jpr williams ha scritto: 24 nov 2020, 9:52
E' come quando ti capita di insegnare a qualcuno a guidare la macchina. Tu guidi da 30 anni, lui da tre giorni e quando gli fai notare che sbaglia ti sbraita che lui ne capisce più di te.
A meno che tu stia dando lezioni a Lewis Hamilton difficilmente avrà ragione lui.
Se parliamo di rugby, jpr, sicuramente. E difatti non mi son mai espresso su tecnica (passaggi, calci, rimesse) o fasi/scelte di gioco perchè preferisco studiare e sentire analisi approfondite per capire più velocemente.
Ma se parliamo di aspetti extrarugby e ritrovabili in altri sport come: gestione energie del gruppo, dinamiche psicologiche dopo vittorie e sconfitte, naturalezza del calcio di un mediano, intensità in campo, velocità e intensità dei recuperi quando devi tornare indietro a difendere, atteggiamento in campo, forma fisica ecc., lì non son più quello che guida da 3 giorni ma sono uno che ha guidato la macchina per 25 anni.
Tornando all'esempio in merito: mi sono esposto perchè avendo giocato a discreti livelli in una squadra che s'è sempre dovuta salvare (e quasi mai c'è riuscita dovendo affidarsi sempre ai ripescaggi) di Italia-Inghilterra seguite da Italia-Scozia ne ho vissute tante e le ho viste affrontate in tutti i metodi possibili, comprese in situazioni in cui quella con la Scozia era l'ultima che ti avrebbe garantito la salvezza o la retrocessione.
Le ho viste giocare coi titolari, con le riserve, con metà e metà.
E di solito la situazione migliore era sempre quella giocata con le riserve, ma per un semplice motivo: se perdevi male "vabbè, erano le riserve", se perdevi bene "pensa se avessimo giocato noi, avremmo fatto ancora meglio".
Tutto qui, poi magari in altri spogliatoi la si prende diversamente, però nella mia esperienza sportiva è sempre andata così, per quello ho detto "io l'avrei giocata così", proprio per esperienza vissuta e praticata decine di volte.
Poi ripeto, la scelta è probabilmente andata per il consolidare schemi e giocate, scelta più che lecita.