BIDONI e CAMPIONI
Moderatore: Emy77
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RE: Re: RE: BIDONI e CAMPIONI
1991 - Sere A2 - CETA BERGAMO
La promozione è la realizzazione di un sogno lungamente coltivato, ma la Ceta non regge al confronto con le formazioni della categoria superiore e nel maggio del 1991, nonostante il rafforzamento dell'organico, nel quale entra anche l'australiano David Knox,retrocede in serie B.
Knox fù veramente un bidone, non solo nel gioco, ma anche sui piazzati centrali.
Era venuto in italia per riposarsi!
La promozione è la realizzazione di un sogno lungamente coltivato, ma la Ceta non regge al confronto con le formazioni della categoria superiore e nel maggio del 1991, nonostante il rafforzamento dell'organico, nel quale entra anche l'australiano David Knox,retrocede in serie B.
Knox fù veramente un bidone, non solo nel gioco, ma anche sui piazzati centrali.
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RE: Re: RE: BIDONI e CAMPIONI
thierry maset , treviso fine anni 80 bidone
tati milano grande argentino d'italia n8 campione
gomez mmischia del milano, campione argentino in esilio
tim gavin n8 australiano di milano...enorme
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RE: Re: RE: BIDONI e CAMPIONI
Beh, mi sembra opportuno in questo thread oggi parlare di Ashton non vi pare? Dai Grun fonte inesauribile di notizie storiche sul rugby, raccontaci qualcosa sul neo trainer dell'Inghilterra ed giocatore in Italia nelle file della R. Roma
Amo il rugby non perché è violento, ma perché è intelligente. Françoise Sagan
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RE: Re: RE: BIDONI e CAMPIONI
e Jason Little a Milano?...
Maset, per me, non è stato un bidone...
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RE: Re: RE: BIDONI e CAMPIONI
Caro Yary, eseguo volentieri (anche se dobbiamo trovare il modo di raccontare la storia di BEPPE BROGATO e del suo casco di banane...). Brian Ashton è nato il 3 settembre 1946 a Leigh, in Lancashire e ha avuto carriera più brillante da allenatore che da giocatore. E' stato comunque un buon mediano di mischia, vestendo, tra le altre, la maglia di Lancashire, di England North, di England Tourist (ebbene sì, esisteva anche questa selezione), dei Barbarians, andando anche, come facevano all'epoca molti suoi connazionali, a maturare esperienza di vita e di rugby in Francia, nel Montferrand ed in Italia, nella Rugby Roma e nel Cus Milano. Roma sui giocatori inglesi esercitava,negli anni settanta, un'irresistibile attrazione. Certo,venivano pagati, ma sceglievano la capitale per l'arte (erano quasi sempre ragazzi di buona cultura), il clima, la cucina, ripercorrendo la via che avevano scelto nei trent'anni del secolo i ragazzi inglesi dell'alta e media borghesia, che scendevano in Italia, e a Roma ed in Toscana in particolare, per maturare l'esperienza iniziatica del grand tour. Nella Rugby Roma avevano giocato, dal 1969 in poi, Scott, Diamond, Parscoe, See, e sopra a tutti, per qualità tecniche, carisma e conoscenze del gioco il grande Greenwood, prima citato. Il povero Ashton venne chiamato a rimpiazzare, come straniero, proprio l'ex capitano della nazionale inglese, anche se i due ricoprivano ruoli diversi. Era una Rugby Roma piena di giocatori forti e di grande personalità, come Caligiuri, Altigieri e Bona, capitano della nazionale italiana. Forse troppo giovane per assumersi dterminate responsabilità in un contesto simile e forse schiacciato dai confronti inevitabili col monumento Geenwood, Ashton non convinse del tutto e alla fine del campionato 1976/77, che l'Algida Roma chiuse comunque con un buon quarto posto, le strade si separarono. Ashton tornò in Italia nel 1978/79, per una disastrosa, almeno sul campo, esperienza nel Cus Milano, neo promosso in serie A e sponsorizzato Palatina. Dopo un avvio incoraggiante, la squadra milanese si disunì ed il girone di ritorno fu un calvario (addirittura alla settima di ritorno i dirigenti del Cus rinunciarono alla trasferta contro l'Amatori Catania, prendendo un punto di penalizzazione). La squadra retrocesse mestamente e Ashton disse ciao al rugby italiano. Come coach ha avuto una carriera di alto profilo, nel Bath, prima come assistente, poi come head coach, nell'Irlanda tra il 1997 ed il 1998 (esperienza invero poco felice, chiusa in pratica dalla sconfitta subita a Bologna per 37 a 22 per mano dell'Italia il 20 dicembre 1997), nelle nazionali minori inglesi. E' conosciuto soprattutto come specialista del gioco di attacco dei tre-quarti.
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Diddi, ciao. Credo che tu intendessi Ashton. Bidone? No, proprio un bidone non direi, le vere bufale sono state altre. Come scritto sopra, per varie ragioni non fu all'altezza delle aspettative, ma era giocatore più che discreto. Rientra nel novero, ed è in buona e numerosa compagnia, dei giocatori stranieri che non hanno reso come il loro passato più o meno glorioso o le loro potenzialità avrebbero lasciato sperare. Alcuni interventi in questo thread hanno riportato nomi, Jason Little per esempio, di giocatori molto quotati che però, nel corso dell'esperienza italiana, sollevarono più di una perplessità. Spesso si trattava di atleti semplicemente alla fine della carriera, di giocatori che avevano già dato il meglio. Un caso emblematico, per andare ad anni più recenti, è quello dei due inglesi,nati in Nigeria entrambi nel 1970 , Adebayo ed Ojomoh, ingaggiati dall'Overmamach Parma per la stagione 2001/02. Il loro arrivo fece molto rumore; si trattava di atleti che potevano esibire pedigrée nobilissimo. Ojomoh era stato terza linea della nazionale inglese, aveva esordito nel 1994, preso parte alla Coppa del Mondo del 1995 e totalizzato 12 caps. Adebayo aveva esordito con la maglia della nazionale inglese nel 1996 proprio contro l'Italia e messo assieme sei caps, giocando l'ultimo match col xv della rosa nel 1998. Quando arrivarono a Parma non erano nemmeno troppo vecchi e le loro grandi esperienze internazionali non erano troppo remote. Eppure non incantarono, no fecero la differenza come i tifosi di Parma avevano sperato. Non erano brocchi, ma certo sono da inserire nel registro non dei bidoni, ma delle delusioni.
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X Bluffer
Dire che Richards e Penney a Treviso non hanno giocato bene è un eresia, sono stati due grandi del campionato italiano, l'unico problema di Richards è che è stato invischiato in una stupida staffetta per tutto l'anno.
Penney grandissimo
Maset certo non ha reso sempre al meglio ma è stato un grande anche lui.
Dire che Richards e Penney a Treviso non hanno giocato bene è un eresia, sono stati due grandi del campionato italiano, l'unico problema di Richards è che è stato invischiato in una stupida staffetta per tutto l'anno.
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- diddi
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GRUN ha scritto:Diddi, ciao. Credo che tu intendessi Ashton...
Ovviamente!

E' evidente che stiamo sempre parlando di fior di giocatori, se diciamo "bidoni" è proprio perché non hanno saputo corrispondere alle aspettative, magari non solo per demerito loro. O ce ne sono stati di veramente scarsi?
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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