
Covid 19
Moderatore: Emy77
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Ilgorgo
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Re: Covid 19
Da Cartabellotta, uno della triade Burioni-Cartabellotta-Lopalco. Questo è l'andamento da inizio marzo dei casi totali (in verde, non so se si legge, Lombardia, EmiliaRom e Veneto; in rosso le altre regioni). Io guardo anche il grafico dei casi attivi, perché lì c'è un obiettivo più nitido (lo 0%) e perché quel grafico dà la misura del numero di pazienti in più che impatta ogni giorno sugli ospedali


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Brules
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Re: Covid 19
Guardate la figura. Sono i morti TOTALI (quindi senza discussione con o per covid) a Bergamo:
https://www.ecodibergamo.it/stories/ber ... 346651_11/
Mediamente a nel comune di Bergamo a Marzo (media su 5 anni) muoiono sulle 200 persone. Al 26 di Marzo 2020 sono quasi 900.
Se si considerano solo i residenti sono 460 su 100.
https://www.ecodibergamo.it/stories/ber ... 346651_11/
Mediamente a nel comune di Bergamo a Marzo (media su 5 anni) muoiono sulle 200 persone. Al 26 di Marzo 2020 sono quasi 900.
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Garry
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Re: Covid 19
Non dovrebbero dare in pasto ai media queste cose.Brules ha scritto: 28 mar 2020, 20:26 Guardate la figura. Sono i morti TOTALI (quindi senza discussione con o per covid) a Bergamo:
https://www.ecodibergamo.it/stories/ber ... 346651_11/
Mediamente a nel comune di Bergamo a Marzo (media su 5 anni) muoiono sulle 200 persone. Al 26 di Marzo 2020 sono quasi 900.
Se si considerano solo i residenti sono 460 su 100.
Se hanno questi dubbi, che facciano le opportune verifiche e poi si confrontino con il ministero della salute, ma così creano solo casino inutile e danno fiato ai soloni del "Non-ve-la-raccontano-giusta" e "Svegliaaaaa!"
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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jentu
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Re: Covid 19
Mia cugina, da Bergamo, mi dice che la sanità pubblica locale era già ridotta male prima del virus, tanto che per una mammografia avrebbe dovuto attendere mesi: è stata costretta a rivolgersi ai privati. Ora in emergenza pensa che una parte dei morti siano dovuti anche a prestazioni ordinarie che il SSR non è in grado di fornire.Brules ha scritto: 28 mar 2020, 20:26 Guardate la figura. Sono i morti TOTALI (quindi senza discussione con o per covid) a Bergamo:
https://www.ecodibergamo.it/stories/ber ... 346651_11/
Mediamente a nel comune di Bergamo a Marzo (media su 5 anni) muoiono sulle 200 persone. Al 26 di Marzo 2020 sono quasi 900.
Se si considerano solo i residenti sono 460 su 100.
Ovvero una parte dei morti dipende dal Covid senza averli infettati.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
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Garry
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Re: Covid 19
Per forza, fa tutto parte del gioco...jentu ha scritto: 28 mar 2020, 20:51 Mia cugina, da Bergamo, mi dice che la sanità pubblica locale era già ridotta male prima del virus, tanto che per una mammografia avrebbe dovuto attendere mesi: è stata costretta a rivolgersi ai privati.
Le ultime parole famose (campagna elettorale della Lega in Emilia Romagna): "Dobbiamo prendere a modello la sanità lombarda"
Io ancora concedo il beneficio del dubbio, ma la cosa sarebbe talmente grossa che non sarebbe possibile insabbiarla. Vedrete che se c'è qualcosa salterà fuori tutto. Lo si comincerà a capire quando Fontana cercherà di scaricare le colpe sul governo centrale
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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tonione
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Re: Covid 19
un intermezzo alla tregenda epocale che stiamo vivendo. volevo addirittura aprire una discussione in cui fosse possibile inserire i pensieri, i ricordi, le emozioni, ma anche le scoregge, di chiunque avesse voglia di parlare di rugby anche di questi tempi. poi ho desistito, ho pensato che fosse sufficiente una piccola pausa. volevo addirittura scrivere qualcosa di proprio, ma ho cambiato idea anche su questo visto che provo un certo fastidio per tutti coloro che amano dare sfoggio delle proprie capacità canore, musicali, poetiche, filosofiche con la scusa di dimostrare la propria solidarietà, socialità frustrata, egotismo, isteria collettiva da clausura.
perciò eccovi un sorprendente compagno ( di rugby ) Giampiero Mughini:
"...
Per chi resta in casa le possibilità di girare per il mondo e per la storia degli uomini sono infinite. Può darsi che se non fossi, come tutti i miei concittadini, costretto a stare in casa non avrei visto ieri sera per la seconda o terza volta uno dei tantissimi e meravigliosi film di Clint Eastwood, Invictus, il film che celebra la vittoria del Sud Africa nella Coppa del Mondo di Rugby del 1995. Di certo il più bel film sullo sport mai girato, ossia su quel che di eccezionale lo sport ha nel tenere assieme un popolo, un sentimento nazionale, un’identità diffusa.
Come sempre nei film di Eastwood sono fatti veri, la realtà com’è andata, gli uomini come erano e lottavano. L’uomo sommo del film non è un giocatore di rugby e invece il presidente neoeletto del Sudafrica, un nero di nome Nelson Mandela, un ex terrorista che per 27 anni era stato segregato in una cella piccola così. Un uomo che i gli Afrikaner decidono di liberare e che vince le elezioni a chi sarà il capo dello Stato. C’è un particolare, che Mandela non cerca vendetta. Vuole invece costruire una nazione, un’identità e un orgoglio comuni ai neri e ai bianchi. Ed ecco che gli si presenta il caso della nazionale di rugby, fatta tutta di bianchi a eccezione di un giocatore, una nazionale che incarna l’orgoglio e la supremazia degli Afrikaner, dei bianchi.
E difatti nel partito di Mandela sono in tanti che vogliono umiliare quella nazionale, che vogliono toglierle i suoi colori, persino il suo stemma, gli “Springboks”. Solo che Mandela si oppone. Capisce che quella nazionale può diventare la nazionale di tutti e 42 milioni di abitanti del Sud Africa, neri o bianchi che siano. Va a cercare il capitano della squadra, l’Afrikaner e medico anestesista François Pienaar, e gli comunica il suo affetto di tifoso, e lo investe di un compito simbolico a far sì che l’intera nazione diventi più stretta e più solidale gli uni agli altri. Interpretato da un Matt Demon magistrale come sempre, Pienaar capisce il mandato morale che gli ha impartito il suo presidente ex galeotto.
Sotto la sua guida il Sud Africa batte di misura i mostruosi atleti della Nuova Zelanda, che partivano largamente favoriti. Li batte in una partita spasmodica, combattuta fino all’ultimo istante. Clint racconta a meraviglia tutto, gli uomini, gli atleti, uno stadio di 60 mila persone incendiato dal tifo, la passione dello sport che diventa passione solidale di un popolo. Tutto perfetto in ogni sfumatura, in ogni atteggiamento dei protagonisti, in ogni mischia di quello sport stupendo che è il rugby, uno sport di selvaggi giocato da gentiluomini. Dio, che meraviglia. Grazie, grazie ancora una volta Clint...."
perciò eccovi un sorprendente compagno ( di rugby ) Giampiero Mughini:
"...
Per chi resta in casa le possibilità di girare per il mondo e per la storia degli uomini sono infinite. Può darsi che se non fossi, come tutti i miei concittadini, costretto a stare in casa non avrei visto ieri sera per la seconda o terza volta uno dei tantissimi e meravigliosi film di Clint Eastwood, Invictus, il film che celebra la vittoria del Sud Africa nella Coppa del Mondo di Rugby del 1995. Di certo il più bel film sullo sport mai girato, ossia su quel che di eccezionale lo sport ha nel tenere assieme un popolo, un sentimento nazionale, un’identità diffusa.
Come sempre nei film di Eastwood sono fatti veri, la realtà com’è andata, gli uomini come erano e lottavano. L’uomo sommo del film non è un giocatore di rugby e invece il presidente neoeletto del Sudafrica, un nero di nome Nelson Mandela, un ex terrorista che per 27 anni era stato segregato in una cella piccola così. Un uomo che i gli Afrikaner decidono di liberare e che vince le elezioni a chi sarà il capo dello Stato. C’è un particolare, che Mandela non cerca vendetta. Vuole invece costruire una nazione, un’identità e un orgoglio comuni ai neri e ai bianchi. Ed ecco che gli si presenta il caso della nazionale di rugby, fatta tutta di bianchi a eccezione di un giocatore, una nazionale che incarna l’orgoglio e la supremazia degli Afrikaner, dei bianchi.
E difatti nel partito di Mandela sono in tanti che vogliono umiliare quella nazionale, che vogliono toglierle i suoi colori, persino il suo stemma, gli “Springboks”. Solo che Mandela si oppone. Capisce che quella nazionale può diventare la nazionale di tutti e 42 milioni di abitanti del Sud Africa, neri o bianchi che siano. Va a cercare il capitano della squadra, l’Afrikaner e medico anestesista François Pienaar, e gli comunica il suo affetto di tifoso, e lo investe di un compito simbolico a far sì che l’intera nazione diventi più stretta e più solidale gli uni agli altri. Interpretato da un Matt Demon magistrale come sempre, Pienaar capisce il mandato morale che gli ha impartito il suo presidente ex galeotto.
Sotto la sua guida il Sud Africa batte di misura i mostruosi atleti della Nuova Zelanda, che partivano largamente favoriti. Li batte in una partita spasmodica, combattuta fino all’ultimo istante. Clint racconta a meraviglia tutto, gli uomini, gli atleti, uno stadio di 60 mila persone incendiato dal tifo, la passione dello sport che diventa passione solidale di un popolo. Tutto perfetto in ogni sfumatura, in ogni atteggiamento dei protagonisti, in ogni mischia di quello sport stupendo che è il rugby, uno sport di selvaggi giocato da gentiluomini. Dio, che meraviglia. Grazie, grazie ancora una volta Clint...."
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Garry
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Re: Covid 19
Mughini quando non parla della Juventus è bravo, eh, ha ben descritto il nucleo del film
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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RigolettoMSC
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- Adryfrentzen
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Re: Covid 19
Questo "medico" è solo l'ennesimo personaggio reso famoso e pubblico da uno dei sedicimila programmi SPAZZATURA della televisione inglese. Roba che al confronto i dibattiti di Sgarbi sono da premio Nobel. Dopo la sua affermazioni a parecchi sono girati i co*lioni ed è finito a chiedere scusa, ma fossi io la Direzioni vedi che fine gli faccio fare così come al suo programma per sottosviluppati.metabolik ha scritto: 28 mar 2020, 16:00E prendiamo nota del medico inglese che ha affermato ' gli Italiani hanno allungato la siesta grazie al virus'. Ricordiamoci bene il suo nome e se vorrà venire un giorno in Italia rimandiamolo indietro come indesiderato.
E' questo con sta faccia di c*zzo qui https://en.wikipedia.org/wiki/Christian_Jessen
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tonione
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Re: Covid 19
c'è chi sta facendo ben di peggio in termini di pensiero. pensate a Quello che ha detto che Italia e Spagna devono inginocchiarsi! lasciare stare i personaggi come 'sto medico e andare alle affermazioni e ai relativi pensieri- e mandanti - realmente pericolosi. veramente osceni! Olanda e una Certa Parte Tedesca vogliono contabilizzare la sofferenza, il bisogno, la disperazione. tutto crolla! chi dice che i coronabond sono uno slogan vuole imporre il pensiero di quella parte di tedeschi che degenera l'esistenza a un fatto di garanzie contabili e nel farlo nega il denaro al nostro paese in lacrime.
- Nandino
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Re: Covid 19
Intanto, per parlare di altre cose, la FIR pubica delle partite storiche con i protagonisti che la commentano. Questa e Itali All Black 2009, che non riuscivo a trovare:
https://www.youtube.com/watch?v=Ac0JLmV2aRc
https://www.youtube.com/watch?v=Ac0JLmV2aRc
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metabolik
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Re: Covid 19
Ho appena parlato con un amico medico in pensione che si è prestato volontario al 118..
..lasciamo perdere.
Tanto per distrarsi un attimo da questa situazione pesantissima : chi ha protestato per l'affermazione citata?
Anche inglesi o solo italiani ?
Tanto per distrarsi un attimo, non è importante, una curiosità.
Tanto per distrarsi un attimo da questa situazione pesantissima : chi ha protestato per l'affermazione citata?
Anche inglesi o solo italiani ?
Tanto per distrarsi un attimo, non è importante, una curiosità.
- Adryfrentzen
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Re: Covid 19
Sono usciti diversi articoli... ora come ora ricordo uno sul The Independent, ma ne sono seguiti altri. Principalmente erano ovviamente italiani ma devo dire che in diversi inglesi e non han fatto coro. In seguito si è aperta anche una petizione (per quel che vale...) e lui si è scusato. In seguito ha anche cancellato o messo in pausa i profili social perché poveretto, temeva per la sua mental health. Povera stella.metabolik ha scritto: 28 mar 2020, 23:22Tanto per distrarsi un attimo da questa situazione pesantissima : chi ha protestato per l'affermazione citata? Anche inglesi o solo italiani ?
Tanto per distrarsi un attimo, non è importante, una curiosità.
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tonione
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Re: Covid 19
ha protestato Burioni dicendo: idiota non è un insulto ma una diagnosi gratuita.
però, repetita, c'è chi sta dicendo cose molto più gravi di questo co.gl.ionazzo, che si è anche scusato:
Era lo scorso 13 marzo quando il dottor Christian Jessen, medico e conduttore del programma inglese Malattie imbarazzanti, affermò che gli italiani stavano usando la pandemia di coronavirus come scusa per avere una "lunga siesta", riconoscendo che i suoi commenti potevano sembrare "un po' razzisti". A pochi giorni da quella frase infelice, arriva il suo commento sui social, nel quale si scusa per aver offeso l'Italia e chiunque stia affrontando questo momento di forte sofferenza:
Per quanto riguarda i miei commenti sull’epidemia di coronavirus in tutto il mondo e la situazione dell’Italia: Ho sbagliato, lo ammetto. Ho cercato di sdrammatizzare il panico. Tuttavia, col senno di poi riconosco che la mia osservazione era insensibile e devo scusarmi per qualsiasi turbamento io abbia causato. Capisco perché sia stato offensivo e spero possiate perdonarmi.
Come medico, il mio lavoro è essere onesto e cercare di portare luce nella vita delle persone. Vorrei assicurarvi che i miei pensieri sono rivolti a tutti coloro che sono colpiti dal virus e a coloro che stanno lavorando duramente per aiutare tutti a superare questo momento difficile. Infine, al momento non sto usando molto i social media, quindi tenete presente che forse non vedrò le vostre risposte. Ripeto che adesso non userò i social media perché sto lottando con la mia salute mentale e Twitter non è sempre il posto migliore dove trovarsi in tali circostanze. Tornerò quando starò meglio.
però, repetita, c'è chi sta dicendo cose molto più gravi di questo co.gl.ionazzo, che si è anche scusato:
Era lo scorso 13 marzo quando il dottor Christian Jessen, medico e conduttore del programma inglese Malattie imbarazzanti, affermò che gli italiani stavano usando la pandemia di coronavirus come scusa per avere una "lunga siesta", riconoscendo che i suoi commenti potevano sembrare "un po' razzisti". A pochi giorni da quella frase infelice, arriva il suo commento sui social, nel quale si scusa per aver offeso l'Italia e chiunque stia affrontando questo momento di forte sofferenza:
Per quanto riguarda i miei commenti sull’epidemia di coronavirus in tutto il mondo e la situazione dell’Italia: Ho sbagliato, lo ammetto. Ho cercato di sdrammatizzare il panico. Tuttavia, col senno di poi riconosco che la mia osservazione era insensibile e devo scusarmi per qualsiasi turbamento io abbia causato. Capisco perché sia stato offensivo e spero possiate perdonarmi.
Come medico, il mio lavoro è essere onesto e cercare di portare luce nella vita delle persone. Vorrei assicurarvi che i miei pensieri sono rivolti a tutti coloro che sono colpiti dal virus e a coloro che stanno lavorando duramente per aiutare tutti a superare questo momento difficile. Infine, al momento non sto usando molto i social media, quindi tenete presente che forse non vedrò le vostre risposte. Ripeto che adesso non userò i social media perché sto lottando con la mia salute mentale e Twitter non è sempre il posto migliore dove trovarsi in tali circostanze. Tornerò quando starò meglio.
- Adryfrentzen
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Re: Covid 19
Sìsì infatti ho scritto che s'è scusato e bon. Certo, dopo che ti hanno sgamato e magari capisci che la sedia da sotto il cul* traballa un pochino è facile fare le lacrime da coccodrillo. 
Ad ogni modo totalmente d'accordo sul fatto che sono ben altre le parole che fanno male in questo momento. Commentavo solo sulla notizie di per sé.
Ad ogni modo totalmente d'accordo sul fatto che sono ben altre le parole che fanno male in questo momento. Commentavo solo sulla notizie di per sé.