Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Cioe', una teleologia dello sport non esiste? Ok, prendo atto.
Esiste, ma potrebbe essere anche diversa da quella che pretendi tu. Mi sembra tu confonda teleologia e darwinismo
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Non si gioca a rugby per raggiungere il livello piu' alto possibile
Non si vive per migliorarsi in cio' che interessa
Non importa poi essere in cosi' buona salute
In fondo perche' ci sbattiamo per fare dell'Italia un paese ricco e degli Italiani un popolo rispettato
Ma che cc'e frega ma che cc'emporta (se si scrive cosi')
Fai un pò un mischiotto di cose diverse, ma provo a risponderti anch'io per punti:
-1 anche, ma non solo. Per me lo sport ha anche scopi sociali e ricreativi, non serve solo a compilare classifiche
-2 anche, ma non solo. Si vive anche per diversificare i propri interessi, non per focalizzarsi su uno solo. Magari si scopre che interessano anche altre cose
-3 Sulla salute sono d'accordo
4- io più che ricco lo preferirei colto, gentile, accogliente. Per diventare ricchi e rispettati bastano i metodi di Cosa Nostra.
5- Mi frega e importa eccome, solo che misuro la crescita di un paese con parametri diversi (non pretendo migliori) di quelli che usi tu
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41La mia preoccupazione principale e' per il movimento italiano di base che sta sparendo. Sta sparendo non perche' l'alto livello drena risorse ma perche' non ha un prodotto sportivo vendibile.
Abbiamo la stessa preoccupazione e quasi concordiamo con l'eziologia: anch'io penso che il campionato attiri poco (non userei mai terminologie come prodotto non vendibile: continuo a pensare che sport e merendine siano cose diverse). Ma penso attiri poco proprio per i motivi che tu non riconosci: le risorse sia umane che economiche vanno altrove, il che rende il domestic meno interessante.
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Per cui l'unica speranza di poterlo preservare e' cercare di avere un alto livello vincente, almeno un po', che attiri interesse, perche' i movimenti si costruiscono dall'alto (con le gia' citate eccezioni di calcio e ciclismo). Se si avesse un alto livello vincente si genererebbe interesse, che attiverebbe risorse autonome, che permetterebbero di avere un prodotto migliore. Si attiverebbe un circolo virtuoso con lo scopo ultimo di arrivare ad un movimento che si auto sostenga.
Premesso che avrei certezze meno granitiche sul fatto che un livello ne influenzi un altro a cui non arriva nulla di quel "successo", rimane il fatto che quello che tu chiami alto livello al momento è alto solo rispetto al domestic avendogli sottratto tutto. Questo alto livello al momento non sta dando nessun risultato significativo, né si capisce perchè dovrebbe generare in futuro quello che non genera oggi, né ha generato in passato.
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Poiche' per avere una squadra in grado di competere a livello europeo occorrono minimo 10 milioni l'anno (ma e' gia' poco), l'alto livello ne assorbe 15 malcontati, cioe' risorse che non sono sufficienti a elevare la qualita' delle 8-10 squadre top al livello che serve per competere con qualche decenza in Europa. Dividere 15 milioni su 10 squadre non avrebbe nessun effetto rilevante in termini di livello di gioco e di spettacolo.
Peraltro, sono risorse che se uscissimo dall'alto livello sparirebbero proprio.
Il "passo indietro" si risolverebbe solo in una perdita di risorse e in una contestuale sparizione del movimento di base, salvo in qualche nicchia, proprio perche' mancherebbero comunque le risorse per emergere.
Opinione rispettabile. Osservo che il movimento di base sta sparendo di già, anche per il fatto che di quelle risorse non arriva un bel nulla ad esso. L'unico rapporto attuale fra movimento di base (dalle giovanili al TOP10) e quello che un pò pomposamente sento chiamare alto livello (e che ripeto è alto solo rispetto al domestic) sta nel fatto che il vostro alto livello si prende i giocatori togliendoli al resto del sistema. Non discuto qui se sia giusto, ma oggettivamente è l'unico rapporto che c'è.
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Per cui l'unica soluzione possibile e' trovare il modo di far vincere l'alto livello ed in fretta. Questo, come in ogni avventura umana, significa concentrare le risorse sullo scopo principale. Mai sentito che una dispersione delle risorse aiuti, da questo punto di vista.
Innanzitutto che la prima cosa possa accadere mi sembra assai improbabile, Inoltre ho già detto che a mio avviso non se ne gioverebbe nessuno. Infine dissento totalmente sulla tua visione oligarchica delle cose: quella che tu chiami dispersione io la chiamo diffusione. Secondo la tua logica la redistribuzione dei redditi sarebbe negativa per l'economia e bisognerebbe privilegiare ad ogni costo i miliardari penalizzando i poveretti. Lo dico perchè parli in generale di avventura umana, non solo di rugby.
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Ora, io questa cosa che mi sembra del tutto ovvia, non so piu' come spiegarla.
Ed io non so più come spiegarti che ciò che a te sembra ovvio a me sembra errato. E viceversa.
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Se a te non interessa stare nell'alto livello, la naturale conseguenza e' che preferisci vivere nella tua isolata nicchia rugbistica che sopravvive a malapena. Sei padronissimo di pensarla cosi', ma allora dovresti vedere la nazionale e le competizioni europee come un fastidio. E comunque solo coloro che hanno un "vested interest" in una squadra italiana di club, la pensano cosi'. E sono una minoranza.
La nazionale e le competizioni europee (le coppe) c'erano ben prima delle franchigie.
La nicchia è diventata tale e sopravvive (per ora) a malapena proprio perchè gli è stato tolto tutto
I vested interests, ti informo, ci stanno anche nelle franchigie. Solo che quelli li approvi.
Che poi chi segue il rugby non pro sia una minoranza direi che è una tua opinione che non condivido. Credo che la tua opinione dipenda dalla frequentazione di questo forum e dalla lontananza da paese. Benetton e zebre interessano a pochi già nelle loro aree (specie le zebre) figuriamoci fuori da lì.