scritta male già per iniziare. Pensa il caso di un infortunio ad un ragazzo che si era trasferito nel 2017 proprio per essere equiparato da una nazionale nel 2020. Per colpa dell'infortunio avrebbe dovuto poi aspettare 2 ulteriori anni. Indipendentemente dall'essere d'accordo o meno sugli equiparati questo potrebbe avere un forte impatto finanziario sul giocatore solo perché infortunato (le regole dovrebbero aiutare e non ulteriormente punire un giocatore infortunato, sennò è inutile parlare di player welfare).
La regola andava scritta che i 3 anni dovevano essere maturati prima del 31/12/2020, aggiungendo poi che il giocatore al momento del cap deve aver mantenuto la residenza da allora (questa ultima parte serve a garantire che il requisito di residenza continuativo sia rispettato al momento del primo cap come da regolamento). Così si include nella regola l'eccezione dovuta al covid e anche a quella per infortuni, senza invece estendere la regola dei 3 anni anche a chi si è trasferito nell'attuale paese nel 2018, quindi già spendo che sarebbe stato "equiparabile" solo dal 2023.
Invece hanno voluto fare così, saranno felici Scozia e Giappone.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Già mi immagino Schoeman e Van Der Walt titolari, mamma mia che rabbiagiodeb ha scritto: 26 ago 2020, 15:29Sono assolutamente d'accordo con te.jpr williams ha scritto: 26 ago 2020, 15:09 Allora avrei capito (per modo di dire) questa estensione solo ed esclusivamente per quei giocatori che avevano comunque raggiunto il requisito per la residenza, non per gli altri. E solo per quelle nazionali che non scendessero in campo entro fine anno.
Non per chiunque di qualunque nazionale.
Se il vulnus riguarda gli stranieri con 3 anni delle nazionali che non cappano nel 2020 si faccia una deroga per quei casi e basta, non una nuova infornata.
La regola è scritta male già per iniziare. Pensa il caso di un infortunio ad un ragazzo che si era trasferito nel 2017 proprio per essere equiparato da una nazionale nel 2020. Per colpa dell'infortunio avrebbe dovuto poi aspettare 2 ulteriori anni. Indipendentemente dall'essere d'accordo o meno sugli equiparati questo potrebbe avere un forte impatto finanziario sul giocatore solo perché infortunato (le regole dovrebbero aiutare e non ulteriormente punire un giocatore infortunato, sennò è inutile parlare di player welfare).
La regola andava scritta che i 3 anni dovevano essere maturati prima del 31/12/2020, aggiungendo poi che il giocatore al momento del cap deve aver mantenuto la residenza da allora (questa ultima parte serve a garantire che il requisito di residenza continuativo sia rispettato al momento del primo cap come da regolamento). Così si include nella regola l'eccezione dovuta al covid e anche a quella per infortuni, senza invece estendere la regola dei 3 anni anche a chi si è trasferito nell'attuale paese nel 2018, quindi già spendo che sarebbe stato "equiparabile" solo dal 2023.
Invece hanno voluto fare così, saranno felici Scozia e Giappone.
- giuseppone64
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
E’ evidente che è una regola ad hoc. Noi tra l’altro in Italia siamo abbastanza abituati...
Diciamo siamo stati di ispirazione
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Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
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Io
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- jpr williams
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Noi quando si tratta di fare leggi ad personam siamo dei maestri. E mica solo nel rugby...giuseppone64 ha scritto: 27 ago 2020, 8:09E’ evidente che è una regola ad hoc. Noi tra l’altro in Italia siamo abbastanza abituati...
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Al di là di chi aiuta o meno (mi sembra di capire che così anche l'Italia si metta qualche altro travestito da italiano in saccoccia) rimane una norma scritta coi piedi, senza i correttivi di cui abbiamo parlato.giodeb ha scritto: 26 ago 2020, 15:29Sono assolutamente d'accordo con te.
La regola è scritta male già per iniziare. Pensa il caso di un infortunio ad un ragazzo che si era trasferito nel 2017 proprio per essere equiparato da una nazionale nel 2020. Per colpa dell'infortunio avrebbe dovuto poi aspettare 2 ulteriori anni. Indipendentemente dall'essere d'accordo o meno sugli equiparati questo potrebbe avere un forte impatto finanziario sul giocatore solo perché infortunato (le regole dovrebbero aiutare e non ulteriormente punire un giocatore infortunato, sennò è inutile parlare di player welfare).
La regola andava scritta che i 3 anni dovevano essere maturati prima del 31/12/2020, aggiungendo poi che il giocatore al momento del cap deve aver mantenuto la residenza da allora (questa ultima parte serve a garantire che il requisito di residenza continuativo sia rispettato al momento del primo cap come da regolamento). Così si include nella regola l'eccezione dovuta al covid e anche a quella per infortuni, senza invece estendere la regola dei 3 anni anche a chi si è trasferito nell'attuale paese nel 2018, quindi già spendo che sarebbe stato "equiparabile" solo dal 2023.
Invece hanno voluto fare così, saranno felici Scozia e Giappone.
E questo non c'entra nulla con l'essere favorevoli o contrari al concetto. C'entra con la qualità della normazione. E con la competenza dell'ente regolatore. Lavoro nel settore finanziario: se le normative fossero scritte così avremmo casini quotidiani.
Oddio, anche da noi qualche cacchiata...Ma non a questo livello.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Mi occupo di Compliance in un gruppo finanziario internazionale, quindi leggere normative talvolta incomprensibili è il mio pane quotidiano.jpr williams ha scritto: 27 ago 2020, 10:48
Al di là di chi aiuta o meno (mi sembra di capire che così anche l'Italia si metta qualche altro travestito da italiano in saccoccia) rimane una norma scritta coi piedi, senza i correttivi di cui abbiamo parlato.
E questo non c'entra nulla con l'essere favorevoli o contrari al concetto. C'entra con la qualità della normazione. E con la competenza dell'ente regolatore. Lavoro nel settore finanziario: se le normative fossero scritte così avremmo casini quotidiani.
Oddio, anche da noi qualche cacchiata...Ma non a questo livello.
Qui la regola è scritta in maniera talmente assurda (estensione di un anno ingiustificata, penalizzazione e non tutela di un giocatore infortunato) che francamente penso sia stata una cosa voluta.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Se capiterà di incontrarci propongo una grgliata alimentata da mifid2 e Basilea2. Ci potremmo cucinare per uno stadio intero.giodeb ha scritto: 27 ago 2020, 11:09Mi occupo di Compliance in un gruppo finanziario internazionale, quindi leggere normative talvolta incomprensibili è il mio pane quotidiano.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Non proprio il piu' interessante degli argomenti per lo stadiojpr williams ha scritto: 27 ago 2020, 11:18
Se capiterà di incontrarci propongo una grgliata alimentata da mifid2 e Basilea2. Ci potremmo cucinare per uno stadio intero.![]()
Però vorrei venire a vedere una partita al San Michele quando riapriranno al pubblico!
- jpr williams
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Bella domanda. Come diciamo dalle mie parti "la sà el Signùr".giodeb ha scritto: 27 ago 2020, 17:35Però vorrei venire a vedere una partita al San Michele quando riapriranno al pubblico!
Per allora, però, ti aspetto.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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- Iscritto il: 12 ott 2019, 12:31
Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Mi aiutate a capire come sia possibile che Brex sia convocabile?
Dall'intervista a Brex su OR
https://www.onrugby.it/2020/11/19/ignac ... a-azzurra/
Futuro azzurro…
Una carica simile a quella ricevuta da Brex, pochi giorni fa, quando dopo un lungo periodo di attesa, tra mille incertezze, ha scoperto di poter indossare la maglia della selezione azzurra XV.
“Settimana scorsa, World Rugby ha dato l’ok per la mia eleggibilità giocare con la maglia azzurra: non riesco ad esprimere completamente, a parole, la mia felicità per questa cosa. La federazione mi ha aiutato nel fare chiarezza sulla mia situazione: ci hanno sempre pensato loro a comunicare con il governo ovale mondiale, che dopo qualche mese – tra elezioni e caos sanitario avevano altre priorità -dalla mia domanda, ha dato risposta positiva al mio quesito sulla possibilità di rappresentare la nazionale italiana XV, al massimo livello”, ha spiegato l’ex Viadana, dettagliando poi la questione.
“Ci sono dei criteri da rispettare per avere il cambio di eleggibilità: 3 anni di residenza nel paese, il passaporto italiano (che ho da tempo, grazie a nonni e bisnonni italiani) e, visto che ho rappresentato la seconda squadra Argentina e la selezione 7s dei Pumas, mi serviva anche giocare il torneo di qualificazione olimpica con la compagine italiana del seven. Requisiti in mio possesso”, ha puntualizzato il centro classe ’92, che potrà così rappresentare, d’ora in poi, una nuova interessante opzione in mezzo al campo per Franco Smith e la sua Italia.
Dall'intervista a Brex su OR
https://www.onrugby.it/2020/11/19/ignac ... a-azzurra/
Futuro azzurro…
Una carica simile a quella ricevuta da Brex, pochi giorni fa, quando dopo un lungo periodo di attesa, tra mille incertezze, ha scoperto di poter indossare la maglia della selezione azzurra XV.
“Settimana scorsa, World Rugby ha dato l’ok per la mia eleggibilità giocare con la maglia azzurra: non riesco ad esprimere completamente, a parole, la mia felicità per questa cosa. La federazione mi ha aiutato nel fare chiarezza sulla mia situazione: ci hanno sempre pensato loro a comunicare con il governo ovale mondiale, che dopo qualche mese – tra elezioni e caos sanitario avevano altre priorità -dalla mia domanda, ha dato risposta positiva al mio quesito sulla possibilità di rappresentare la nazionale italiana XV, al massimo livello”, ha spiegato l’ex Viadana, dettagliando poi la questione.
“Ci sono dei criteri da rispettare per avere il cambio di eleggibilità: 3 anni di residenza nel paese, il passaporto italiano (che ho da tempo, grazie a nonni e bisnonni italiani) e, visto che ho rappresentato la seconda squadra Argentina e la selezione 7s dei Pumas, mi serviva anche giocare il torneo di qualificazione olimpica con la compagine italiana del seven. Requisiti in mio possesso”, ha puntualizzato il centro classe ’92, che potrà così rappresentare, d’ora in poi, una nuova interessante opzione in mezzo al campo per Franco Smith e la sua Italia.