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dall'a2 spariranno calvisano viadana e treviso, quindi penso proprio che dalla B delle 8 finaliste ne saliranno non 4 ma 7, povera crista quella che fra le 8 nn salirà hehehe che sfiga.. diciamo che alla fine basta arrivare fra le prime due della B quest'anno e sei in A2 l'anno prox.

per quanto riguardi il discorso under 23 nn credo che sia vincolato a quell'età il prossimo top10cadetto, forse invece varrà ancora la regola che gli under 23 possono spaziare a loro piacimento dalla top10 alla top10 cadetta, mentre per gli over23 possono farlo fino al raggiungimento di 5caps in top10. mentre per le cadette delle squadre di a e b vere e proprie liste separate.

tieni presente che dalla B alla A2 potrebbero salire anche le altre tre cadette!

bisogna proprio vedere come verrà gestito questo esodo: ad oggi andrebbero escluse 6 formazioni da 4 diversi campionati (a2, b2, b3, b4)... se sommiamo questa rivoluzione a quella che vuole un S10 diventato S12 con campionato di apertura e di chiusura entrambi a gironi 6+6, quindi con presumibili 3 promozioni dalla A all'Elite, aspettiamoci un profondo restyling della struttura di tutti i campionati...

Quindi per le squadre che hanno prima squadra in B e seconda in C significa che a quelli che sono nella lista della seconda squadra non sarà data la possibilità di fare qualche partita in B?

Capisco chiudere le liste da B a C... ma il contrario, specie per certe realtà più piccole, mi sembra un'assurdità...

A questo punto, visti i precedenti di quest'anno (vedi caso Catania), penso sia il caso di far retrocedere una sola squadra dalla A2 alla serie B e mantenere 4 promozioni dalla B, poichè anche la serie B sarà interessata dalla sparizione di squadre cadette della Top 10(come giustamente ricordava Athlone). Vorrei solo dire che il Colleferro allora forse avrebbe fatto meglio a restare in serie B, come ha scelto di fare il Romagna e con 7 promozioni avrebbe avuto più possibilità di giocarsi l'accesso alla serie A , partendo da un campionato meno competitivo, rispetto a quello a cui si è iscritto all'ultimo momento e in tutta fretta. Grazie e saluti.

Alakazam ha scritto:Quindi per le squadre che hanno prima squadra in B e seconda in C significa che a quelli che sono nella lista della seconda squadra non sarà data la possibilità di fare qualche partita in B?

Capisco chiudere le liste da B a C... ma il contrario, specie per certe realtà più piccole, mi sembra un'assurdità...

Si Così vengono tesserati un numero minimo nella categoria superiore e tutti gli altri nella inferiore così possono viaggiare tranquillamente e il procedimento non avrebbe senso...

Che poi, noi solo perchè vogliamo guardare la parte marcia della situazione, cioè quella di schierare i giocatori più forte solo nelle partite più importanti o negli spareggi.
Ma in effetti, le liste unite sono molto molto utili per tante altre cose.

Un Giocatore di categoria inferiore, potrebbe farsi qualche presenza per cercare di crescere, chi rientra da infortuni, può riprendere a giocare in una categoria inferiore per rientrare in forma con meno rischi di recidive.
Senza considerare che spesso fare due squadre richiede un grande impiego di giocatori, con la conseguenza che una rossa potrebbe non essere sufficiente, e necessita di pescare dall'altra bacino di giocatori..

Insomma, mi spiace che non vengano considerati tutti questi aspetti

Quando giocherebbero e che calendario avrebbero le squadre cadette?

rugby4u ha scritto:Quindi quest'anno dalla A2 ne retrocede una sola?
O ne vengono su 7 (4+3) dalla serie B?

mah

Se le cose stanno così, dall'A2 dovrebbe scendere una sola squadra!

Mi domando se non sia meglio prevedere che anche le seconde squadre dei club di Serie A1 (almeno) possano (eventualmente a scelta) essere "tirati fuori" dai campionati nazionali.

Per fare un esempio, se oltre alle squadre di Top10, si prevede la possibilità almeno anche per le squadre di A1 di schierare una propria seconda
o nel campionato riserve con liste aperte
o in C con liste separate

potrebbe darsi che alcuni club se si vedessero la II bloccata in C nonostante le vittorie, spingano per fare una seconda più consistente e la iscirvano al Riserve.
Inoltre la retrocessa dal S10 non sarebbe costretta a passare la sua II dalle riserve alla C.

Inoltre . avere anziché 10, magari 18-20 (anche 24 o più se si aprisse anche a quelle di A2) permetterebbe di avere un Riserve su due livelli (tipo ANZC) , che so un girone da 8 e uno da 12, proprio per evitare le eccessive disparità.

Questo riflettendo poi se non sia il caso di modificare la B introducendo B1 e B2, con le cadette delle squadre di A2 ammesse sino alla B2 con lista separata.

birradamezzo ha scritto:Quando giocherebbero e che calendario avrebbero le squadre cadette?

Io credo che al cosa più sensata sia farle giocare in parallelo alle prime squadre: tutti insieme in trasferta nello stesso posto, che si spende meno e si ottimizza tutto.
Potrebbero scendere in campo prima delle prime squadre, no?

Io, invece, credo che la cosa più sensata per pensare in una crescita del sistema rugby in italia sia quella di cominciare a investire nella Scuola.
A tutt'oggi si è potenziato, talvolta anche precorrende i tempi fisiologici, il sistema dei Club.
Attualmente, anche i Club che "fanno" le scuole sono arrivate ad un punto di stedy-state; che potrebbe anche essere un punto di arrivo (ma speriamo di no). Adesso andrebbe esplorato il sistema-Scuola; lavorando sugli insegnati e sui presidi (che generalmente sono molto più sensibili di noi docenti).
Io sono partito con un Gruppo sportivo di rugby scolastico e anche se non partecipo agli Enti scolastici permetto il tesseramente di circa 20/25 studenti (tra maschi e femmine) tutti gli anni (che vanno poi a giocare nei Club della FIR dopo aver iniziato nella Scuola).
Con che numeri ci si potrebbe confrontare e quale indotto si creerebbe senza fare miracoli; cioè facendo tutti quello che faccio io?
Cosa mi costa? Che ho dovuto rivedere la mia professionalità, che ho rimaneggiato la mia didattica; che riempio la scuola anche al pomeriggio e che ho le famiglie entusiaste per l'iniziativa. I ragazzi?: giocano a rugby!
Costo totale del progetto, a totale carico dell'istituto: 400/450€, circa (per i due anni trascorsi e anche per questo).Dal prossimo anno scolastico partirò con la risistemazione della sala pesi (Gelmini permettendo)
Buon rugby

andrea12 ha scritto:Io, invece, credo che la cosa più sensata per pensare in una crescita del sistema rugby in italia sia quella di cominciare a investire nella Scuola.
A tutt'oggi si è potenziato, talvolta anche precorrende i tempi fisiologici, il sistema dei Club.
Attualmente, anche i Club che "fanno" le scuole sono arrivate ad un punto di stedy-state; che potrebbe anche essere un punto di arrivo (ma speriamo di no). Adesso andrebbe esplorato il sistema-Scuola; lavorando sugli insegnati e sui presidi (che generalmente sono molto più sensibili di noi docenti).
Io sono partito con un Gruppo sportivo di rugby scolastico e anche se non partecipo agli Enti scolastici permetto il tesseramente di circa 20/25 studenti (tra maschi e femmine) tutti gli anni (che vanno poi a giocare nei Club della FIR dopo aver iniziato nella Scuola).
Con che numeri ci si potrebbe confrontare e quale indotto si creerebbe senza fare miracoli; cioè facendo tutti quello che faccio io?
Cosa mi costa? Che ho dovuto rivedere la mia professionalità, che ho rimaneggiato la mia didattica; che riempio la scuola anche al pomeriggio e che ho le famiglie entusiaste per l'iniziativa. I ragazzi?: giocano a rugby!
Costo totale del progetto, a totale carico dell'istituto: 400/450€, circa (per i due anni trascorsi e anche per questo).Dal prossimo anno scolastico partirò con la risistemazione della sala pesi (Gelmini permettendo)
Buon rugby

Il problema è che, oltre ai soldi che in Italia non si trovano perchè vengono sprecati in tutte le maniere (anche all'interno delle scuole...), serve una volontà precisa da parte degli insegnanti. Non tutti hanno la tua volontà, la maggiorparte ha imparato le sue cose a 25-30 anni e figuriamoci se hanno voglia di rimettersi un po' in gioco (non è che poi uno pretenda che un insegnante si trasformi in Graham Henry)..

Shye ha scritto:

andrea12 ha scritto:Io, invece, credo che la cosa più sensata per pensare in una crescita del sistema rugby in italia sia quella di cominciare a investire nella Scuola.
A tutt'oggi si è potenziato, talvolta anche precorrende i tempi fisiologici, il sistema dei Club.
Attualmente, anche i Club che "fanno" le scuole sono arrivate ad un punto di stedy-state; che potrebbe anche essere un punto di arrivo (ma speriamo di no). Adesso andrebbe esplorato il sistema-Scuola; lavorando sugli insegnati e sui presidi (che generalmente sono molto più sensibili di noi docenti).
Io sono partito con un Gruppo sportivo di rugby scolastico e anche se non partecipo agli Enti scolastici permetto il tesseramente di circa 20/25 studenti (tra maschi e femmine) tutti gli anni (che vanno poi a giocare nei Club della FIR dopo aver iniziato nella Scuola).
Con che numeri ci si potrebbe confrontare e quale indotto si creerebbe senza fare miracoli; cioè facendo tutti quello che faccio io?
Cosa mi costa? Che ho dovuto rivedere la mia professionalità, che ho rimaneggiato la mia didattica; che riempio la scuola anche al pomeriggio e che ho le famiglie entusiaste per l'iniziativa. I ragazzi?: giocano a rugby!
Costo totale del progetto, a totale carico dell'istituto: 400/450€, circa (per i due anni trascorsi e anche per questo).Dal prossimo anno scolastico partirò con la risistemazione della sala pesi (Gelmini permettendo)
Buon rugby

Il problema è che, oltre ai soldi che in Italia non si trovano perchè vengono sprecati in tutte le maniere (anche all'interno delle scuole...), serve una volontà precisa da parte degli insegnanti. Non tutti hanno la tua volontà, la maggiorparte ha imparato le sue cose a 25-30 anni e figuriamoci se hanno voglia di rimettersi un po' in gioco (non è che poi uno pretenda che un insegnante si trasformi in Graham Henry)..

Straquoto questi due interventi. La scuola è un bacino da calcare a tutto spiano per promuovere questo magnifico sport. Io proprio a scuola l'ho consciuto grazie a dei valenti appassionati-giocatori che vennero a parlarcene ma a parlarcene come ad un bambino (ragazzo, ero alle superiori) si deve parlare: non spiegarono le regole, non parlarono dei ruoli, non usarono termini difficili in inglese ma portarono una strana palla ovale e la buttarono in mezzo a dei ragazzini che già si divertivano a cercare di fermarla. Poi spiegarono e ci fecero provare a fare qualche passaggio.

Io dico che il rugby è uno sport totalmente da bambini: ti fai delle risate allucinanti a sbagliare ogni cosa all'inizio, a non saper tenere in mano l'ovale che cade sempre, a poter fare quello che ogni mamma ha il terrore di vederti fare (buttarti in mezzo alla palta e tornare zozzo da far schifo).
E' geneticametne uno sport per bambini: corri, fai la lotta, salti, calci, ti butti per terra, stai insieme. E allenarsi è divertente, molto di più di altri sport di squadra. Appena un bambino questo lo conosce perché un appassionato gliene parla nel 70% dei casi lo vuole provare e quasi sempre continua. Basta averne le possibilità. Così' capitò per me (che poi per tanti motivi ho preso anche altre strade) e così può essere per tanti altri e non servono miliardi di euro, serve buona volontà.

Ora che come lavoro faccio anche l'insegnante (precario, con gli adulti) lo vedo ancora di più: se c'è qualcuno che ama il rugby e ne parla è impossibile che le persone non se ne interessino e innamorino. Già solo per le cose "collaterali": la partita che si vede tutti insieme, il terzo tempo, lo scontro forte ma cavalleresco. Giuro che quando spiego l'epica cavalleresca, i peomi di Ariosto e Tasso, l'eroismo non violento ma basato sullo scontro alla pari dove l'avversario non è semplicemente il nemico da odiare e abbattere ma l'altro che permette a te di dimostrare quanto sei bravo (non solo fisicamente ma persino moralmente ed esteticamente) a combattere allora uso il rugby perché è la stessa cosa. Quando devi spiegare la concezione di un Machiavelli della la fortuna/sorte che può abbattere anche chi agisce al meglio ma nonostante questa va presa e affrontanta in maniera titanica da "uomini contro il destino" allora uso il rugby. Insomma anche senza fare l'insegnante di educazione fisica il mezzo per promuovere si trova...

Magari avessi avuto la prof di italiano così! Aveva la stazza del pilone ma..... niente rugby