forum.rugby.it

egon ha scritto:Faccio un esempio pratico, tanto per chiarire meglio ciò che intendo "per dare al tutto un\'organizzazione".
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<BR>http://www.artonline.it/xx_opera.asp?IDOpera=824
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<BR>Alberto Burri
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<BR>Cretto G 1
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<BR><!-- BBCode Start --><IMG SRC="http://www.artonline.it/Img/XXsecolo/Bu ... tog1_g.jpg"><!-- BBCode End -->
<BR>Archivio Giunti
<BR>Cretto G 1
<BR>1975
<BR>acrovinicolo su cellotex; 171 x 151
<BR>Roma, Galleria nazionale d’arte moderna
<BR>Nel 1973 Burri inizia a realizzare grandi opere in ceramica cotta chiara contenente caolino e massa resinosa che, cuocendo, produce una crettatura su tutta la superficie. La realizzazione di queste opere, i Cretti appunto, richiede dei tempi lunghi e una grande attenzione nel “fissare” l’immagine. Il risultato finale infatti è ottenuto variando il dosaggio del collante acrovinilico, calibrando gli spessori della materia (creta, caolino, bianco di zinco) distesa sul supporto, controllando i tempi di asciugatura in modo da provocare variazioni dimensionali della trama e maggiore profondità della stessa. Nel 1976, Burri realizza un monumentale Grande Cretto Nero per il Franklin D. Murphy Sculpture Garden alla University of California Los Angeles. Il secondo Grande Cretto è quello realizzato per il Museo di Capodimonte a Napoli. Nel 1981 nasce il progetto di fare dell’antica Gibellina, distrutta da un terremoto, un unico e monumentale Cretto rettangolare, di circa 300x400 metri, che ricopre parte delle rovine, intervenendo concretamente nell\'architettura del paesaggio. I lavori, iniziati nell\'agosto 1985, sono terminati nel 1989. L\'ultimo grande cretto in ceramica, Nero e Oro, è presentato al Museo internazionale della ceramica di Faenza nel 1993.
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<BR>Quindi, per riassumere: si prepara una lista organizzata per ordine alfabetico; si creano delle singole schede per ogni opera (nome dell\'autore, titolo dell\'opera, "l\'opera", descrizione tecnica dell\'opera (titolo, anno, tecnica, sede), breve commento critico). Sarebbe opportuno redigere una breve scheda sulla vita e sull\'attività di ogni autore. E poi indicare le "fonti". Già così ci potremmo essere.....
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<BR>Giuliana

egon ha scritto:Per scrupolo ho guardato e riguardato tutto il materiale raccolto da Thaker e da Aldo. E non posso che allinearmi al giudizio espresso da Martirep. Eppure l\'occhio si é comunque fermato....
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<BR><!-- BBCode Start --><IMG SRC="http://www.rugbysondalo.it/images/art/john.jpg"><!-- BBCode End -->
<BR>David John (N.Z.) - The Winners
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<BR>Mi é piaciuta l\'idea del "dopo". Gli "odori" della partita visti a posteriori quando tutto si é scaricato nella memoria. "L\'amante" (il dover "rintracciare" tutti i pezzi del mosaico di una storia) che ti appaga meglio di quanto possa fare quando tutto é esplicito. Intimo, silenzioso, perdurante. Si perde solo nel celebrare il mito dei "tuttineri". Avrei preferito "l\'anonimato" di una maglia che potesse evocare meno chiasso. La maglia di tutti e di nessuno in particolare per intenderci....
<BR>Dove lo metto? In salotto per una buona litigata tra amici sinceri a base di birra, vino e fumo.
<BR>
<BR>
mi allineo anche io.
si respira l'odore di vaselina, il rumore dei tacchetti sul pavimento, lo scroscio dell'acqua sui fisici in doccia...traspare la fatica appagante di aver dato tutto quello che si aveva in corpo ed anima...

senza felci e sponsor oolto meglio.
ma tu egon hai giocato o giochi tuttora?
<BR>Giuliana

parramatta ha scritto:

egon ha scritto:Per scrupolo ho guardato e riguardato tutto il materiale raccolto da Thaker e da Aldo. E non posso che allinearmi al giudizio espresso da Martirep. Eppure l\'occhio si é comunque fermato....
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<BR><!-- BBCode Start --><IMG SRC="http://www.rugbysondalo.it/images/art/john.jpg"><!-- BBCode End -->
<BR>David John (N.Z.) - The Winners
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<BR>Mi é piaciuta l\'idea del "dopo". Gli "odori" della partita visti a posteriori quando tutto si é scaricato nella memoria. "L\'amante" (il dover "rintracciare" tutti i pezzi del mosaico di una storia) che ti appaga meglio di quanto possa fare quando tutto é esplicito. Intimo, silenzioso, perdurante. Si perde solo nel celebrare il mito dei "tuttineri". Avrei preferito "l\'anonimato" di una maglia che potesse evocare meno chiasso. La maglia di tutti e di nessuno in particolare per intenderci....
<BR>Dove lo metto? In salotto per una buona litigata tra amici sinceri a base di birra, vino e fumo.
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mi allineo anche io.
si respira l'odore di vaselina, il rumore dei tacchetti sul pavimento, lo scroscio dell'acqua sui fisici in doccia...traspare la fatica appagante di aver dato tutto quello che si aveva in corpo ed anima...

senza felci e sponsor oolto meglio.
ma tu egon hai giocato o giochi tuttora?
<BR>Giuliana

THAKER ha scritto:Egon ha ritrovato questa vecchia discussione, che credo stia meglio in media, ma forse mi sbaglio.
Non è il caso di riportarla in auge e darci una rinfrescata?

Egon hai nuove opere? Anche le statue di Rives...

martirep ha scritto:Il 23 e 24 settembre (domani e dopodomani) sono "Giornate Europee del Patrimonio"

Ecco la lista delle città che partecipano e le relative manifestazioni: http://www.fondazionecittaitalia.it/racc_citta.php

Molti musei statali dovrebbero essere aperti (controllare su http://www.beniculturali.it/gep/index.asp e gironzolare sul sito). A Roma sono aperti (gratuitamente) anche quelli comunali (segnalo il nuovo museo Bilotti d'Arte Moderna a Villa Borghese http://www.museocarlobilotti.it ).

ciao

Ilgorgo ha scritto:

A.Quilante (Norcia 1908-Reggio E. 2006): "Coniglio con palla da rugby che saluta", olio su windows paint
Il quadro, tardo capolavoro del Quilante, è carico di significati nascosti sotto l'apparente gaiezza del sembiante: secondo il Bonito Oliva il coniglio rappresenta il mustelide peloso che è in tutti noi, mentre il pallone da rugby simboleggia il mistero della Creazione ed i puntini neri sparsi per il dipinto rappresentano l'impossibilità umana a ridurre di grandezza un'immagine jpeg senza che questa faccia su dei casini. Anche il Van Gogh ebbe un rispetto quasi sacrale per quest'opera; richiesto di un parere sul "Coniglio che saluta" rispose commosso: "eh? Cosa hai detto? Parlami dall'altra parte che qui non ci sento"