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yary ha scritto:domanda:
ma la Rugby Roma farà il campionato under 15 femminile?
se no, come farà a conquistare lo scudetto di categoria?
Perchè?
1) se non partecipi all'attivita di propaganda u15 prendi una penalizzazione in termini di punti ma puoi ambire comunque allo scudetto (se intendevi quello seniores)
2) Quest'anno come l'anno scorso non c'è un campionato u15 ma concentramenti e una socetà non è obbligata a a farli tutti a meno che non ambisca al premio in denaro della federazione. Quindi per assovere l'obbligatorietà delle giovanili basta iscrivere una u15 al "campionato" propaganda e dopo partecipare a uno o due concentramenti.
"La civiltà di un popolo si misura nella quantità di amore che riversa sui bambini"
(RE ERODE)
Scusate se mi permetto di intervenire. Come sapere ho iniziato ad allenare il Sesto Fiorentino Femminile, ho sul campo 14 ragazze più 3 infortunate che dovremmo recuperare a breve (pensavo molto peggio), nessuna U.15.
Nessuna società del circondario disposta a tirar fuori un centesimo per sviluppare questo progetto. Dobbiamo ringraziare il Sesto Rugby che ci da la disponibilità del campo e tutto il resto (ma le ragazze pagano la quota per giocare).
La considerazione che volevo fare è questa: Sesto Fiorentino si trova esattamente in mezzo a Prato e Firenze che hanno due squadre in serie A, l'interesse per il rugby (maschile) in zona è in continuo aumento e Prato ha uno dei maggiori vivai a livello giovanile in Italia. Prato e Firenze hanno poi un bacino di utenti abbastanza congruo. Date queste premesse si potrebbe pensare che anche il rugby femminile possa trovare una sua dimensione e invece no.
Stiamo facendo attività di promozione nelle scuole e nelle università (gratuita naturalmente) e sapete cosa ci viene risposto quando proponiamo dei progetti sul rugby femminile?
Dalle scuole/università:
1) che è uno sport poco interessante
2) che non ha visibilità
3) che è uno sport prettamente maschile.
Nelle ragazze in genere notiamo un disinteresse più o meno manifesto (non è certo un sport o un gruppo per fighette (senza offesa a nessuno, semplice stato di fatto) come il 99% delle ragazze che circolano qui in giro).
Voi non ci crederete ma a me e alle mie ragazze è stato più volte risposto che le donne che giocano a rugby sono "per forza" brutte/grasse/sfigate/lesbiche. A me viene da ridere però questo è quanto.
Dalle società con più blasonate (e con più mezzi nel circondario):
1) non ci sono soldi
2) non ci sono nè tempo nè strutture per voi
Ora dico io, noi vorremmo anche costruire qualcosa di importante, ma se non riusciamo a capire perche le ragazze non si avvicinano a questo sport sono tutti progetti campati in aria.
Non abbiamo U.15 e non c'è il verso di averne visto che a 15 anni o sono già impegnate con altri sport o non hanno la minima voglia di farlo.
Per questo non mi sento di criticare le ragazze di Roma, in questo momento costruire qualcosa a Roma, a Firenze o in altri posti è molto molto complicato. Giocare è giù un risultato molto positivo, visto che noi dovremmo autofinanziarci anche per quello.
Scusate se sono stato prolisso, ma credo che in tante realtà italiane per il rugby femminile non ci sia poi troppa differenza.
Giocherò finchè avrò voglia di superare me stesso su un terreno di gioco, finchè la vittoria conterà molto per me...
Argos_73 ha scritto:Scusate se mi permetto di intervenire. Come sapere ho iniziato ad allenare il Sesto Fiorentino Femminile, ho sul campo 14 ragazze più 3 infortunate che dovremmo recuperare a breve (pensavo molto peggio), nessuna U.15.
Nessuna società del circondario disposta a tirar fuori un centesimo per sviluppare questo progetto. Dobbiamo ringraziare il Sesto Rugby che ci da la disponibilità del campo e tutto il resto (ma le ragazze pagano la quota per giocare).
La considerazione che volevo fare è questa: Sesto Fiorentino si trova esattamente in mezzo a Prato e Firenze che hanno due squadre in serie A, l'interesse per il rugby (maschile) in zona è in continuo aumento e Prato ha uno dei maggiori vivai a livello giovanile in Italia. Prato e Firenze hanno poi un bacino di utenti abbastanza congruo. Date queste premesse si potrebbe pensare che anche il rugby femminile possa trovare una sua dimensione e invece no.
Stiamo facendo attività di promozione nelle scuole e nelle università (gratuita naturalmente) e sapete cosa ci viene risposto quando proponiamo dei progetti sul rugby femminile?
Dalle scuole/università:
1) che è uno sport poco interessante
2) che non ha visibilità
3) che è uno sport prettamente maschile.
Nelle ragazze in genere notiamo un disinteresse più o meno manifesto (non è certo un sport o un gruppo per fighette (senza offesa a nessuno, semplice stato di fatto) come il 99% delle ragazze che circolano qui in giro).
Voi non ci crederete ma a me e alle mie ragazze è stato più volte risposto che le donne che giocano a rugby sono "per forza" brutte/grasse/sfigate/lesbiche. A me viene da ridere però questo è quanto.
Dalle società con più blasonate (e con più mezzi nel circondario):
1) non ci sono soldi
2) non ci sono nè tempo nè strutture per voi
Ora dico io, noi vorremmo anche costruire qualcosa di importante, ma se non riusciamo a capire perche le ragazze non si avvicinano a questo sport sono tutti progetti campati in aria.
Non abbiamo U.15 e non c'è il verso di averne visto che a 15 anni o sono già impegnate con altri sport o non hanno la minima voglia di farlo.
Per questo non mi sento di criticare le ragazze di Roma, in questo momento costruire qualcosa a Roma, a Firenze o in altri posti è molto molto complicato. Giocare è giù un risultato molto positivo, visto che noi dovremmo autofinanziarci anche per quello.
Scusate se sono stato prolisso, ma credo che in tante realtà italiane per il rugby femminile non ci sia poi troppa differenza.
Perchè non provi a parlare con qualcuno di Biella?
Lì hanno sviluppato un bel progetto.
Hai provato a contattare la responsabile del rugby femminile in FIR Cristina Tonna?
Forse i nostri Progetti se patrocinati dalla FIR, dagli Enti Scolastici, dalle Università, potrebbero attecchire meglio.
C'è un Vicepresidente Livornese in FIR. E' possibile che in Toscana non si riesca a tirar su una bella squadra? Rivolgo questa domanda a chi in Fir gestisce il Rugby Femminile.......
Ragazzi è difficile lo so, ma dobbiamo continuare a provarci.
A proposito, porta con te le foto delle ragazze della nazionale Canadese quando qualcuno ti dice che le ragazze che giocano a rugby sono tutte brutte e grasse... una volta forse, oggi sempre meno!
Vedere per credere.
QUALCHE CONSIDERAZIONE PERSONALE E TANTI RINGRAZIAMENTI.
Tre anni fa non c’era niente… o quasi.
Tre anni fa cominciavamo, dopo aver stressato per tutto l’anno precedente i responsabili della Federazione perché si partisse con una qualche attività giovanile che colmasse il vuoto nell’attività delle bambine dopo l’under 13 e permettesse loro, se non un’attività articolata come quella dei maschi, almeno un’attività continuativa fino all’età necessaria per la serie A.
Scommettiamo che il movimento comincerà davvero a crescere proprio adesso che non ci sono più interruzioni nell’attività delle atlete che hanno la fortuna di cominciare da piccole?
Così è iniziata l’obbligatorietà che tanti ancora adesso criticano come se fosse un limite quando in realtà è la garanzia di sopravvivenza per qualsiasi squadra (come abbiamo già visto nel rugby maschile). Così è iniziato il primo campionato e poi gli altri, sempre con formule diverse, alcuni ben riusciti e altri meno, ma se il primo anno hanno giocato a rugby 6 squadre, il secondo erano 8 e quest’anno sono state almeno 10.
Noi i tre campionati li abbiamo vinti tutti, ovviamente non perché una qualche divinità dell’olimpo abbia baciato il rugby femminile giovanile di Biella, ma semplicemente perché quell’anno in cui è cominciato tutto uscivano dall’under 13 sei ragazze che avevano iniziato a giocare alle scuole elementari e non avevano mai smesso… (che scoperta! Se si inizia prima si diventa bravi!)
Io sono quello che ha avuto la fortuna di crescere questo gruppo prima nell’under 12 poi nell’under 13 e fino a oggi, a volte penso che una cosa così non mi capiterà mai più e allora cerco di godermela fino in fondo questa fortuna, così in questi anni non mi sono perso un istante di tutto quello che potevo vivermi con la mia squadra, e penso che questo lo si veda anche dall’esterno.
Adesso ci sarà un grosso cambio generazionale, perché metà squadra è arrivata al momento di entrare nella categoria senior. Io in questi anni ho ricevuto montagne di complimenti per i risultati che abbiamo raggiunto e io me li prendo tutti questi complimenti, non sappiamo come continuerà questa avventura, ma forse è venuto il momento di dire un grazie a tutti quelli che hanno lavorato con me, prima di me e intorno a me. Quindi:
- Rigorosamente in ordine di importanza:
Grazie a Marco e a Ivan che hanno sempre lavorato quanto me sul campo con le ragazze.
Marco che ha trovato, nutrito e cresciuto metà della squadra alla scuola media di Andorno (oltre che buona parte dei giovani che giocano a Biella).
Ivan che a Biella ci è arrivato dopo una splendida estate in Val Tramontina con le apine e che in questi due anni non ha mai lesinato un minuto del suo tempo quando si trattava di aiutarmi con la squadra, in ultimo ancora nella finale di domenica quando senza un suo aiuto non avrei saputo come gestire le due squadre che hanno giocato.
Con loro due sono cresciuto come tecnico e ho imparato quello che so, devo molto a entrambi.
- Rigorosamente in ordine presenza costante:
Grazie a tutti i genitori che ci sono sempre, comunque e ovunque, indipendentemente da quanto devono spendere in tempo, impegno e a volte denaro. Senza mai oltrepassare i loro compiti, con una misura che non sempre i genitori sanno avere e con la capacità di pensare ed arrivare dove io non posso o non so. Alcuni da dirigenti, altri da cuochi, altri da autisti, altri da tutto questo insieme, comunque capaci di condividere con me le emozioni più forti, che non è poco.
- Rigorosamente in ordine di sostegno:
Grazie a Giorgio che si prende sempre tutti i miei malumori e risolve tutte le grane più grosse visto il posto che occupa in comitato. Il rugby femminile gli deve davvero tanto.
- Rigorosamente in ordine di tempo:
Grazie a Manuela che ha cominciato tutto ormai 10 anni fa con due bimbe di prima elementare magroline e alte un soldo di cacio.
Una delle due (l’altra non parla neanche in presenza del suo avvocato!) intervistata da una giornalista, alla domanda: “come hai cominciato?”, ha risposto: “Eh, c’era una mia amica che allenava una squadra di bambini, mi ha chiamata e io sono andata a giocare”. Beh, per fortuna che c’era questa amica…
Grazie a Beppo che ci ha insegnato come lavorare con il settore giovanile (dici poco!) e che ha creduto da subito nel settore femminile.
- Rigorosamente in ordine di fiducia accordata:
Grazie a Cesare Vittorio e Alberto, che ci hanno sempre creduto e ci hanno messo a disposizione per crescere tutto quello che c’era.
- Rigorosamente in ordine di gerarchie federali anche se ovviamente non fa parte del Biella Rugby:
Grazie a Cristina perché come responsabile nazionale ha creduto nel progetto di dimostrare che il rugby femminile giovanile stava diventando una realtà e ha sempre avuto la capacità di confrontarsi con chi lavora sul campo.
Lavorare con tutti voi è un privilegio e un piacere. Tutti avete in comune la convinzione che il rugby non ha sesso e che le ragazze devono avere gli stessi spazi dei maschi. Speriamo che questa convinzione si sparga ben oltre il nostro club.
Beh, una squadra di rugby con un sostegno così grande e di qualità non può che arrivare in alto!
Quindi voglio dire ancora un grazie grandissimo a tutte le ragazze che ci fanno emozionare ogni volta che giocano, che vengono al campo con percentuali di presenze all’allenamento più alte di quelle di qualsiasi altra squadra, che imparano tutto quello che viene insegnato loro con dei tempi brevissimi, che ci mettono tutto quello che hanno, a volte di più, e che superano ostacoli a volte enormi (il rugby vi ha proprio insegnato ad affrontare le difficoltà nel migliore dei modi! E’ un bel traguardo).
Rieccomi sull'argomento...all'ora, innanzi tutto in bocca al lupo alla "Futura Rugby Roma Femminile" (anche se un pò tutte insieme mi fanno paura...) poi volevo dire due cose per far capire che nn sempre la colpa è delle società...noi del Gispi siamo un caso concreto. Ho iniziato a giocare nel 2001 nel "Gispi Rugby Prato" dove c'era già un bello zoccolo di giocatrici arrivate principalmente da una scuola media e che già giocavano in campionato A. Nella stagine sportiva 03/04, a causa della carenza di un numero consistente (e chi gioca in campionato sà l'incidenza di infortuni, nazionale, ecc) di giocatrici, abbiamo deciso di affiancarci alla squadra del Livorno (Lions Amaranto). Vi posso assicurare che anche con una grande forza di volontà 110 km di distranza x fondere due squadre son veramente tanti. E poi è mancata la conoscienza e la consapevolezza di ciò che voleva dire "Campionato A"!!!!!! Tutto è finito e per il Gispi nn c'è stato più niente da fare anche perchè ci siamo ritrovate in 10 a dover decidere su da farsi. Purtroppo (con il senno del poi oggi l'errore da parte della società è stato riconosciuto) la società di allora non fece nulla per "aiutarci" nei 241215 nostri progetti proposti e la storie del gispi femminile è finita con il finire del campionato 04!!!! Siamo rimaste in 4 a non voler mollare......abbiamo poi giocato due anni nel Perugia ed adessso gioceremo nel Colorno. Nonostante la nostra propaganda nelle scuole e sui principali quotidiani locali (sono io che mando gli "articoli" ai gionalisti che poi li pubblicano pari pari e naturalmente sempre "gonfiati"!!!) non siamo mai più riuscite a trovare delle ragazze...non dico 10...nemmeno 1 xchè le "donne normali nn giocano a rugby"!!!!!!!!!! Abbiamo fatto volantini, appelli sui giornali ma niente...
Oggi che la società Gispi ha cambiato consiglio, ha riconosciuto gli errori del passato ed è disposta a farsi in 4 per ricominciare (avendo preso coscienza del fatto che per una società avere anche la femminile è solo un privilegio!!!) dandoci campo, allenatore, soldi x l'iscrizione al campionato, propaganda nella scuola con soldi e personale....noi siamo disperate xchè nn troviamo le ragazze......è x questo che dico che nn è sempre e solo colpa delle società!!!!!!!!!! Argos...il gispi c'è!!!! Proponi dato che sono la segretaria del gispi nonchè la "responsabile del settore femminile"!!!!!! fai te.....a buone nuove!!!!!!!!
Generalizzare.....generalizzare, non si può sempre generalizzare, ognuno ha la sua realtà che è diversa da un'altra e questa ritengo sia una regola generale per ogni cosa.
Biella probabilmente ha trovato una persona fortuna e un territorio fertile, Prato, per quanto le cose rugbysticamente parlando vanno bene, per il settore femminile ha un terreno poco fertile. Potrebbe anche darsi che siano problemi di incomprensioni all'interno della società ma da quello che racconta Brunina mi sembra di capire che i dirigenti abbiano compreso l'errore fatto in passato che però anche mettendo a disposizione soldi e mezzi non portano ad una adesione da parte delle ragazze di quel posto.
p.s.: per rispondere a chi faceva presente che non facendo la under 15 femminile era sempre possibile andare in finale e vincere lo scudetto, devo dissentire visto che comunque non è detto che quella squadra vinca il girone e con 4 punti di penalizzazione può capitare, ammettendo che arrivino prime in campionato, che incontrino squadre indesiderate per il prosieguo del torneo.
Amo il rugby non perché è violento, ma perché è intelligente. Françoise Sagan
brunina ha scritto:Rieccomi sull'argomento...all'ora, innanzi tutto in bocca al lupo alla "Futura Rugby Roma Femminile" (anche se un pò tutte insieme mi fanno paura...) poi volevo dire due cose per far capire che nn sempre la colpa è delle società...noi del Gispi siamo un caso concreto. Ho iniziato a giocare nel 2001 nel "Gispi Rugby Prato" dove c'era già un bello zoccolo di giocatrici arrivate principalmente da una scuola media e che già giocavano in campionato A. Nella stagine sportiva 03/04, a causa della carenza di un numero consistente (e chi gioca in campionato sà l'incidenza di infortuni, nazionale, ecc) di giocatrici, abbiamo deciso di affiancarci alla squadra del Livorno (Lions Amaranto). Vi posso assicurare che anche con una grande forza di volontà 110 km di distranza x fondere due squadre son veramente tanti. E poi è mancata la conoscienza e la consapevolezza di ciò che voleva dire "Campionato A"!!!!!! Tutto è finito e per il Gispi nn c'è stato più niente da fare anche perchè ci siamo ritrovate in 10 a dover decidere su da farsi. Purtroppo (con il senno del poi oggi l'errore da parte della società è stato riconosciuto) la società di allora non fece nulla per "aiutarci" nei 241215 nostri progetti proposti e la storie del gispi femminile è finita con il finire del campionato 04!!!! Siamo rimaste in 4 a non voler mollare......abbiamo poi giocato due anni nel Perugia ed adessso gioceremo nel Colorno. Nonostante la nostra propaganda nelle scuole e sui principali quotidiani locali (sono io che mando gli "articoli" ai gionalisti che poi li pubblicano pari pari e naturalmente sempre "gonfiati"!!!) non siamo mai più riuscite a trovare delle ragazze...non dico 10...nemmeno 1 xchè le "donne normali nn giocano a rugby"!!!!!!!!!! Abbiamo fatto volantini, appelli sui giornali ma niente...
Oggi che la società Gispi ha cambiato consiglio, ha riconosciuto gli errori del passato ed è disposta a farsi in 4 per ricominciare (avendo preso coscienza del fatto che per una società avere anche la femminile è solo un privilegio!!!) dandoci campo, allenatore, soldi x l'iscrizione al campionato, propaganda nella scuola con soldi e personale....noi siamo disperate xchè nn troviamo le ragazze......è x questo che dico che nn è sempre e solo colpa delle società!!!!!!!!!! Argos...il gispi c'è!!!! Proponi dato che sono la segretaria del gispi nonchè la "responsabile del settore femminile"!!!!!! fai te.....a buone nuove!!!!!!!!
Propaganda non è solo scrivere volantini o articoli da pubblicare....
Propaganda è trovare una persona in gamba, buon motivatore, con doti di gestione e creazione di gruppo, con grande passione e valori, che vada nelle scuole (con un progetto chiaro avallato dalla FIR e condiviso dai presidi e professori) a diffondere il rugby.
Le persone valide esistono anche a Prato o Livorno è certo, basta motivarle e dargli un minimo di riconoscimento economico.... se poi sono donne... beh è meglio!
Con questo non voglio banalizzare tutto, ma se ci si fa un esame di coscienza, ci si accorge che magari tutto quello che è stato fatto a Biella, non è stato tentato a Prato o a Roma..... e troppo spesso ci si difende dicendo "sono realtà diverse".
Le realtà saranno pure diverse, si può adattare lo "stile" del reclutamento, ma signore mie bisogna farlo! Pena l'oblio in cui il rugby femminile è stato recluso fino a 3 o 4 anni fa.
brunina ha scritto:Rieccomi sull'argomento...all'ora, innanzi tutto in bocca al lupo alla "Futura Rugby Roma Femminile" (anche se un pò tutte insieme mi fanno paura...) poi volevo dire due cose per far capire che nn sempre la colpa è delle società...noi del Gispi siamo un caso concreto. Ho iniziato a giocare nel 2001 nel "Gispi Rugby Prato" dove c'era già un bello zoccolo di giocatrici arrivate principalmente da una scuola media e che già giocavano in campionato A. Nella stagine sportiva 03/04, a causa della carenza di un numero consistente (e chi gioca in campionato sà l'incidenza di infortuni, nazionale, ecc) di giocatrici, abbiamo deciso di affiancarci alla squadra del Livorno (Lions Amaranto). Vi posso assicurare che anche con una grande forza di volontà 110 km di distranza x fondere due squadre son veramente tanti. E poi è mancata la conoscienza e la consapevolezza di ciò che voleva dire "Campionato A"!!!!!! Tutto è finito e per il Gispi nn c'è stato più niente da fare anche perchè ci siamo ritrovate in 10 a dover decidere su da farsi. Purtroppo (con il senno del poi oggi l'errore da parte della società è stato riconosciuto) la società di allora non fece nulla per "aiutarci" nei 241215 nostri progetti proposti e la storie del gispi femminile è finita con il finire del campionato 04!!!! Siamo rimaste in 4 a non voler mollare......abbiamo poi giocato due anni nel Perugia ed adessso gioceremo nel Colorno. Nonostante la nostra propaganda nelle scuole e sui principali quotidiani locali (sono io che mando gli "articoli" ai gionalisti che poi li pubblicano pari pari e naturalmente sempre "gonfiati"!!!) non siamo mai più riuscite a trovare delle ragazze...non dico 10...nemmeno 1 xchè le "donne normali nn giocano a rugby"!!!!!!!!!! Abbiamo fatto volantini, appelli sui giornali ma niente...
Oggi che la società Gispi ha cambiato consiglio, ha riconosciuto gli errori del passato ed è disposta a farsi in 4 per ricominciare (avendo preso coscienza del fatto che per una società avere anche la femminile è solo un privilegio!!!) dandoci campo, allenatore, soldi x l'iscrizione al campionato, propaganda nella scuola con soldi e personale....noi siamo disperate xchè nn troviamo le ragazze......è x questo che dico che nn è sempre e solo colpa delle società!!!!!!!!!! Argos...il gispi c'è!!!! Proponi dato che sono la segretaria del gispi nonchè la "responsabile del settore femminile"!!!!!! fai te.....a buone nuove!!!!!!!!
Propaganda non è solo scrivere volantini o articoli da pubblicare....
Propaganda è trovare una persona in gamba, buon motivatore, con doti di gestione e creazione di gruppo, con grande passione e valori, che vada nelle scuole (con un progetto chiaro avallato dalla FIR e condiviso dai presidi e professori) a diffondere il rugby.
Le persone valide esistono anche a Prato o Livorno è certo, basta motivarle e dargli un minimo di riconoscimento economico.... se poi sono donne... beh è meglio!
Con questo non voglio banalizzare tutto, ma se ci si fa un esame di coscienza, ci si accorge che magari tutto quello che è stato fatto a Biella, non è stato tentato a Prato o a Roma..... e troppo spesso ci si difende dicendo "sono realtà diverse".
Le realtà saranno pure diverse, si può adattare lo "stile" del reclutamento, ma signore mie bisogna farlo! Pena l'oblio in cui il rugby femminile è stato recluso fino a 3 o 4 anni fa.
Anc, vieni a giocare a Roma e tutto passa: sole, il colosseo, s. pietro, il mare a due passi...vieni che ti aspettiamo
Sono stato il primo a dire come sarebbe finita (e senza che quoto rileggete indietro), ovvero che Frascati e Cus si sarebbero unite.
Concordo con ANC nel dire che era meglio avere 2 squadre, più praticanti, maggiore visibilità.
Sono sicuro del fatto che molte abbandoneranno a metà campionato (se non prima) per mancanza di opportunità di giocare, perchè il numero ora è piuttosto elevato (almeno 35 ragazze).
E' dal 1996 che vado nelle scuole "senza prendere un centesimo", elementari, medie e superiori, di Prato, Sesto Fiorentino (e comuni limitrofi) e in passato anche Firenze, sono riuscito a (e lo dico con molta soddisfazione" a portare sul campo molti bambini/ragazzini. La U.19 del Sesto Fiorentino è per 13/15esimi il risultato del lavoro di due anni nelle scuole del comprensorio, presi a 8 anni si sono fatti tutta la trafila ed i due che mancano sono a giocare a Prato nella U.19 che fa il campionato nazionale. In dieci anni posso affermare con orgoglio di avere portato a svolgere una seria e regolare attività rugbistica ben 102 atleti tra Prato e Sesto Fiorentino. Ho incontrato molti professori e presidi disponibili nei confronti del rugby ed i progetti ci sono stati e ci sono (molto validi anche ed avallati dalla Fir e dal comitato regionale toscano), a fronte di tutto questo lavoro mio e dei miei colleghi in 10 anni io personalmente non sono riuscito a portare una ragazza sul campo ed i progetti di cui sopra appena vengono proposti per il rugby femminile cadono nel vuoto. Probabilmente si tratta di mia incapacità però credimi ANC molto è stato fatto, molto altro tentato. Comunque io non mi do per vinto. Voglio portare le ragazze di Sesto a fare il campionato in 2 anni questo è il mio progetto, ci mancano i soldi e dobbiamo creare una U.15 mi sembra una sfida allettante. Ce la faremo!
Giocherò finchè avrò voglia di superare me stesso su un terreno di gioco, finchè la vittoria conterà molto per me...
anc ha scritto:Basta che ce stà 'o sole, basta che ce stà 'o mare.... ma non la cantavano sotto il Vesuvio davanti le spiagge di Mergellina?..
si, si Anc vieni a Roma...città di rara tranquillità, traffico inesistente e la spiaggia di Ostia è meglio dei Caraibi...
Ma se non ti piace Roma, perchè non prendi in esame la possibilità di un trasferimento?
Io, da Romano, penso sempre che la mia città sarebbe bellissima, come lo è ad agosto, solo se togliessero tutti i ministeri e li trasferissero in un'altra città...e pure nonostante tutto, tutti i forestieri ci vengono ad abitare...
Anc purtroppo devo dirti che su Prato ti stai sbagliando e di grosso...concordo pienamente con Argos xchè anche da parte del Gispi sulle scuole ed università di Prato sono stati investiti fondi, persone ed energie per i progetti ma "da noi" il rugby nn è troppo conosciuto (escludendo i 600-700 tifosi dei Cavalieri ed un migliaio di persone coinvolte del gispi) ed a livello femminile, dopo che sono 6-7 anni che esistiamo e siamo sui giornali, ancora ci dicono"esiste il rugby femminile????"!!!! Non dare x scontato che il cammino del Biella sia da far valere x ogni città d'Italia. Noi abbiamo fatto il fattibile, nn vorrei che ti soffermassi sulla frase "volantini e giornali" xchè quello è stato il "gesto estremo x attirare le masse"...ma è stato tutto inutile!!!!! Per il resto ridico ad Argos di mettersi in contatto con me o con il presidente del Gispi per fare 4 chiacchere!!!!!!!!!! A presto....buon campionato a tutti/e!!!!!!!!!!!!