jpr williams ha scritto:
Faccio un paio di premesse:
1- ho già scritto tempo fa, e non ho cambiato idea, che uno degli errori peggiori fatti in passato è stato quello, ad ogni delusione, di buttare via il lavoro fatto e ripartire sempre da zero: a far così non solo non si va da nessuna parte, ma si è sempre al punto di partenza, quindi avanti con Brunel.
2- Essendo tifoso di Calvisano conosco bene Cavinato: penso sia una delle persone più arroganti, boriose, colleriche e meno collaborative del nostro rugby; ma penso anche che sia, fra gli italiani, il tecnico in assoluto più preparato, ambizioso e competente, un vero c*** di pietra (nel senso buono) con una capacità di lavoro e di applicazione che pochi altri avvicinano.
Detto questo io sogno il giorno in cui potremo avere un tecnico italiano vincente capace di guidare gli azzurri, e per quel ruolo vedo solo l'antipatico (almeno a me) Cavinato. Bisogna saper riconoscere le competenze al di là della spigolosità dei personaggi.
Naturalmente parlo di sogno per il futuro, per cui il presente deve rimanere Brunel
Mi fa piacere che almeno per una volta siamo in disaccordo. Io non sono per buttare il bambino con l'acqua sporca, io avrei dato piu' tempo sia a Kirwan -anche se li' penso ci fossero problemi personali dell'allenatore- che a Mallett, per citare solo due recenti. Un allenatore della nazionale, che non gestisce il movimento, che necessariamente dipende dal lavoro di altri, dalle mamme agli allenatori dei settori giovanili, deve avere molto tempo per lasciare la sua impronta. Sono grato a Kirwan per averci dato una mischia fortissima. Sono grato a Mallett per aver reso l'Italia competitiva 80 minuti (la vittoria sulla Francia 2011 per me ha del miracoloso perche' in rimonta, con una tenuta fisica impressionante, di fronte alla squadra che l'anno prima aveva vinto il Grande Slam, che in quella edizione aveva perso solo a Twickenham e che sarebbe poi arrivata seconda ai mondiali, ad un punto dall'oro). Pero' la partita contro la Scozia, anzi, le due partite contro la Scozia (Murrayfield 2013 e Olimpico 2014) mi hanno gettato nello sconforto, e mi fanno pensare che ci sia qualcosa che non va, qualcosa di molto profondo. Un'Italia che non giocava, errori da serie C, in-avanti commessi in solitudine, incomprensioni fra compagni, un linguaggio del corpo da squadra bastonata. E, mentre alla sconfitta di Murrayfield era seguita una certa reazione -magari ingigantita dalla vittoria contro un'Irlanda inguardabile, che comunque non avevamo mai battuto al 6N- alla sconfitta di febbraio scorso sono seguite due capitolazioni incondizionate, vergognose, da squadretta, indegne di una squadra che fa la "championship". Se e' un problema di testa, e' Brunel l'uomo giusto? Se e' un problema tecnico, sicuro che sia il suo gioco la medicina? Gli offloads sono belli, ma intanto la mischia traballa e la touche e' un terno al lotto, io preferisco un gioco meno champagne ma con una mischia ordinata potente ed una touche sicura. Non lo so, magari gioca anche la mia antipatia per i transalpini, ma temo che insistere con Brunel sia controproducente. Ben felice, naturalmente, di essere smentito e di dare ragione a te, di fronte ad una bevanda alcolica.