FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

TommyHowlett
Messaggi: 3686
Iscritto il: 7 apr 2004, 0:00
Località: Porto Viro

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da TommyHowlett »

Perché non fate un giro in Galles e chiedete ai tantissimi appassionati come hanno giudicato il passaggio da club a franchigie per il rugby di alto livello? La risposta potrebbe facilmente essere una pernacchia, dato che per oltre un secolo l'essenza del rugby gallese sono state proprio le sfide di campionato tra i tanti club attualmente conglobati in una o più selezioni. Quando nacquero gli Ospreys dalla fusione di Neath e Swansea, non si riuscì nemmeno a raggiungere l'accordo sul colore delle maglie, tanto era accesa la rivalità tra i due club; una sorta di Padova e Rovigo in salsa gallese. Costretti, obtorto collo, a diventare un'unica realtà, col passare del tempo la gente capì che quello era l'unico modo per mantenere un'elevata competitività, soprattutto in campo internazionale, per fornire giocatori adeguatamente preparati alla nazionale e non ultimo per sostenere gli elevati costi del professionismo; il Galles, per quanto sia una nazione rugbystica più di tante altre, non ha in termini quantitativi il serbatoio di praticanti e nemmeno il numero di investitori che invece possiede l'Inghilterra (o la Francia) e quindi non ha la possibilità di creare e mantenere in vita un torneo di una decina di squadre di stampo professionistico.
Ma anche il Galles, così come la Scozia altra nazione obbligata al passaggio alle franchigie, non ha passato rosei momenti nelle fasi inziali, causa problemi economici che hanno portato alla quasi immediata sparizione dei Celtic Warriors (e in Scozia dei Borders, oltre a continui cambi di proprietà dei Gunnners). Di contro c'è da rimarcare l'aspetto positivissimo del ritorno ai massimi livelli internazionali dei gallesi, autori di ben 3 Grande Slam nel 6N proprio nel momento di massima affermazione del sistema franchigie in patria.
Quindi, morale della favola, dato che in Italia il movimento rugbystico è paragonabile alle piccole nazioni sopra menzionate con relativi agi (pochi) e disagi (tanti), appurato che le franchigie sono l'unica soluzione, seppu tardiva, per far fare un discreto salto di qualità al movimento, non ci resta che considerare come male necessario queste difficoltà di rodaggio che costringono al momento a navigare "a vista"; i benefici sono dietro l'angolo e non c'è motivo di dubitare che avvengano. Sempre che non si facciano le solite ca...e all'italiana. :-]
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.
piotor
Messaggi: 223
Iscritto il: 8 ott 2011, 14:55

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da piotor »

Le Franchigie non hanno senso fino a che il Rugby non sara' distribuito in maniera uniforme. Ora come ora hai 1 regione rugbystica (Veneto) e qualche isola felice di alto livello in altre 4 regioni (Calvisano/Viadana - Parma - Prato- Aquila). Per il resto dilettantismo andante. Non pervenuto il NO (Piemonte-Liguria) e il Sud latita. Un lontano giorno in cui ci sara' un minimo di omogeneita' allora avrebbe senso avere un campionato di "macro regioni" a 8-10 squadre (Veneto+ Friuli, Lombardia+Trentino, Piemonte + Liguria, Emilia-Romagna, Toscana-Umbria-Marche, Lazio, Abruzzo-Molise, Campania-Basilicata-Calabria-Puglia, Isole).

Sarebbe anche molto bella l'idea di essere "itineranti" tra gli stadi della regione. Ma ne manca di strada da fare...
Laporte
Messaggi: 8846
Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da Laporte »

TommyHowlett ha scritto: Quindi, morale della favola, dato che in Italia il movimento rugbystico è paragonabile alle piccole nazioni sopra menzionate con relativi agi (pochi) e disagi (tanti), appurato che le franchigie sono l'unica soluzione, seppu tardiva, per far fare un discreto salto di qualità al movimento, non ci resta che considerare come male necessario queste difficoltà di rodaggio che costringono al momento a navigare "a vista"; i benefici sono dietro l'angolo e non c'è motivo di dubitare che avvengano. Sempre che non si facciano le solite ca...e all'italiana. :-]
Si salterebbe un passaggio. In galless esistevano un certo numero di club consolidati, circa i soli 12 e dunque il passaggio da 12 club consolidati a 5 franchigie (in realtà Cardiff è rimasto un club) è stato possibile.
In Galles la solidità dei club è a tutti i livelli e anche dal punto di vista territoriale.

In italia purtoppo è più difficile. Anche per la frantumazione territoriale.
In 10 abnni abbiamo visto club fallire e rinascere (e con creditori gabbati) una sfilza di club, pseudo aggregazioni aprire e chiudere.

Dalla Nascita del super 10 hanno calcato la massima serie: Con lk'asterico le società fallite e dunque senza la solidità "gallese" sopra descritta
Calvisano - L'Aquila (*) - Benetton Treviso
Bologna (ricostituita in C)
GRAN Parma (sciolta)
Parma (sciolta nelle varie aggregatzioni e autoretrocessa)
Petrarca
Rugby Roma (*)
Rovigo (*)
Viadana
Silea
Leonessa (*)
Amatori Cataania (*)
Venezia Mestre (*)
Capitolina
Prato
Garnducato (consorzio sciolto)
Crociati (a rischio chiusura)
Noceto
Mogliano
LAzio
San Gregorio

22 club,. molti dei quali sono scomparsi, sciolti, falliti e rinati autoretrocessi e via dicendo...

Secondo me prima di pensare alle franchigie occorrebbe una seria politica verso i club:

1) Se due club si fondono lo fanno in toto e DEFINITIVAMENTE.
2) Fine delle aggregazioni dei settori giovani e consorzi vari che creano solo confusione.
3)Divieto di cambio del nome del Club per 5 anni dalla precedentevariazione.
4) Chi fallisce fallisce: la società scompare come nel calcio (non esiste più il lodo petrucci)
5) Aiutare le società a sopravvivere senza contares empre e solo sui soldi pubblici portati dal cacicco locale.

Occorre a tuti i livelli sino alla Serie C: rendere solidi i club, disicentivare i vari pastrocchi che confondono il potenziale pubblico.

Si deve ridurre il numero di raffazzonati club.
Laporte
Messaggi: 8846
Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da Laporte »

calep61 ha scritto: La franchigia, invece, consentirebbe di evitare l'avvio di difficili operazioni societarie invasive anche sotto il profilo giuridico permettendo, comunque, una prima semplificazione e, anche, ottimizzazioni, nonchè utili sinergie che anche una Federazione potrebbe cercare di promuovere concretamente.
Non so, il tema è decisamente complicato, però credo ci siano tutti gli ingredienti per approfondirlo :D
Vedi la soluzione franchigia in Italia ha già fallito: ci hanno prvato nella zona di Parma con risultati inizilamente buoni (GRAN) poi finiti a gambe all'aria.
Perchè allafine queste aggregazioni durano lo spazio di un anno e due e poi si torna acapo con grande confusione per il grande pubblico.
Megli sleezionare i club con serie imposzioni di livelli qualitativi. Meglio pochi club ma ben organizzati.
piotor ha scritto: Sarebbe anche molto bella l'idea di essere "itineranti" tra gli stadi della regione. Ma ne manca di strada da fare...
[/quote]

Secondo me è un errore. Ovunque la "casa" è importante per gli appassionati.
piotor
Messaggi: 223
Iscritto il: 8 ott 2011, 14:55

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da piotor »

Le Franchigie non possono essere dei tentativi autonomi: quelli sono consorzi. In caso dovrebbe essere la FIR a organizzare un campionato ufficiale fra le sedi regionali della FIR stessa. A quel punto sei obbligato a fare amicizia.

Se sei la squadra di una REGIONE, e' TUTTA casa tua. Ergo la franchigia Veneto-Friulana gioca a Tv,Padova,Rovigo,Venezia,Trieste etc. Sarebbe stupendo.
calep61
Messaggi: 1560
Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da calep61 »

piotor ha scritto:Le Franchigie non hanno senso fino a che il Rugby non sara' distribuito in maniera uniforme. Ora come ora hai 1 regione rugbystica (Veneto) e qualche isola felice di alto livello in altre 4 regioni (Calvisano/Viadana - Parma - Prato- Aquila). Per il resto dilettantismo andante. Non pervenuto il NO (Piemonte-Liguria) e il Sud latita.
In parte è così, nel senso che l'alto livello si concentra in particolare nelle aree da te menzionate, ma in assoluto il rugby è molto distribuito sul teritorio nazionale; un esempio, solo nella Provincia di Cagliari ci sono 10 club regolarmente iscritti alla FIR.
Le franchigie potrebbero/dovrebbero fare da collettore dove far confluire le rispettive eccellenze dei club di riferimento geografico proprio per far lievitare, sintetizzare in un'unica entità le qualità ora disarticolate, annacquate su più club (se una squadra di serie B avrà 1 o 2 elementi di qualità, di punta contro la rimanenza di buoni o sufficienti giocatori, la confluenza di tali risorse in un'unica formazione dovrebbe/potrebbe permettere l'amalgama delle qualità ora espresse in diverse entità, determinando efficaci sinergie ora disperse). Insomma, franchigia anche come possibile strumentoper far lievitare o, meglio, emergere, la qualità ora sommersa o, meglio, inutilmente distribuita sul territorio. Non credi? 8/10 franchigie non credo sia in grado di alimentarle adeguatamente il nostro attuale movimento, sarei più dell'idea d'individuarne 4/5 all'inizio e, intendiamoci, non sto parlando delle franchigie che oggi partecipano alla PRO12, ma di qualcosa di diverso e afferente quanto c'è subito dietro tale competizione e subito sopra le rimanenti.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
piotor
Messaggi: 223
Iscritto il: 8 ott 2011, 14:55

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da piotor »

calep61 ha scritto:
piotor ha scritto:Le Franchigie non hanno senso fino a che il Rugby non sara' distribuito in maniera uniforme. Ora come ora hai 1 regione rugbystica (Veneto) e qualche isola felice di alto livello in altre 4 regioni (Calvisano/Viadana - Parma - Prato- Aquila). Per il resto dilettantismo andante. Non pervenuto il NO (Piemonte-Liguria) e il Sud latita.
In parte è così, nel senso che l'alto livello si concentra in particolare nelle aree da te menzionate, ma in assoluto il rugby è molto distribuito sul teritorio nazionale; un esempio, solo nella Provincia di Cagliari ci sono 10 club regolarmente iscritti alla FIR.
Le franchigie potrebbero/dovrebbero fare da collettore dove far confluire le rispettive eccellenze dei club di riferimento geografico proprio per far lievitare, sintetizzare in un'unica entità le qualità ora disarticolate, annacquate su più club (se una squadra di serie B avrà 1 o 2 elementi di qualità, di punta contro la rimanenza di buoni o sufficienti giocatori, la confluenza di tali risorse in un'unica formazione dovrebbe/potrebbe permettere l'amalgama delle qualità ora espresse in diverse entità, determinando efficaci sinergie ora disperse). Insomma, franchigia anche come possibile strumentoper far lievitare o, meglio, emergere, la qualità ora sommersa o, meglio, inutilmente distribuita sul territorio. Non credi? 8/10 franchigie non credo sia in grado di alimentarle adeguatamente il nostro attuale movimento, sarei più dell'idea d'individuarne 4/5 all'inizio e, intendiamoci, non sto parlando delle franchigie che oggi partecipano alla PRO12, ma di qualcosa di diverso e afferente quanto c'è subito dietro tale competizione e subito sopra le rimanenti.
Ma in fatti io ne parlavo come futuro progetto. Non si possono fare le franchigie "a tappe". Ora potremmo giusto avere 4 squadre: Nord-Ovest (veneto), Nord -Est (Lombardia), Centro (Emilia-Toscana), Sud (Resto d'Italia praticamente). E cosa ne facciamo? Per un campionato del genere servono almeno 8 squadre, che ora non esistono. Bisogna necessariamente far crescere il movimento dal basso per avere i numeri per una transizione del genere. Altrimenti restino i club e via andare. Anche perche' una struttura a francighie sottintende necessariamente poi una gestione locale delle squadre facenti parte della franchigia. Il che significa che il livello inferiore diventa necessariamente Regionale. Quindi prima di passare ad una struttura a franchigie ed uccidere il campionato nazionale, bisogna nececssariamente sistemare il livello locale dei club.
TommyHowlett
Messaggi: 3686
Iscritto il: 7 apr 2004, 0:00
Località: Porto Viro

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da TommyHowlett »

Laporte ha scritto: ...
Si salterebbe un passaggio. In galless esistevano un certo numero di club consolidati, circa i soli 12 e dunque il passaggio da 12 club consolidati a 5 franchigie (in realtà Cardiff è rimasto un club) è stato possibile.
In Galles la solidità dei club è a tutti i livelli e anche dal punto di vista territoriale.

In italia purtoppo è più difficile. Anche per la frantumazione territoriale.
In 10 abnni abbiamo visto club fallire e rinascere (e con creditori gabbati) una sfilza di club, pseudo aggregazioni aprire e chiudere.

...
Assolutamente no. In Italia la situazione dei club prima del professionismo era nè più nè meno quella del Galles, anni di storia a parte; 4/5 squadre di vertice con epiche sfide incrociate di enorme appeal, le altre che si alternavano tra le serie A e quella cadetta.
Lo spartiacque è stato la nascita del professionismo; gli italiani, che non avevano speranze di entrare nel 5N, per qualche anno hanno continuato con il dilettantismo, perdendo gli stranieri di valore, mentre i gallesi, assieme al resto del mondo rugbystico di primo livello, hanno affrontato la rivoluzione. Anche per loro fu dura, dato che più di qualche club fallì dopo poco tempo (il Llanelli fu uno di questi).
Con l'ingresso nel 6N, anziché prendere lezione dagli errori delle nazioni più piccole, abbiamo tentato anche noi la strada dei club professionistici sui modelli francese e inglese senza averne i requisiti (soldi, idee, praticanti); ne sono usciti dieci anni di finto semi-professionismo che hanno portato una marea di oriundi, equiparati, stranieri economici e scadenti, zero investimenti sui vivai, tanti soldi buttati nell'immediato per ottenere il più delle volte delle tranquille salvezze o qualificazioni alle coppe con il mero obiettivo di intascare i contributi ERC. Il risutato finale di tutto questo è che si è deciso finalmente di creare due selezioni, ma che per forza di cose non possono coprire l'intero territorio nazionale, lasciando al proprio destino non solo le zone geograficamente escluse (NO, centro e sud) ma gli stessi club veneti e lombardi che dalle franchigie non possono trarre alcun beneficio causa le rigide norme federali che impediscono la diretta collaborazione club-franchigia. Chissà, ci fossimo mossi per tempo, a quest'ora avremmo forse 4 selezioni competitive...
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.
Zeu
Messaggi: 903
Iscritto il: 22 apr 2005, 0:00

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da Zeu »

Laporte ha scritto:Gli inglesi non hanno le franchigie, i francesi non hanno le franchigie. Gli Argentini (che per tipologia e storia anche rugbistica dovrebbero ispirarci) non hanno le franchigie
Anche gli italiani ad oggi non hanno le franchigie :rotfl:
mariemonti
Messaggi: 3339
Iscritto il: 17 nov 2011, 19:14

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da mariemonti »

Laporte ha scritto:
Si salterebbe un passaggio. In galless esistevano un certo numero di club consolidati, circa i soli 12 e dunque il passaggio da 12 club consolidati a 5 franchigie (in realtà Cardiff è rimasto un club) è stato possibile.
In Galles la solidità dei club è a tutti i livelli e anche dal punto di vista territoriale.

In italia purtoppo è più difficile. Anche per la frantumazione territoriale.
In 10 abnni abbiamo visto club fallire e rinascere (e con creditori gabbati) una sfilza di club, pseudo aggregazioni aprire e chiudere.

Dalla Nascita del super 10 hanno calcato la massima serie: Con lk'asterico le società fallite e dunque senza la solidità "gallese" sopra descritta
Calvisano - L'Aquila (*) - Benetton Treviso
Bologna (ricostituita in C)
GRAN Parma (sciolta)
Parma (sciolta nelle varie aggregatzioni e autoretrocessa)
Petrarca
Rugby Roma (*)
Rovigo (*)
Viadana
Silea
Leonessa (*)
Amatori Cataania (*)
Venezia Mestre (*)
Capitolina
Prato
Garnducato (consorzio sciolto)
Crociati (a rischio chiusura)
Noceto
Mogliano
LAzio
San Gregorio
Il Noceto da solo, non ha mai calcato la massima serie, dalla nascita del Super 10.

Non so cosa intendi per "club consolidati". Solo nella franchigia degli Ospreys sono compresi 75 club molti dei quali hanno più anni di vita delle squadre del nostro Super 10.
Laporte
Messaggi: 8846
Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da Laporte »

TommyHowlett ha scritto:

Con l'ingresso nel 6N, anziché prendere lezione dagli errori delle nazioni più piccole, abbiamo tentato anche noi la strada dei club professionistici sui modelli francese e inglese senza averne i requisiti (soldi, idee, praticanti); ne sono usciti dieci anni di finto semi-professionismo che hanno portato una marea di oriundi, equiparati, stranieri economici e scadenti, zero investimenti sui vivai, tanti soldi buttati nell'immediato per ottenere il più delle volte delle tranquille salvezze o qualificazioni alle coppe con il mero obiettivo di intascare i contributi ERC. Il risutato finale di tutto questo è che si è deciso finalmente di creare due selezioni, ma che per forza di cose non possono coprire l'intero territorio nazionale, lasciando al proprio destino non solo le zone geograficamente escluse (NO, centro e sud) ma gli stessi club veneti e lombardi che dalle franchigie non possono trarre alcun beneficio causa le rigide norme federali che impediscono la diretta collaborazione club-franchigia. Chissà, ci fossimo mossi per tempo, a quest'ora avremmo forse 4 selezioni competitive...
Io reputo che i professionismo rugbistico nel rugby Italiano è fallimentare in partenza. Dimentichiamoci i grandi paesi. IL nostro modello deve essere l'Argentina.
Club dilettantistici, ma meno e solidi e gestiti professionalmente. Niente straniei/equpairati/oriundi del c4$$o...

I giocatori che vanno all'estero ? Per la nazionale un opportunità. E anche pr il movimento: spazio per i giovani.
Laporte
Messaggi: 8846
Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da Laporte »

Poi magari la crisi cambierà qualcosa. Ma in Italia troppi giovani a 20 mollano, tanto sanno che il trentenne oriundo del menga gli toglierà lo spazio. Ed in ogni caso col rugby non campi e nel ricco nord-ovest i giovani non hanno la “fame” per lottare per farsi una carriera.
Laporte
Messaggi: 8846
Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da Laporte »

mariemonti ha scritto:

Non so cosa intendi per "club consolidati". Solo nella franchigia degli Ospreys sono compresi 75 club molti dei quali hanno più anni di vita delle squadre del nostro Super 10.
appunto....per fare le franchigie devi avere club consolidati alle spalle, come quelli che indichi tu. Invece dai noi pensiamo che consolidati voglia dire col ricco faccendiere contapalle ...
calep61
Messaggi: 1560
Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da calep61 »

s6tefano71 ha scritto:Mah! Senza fare tanti voli pindarici (cosa che a me capita spesso quando voglio esprimere un concetto che potrebbe sembrare complicato in maniera semplice, e comunque lo faccio senza mai perdere di vista il nocciolo del discorso) il punto è scritto nel thread del forum: "FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?" per me la risposta è NO!
per questi signori, evidentemente, la risposta invece è si
http://ilgrillotalpa.com/2012/06/04/lom ... a-rugby-2/
chapeau ai fautori di questa nuova (ma solo per la sua formalizzazione) iniziativa, progetto che non potrà che portare vantaggi a tutti i protagonisti e, forse, anche un piccolo contributo al movimento tutto fornendo un esempio pratico di come si può fare ciò che per molti sembra ancora un fosso troppo largo da saltare.
I vantaggi creeranno sicuramente anche i presupposti per una crescita della qualità e, inevitabilmente, di risultati.
Chissa che qualche cosa non si muova finalmente :D
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Laporte
Messaggi: 8846
Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01

Re: FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?

Messaggio da Laporte »

calep61 ha scritto:
s6tefano71 ha scritto:Mah! Senza fare tanti voli pindarici (cosa che a me capita spesso quando voglio esprimere un concetto che potrebbe sembrare complicato in maniera semplice, e comunque lo faccio senza mai perdere di vista il nocciolo del discorso) il punto è scritto nel thread del forum: "FRANCHIGIA, POZIONE MAGICA PER LA CRESCITA DEL MOVIMENTO?" per me la risposta è NO!
per questi signori, evidentemente, la risposta invece è si
http://ilgrillotalpa.com/2012/06/04/lom ... a-rugby-2/
chapeau ai fautori di questa nuova (ma solo per la sua formalizzazione) iniziativa, progetto che non potrà che portare vantaggi a tutti i protagonisti e, forse, anche un piccolo contributo al movimento tutto fornendo un esempio pratico di come si può fare ciò che per molti sembra ancora un fosso troppo largo da saltare.
I vantaggi creeranno sicuramente anche i presupposti per una crescita della qualità e, inevitabilmente, di risultati.
Chissa che qualche cosa non si muova finalmente :D
l'attendibilità del grillo talpa (i lavori a parma allo stadio "partono oggi" senza che a PArma ci sia ancora uan giunta comunale) ...

E comuqneu si tratta dell'ennismo consorzio non di ua franchigia.. l'ennessima accozzaglia che si scioglierà tra litigi tra un anno o due....
Rispondi