100 VOLTE TRONKY

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

CorkCity77
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Iscritto il: 28 giu 2007, 13:53

Messaggio da CorkCity77 »

memorabile Tronky!!!

1. Sono nato a Treviso, sotto il segno del rugby.
2. Era il 6 settembre 1973. Così mi hanno sempre detto.
3. E così c’è scritto anche sulla carta d’identità. Ma quella, a volte, è meglio non guardarla.
4. Perché c’è sempre qualcuno che ti ricorda quanti anni hai.
5. Io dico che gli anni non si contano, semmai si sentono.
6. Alessandro è un nome importante, storico, di chi prendeva decisioni e faceva guerre.
7. Troncon è un cognome veneto, che sa di terra.
8. Tutto è cominciato da mio padre Nerio. Giocava a basket, poi all’Università di Ferrara lo invitarono a provare con il rugby.
9. Il rugby non si prova: si fa. Da quel momento, infatti, solo rugby. Apertura o estremo. Nel Villorba. In serie B.
10. Il mio primo pallone è stato ovale. A dire la verità, non sapevo neanche che esistesse quello rotondo.
11. Avevo tre o quattro anni, e mentre mio padre giocava, io stavo a bordocampo. Tiravo calci, mi buttavo a terra, rotolavo. Insomma, già giocavo a rugby.
12. Il primo comandamento l’ho ricevuto nel 1979, avevo 6 anni. Mi dissero: si corre davanti, si passa indietro. Per un bambino non è automatico. Poi capisci il senso. Hai sempre bisogno di qualcuno che ti venga dietro: in aiuto, in soccorso, in sostegno.
13. E visto dall’altra parte: devi sempre aiutare, soccorrere, sostenere il tuo compagno.
14. Capito quello, hai capito il rugby.
15. Poi squadra, amichevoli, tornei, campionati, fino alla Nazionale Under 15. Ormai c’ero dentro.
16. La prima lezione sul campo in Under 15, contro il Galles. Ci dominarono. Loro giocavano a rugby, noi giocavamo e basta.
17. Poi tutta la trafila: Under 17, Under 19, Under 21, anche Nazionale A.
18. In Nazionale, quella vera, ho esordito contro la Spagna: 62-15. Nel
1994.
19. Questa è la mia quarta Coppa del Mondo.
20. Poi sei edizioni del Sei Nazioni.
21. E le tournèe.
22. Un anno fa avevo detto basta. Non sentivo più quella voglia che ci deve sempre essere.
23. Perché si gioca innanzitutto per passione. Poi viene tutto il resto, compreso lo stipendio. Perché siamo professionisti, e il nostro impegno, fisico e mentale, è totale.
24. A quel punto ho incontrato Sara.
25. E parlando anche con lei, ho capito che giocare in Nazionale era ancora importante. Avevo bisogno di sfide, obiettivi, mete. E mi sono rimesso in gioco.
26. In sé, il rugby non mi ha mai stancato.
27. A stancarmi è quello che c’è intorno.
28. Voglio dire: la partita è sempre il massimo.
29. Gli allenamenti pesano.
30. Ma quello che mi pesa di più sono i viaggi, i raduni, le trasferte.
31. Il rugby è uno sport di combattimento. Un confronto fisico e mentale.
32. L’obiettivo è gestire il pallone: la conquista del territorio è una conseguenza.
33. Uno sport da mascalzoni giocato da gentiluomini: tutto parte dal contatto fisico.
34. Il contatto fisico crea legami forti, solidi, duraturi.
35. Non solo con il tuo compagno, ma anche con il tuo avversario.
36. Con il tuo compagno perché ti devi sacrificare, fisicamente, per salvarlo.
37. E con il tuo avversario perché fa quello che fai tu, magari meglio.
38. Il rugby ha lo spirito della lotta, la gestualità del basket, la precisione del calcio, i principi del judo. Anche qualcosa degli scacchi.
39. Hanno scritto che sono un guerriero. Esagerato. Però ci ho sempre messo la faccia.
40. Una volta, a Genova, contro gli All Blacks, avrò giocato sì e no un paio di minuti. Poi ho placcato una specie di treno e sono rimasto giù.
41. Di solito i dolori fisici vengono fuori due giorni dopo il match.
42. Per recuperare la fatica mentale spesso ci vuole di più.
43. Paura fisica? Mai.
44. Paura di non essere all’altezza della situazione, della responsabilità, delle aspettative mie e dei miei compagni: spesso.
45. Succede quando non ti senti al 100 per cento, o quando è da tanto che non giochi a certi livelli.
46. Mi è successo quest’anno, al Sei Nazioni, a Twickenham, contro l’Inghilterra. Poi sono stato premiato come "man of the match".
47. Non mi chiedo mai chi me lo fa fare. La risposta la conosco già: sono io che me lo faccio fare.
48. Per quattro motivi. Il primo: di natura sono competitivo: voglio capire fin dove posso arrivare e se sono più forte del mio avversario.
49. Il secondo: perché voglio vincere.
50. Il terzo: perché mi piace arrabbiarmi. In senso sportivo, agonistico, rugbistico.
51. Il quarto: perché ho voglia di mettermi, ogni volta, in gioco.
52. Una volta quelli della mischia erano i ciccioni, quelli che si sporcavano la faccia. I trequarti erano i fighetti, quelli che non si sporcavano neanche i pantaloncini.
53. Adesso sono, siamo, tutti degli atleti: veri, coraggiosi, alcuni formidabili.
54. La squadra è come un solo uomo: gli avanti sono le braccia, i trequarti sono le gambe, i mediani sono la testa.
55. Io sono sempre stato mediano di mischia, nel cervello e nel cuore. Qualche volta mi è capitato di giocare altrove, ma ero fuori ruolo.
56. Il mediano di mischia è più complice degli avanti, quello di apertura più dei trequarti. Ma tutti e due sono, siamo, e restiamo, trequarti.
57. Io dico che un buon mediano di mischia debba essere, e scusate la volgarità, un po’ "rompicazzi".
58. Perché deve farsi ascoltare dagli avanti, e non è sempre facile: è gente testona e testarda, che comunque ci mette la faccia. Per conquistare la loro stima, il loro rispetto, ci devi mettere la faccia anche tu.
59. E questo spiega forse la mia assidua frequentazione dei pronto soccorso e dei reparti ortopedia. Ma a quel punto è fatta, e gli avanti diventano il "giocattolo" del mediano di mischia.
60. Insomma, cerchiamo di divertirci tutti insieme. E finché ti diverti, la nave va.
61. Mediano di mischia e mediano di apertura dovrebbero intendersi al volo.
62. Il mediano di mischia con cui ho giocato di più, in Nazionale, è stato Diego Dominguez. Un artista.
63. Rispetto agli avanti, e adesso anche a certi trequarti, sembravamo due nani.
64. Però io sono alto 1,78, Diego un po’ meno.
65. Ma questo dimostra che il rugby è democratico: accoglie, ospita e cerca di valorizzare tutti.
66. Il rugby è cambiato: come essere passati dalle 10 tavole di Mosè alle email. Ma in 28 anni, non in 3400.
67. Prima era forza, ora è velocità. La forza è sottintesa.
68. Io avevo cominciato con due allenamenti alla settimana, adesso sono due al giorno.
69. Forse c’è il doping anche nel rugby.
70. Io non so né dove né come. E non ne ho mai avuto neanche la tentazione: sono già forte così.
71. E forse anche per questo la mia è una carriera, diciamo, lunga.
72. Ho giocato contro tanti grandissimi mediani, il più completo è stato forse il gallese Rob Hewley, che ha giocato anche con i British and Irish Lions.
73. Da ogni avversario ho cercato di imparare qualcosa.
74. Qui al Mondiale mi ha impressionato Agustin Pichot, il mediano dell’Argentina: decisivo nella vittoria contro la Francia.
75. Poi anche Fourie Du Preez, il mediano del Sud Africa: ha preso in mano il match contro l’Inghilterra.
76. Quello che si perde in rapidità o forza, si guadagna in esperienza e personalità.
77. A volte ci vuole iniziativa: fare qualcosa in più o qualcosa di diverso.
78. Altre volte ci vuole disciplina: fare bene solo quello che si sa fare.
79. Si dice che il mediano di mischia sia l’allenatore in campo, e probabilmente è vero. Anche se in una squadra esistono altri giocatori fondamentali.
80. Adesso il mio pensiero è per il Portogallo: dobbiamo giocare una buona partita.
81. Se il Portogallo si è qualificato ai Mondiali, vuole dire che è, comunque, una buona squadra.
82. Dobbiamo rispettarli. Ma sappiamo che se giocheremo il nostro migliore rugby, difficilmente avremo problemi.
83. Poi, il 29 settembre a St. Etienne, il match decisivo contro la Scozia per giocarci il passaggio ai quarti di finale. Lì non ci siamo mai arrivati.
84. Dobbiamo dimenticarci Murrayfield, 17-37 per noi, il 24 febbraio scorso, prima vittoria esterna dell’Italia nel Sei Nazioni. E Troncon uomo del match.
85. Perché ogni partita è un romanzo tutto da scrivere.
86. Invece dobbiamo ricordarci che il rugby è il modo migliore per farsi degli amici. Amici che resteranno tali per sempre, e con cui si avrà sempre qualcosa da condividere.
87. Questo sport mi ha dato tanto, e non mi ha mai tolto niente.
88. Sta addirittura per uscire un libro su di me (l’ha scritto Elvis Lucchese per la Sep, ndr).
89. Ho anche un sito Internet: www.alessandrotroncon.com
90. Se potessi rigiocare una partita, la finale del campionato francese 2000-2001, a Parigi, allo Stade de France. Durante la stagione noi del
Clermont Ferrand giochiamo il migliore rugby e battiamo il Toulouse due volte su due. Invece "toppiamo": 32-21 per loro. Per noi del Clermont ottava finale e ottava sconfitta.
91. Prima o poi dovrò abituarmi all’idea che verrà il giorno in cui smetterò di giocare a rugby.
92. Per ora posso dire - e l’ho già detto - soltanto una cosa: la prossima stagione non giocherò più a Clermont Ferrand.
93. Ma a questo punto, anche quando smetterò di giocare, rimarrò nel rugby.
94. Eh sì: la mia vita è ovale.
95. Ovale da campo, non da salotti.
96. Ho sempre parlato con occhi, mani, braccia, con una maglia addosso e un paio di pantaloncini. In giacca e cravatta le parole non mi vengono.
97. Però, a domanda, rispondo sempre.
98. Poi a volte succede che i giornalisti scrivano quello che vogliono, cose che io non ho mai detto.
99. Ma tornando a noi: adesso sono a 99 "caps". E domani contro il Portogallo...
100. ...saranno cento di questi giorni.
Angelo71
Messaggi: 946
Iscritto il: 8 ott 2006, 16:55
Località: Vicenza

Messaggio da Angelo71 »

stasera ha avuto l'onore di entrare da solo in campo dietro alla bandiera italiana, lui aveva gli occhi lucidi, e pure io.
Angelo

PiloneCiccione (Marchio registrato)
riccio
Messaggi: 520
Iscritto il: 5 feb 2007, 17:41
Località: RomamoR

Messaggio da riccio »

Certo, se il treahd era cento volte Tromby

Un po' troppo dissacrante, eh'?!
lulu84
Messaggi: 3810
Iscritto il: 11 mar 2004, 0:00
Località: Genova

Messaggio da lulu84 »

storm ha scritto:per me è lui il capitano in campo...solo lui sa tirare su la squadra...scusatemi ma come capitano lo preferisco di gran lunga a bortolami (che secondo me deve impararne di cose da tronky) ed è sicuramenti il miglior mediano di mischia italiano di tutti i tempi...e scusatemi di nuovo...tanti preferiscono griffen...non ha ne la tecnica ne il carisma ne il peso di tronky!!!

grazie di cuore tronky per tutto quello che hai fatto per i club in cui hai giocato per come hai portato la maglia azzurra e per aver regalato tanti bei momenti a tutti i tifosi!!!sei un esempio per tutti in campo!

complimenti per aver confermato il fatto di esser un MOSTRO SACRO del rugby!!!!!!
straquoto!hai detto tutto tu al posto mio :wink:
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