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RE: Re: RE: Re: RE: Definizione di arbitro

Inviato: 22 nov 2007, 12:12
da ATHLONE
eppure non riesco a voler male al gioco di Osvaldo Soriano e Nick Hornby
caro sunriseboy, sto cominciando a prendere gusto a citarti... hai tirato fuori uno dei miei autori preferiti (Hornby ovviamente, non Soriano!!!) e ricordo ancora con piacere la lettura di Febbre a 90 e l'incontro che ebbi con lui a Mantova un estate durante la festa della letteratura, che di per se merita un viaggio in quella splendida città (oltre ovviamente alla sbrisolona, alle salamelle di cavallo, al salame mantovano, al cotechino...)
beh parlando con Hornby, che notoriamente è un tifoso dell'Arsenal (io sono simpatizzante sampdoriano e loro ci avevano da poco fatto fuori dalla coppa...) e che nel libro non vede l'ora di prendere in giro il sistema scolastico inglese per essere filo-rugbista, ti posso garantire che è possibile una conversazione tra mondi diversi...
non vedo perchè non dovrebbe essere possibile su questo forum!

Re: RE: Re: RE: Re: RE: Definizione di arbitro

Inviato: 22 nov 2007, 12:36
da lento79x
gcruta ha scritto:Mi sono solo ora imbattuto in questo argomento, e la definizione britannica è molto carina... Per parafrasarla alla maniera truce e latina cui siamo abituati, potrei chiedere a tutti quanti:
"Qual è l'insulto più colorito/divertente/offensivo che avete sentito rivolgere ad un arbitro?"
(Nei limiti del codice penale, s'intende...)
A me sono stati rivolti, tra gli altri, i seguenti:
"Spostati la frangetta che così non vedi" (beh, chi non mi ha mai visto forse necessita di sapere che ho una voglia di ginocchio in testa...)
"Fischia tra le cosce di tua moglie che c'e' traffico"
Aggiungete gente aggiungete...
Sentita a una partita di pallavolo:
"Arbitro sei un essere mitologico, metà uomo e metà testa di ca$$0!"

Inviato: 22 nov 2007, 16:27
da diddi
Sull'articolo nel primo post.
Forse era il caso di rilevare che affrontava qualche tema problematico serio del gioco e dell'arbitraggio:
1) la complessità del gioco: è uno dei motivi che limitano la crescita del gioco ed è tra le cause del problema seguente:
2) l'eccessivo potere degli arbitri di rugby: venendo dal calcio, nel rugby apprezzo tantissimo il fatto che l'arbitro sia tenuto a spiegare i suoi interventi; tuttavia gli arbitri dimostrano spesso una certa spocchia non sempre motivata. Il problema con gli arbitri, con il tipo umano "arbitro" a prescindere dallo sport che in campo dirige, è che quanto più è sicuro di sé e della sua autorità, tanto meno la fa pesare; e quanto meno è all'altezza della situazione, tanto più tenterà di imporsi solo per la sua autorità, peraltro minata dalle sue improvvide decisioni. La complessità del rugby pone poi l'arbitro su un ambiguo piedistallo: da un lato egli è il depositario di regole e di cavilli a molti ignoti e quuindi unico titolato a giudicare; dall'altro l'ignoranza generalizzata del regolamento, scusabile proprio per la sua complessità, favorisce le critiche spesso ingenerose e/o incompetenti da parte degli spettatori.
Ci si mettono anche i rugbysti, quando dicono che dell'arbitro non si discute. E' sacrosanto che si tratta di una variabile imponderabile; ma una serena discussione sui provvedimenti presi e sulle alternative possibili, condotta con competenza e correttezza e non volta ad aizzare la fiamma del rimpianto, può aiutare a diffondere la conoscenza del regolamento.

Dopo 23 anni sui campi di pallone, dai professionisti alla seconda categoria, ne ho sentite di cotte e di crude. Qualche "perla":
- "Potessi vesti' sempre de nero!"
- "A' bbacarozzo!" (scarafaggio)
- "Se torni a casa, trovi 'na sorpresa!"
- "T'aspetto de fori cor maraccio!" (marrancio, un coltello da macellaio)
- "Se je dai 'r cartellino, te stacco er braccio e te ce meno!"
Tante altre me le sono dimenticate, sono 8 anni che non gioco più, purtroppo mi sono rimaste impresse solo le più frequenti e ormai scontate... :roll: