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Inviato: 29 ott 2007, 16:43
da pulici
come mai ogni settimana vengono aperti post sulla presunta superiorita' del rugby rispetto ad altri sport o ad altre situazioni della vita (politica ecc)?
e' dovuto al fatto che la lotta fisica in campo debba poi essere legittimata anche da una vittoria morale fuori dal campo?
RE: Re: Gazzetta e Severgnini
Inviato: 29 ott 2007, 16:47
da bluffer
Non conosco il giornalista, ma tra le righe non trovo lo sfottò o avversità per il rugby. anzi, all'inizio ne esalta pure la qualità di correttezza.
Chi non fa parte della grande famiglia certe cose da fuori le vede con riserbo. Teme l'alcolismo, che anche se amichevole e guascone...c'è, ma non in modo cronico!!!!Teme i contatti fisici, in cui però ci vede anche violenza. beh, se guarda i placcaggi alla samoana qualche dubbio viene no?
Ma ahimè, lui non ha mai fatto parte di una squadra di rugby. forse non ha mai corso palla in mano su un campo che profuma di fango sudore e bestie che ti urlano accanto. e forse non si è mai fatto una sana risata sia in campo che in spogliatoio. a volte si esorcizza il dolore o la paura di certe botte prese, a volte si esalta la gioia delle emozioni che il gioco ti sa dare. mai ho sentito come in quel campo cosa significi amicizia e rispetto, curiosità di capire il prossimo e chiedere la sua presenza, il suo aiuto. per me è stata una scuola di vita, socialmente parlando. e in questi ambienti dove volano parolone, grasse risate ho conosciuto dei cuori enormi. ecco perchè la violenza che cita lui la chiamerei agonismo. e tra i tifosi c'è rispetto e voglia di fraternizzare e mai di schernire l'altro.
non ha accennato ad una cosa: che è una malattia. ti ci sogni la notte. con quella palla. e ne senti il profumo. e il cuore in gola.
Il rugby esiste con o senza alcool, ma con una birra in mano c'è + gusto!
Inviato: 29 ott 2007, 16:48
da Tanu
comunque qualche tempo fa, dopo la retrocessione in B della Juve, da profano del calcio e da dirigente del rugby gli chiesi se non pensava che era semplicemente cambiato il timoniere, ma la barca era rimasta sostanzialmente marcia. Mi disse che mi sbagliavo. Forse sabato sera si è perso Napoli-Juve.
Il mondo del calcio non cambierà mai. Prima c'erano la Juve e Moggi, oggi ci sono l'Inter e Moratti. Ma a lui, interista, va ovviamente bene e quindi passaporti falsi, bilanci falsi, campionati assegnati da ex-Consiglieri della beneamata, arbitraggi peggiori di sempre nella storia del calcio ora vanno bene. Mah, mi sembra davvero un grande ipocrita, gli ho scritto (e mi ha pubblicato) diverse volte in passato, ma ora mi è parecchio scaduto. Anche perchè leggo tra le righe di quello che c'è scritto.
Ero a Parigi anch'io e pisciare x strada era una necessità, i cessi publici non funzionavano, i bar li tenevano chiusi, lo sciopero dei mezzi ti costringeva a file e resse paurose, ho cercato anch'io di fare la pipì nei luoghi adatti, ma dopo un'ora e con la vescica piena....
Inviato: 29 ott 2007, 16:54
da cindy
Cane_di_Pavlov ha scritto:prima che altri continuino a sparare giudizi senza neanche aver letto (magari 2-3 volte) la risposta di Severgnini... ecco il testo incriminato
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/
Non c'è dubbio, Nicola. Il rugby possiede una cultura della sconfitta che il calcio si sogna. In Nuova Zelanda - dov'ero proprio nei giorni della finale di Parigi - ho trovato una nazione in lutto per l'uscita prematura degli All Blacks dal torneo. Letteralmente, non si parlava d'altro. Addirittura, sul giornale di Auckland, si annunciava la decisione di affidare i reduci dei Mondiali di Francia ad alcuni "consiglieri per la gestione del dolore", tanto è stata dura la botta. Due cose del rugby, però, non mi convincono. Entrambe sono legate alla cultura anglosassone. L'alcol in quantità industriale come rito del post-partita (per i giocatori come per i tifosi). E la violenza dello scontro fisico, non come aspetto occasionale e collaterale, ma come elemento centrale del gioco. Colli, nasi, orecchi e ginocchi portano i segni di tutto questo. So bene che i praticanti e gli appassionati non si stupiscono, e considerano gli infortuni parte del gioco, una sorta di rituale maschile e guerresco tramandato nel tempo. Ma, viste dall'esterno, certe botte e certe muscolature ipertrofiche fanno impressione. Mi chiedo quali conseguenze ci saranno, per questi ragazzi, tra vent'anni. Non giudico: chiedo.
Osservazioni forse sciocche da appassionata ma non troppo esperta :
- gli anglosassoni bevono abbastanza . Non solo associati al rubgy. Anche in altre occasioni
-è uno sport di contatto. la domanda che si fa è corretta . Ma vale anche per la boxe, allora . e per le arti marziali. e per altri sport .
Invece qui, per entrambe le cose , le fa sembrare caratteristiche esclusive del rugby . E chi non ne sa niente di niente, può pensare questo. Almeno, questa è la mia impressione adesso che ho anche letto (2 volte)
Inviato: 29 ott 2007, 16:58
da delay
..dopo aver letto la lettera nella sua interezza devo dire che ..rimango della stessa opinione, l'idiota durante il 6 nazioni era salito sul carro dei vincitori esprimendo gioia e fierezza per quei tifosi che bevevano insieme a fine partita, riguardo le sue presunte fini opere letterarie ricche non sono altro che una raccolta di luoghi comuni , rintracciabili in letteratura varia e riuniti, sono il classico fenomeno letterario all'italiana, personaggi che vanno di moda e di cui si compra il libro senza neanche poi leggerlo...
Inviato: 29 ott 2007, 17:11
da pulici
rimane il fatto che per disquisire sulla materia non si parli del rugby ma lo si confronti con altre cose... con il calcio, con la boxe, insultando lo stile letterario... ma davvero non vi stupisce l'aumento della muscolatura dai precedenti mondiali? l'uso ormai come se fosse una bandiera della sbronza post match tanto decantata dai giornali? boh
io trovo corretta la birretta post match ma non la sbronza (sono moralista ma se uno deve dare l'esempio...)
io trovo preoccupante l'aumento di massa fisica dei singoli atleti (pensate al peso delle mischie o dei 3/4 nello scorso mondiale)
Inviato: 29 ott 2007, 17:11
da ATHLONE
Non c'è dubbio, Nicola. Il rugby possiede una cultura della sconfitta che il calcio si sogna.
ecco, questo cominciamo ad incorniciarlo!
In Nuova Zelanda - dov'ero proprio nei giorni della finale di Parigi - ho trovato una nazione in lutto per l'uscita prematura degli All Blacks dal torneo. Letteralmente, non si parlava d'altro. Addirittura, sul giornale di Auckland, si annunciava la decisione di affidare i reduci dei Mondiali di Francia ad alcuni "consiglieri per la gestione del dolore", tanto è stata dura la botta.
Per un profano sembrerà strano, ma quattro anni fa in NZ per lo stesso motivo cadde il governo... Se sapesse di cosa sta parlando non avrebbe motivo di stupirsi!
Due cose del rugby, però, non mi convincono. Entrambe sono legate alla cultura anglosassone.
Errore: se il bere birra può essere legato alla cultura anglosassone, lo sport con scontro fisico risale per lo meno alla lotta greco-romana
L'alcol in quantità industriale come rito del post-partita (per i giocatori come per i tifosi).
L'alcool in quantità libera, semmai... in quantità industriale mi sembra fuori luogo, noi non abbiamo gli hooligans... non vorrei dire l'alcool con moderazione, mi sembrerebbe di spararla troppo grossa, però direi il giusto alcool
E la violenza dello scontro fisico, non come aspetto occasionale e collaterale, ma come elemento centrale del gioco.
Vale quanto detto sopra da altri: boxe, arti marziali, lotta, sumo... peggio ancora il football americano, dove purtroppo è molto più facile rimanere paralizzati... tutti questi per BS non sono sport, avendo il contatto fisico come elemento centrale?
Colli, nasi, orecchi e ginocchi portano i segni di tutto questo. So bene che i praticanti e gli appassionati non si stupiscono, e considerano gli infortuni parte del gioco, una sorta di rituale maschile e guerresco tramandato nel tempo.
... e il rugby femminile cos'è? un rituale femminile e guerresco? femminile e pacifista?
Ma, viste dall'esterno, certe botte e certe muscolature ipertrofiche fanno impressione. Mi chiedo quali conseguenze ci saranno, per questi ragazzi, tra vent'anni. Non giudico: chiedo.
Sulle botte la risposta nemmeno serve... sulle muscolature: il dubbio può starci, come per i ciclisti, gli sciatori, i centometristi, i nuotatori, i calciatori... insomma, tolta la nazionale di cirulla e quella di tiro a segno, BS può tranquillamente preoccuparsi per tutti gli sportivi mondiali. tutti, nessuno escluso.
Inviato: 29 ott 2007, 17:18
da pulici
ATHLONE ha scritto:Non c'è dubbio, Nicola. Il rugby possiede una cultura della sconfitta che il calcio si sogna.
ecco, questo cominciamo ad incorniciarlo!
e poi spedirlo a Cavinato & friends
e' basta con 'sto mondo tutto o bianco o blu( non dico nero

)
Inviato: 29 ott 2007, 17:30
da rebel
Già! perchè non regaliamo Cavinato al calcio?
Inviato: 29 ott 2007, 17:36
da pulici
rebel ha scritto:Già! perchè non regaliamo Cavinato al calcio?
il calcio ne ha gia' in abbondanza...

Inviato: 29 ott 2007, 17:45
da bibbolone
pulici ha scritto:rimane il fatto che per disquisire sulla materia non si parli del rugby ma lo si confronti con altre cose... con il calcio, con la boxe, insultando lo stile letterario... ma davvero non vi stupisce l'aumento della muscolatura dai precedenti mondiali? l'uso ormai come se fosse una bandiera della sbronza post match tanto decantata dai giornali? boh
io trovo corretta la birretta post match ma non la sbronza (sono moralista ma se uno deve dare l'esempio...)
io trovo preoccupante l'aumento di massa fisica dei singoli atleti (pensate al peso delle mischie o dei 3/4 nello scorso mondiale)
Non capisco perchè vi stupisca così tanto l'aumento di massa di atleti professionisti, che fanno solo questo nella vita e sono seguiti da fior di preparatori atletici. Chiunque di noi, poveri mortali impiegati/operai che fanno i salti mortali per allenarsi regolarmente, segua un programma di allenamento con i pesi strutturato decentemente associato magari una dieta corretta, riesce ad ottenere risultati soddisfacenti in termini di aumento di massa e forza. Pensate chi fa solo questo....
Boh, poi sarò io strano.....
Re: Gazzetta e Severgnini
Inviato: 29 ott 2007, 17:46
da djlara
TommyHowlett ha scritto:
Ora, io non ho mai giocato a rugby e credo che a 32 anni sia ormai troppo tardi per iniziare...
Ehm, ehm... C'è chi inizia anche a 33...
Ho letto la risposta di Savergnini e credo che il punto più importante sia la fine: "Non giudico: chiedo".
E' l'atteggiamento di chi sta fuori dal rugby e vuole saperne di più.
Incuriositi dalle innegabili particolarità di questo mondo, ma non ancora "malati". Sanno quelle due o tre cose che sono ripetute allo sfinimento, anche dai giocatori, ma intuiscono che dietro c'è di più: e domandano.
Non credo che le levate di scudi o gli insulti siano l'atteggiamento più adatto per diffondere la cultura del rugby: anzi, confermano in chi ascolta il pregiudizio che si tratti di un ambiente violento (almeno, verbalmente parlando, in questo caso).
Più che sfoggio di moralismo o bigotteria, la pagina di Severgnini mi sembra, invece, un'ottima occasione per andare oltre alle semplificazioni.. e far "ammalare" qualcun altro!

Inviato: 29 ott 2007, 17:50
da BixBeiderbecke
Solo perchè avete nominato Cavinato.
Dal sito dell'AIR:
CAVINATO - BERTONCINI, PAROLE E ANTIRUGBY
Chi l'ha detto che Overmach Cariparma - Rolly Gran Parma sia finito sabato? Il risultato - 17 a 17 - ha scontentato soprattutto i dirigenti in gialloblu che sabato sera si sono lasciati andare a recriminazioni di stampo pallonaro. Il punto esclamativo è del tecnico gialloblu Andrea Cavinato sulle colonne de "La Gazzetta di Parma": "L'antirugby che il Gran ha fatto per 80 minuti è stata una cosa vergognosa: evidentemente non gli si insegna a giocare a Rugby, ma come fare per prendere calci a favore. Ed è vergognoso che questo venga permesso".
Giornali, comunicati stampa, piccioni viaggiatori, tutti a riportare le rimostranze dell'Overmach. Dai e dai, però, i nervi saltano pure ai blucelesti. E così il tecnico del Rolly Achille Bertoncini ha preso carta e penna e scritto al presidente del club avversario, Marcello Bersellini.
"Sono veramente sorpreso dal modo in cui è formulata l’analisi della partita - scrive Bertoncini - poiché, oltre ad essere offensivo è, a parer mio, alquanto negativo nei confronti dei valori che sostengono il nostro sport, in un momento storico in cui proprio questi valori accompagnano una crescita d’interesse mediatico impressionante".
Fin qui nulla di particolarmente duro? Forse perché non avete ancora letto il resto: "L’analisi dei propri errori ancor prima di quelli d’arbitri ed avversari rientra e rientrerà sempre in uno schema a me caro ed indiscutibile. Purtroppo devo constatare che non è così per questo suo collaboratore che si fa paladino della vera ed unica interpretazione ed evoluzione del nostro sport, non solo a Parma ma anche su scala nazionale ed è tentato ad offendere tutto ciò che a suo parere non rientra nei parametri che lui stesso si è creato".
Per concludere, una nostra piccola considerazione rivolta al solito signor Rossi, neofita del Rugby che legge tali notizie: stia tranquillo, questo non è Rugby.
RE: Re: Gazzetta e Severgnini
Inviato: 29 ott 2007, 17:53
da ATHLONE
djlara ha scritto:TommyHowlett ha scritto:
Ora, io non ho mai giocato a rugby e credo che a 32 anni sia ormai troppo tardi per iniziare...
Ehm, ehm... C'è chi inizia anche a 33...
Ho letto la risposta di Savergnini e credo che il punto più importante sia la fine: "Non giudico: chiedo".
E' l'atteggiamento di chi sta fuori dal rugby e vuole saperne di più.
Incuriositi dalle innegabili particolarità di questo mondo, ma non ancora "malati". Sanno quelle due o tre cose che sono ripetute allo sfinimento, anche dai giocatori, ma intuiscono che dietro c'è di più: e domandano.
Non credo che le levate di scudi o gli insulti siano l'atteggiamento più adatto per diffondere la cultura del rugby: anzi, confermano in chi ascolta il pregiudizio che si tratti di un ambiente violento (almeno, verbalmente parlando, in questo caso).
Più che sfoggio di moralismo o bigotteria, la pagina di Severgnini mi sembra, invece, un'ottima occasione per andare oltre alle semplificazioni.. e far "ammalare" qualcun altro!

...a me sinceramente è sembrato il solito tono presuntuoso e saccente del calciofilo che negli anni 90 non si stupiva dei polpacci dei calciatori che si ingrossavano sempre di più (io ricordo Vialli alla Samp e vialli alla Juventus, Zeman ha spiegato la differenza...) ed addirittura mette le mani avanti dicendo non giudico, chiedo...
è il tipico tono di chi getta un macigno nello stagno nascondendo il braccio ditro la schiena...
Inviato: 29 ott 2007, 18:09
da djlara
Mah.. il riferimento alle strutture ipertrofiche mi è sembrato incidentale, e finalizzato, piuttosto, a parlare dello scontro fisico.
Severgnini dice: lo che per te, rugbysta, è normale prendere delle pacche! Ma pensa a chi guarda da fuori, e vede te, rugbysta, prendere le pacche, accartocciarsi orecchie e sanguinare sopracciglia.. e non capisce!
Dai, rugbysta, spiega perché non ti pesa prendere le pacche!
E spiega che il rugby non è solo muscolo ipertrofico: ma ci sono anche i ragazzini, e le donne, e i trentaduenni che vorrebbero iniziare a giocare..
E' un assist mica da ridere.
Fermarsi a dire: "Eh, ma anche i polpacci dei calciatori si ingrossavano..", invece, potrebbe fare gongolare Severgnini, e pensare che forse ha colpito nel segno. Cosa che non credo.