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Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 15 ott 2009, 18:43
da stefanot
Scusate, ma sta regola dei parametri deve venir fuori altrimenti si rischia di fare di tutta un'erba un fascio! Un conto è se a parità di tecnica individuale viene preferito il giocatore più fisico, e questo però lo puoi fare una volta che il giovane ha avuto tempo di imparare il rugby, se ne è seguita la crescita e i preparatori ne conoscono il potenziale ecc. e devono per forza scegiere tra un giocatore e un altro.
Naturalmente questo non lo puoi fare a livello di under 8 perchè uno può crescere sia fisicamente che tecnicamente.
Certo che se a livello di under 20 devi scegliere che ne so tra un'ala di 1,60 e un'altra di 1,80 strapotente fisicamente e a livello tecnico grande differenza non si vede allora sarei propenso anch'io nel dare priorità al giocatore più prestante fisicamente.
Ripeto: è una boiata farlo quando gli atleti sono troppo giovani o non hanno avuto tempo per crescere e per dimostrare le loro capacità, diventa forse una scelta da farsi quando sono ormai pronti a passare al professionismo senza però precludere loro la possibilità di continuare a praticare rugby.
Se però questa regola viene applicata sempre e comunque a partire da qualsiasi under senza dare la possibilità ad un giovane di praticare il rugby allora diventa una gravissima perdita di risorse e una politica miope!
Se per es. ti arriva un ragazzo al campo di rugby desideroso di imparare e giocare a rugby e il preparatore gli dice "sei troppo basso" allora non ci siamo proprio!!!
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 15 ott 2009, 20:06
da tonione
adesso dite che ci metto di mezzo il Perpignan anche quando non c'entra: due assi dell'attacco catalano sono Porical e Candelon, mettiamoci pure anche Mermoz.
state parlando di tipi fisici da un metro e ottanta -Mermoz- o abbondante ma di collo-Porical- e state anche parlando di Candelon uno non più alto di 1.74. Mermoz pare un lottatore di greco-romana della categoria meno 84. Porical uno da calcio con il collo lungo e Candelon un Faggiotto più basso e più veloce.
noi, sta gente quà, siamo in grado di individuarla, di selezionarla e di valorizzarla? secondo me no, se si toglie valore ai club. si, se li si valorizza. se,si,si.
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 15 ott 2009, 23:20
da porcorosso
stefanot ha scritto:Scusate, ma sta regola dei parametri deve venir fuori altrimenti si rischia di fare di tutta un'erba un fascio! Un conto è se a parità di tecnica individuale viene preferito il giocatore più fisico, e questo però lo puoi fare una volta che il giovane ha avuto tempo di imparare il rugby, se ne è seguita la crescita e i preparatori ne conoscono il potenziale ecc. e devono per forza scegiere tra un giocatore e un altro.
Naturalmente questo non lo puoi fare a livello di under 8 perchè uno può crescere sia fisicamente che tecnicamente.
Certo che se a livello di under 20 devi scegliere che ne so tra un'ala di 1,60 e un'altra di 1,80 strapotente fisicamente e a livello tecnico grande differenza non si vede allora sarei propenso anch'io nel dare priorità al giocatore più prestante fisicamente.
Ripeto: è una boiata farlo quando gli atleti sono troppo giovani o non hanno avuto tempo per crescere e per dimostrare le loro capacità, diventa forse una scelta da farsi quando sono ormai pronti a passare al professionismo senza però precludere loro la possibilità di continuare a praticare rugby.
Se però questa regola viene applicata sempre e comunque a partire da qualsiasi under senza dare la possibilità ad un giovane di praticare il rugby allora diventa una gravissima perdita di risorse e una politica miope!
Se per es. ti arriva un ragazzo al campo di rugby desideroso di imparare e giocare a rugby e il preparatore gli dice "sei troppo basso" allora non ci siamo proprio!!!
A parer mio se si pretende di voler sviluppare in poche accademie la trafila delle selezioni fisiche per entrarci e se si utilizzeranno le accademie stesse per comporre il rugby d'elite si toglieranno di mezzo diversi buoni giocatori e qualche potenziale campione. Discorso diverso se si istituissero delle commissioni di tecnici altamente specializzati (anche nel rapportarsi e sapersi comportare con i club) e magari giovani che itinerassero tra delle accademie di club il discorso cambierebbe parecchio e si creerebbero diversi centri di eccellenza dai quali (moooolti di più degli attuali) uscirebbero giocatori migliorati e magari anche un supernano...
E invece no...
Saluti PR
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 16 ott 2009, 13:22
da ursula
pinturicchio ha scritto:La visione di Giorgio tx è a mio avviso influenzata dalla ottima scuola di rugby giovanile che ha il petrarca. Se tutto il territorio italiano fosse pieno di petrarca rugby non ci sarebbe bisogno di accademie.
Ma la realta qui da Roma in giù è molto diversa, alcuni club hanno ottimi allenatori ma la maggior parte di club fatica a stare al passo.
Anche le difficoltà logistiche anno la loro importanza a Roma spostarsi solo per 40 km con i mezzi può costare in termini di tempo anche 3 ore.
Ecco che dunque le accademie intervengono come bacino di raccolta e di formazione sul territorio in aiuto dei ragazzi che nei club non possono trovare la formazione completa.
Non credo poi che le accademie sono completamente staccate dal territorio qui sono programmati allenamenti congiunti tra squadre di club U18 e l'Accademia U18.
Scusami ma se quello che dici tu fosse vero ( e sarebbe una cosa molto saggia!) allora che senso avrebbe fare un'accademia a Mogliano , nel regno del rugby dove pullulano clubs e centri giovanili rugbistici di alto livello? Perchè non farne più al sud cercando di far migliorare i ragazzi che non hanno possibilità di affiancarsi a club preparati?
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 16 ott 2009, 13:30
da luqa
Perchè non fare una accademia a Mogliano (o comunque nel Veneto) sarebbe inteso come:
1. la FIR non si interessa del Veneto
o
2. la FIR non vuole collaborare con il Veneto
Qe poi alcune società non "sentano" la necessità di mandare i propri giovani all'accademia è cosa diversa.
Per fare un esempi, dalle mie parti ci sono forse 2-3 squadre che potrebbero avere un settore giovanile "forte".
Ma cxe ne sono altre 10-15 che da sole non potrebbero.
Allora, o si formano dei consorzi con la collaborazione del comitato regionale
o si realizza una accademia federale
o si infeudano le società piccole con quelle più grandi...
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 16 ott 2009, 19:40
da stefanot
I centri federali come le accademie under 17/18 devono essere piazzate dove già ci sono centri giovanili di un certo livello di rugby, perchè non è pensabile far trasferire gente così giovane in città troppo lontane dalle città di origine e devono anche essere non troppo lontano dai loro club di origine perchè nei fine settimana devono tornare a giocare nei loro club.
Credo che le attuale tre accademie under 17/18 siano in numero sufficiente, perchè se l'obiettivo è di lavorare con i migliori prospetti, non credo si possano avere più di 50/60 giovani sopra la media in giro per l'Italia e i tre centri sono piazzati in maniera strategica dal punto di vista logistico, ovvero nelle macroaree rugbysticamente più evolute d'Italia.
Si può ragionare circa la possibilità di aprire un altro centro under 20, oppure aprire un altro centro under 17/18 in un centro del sud, ma prima bisogna che il rugby nel sud evolvi e si crei una macroarea rugbystica di un certo livello nel sud.
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 18 ott 2009, 14:10
da luqa
Mah...
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 30 ott 2009, 0:22
da halfsaw
luqa ha scritto:Mah...
Sono, per così dire, parte in causa. Infatti per oltre 1 anno mio figlio è stato seguito come atleta di interesse. Da '93, è stato selezionato per la zonale con i '92, prima e poi, l'anno scorso, con i suoi '93. Da dicembre dell'anno scorso gli hanno detto che era in accademia (i suoi allenatori federali). Lui ha continuato a studiare ed allenarsi tutti i giorni (non è stato certo un male! anzi...). Poi è stato chiamato per un ennesimo test antropometrico, naturalmente all'inizio della primavera, quando si sa che sta ancora per manifestarsi la crescita dell'anno. I suoi 176 cm sono stati giudicati troppo scarsi per un mediano di mischia (lo dico da padre, ma me l'ha riferito il suo allenatore federale: passa indifferentemente a destra e a sinistra con precisione a 20 metri, da fermo, calcia indifferentemente con il destro e con il sinistro e la manda dove vuole) e nella lista dei convocati per l'accademia... non c'era più.
Mi vengono alcuni commenti.
Intanto, non si illude un ragazzino di 15-16 anni: grave mancanza da parte dei tecnici federali. Nulla da dire sulla scelta di non convocarlo: le scelte sono scelte, ma non lo illudi.
Poi, guardandomi in giro (Midi Olimpique, Rugby world ecc) mi rendo conto che in Italia gente come Kelleher, Mertens, Carter, Care, Flutey, Chuter, Mears, Elissalde, Melé, Mignoni, Mermoz, Elhorga e molti altri, non avrebbero futuro perché troppo bassi per gli standard qualitativi della FIR. Scusate ne ho dimenticato uno, il più grande di tutti: Wilkinson.
Lavorando nel campo della medicna, con particolare riguardo allo sport, mi viene un'altra considerazione. Se prendi un giocatore che è grande e grosso, ma non sa giocare a 16-17 anni, al massimo ne fai un mediocre: gli skills si apprendono da piccoli ed è molto più difficile farli apprendere in età giovanile.
L'ultima considerazione che voglio fare è che le direttive di Dondi sono state pedissequamente seguite in zona 2, perché lì hanno bisogno di Dondi. In zona 1, un po' meno, ma è Dondi che ha bisogno della zona 1.
Ecco perché ho quotato quel mah: esprime bene il mio stato d'animo.
Scusatemi.
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 30 ott 2009, 9:37
da luponero.c
La storia dei mediani di mischia delle giovanili italiane, è effettivamente singolare! Da un po' di anni sto assistendo al tentativo di far diventare MM un ragazzi di più di 1,90. Potrebbe essere un buon giocatore in altri ruoli, ma fisicamente non ha proprio la reattività e la nevratilità che quel ruolo richiede . E' proprio un errore di "tipo fisico e mentale". eppure.....
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 30 ott 2009, 10:37
da stefanot
halfsaw ha scritto:luqa ha scritto:Mah...
Sono, per così dire, parte in causa. Infatti per oltre 1 anno mio figlio è stato seguito come atleta di interesse. Da '93, è stato selezionato per la zonale con i '92, prima e poi, l'anno scorso, con i suoi '93. Da dicembre dell'anno scorso gli hanno detto che era in accademia (i suoi allenatori federali). Lui ha continuato a studiare ed allenarsi tutti i giorni (non è stato certo un male! anzi...). Poi è stato chiamato per un ennesimo test antropometrico, naturalmente all'inizio della primavera, quando si sa che sta ancora per manifestarsi la crescita dell'anno. I suoi 176 cm sono stati giudicati troppo scarsi per un mediano di mischia (lo dico da padre, ma me l'ha riferito il suo allenatore federale: passa indifferentemente a destra e a sinistra con precisione a 20 metri, da fermo, calcia indifferentemente con il destro e con il sinistro e la manda dove vuole) e nella lista dei convocati per l'accademia... non c'era più.
Mi vengono alcuni commenti.
Intanto, non si illude un ragazzino di 15-16 anni: grave mancanza da parte dei tecnici federali. Nulla da dire sulla scelta di non convocarlo: le scelte sono scelte, ma non lo illudi.
Poi, guardandomi in giro (Midi Olimpique, Rugby world ecc) mi rendo conto che in Italia gente come Kelleher, Mertens, Carter, Care, Flutey, Chuter, Mears, Elissalde, Melé, Mignoni, Mermoz, Elhorga e molti altri, non avrebbero futuro perché troppo bassi per gli standard qualitativi della FIR. Scusate ne ho dimenticato uno, il più grande di tutti: Wilkinson.
Lavorando nel campo della medicna, con particolare riguardo allo sport, mi viene un'altra considerazione. Se prendi un giocatore che è grande e grosso, ma non sa giocare a 16-17 anni, al massimo ne fai un mediocre: gli skills si apprendono da piccoli ed è molto più difficile farli apprendere in età giovanile.
L'ultima considerazione che voglio fare è che le direttive di Dondi sono state pedissequamente seguite in zona 2, perché lì hanno bisogno di Dondi. In zona 1, un po' meno, ma è Dondi che ha bisogno della zona 1.
Ecco perché ho quotato quel mah: esprime bene il mio stato d'animo.
Scusatemi.
Certo dispiace sempre quando un ragazzo si allena, fa sacrifici per studiare ed allenarsi e poi succedono queste cose, anche perchè una persona così giovane può risentirne di più.
Faccio i migliori auguri al ragazzo e dico che il fatto di non essere stato scelto per l'accademia non significa che non possa avere un futuro nel rugby, anzi. Se un giocatore ha le qualità e vuole emergere prima o poi viene fuori. Credo sia la storia di altri ragazzini anche in altri sport.
Spero veramente che questo metodo di selezione venga cambiato e che si incominci anche ad essere più sensibili a questi ragazzi, in fondo l'accademia dovrebbe anche servire a crescerli dal punto di vista sportivo ed umano.
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 30 ott 2009, 10:43
da kkarli
halfsaw ha scritto:
Ecco perché ho quotato quel mah: esprime bene il mio stato d'animo.
Scusatemi.
Anche il mio.
Dì al ragazzo di fare due cose.
La prima: studiare, nella vita serve.
La seconda: non mollare. Lo sai già come genitore, ma giova ripeterglielo, magari fagli leggere queste parole. Io non so se lui sarà mai un rugbista d'élite, o magari un "campione" (parola che non mi piace). Ma la storia di quella cosa strana che è lo sport è piena di grandi che furono scartati all'inizio della loro strada. Piena.
Il talento, l'applicazione, la costanza, la determinazione valgono più dei centimetri che (per ora) qualcuno dice gli manchino. Prima studiare, poi allenarsi. Duro, tutti i giorni, convogliare lì la rabbia di un'esclusione ingiusta compiuta da uomini che non capiscono nulla di rugby, ma sono solo impiegati statali col righello in mano.
Se anche non dovesse servirgli a arrivare in alto, lo renderà certo una persona migliore. Da parte mia, un grosso in bocca al lupo.
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 31 ott 2009, 16:23
da andrea12
kkarli ha scritto:halfsaw ha scritto:
Ecco perché ho quotato quel mah: esprime bene il mio stato d'animo.
Scusatemi.
Anche il mio.
Dì al ragazzo di fare due cose.
La prima: studiare, nella vita serve.
La seconda: non mollare. Lo sai già come genitore, ma giova ripeterglielo, magari fagli leggere queste parole. Io non so se lui sarà mai un rugbista d'élite, o magari un "campione" (parola che non mi piace). Ma la storia di quella cosa strana che è lo sport è piena di grandi che furono scartati all'inizio della loro strada. Piena.
Il talento, l'applicazione, la costanza, la determinazione valgono più dei centimetri che (per ora) qualcuno dice gli manchino. Prima studiare, poi allenarsi. Duro, tutti i giorni, convogliare lì la rabbia di un'esclusione ingiusta compiuta da uomini che non capiscono nulla di rugby, ma sono solo impiegati statali col righello in mano.
Se anche non dovesse servirgli a arrivare in alto, lo renderà certo una persona migliore. Da parte mia, un grosso in bocca al lupo.
Intanto, pur quotando lo sfogo del padre, credo, KKarli, che fare l'impiegato statale non sia pregiudizievole e neppure una offesa; sennò fai come quel tipo che quando vuole offendere dà del comunista a chiunque non la pensi come lui............................io, comunque, pur essendo un impiegato dello stato (faccio l'insegnante di educazione fisica) rimango preoccupato, pur apprezzando il "non mollare mai" che certamente va perseguito. Il problema è che in Italia un U.18, anche di livello, è ancora in formazione; nei paesi evoluti gioca già in nazionale. In più: l'accesso alla nazionale è molto più facile per gli accademici. Rimane solo una chanche: andarsene all'estero. Buon rugby
PS: di casi come il sopracitato ce ne sono a decine solo nel nord ovest
Re: Giovani , accademie e Nazionali under
Inviato: 2 nov 2009, 12:11
da halfsaw
Io ringrazio tutti per le parole che avete avuto. Vedete, era uno sfogo per il modo, non certo per il problema o meno di diventare un giocatore di buon livello. Io ho giocato da giovane e mi è rimasto nel cuore e la passione continua. ero un'ala leggera, ma lenta... e giocavo poco e male (brobabilmente le due cose si intersecano: giocavo poco perché giocavo male...). Il mio "bimbo", ma sono parole di padre, gioca bene e studia. Le due cose sono importanti entrambe: ho impiegato circa 15 anni a farglielo capire, ma ora ci sono riuscito e lui ci dà dentro. Andare all'estero non è semplice, almeno non a 16 anni e con una carriera scolastica davanti. Ma l'estero potrebbe essere anche un'altra regione, una accademia di club come il Petrarca dove fare il salto di qualità, perché nei nostri club manca proprio quello (e non è una critica, ma solo la notazione di un dato di fatto).
Quello che comunque sto facendo è di far capire a mio figlio che una porta che si chiude non significa che le possibilità sono finite: altre porte si possono aprire, ma solo con la caprbietà e il costante impegno.
Buon rugby a tutti.