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Alcuni non vogliono essere coinvolti, è un pò come la formazione degli allenatori, si dice che i metodi fir sono vecchi di 30 anni, non si ci aggiorna e non si legge ma poi se andiamo a vedere nei campi ci sono realtà che applicano si i metodi di 30 anni fa e non sanno nemmeno che metodi ti suggerisce la fir. Si vedono poi tecnici regionali andare nei club, dare le linee guida, si dice di si ma poi si ritorna indietro.

Il campionato italiano non lo puoi modificare radicalmente in un anno, devi programmare, parliamo poi delle accuse a gavazzi reo di aver creato giocatori balordi in nazionale, bene ma gavazzi da quanto tempo è presidente? Anche se lo fosse da 20 anni è colpa sua se i giocatori non sono buoni o è colpa di chi li allena tutto l'anno dalle giovanili magari?

di campionato Italiano e di giocatori della nazionale non ho neanche parlato, certo che ci sono quelli come di ci tu che comunque non si interessano, ma questo non toglie che magari a provare una strada più partecipativa, ad andare oltre alle logiche di quanti voti mi porta tizio o caio, e provare ad affrontare i problemi con un metodo un po' diverso magari qualcuno si ricrede o al massimo si sente coinvolto, quando una cosa la senti anche tua l'impegno lo moltiplichi.
Io non dico che questa sia la soluzione ai mali del Rugby Italiano, che spesso prescindono dalle volontà dei singoli, o dai progetti federali, però è indubbio che lo status quo non ci ha fatti progredire come ci si aspettava.
Che io sappia l'unico momento di incontro pubblico (ma neanche tanto) è quando si va a votare.
Se neanche ci si prova tutte le scuse sono buone...