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Inviato: 10 ott 2007, 11:11
da zorrykid
Cane_di_Pavlov ha scritto:giongeffri ha scritto:
In Nuova Zelanda, in Sudafrica, in Galles il rugby ha la prima scelta su tutto. Ovvero un ragazzo con potenzialmente il fisico da 3/4 che voglia dedicarsi ad uno sport di squadra pensa per prima cosa al rugby, pertanto in quei paesi il movimento rugbystico può "scegliere" tra una vasta percentuale dei giovani interessati allo sport agonistico.
Sicuramente giusto, ma nei paesi anglosassoni i ragazzetti sono spesso sportivi "multidisciplinari". Probabilmente questo permette loro di avere una formazione migliore e più variegata e di capire in quale sport hanno maggiori possibilità di emergere.
I giovani anglossassoni durante la settimana prevalentemente giocano. Da noi si devono sorbire le prediche degli allenatori: metti il piedino qua, il passaggetto fallo così, devi fare colà, ti ho detto, che, bla bla bla... Coach ma quando giochiamo? A fine allenamento facciamo 10 minuti di partita pilotata... un dramma
Inviato: 10 ott 2007, 11:19
da giongeffri
Questo purtroppo da noi vale a livello giovanile per QUALUNQUE sport.
Inviato: 10 ott 2007, 11:39
da Umaga4ever
azzardo una proposta, perchè non ci prendiamo un selezionatore argentino? Uno che ci pesca dei bei giocatori argentini e guida sapientemente la federazione a operare come la federazione argentina fino a quando non si insedierà sulla poltrona di presidente Dieguito......
Che dite?
Inviato: 10 ott 2007, 11:52
da Ombrerosse
Io ho chiesto ad un giocatore argentino "come mai mediamente tutti gli argentini hanno buone mani???"
mi ha spiegato che loro fin da piccolini giocano a Rugby continuamente, alle feste del club, prima e dopo le partite delle squadre seniores, per loro andare al campo da rugby è come andare al patronato , è un posto di socializzazione ed anche un modo di vivere il tempo libero. Da noi è visto come una semplice attività fisica, con un coinvolgimento limitato al tempo dell'allenamento ( e guai a sforare) .
Inviato: 10 ott 2007, 12:29
da Maci
La scarsa attitudine al gioco di mano e' il centro del discorso e piu' o meno tutti l'avete giustamente osservato.
Gli allenatori nel rugby sono impegnatissimi a coinvolgere i bambini ed i ragazzi nel contatto. Contatto Contatto e ancora contatto.
Pochissimi sono i ragazzi che prendono la palla in mano per il gusto di lanciarla con le mani, per il gusto di vederla volare nelle mani del compagno.
Quando al primo allenamento della mia squadra di C ho cominciato negli esercizi a passare il pallone facendolo girare mi guardavano tutti come fossi marziano. Ora le cose vanno meglio, tutto il movimento grazie a qualche allenatore ben preparato e' migliorato dal lato del gioco alla mano.
Oltre al gioco alla mano abbiamo anche la questione delle seconde scelte.
I ragazzi che giocano al rugby non sono piu' solo strappati al calcio come accadeva fino a qualche anno fa, ora vogliono giocare a rugby: ma si trovano di fronte allenamenti con tantissimo contatto e poca sostanza. Allenatori che piu' un giocatore e' bravo piu' lo tengono stretto e non lo segnalano nemmeno ai propri dirigenti figuriamoci per le selezioni regionali. I ragazzi cosi non crescono e non migliorano.
Ai ragazzi manca anche il coinvolgimento.
Come avete detto manca il fattore aggregativo tipico negli altri paesi come l'argentina che gira intorno al rugby.
Siamo tutti una grande famiglia, i valori magari ci sono, ma non tutti hanno lo spirito giusto nell'affrontare gli allenamenti della propria squadra.
Molti bambini non si fanno nemmeno la doccia con i propri compagni, vengono, si allenano e ripartono. questo non aiuta il movimento.
Intendiamoci ad ogni critica ci sono cento eccezioni: qualche ragazzo bravo che voglia far girare una palla si trova, i ragazzi che vogliono giocare a rugby magari trovano un allenatore preparato, e molti fanno gruppo fra loro. Ma sono e rimangono eccezioni.
La soluzione e' unire al rugby union e league un qualcosa che possa fare da "collante" fra giocatori, genitori, old, dirigenti, tifosi, uomini e donne. Un qualcosa che permetta di giocare alla mano ed educare al gioco alla mano, oltre che al rispetto ed ai valori del rugby. Un qualcosa che permetta di trovarsi in amicizia senza per forza vedere il rugby solo come una disciplina prettamente sportiva ma piuttosto come un modo per stare insieme.
Questo qualcosa e' il Touch Rugby.
Inviato: 10 ott 2007, 13:01
da pulici
Maci ha scritto:La soluzione e' unire al rugby union e league un qualcosa che possa fare da "collante" fra giocatori, genitori, old, dirigenti, tifosi, uomini e donne. Un qualcosa che permetta di giocare alla mano ed educare al gioco alla mano, oltre che al rispetto ed ai valori del rugby. Un qualcosa che permetta di trovarsi in amicizia senza per forza vedere il rugby solo come una disciplina prettamente sportiva ma piuttosto come un modo per stare insieme.
Cosi' forse puoi aumentare la base del movimento e dei simpatizanti della domenica ma non serve secondo me a trovare migliori mediani o aperture.
Servono piu' strutture in cui fare liberamente sport e allenatori piu' competenti.
Inviato: 10 ott 2007, 13:22
da Rugby-Tv
Maci ha scritto:...La soluzione e' unire al rugby union e league un qualcosa che possa fare da "collante" fra giocatori, genitori, old, dirigenti, tifosi, uomini e donne. Un qualcosa che permetta di giocare alla mano ed educare al gioco alla mano, oltre che al rispetto ed ai valori del rugby. Un qualcosa che permetta di trovarsi in amicizia senza per forza vedere il rugby solo come una disciplina prettamente sportiva ma piuttosto come un modo per stare insieme.
Questo qualcosa e' il Touch Rugby.
Sono d'accordo con te. Però giocare a rugby anche touch non è così semplice come invece fare la partitella a calcetto con gli amici.
Ti faccio un esempio:
In una festa con amici, avevamo un pallone da calcio e uno da footbool.
Abbiamo iniziato con la solita partitella a calcio. Tutti chi + chi - sono stati in grado di giocare in modo acettabile.
Avendo il pallone da footboll ho proposto di giocare a touch rugby.
Addirittura qualcuno aveva paura di giocare (io peso 100 Kg lui forse 70 bagnato). Gli ho spiegato che la probabilità di farsi male era molto inferiore che giocare a calcio dato che bastava toccare un avversario e non placcarlo.
Superato il primo "problema" ho iniziato a spiegare come fare. A parte qualcuno che seguiva un pò il rugby e aveva una certa conoscenza, alcuni mi guardavano un po allibiti.
Finita la parte teorica con esempi pratici (5 minuti) abbiamo provato a giocare.
Mi credete che alcuni avevano grosse difficoltà nel passare la palla in dietro? Figuratevi a rimanere in linea senza andare fuori gioco.
Dopo 2 minuti: no no basta troppo difficile sto sport. Continuiamo a giocare a calcio!!
Voi direte: cambia amici

(per fotuna non ho solo questi).
Quello che voglio dire è che oltre al falso credo che nel rugby prendi solo pugni, c'è anche un problema di far giocare i ragazzi nel campetto del paese a rugby. Cosa molto più comune invece con il calcio, piuttosto che con il basket.
Inviato: 10 ott 2007, 13:26
da CokeinCUS
zorrykid ha scritto:I giovani anglossassoni durante la settimana prevalentemente giocano. Da noi si devono sorbire le prediche degli allenatori: metti il piedino qua, il passaggetto fallo così, devi fare colà, ti ho detto, che, bla bla bla... Coach ma quando giochiamo? A fine allenamento facciamo 10 minuti di partita pilotata... un dramma
guarda, io ho passato 2 anni di under 16 cosi', e sinceramente, nn ho imparato una mazza.
in 18 con un allenatore serio, ke nn si giocava praticamente quasi mai, e si facevan griglie esercizi su passaggi calci eccecc ho imparato mille cose di piu', e sopratt la stessa squadra ha raggiunto obbiettivi piu' alti.
da noi nella maggior parte delle squadre giovanili mancano allenatori che insegnino la tecnica individuale, ke e' importantissima.
Inviato: 10 ott 2007, 13:36
da Umaga4ever
hanno scoperto la proteina che "ordina" al DNA di fare le cose...
Costruiamolo al laboratorio l'apertura del futuro, certo ci vorranno almeno 14 anni, però Wilkinson sarà solo una brutta copia.....

Inviato: 10 ott 2007, 13:40
da zorrykid
CokeinCUS ha scritto:zorrykid ha scritto:I giovani anglossassoni durante la settimana prevalentemente giocano. Da noi si devono sorbire le prediche degli allenatori: metti il piedino qua, il passaggetto fallo così, devi fare colà, ti ho detto, che, bla bla bla... Coach ma quando giochiamo? A fine allenamento facciamo 10 minuti di partita pilotata... un dramma
guarda, io ho passato 2 anni di under 16 cosi', e sinceramente, nn ho imparato una mazza.
in 18 con un allenatore serio, ke nn si giocava praticamente quasi mai, e si facevan griglie esercizi su passaggi calci eccecc ho imparato mille cose di piu', e sopratt la stessa squadra ha raggiunto obbiettivi piu' alti.
da noi nella maggior parte delle squadre giovanili mancano allenatori che insegnino la tecnica individuale, ke e' importantissima.
Più che perfetto. Lo schema da seguire è quello di avere un vissuto di gioco e di conoscenze tecniche atletiche. Più giovane sei, in un sistema di allenamento, maggiore dovrà essere la parte dedicata al gioco piuttosto a quella dedicata alla preparazione fisica ed alla tecnica individuale e tattica. A dei bambini ha poco senso spiegare come si effettua un passaggio. Meglio è far giocare il più possibile. Basterà nella fase di "riscaldamento" mostrare la corretta esecuzione dell'esercizio. Con il gioco verrà da se il miglioramento del passaggio. Si deve porre l'attenzione sul cosa fare piuttosto del come fare. Naturalmente con il passare degli anni bisogna dedicare maggior attenzioni al particolare. 16/18 anni entri già nel specifico della conoscenza del rugby. Un allenatore ha il dovere di capire cosa sta allenando. Non puoi usare lo steso metodo e lo stesso esercizio in un under 11 o in un under 17.
Inviato: 10 ott 2007, 13:40
da Samu
giongeffri ha scritto:Stesso problema abbiamo per le seconde linee, altro ruolo nel quale siamo tradizionalmente deboli, che subiscono la concorrenza di basket e volley, sport da noi molto più popolari e quasi sconosciuti nei paesi anglosassoni. Infatti, oriundi/equiparati a parte chi abbiamo in seconda linea? Chi proviene da zone profondamente rugbystiche (Bortolami) o chi pratica il rugby per tradizioni familiari (Bernabò).
parzialmente vero,c'è da dire anche che tranne il basket per la nuova zelanda e il calcio per il galles altri sport che fregano talenti al rugby in queste altre nazioni non ci sono bisogna pensare che in Galles per esempio la popolazione supera a malapena i due milioni, in irlanda sono 4 milioni la scozia è fatta di 5 milioni di cristiani,l'uniche nazioni alle quali ci dovremo paragonare sono inghilterra (50milioni) e francia (64 milioni).
Il vero problema in italia è l'attitudine e l'educazione allo sport che si crea in una persona, da noi si ha poca scelta(calcio, forse pallacanestro)e se sei sfortunato che nasci in provincia (escluso veneto) ti accontenti del calcio oppure agguanti il primo panino alla mortaDELLA che ti capita sotto mano e l'addenti finche a 13 anni pesi quanto locicero e poi ci si lamenta che in italia i bambini son sempre piu obesi....ma questo è un'altro discorso.
Io son sicuro che potremmo essere in ottime posizioni in molti sport se solo ci fosse la mentalità poui aperta ma oramai italiani siamo e italiani rimarremo

Inviato: 10 ott 2007, 14:02
da Maci
Pulici ha scritto:Cosi' forse puoi aumentare la base del movimento e dei simpatizanti della domenica ma non serve secondo me a trovare migliori mediani o aperture.
Servono piu' strutture in cui fare liberamente sport e allenatori piu' competenti.
Rugby-Tv ha scritto:Maci ha scritto:...La soluzione e' unire al rugby union e league un qualcosa che possa fare da "collante" fra giocatori, genitori, old, dirigenti, tifosi, uomini e donne. Un qualcosa che permetta di giocare alla mano ed educare al gioco alla mano, oltre che al rispetto ed ai valori del rugby. Un qualcosa che permetta di trovarsi in amicizia senza per forza vedere il rugby solo come una disciplina prettamente sportiva ma piuttosto come un modo per stare insieme.
Questo qualcosa e' il Touch Rugby.
Sono d'accordo con te. Però giocare a rugby anche touch non è così semplice come invece fare la partitella a calcetto con gli amici.
Ti faccio un esempio:
In una festa con amici, avevamo un pallone da calcio e uno da footbool.
Abbiamo iniziato con la solita partitella a calcio. Tutti chi + chi - sono stati in grado di giocare in modo acettabile.
Avendo il pallone da footboll ho proposto di giocare a touch rugby.
Addirittura qualcuno aveva paura di giocare (io peso 100 Kg lui forse 70 bagnato). Gli ho spiegato che la probabilità di farsi male era molto inferiore che giocare a calcio dato che bastava toccare un avversario e non placcarlo.
Superato il primo "problema" ho iniziato a spiegare come fare. A parte qualcuno che seguiva un pò il rugby e aveva una certa conoscenza, alcuni mi guardavano un po allibiti.
Finita la parte teorica con esempi pratici (5 minuti) abbiamo provato a giocare.
Mi credete che alcuni avevano grosse difficoltà nel passare la palla in dietro? Figuratevi a rimanere in linea senza andare fuori gioco.
Dopo 2 minuti: no no basta troppo difficile sto sport. Continuiamo a giocare a calcio!!
Voi direte: cambia amici

(per fotuna non ho solo questi).
Quello che voglio dire è che oltre al falso credo che nel rugby prendi solo pugni, c'è anche un problema di far giocare i ragazzi nel campetto del paese a rugby. Cosa molto più comune invece con il calcio, piuttosto che con il basket.
Avete parzialmente ragione tutti e due:
Pulici: aumentando la base del movimento e facendo correre il pallone diecimila volte di piu' che non in un allenamento di rugby normale non credi possa succedere piu' facilmente che un ragazzo si scopra molto bravo a gestire il pallone?
Non credete che aumentando la base possa piu' facilmente sgusciar fuori qualche nuovo talento?
RugbyTV: il rugby educativo o al tocco che tutti i rugbysti finora hanno provato e' molto diverso dal touch internazionale che stiamo portando finalmente anche in italia.
i tocchi con due mani, spesso rudi, e qualche spallata involontaria lo rendono comunque un gioco di contatto. Le regole sono piuttosto fisse ed i giocatori rugbysti piu' avantagiati.
La mia esperienza nel touch e' stata invece esattamente l'opposto della tua. Abbiamo creato il concetto di training, una giornata in cui chi sa giocare e chi non sa giocare si trova sullo stesso piano, si mescola e comincia a far girare il pallone.
In questi mesi ho visto ragazzine giovanissime che non avevano mai giocato a rugby lanciarsi a recuperare palloni su palloni, mamme giocare con i propri figli e tante altre situazioni in cui l'esperienza del singolo giocatore non conta assolutamente niente.
Ti assicuro che per giocare a Touch Rugby non serve saper giocare a rugby e nemmeno saper tenere in mano la palla.
L'importante e' fare come suggerisce Zorry,
ad ogni eta' ed esperienza deve corrispondere un certo tipo di gioco
Inviato: 10 ott 2007, 14:11
da Samu
Rugby-Tv ha scritto:Sono d'accordo con te. Però giocare a rugby anche touch non è così semplice come invece fare la partitella a calcetto con gli amici.
Ti faccio un esempio:
In una festa con amici, avevamo un pallone da calcio e uno da footbool.
Abbiamo iniziato con la solita partitella a calcio. Tutti chi + chi - sono stati in grado di giocare in modo acettabile.
Avendo il pallone da footboll ho proposto di giocare a touch rugby.
Addirittura qualcuno aveva paura di giocare (io peso 100 Kg lui forse 70 bagnato). Gli ho spiegato che la probabilità di farsi male era molto inferiore che giocare a calcio dato che bastava toccare un avversario e non placcarlo.
Superato il primo "problema" ho iniziato a spiegare come fare. A parte qualcuno che seguiva un pò il rugby e aveva una certa conoscenza, alcuni mi guardavano un po allibiti.
Finita la parte teorica con esempi pratici (5 minuti) abbiamo provato a giocare.
Mi credete che alcuni avevano grosse difficoltà nel passare la palla in dietro? Figuratevi a rimanere in linea senza andare fuori gioco.
Dopo 2 minuti: no no basta troppo difficile sto sport. Continuiamo a giocare a calcio!!
Voi direte: cambia amici

(per fotuna non ho solo questi).
Quello che voglio dire è che oltre al falso credo che nel rugby prendi solo pugni, c'è anche un problema di far giocare i ragazzi nel campetto del paese a rugby. Cosa molto più comune invece con il calcio, piuttosto che con il basket.
verissimo anche questo,anzi i piu dopo cinque minuti siccome non c'hanno voglia di imparare o ragionare riprendono la zucca iniziano a riprenderla a pedate è l'immagine della mentalità italiana, tutto subito e se si puo facile, no?
Inviato: 10 ott 2007, 14:14
da Cane_di_Pavlov
Maci ha scritto:
Questo qualcosa e' il Touch Rugby.
Secondo me le attuali aperture italiane hanno giocato fino a tarda età unicamente a touch rugby.
O almeno questa è l'idea che mi son fatto nel vedere quanto son brave a placcare

Inviato: 10 ott 2007, 14:48
da Umaga4ever
macino caro, non puoi dire che con il touch si risolve il male del rugby italiano.
Il discorso è altro; magari frà 10 anni, (dato l'espandersi del movimento in Italia), avremo dei giocatori italiani e una nazionale veramente forte.