Bullismo nelle accademie
Moderatore: Emy77
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RugbyInPuglia
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Re: Bullismo nelle accademie
Io più che incolpare tecnici e strutture direi che è una questione sociale, siamo d'accordo che viviamo in una società molto spesso volgare ignorante e presuntuosa, adulti in primis (anche nel rugby penso ahimè)....quindi i figli sono anche peggio, a prescindere dall'ambiente in cui vivono che sia a scuola in un'accademia sportiva o in un qualsiasi contesto di gruppo (branco)! Noi possiamo solo fare la nostra parte, ognuno di noi nel proprio piccolo....insegnare l'educazione, il rispetto, educare le coscienze e fargli capire i valori della sport che sono insegnamenti per una vita migliore. Poi magari nello specifico gli insegnanti delle strutture sportive (tutte) dovranno dare il loro contributo alla formazione dei ragazzi senza ovviamente far venir meno lo spirito competitivo.
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Garryowen
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Re: Bullismo nelle accademie
Per me, nel modo più assoluto, come ho già scritto: via educatori e tecnici. Tabula rasa, anche a costo di mettere nel mucchio un innocente su dieci. Mi riferisco ovviamente a tutti quelli che in qualche modo avevano contatti con i ragazzi, mica al video analyst...
Guardate nelle caserme cosa succedeva. C'era il nonnismo, ma mica in tutte le caserme. Perché in alcune sì e in altre no? Perché qualcuno si girava dall'altra parte
Guardate nelle caserme cosa succedeva. C'era il nonnismo, ma mica in tutte le caserme. Perché in alcune sì e in altre no? Perché qualcuno si girava dall'altra parte
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
(parafrasi da G.G. Marquez)
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30 min
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Re: Bullismo nelle accademie
Se si conferma quello che si legge penso che tecnici ed educatori debbano lasciare, ma non perche' non si sono accorti di quello che succedeva (tra I ragazzi vige una certa omerta'), ma perche' dei messagi fondamentali nella vita di comunita' non sono arrivati a destinazione. Dove erano il rispetto per il prossimo, il senso di fare tutti parte di un gruppo? Non e' stato insegnato che il piu' debole va aiutato? Secondo me se ne devono andare perche' hanno fallito nel loro ruolo di educatori.
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tonione
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Re: Bullismo nelle accademie
in un periodo della mia vita non c'era nulla che eccitasse di più l'hanimus guerrigliero che il prepotente. un essere vigliacco e perverso che spesso si aggirava in gruppi divisi in sotto-sezioni a seconda del grado di violenza vigliacca che erano in grado di mettere in essere. ho avuto parecchi scontri con questo genere di individui. alla fine di tutti i processi di scontro che avevo con questi esseri il metodo migliore restava l'opposizione fisica e mentale dura, spietata e continuata nel tempo. a volte mi riducevo a digiunare per poter essere concentrato abbastanza sulle loro mosse e sulle azioni che dovevo intraprendere per sconfiggerli.
il tutto, nel mondo del rugby, cominciò durante una lunga trasferta in corriera.
il tutto, nel mondo del rugby, cominciò durante una lunga trasferta in corriera.
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acarraro306
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Re: Bullismo nelle accademie
Il Nonnismo era inversamente proporzionale alla quantità di lavoro svolta ed alla presenza reale della catena gerarchica. Abbastanza vecchio per aver fatto il servizio di leva sono assolutamente certo che è sempre il Comando responsabile o meno del nonnismo. in reparti operativi "veri" non c'era spazio, mentre in caserme dove si passava il tempo a marciare sul piazzale o a scavare buchi per riempirli poi (provato di persona) era frequente.Garryowen ha scritto: Guardate nelle caserme cosa succedeva. C'era il nonnismo, ma mica in tutte le caserme. Perché in alcune sì e in altre no? Perché qualcuno si girava dall'altra parte
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Tallonatore80
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Re: Bullismo nelle accademie
mi sfuggono i reparti di militi di leva "operativi", visto che non ho mai visto un milite di leva fare altro che marciare e fare guardie ad obici arrugginiti.
Fonte: Ferma Volontaria (VSP) 4^ Reggimento Alpini Paracadutisti

Tornando ai bulli: Bisogna verificare che cosa sia successo realmente e se era una cosa saputa ma taciuta oppure estemporanea. Sicuramente ai ragazzi andrebbe fatto uno shampoo di quelli potenti. E sicuramente anche ai dirigenti andrebbe "gentilmente" richiesta maggior attenzione, ed al prossimo campanello che suona, addio ai contributi (se ce ne sono).
Fonte: Ferma Volontaria (VSP) 4^ Reggimento Alpini Paracadutisti
Tornando ai bulli: Bisogna verificare che cosa sia successo realmente e se era una cosa saputa ma taciuta oppure estemporanea. Sicuramente ai ragazzi andrebbe fatto uno shampoo di quelli potenti. E sicuramente anche ai dirigenti andrebbe "gentilmente" richiesta maggior attenzione, ed al prossimo campanello che suona, addio ai contributi (se ce ne sono).
"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo
Sandro Cepparulo
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JosephK.
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Re: Bullismo nelle accademie
Io quello che penso in merito lo scrissi nell'ultimo Good&bad http://www.rugby.it/news/2016/07/19/the-good-the-bad-9.tonione ha scritto:in un periodo della mia vita non c'era nulla che eccitasse di più l'hanimus guerrigliero che il prepotente. un essere vigliacco e perverso che spesso si aggirava in gruppi divisi in sotto-sezioni a seconda del grado di violenza vigliacca che erano in grado di mettere in essere. ho avuto parecchi scontri con questo genere di individui. alla fine di tutti i processi di scontro che avevo con questi esseri il metodo migliore restava l'opposizione fisica e mentale dura, spietata e continuata nel tempo. a volte mi riducevo a digiunare per poter essere concentrato abbastanza sulle loro mosse e sulle azioni che dovevo intraprendere per sconfiggerli.
il tutto, nel mondo del rugby, cominciò durante una lunga trasferta in corriera.
Fortuna non ho mai vissuto grandi episodi di bullismo, qualcosa di simile accadeva a scuola e sul pullman per andare alle superiori. Alle medie avevo in classe gente con la patente e c'era un nucleo di personaggi assurdi, fortunatamente per me lenti e grassi di media, quindi facilmente evitabili con la tecnica della guerra lampo, che passavano il tempo a vessare la gente.
Io che ste cose di natura non le ho mai sopportate, anche non essendo protagonista diretto di episodi brutti, mi accendevo di fronte alle idiozie fatte ai soliti e ero aduso pigliarli per il culo a rischio della mia incolumità.
Uno dei miei "giochi" più interessanti era passare a bici spiegata di fianco al gruppo dei puzzoni bulloni e urlare il nome di un capetto col cognome che finiva in -ois sostituito con la à accentata francese (come la parola "pois", per capirci). Un giorno mi spedirono, giuro, una lettera con francobollo a casa (distanza 300 metri dalla scuola), con scritto "devi smetterla di chiamare -ois, -à. Sei avvertito". Mi fece talmente ridere la cosa della lettera con francobollo e il "sei avvertito" che gliene portai una a mano con scritto "scusa ma pensavo che veramente ti chiamassi -à, non è che la prima volta che ci vediamo mi avverti come si pronuncia il tuo nome?". Chiaramente non capì che lo pigliavo ancora per il culo.
Anni dopo trovai uno di questi tizi a un negozio di telefoni, vessato da una donna orribile coperta di tatuaggi che lui chiamava "amore". Lui non mi riconobbe ma al momento cercò solidarietà dicendo "eh le donne". E io gli dissi: "Non siamo alla loro altezza". Il tizio in questione, per quanto vergognosamente palestrato, sarà alto, 1,55.
Ecco, forse non è giusto, ma dentro di me spero che oggi siano tutti come lui. Vessati da donne orribili a passare le giornate a capire che piano tariffario è meglio per il loro telefono.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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- Hap
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Re: Bullismo nelle accademie
Questa è pura poesia urbana, amico mio.JosephK. ha scritto:...
Ecco, forse non è giusto, ma dentro di me spero che oggi siano tutti come lui. Vessati da donne orribili a passare le giornate a capire che piano tariffario è meglio per il loro telefono.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Grazie.
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Ilgorgo
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Re: Bullismo nelle accademie
Hap ha scritto:Questa è pura poesia urbana, amico mio.JosephK. ha scritto:...
Ecco, forse non è giusto, ma dentro di me spero che oggi siano tutti come lui. Vessati da donne orribili a passare le giornate a capire che piano tariffario è meglio per il loro telefono.
- jpr williams
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Re: Bullismo nelle accademie
Mi associo anch'io.Ilgorgo ha scritto:Hap ha scritto:Questa è pura poesia urbana, amico mio.JosephK. ha scritto:...
Ecco, forse non è giusto, ma dentro di me spero che oggi siano tutti come lui. Vessati da donne orribili a passare le giornate a capire che piano tariffario è meglio per il loro telefono.![]()
Anche a scuola mia giravano individui del genere. Una volta uno di questi cercò, non so sulla base di quale supposizione di solidarietà da parte mia, di "arruolarmi" nel suo gruppuscolo di minorati mentali e di sociopatici le cui occupazioni prevalenti consistevano nel vessare quelli dei primi anni e, durante l'ora di ginnastica, pisciargli sui vestiti, oltre che rivolgere avances volgari e deprimenti a tutti gli esseri di sesso femminile circolanti. Stetti al gioco "stile infiltrato" ed alla prima occasione utile li feci beccare dal prof. a pisciare negli spogliatoi. In seguito ricevetti anche minacce che, però, non ebbero mai seguito, perchè spesso questi minus habens sono delle vere e proprie tigri di cartone. Uno, poi, mi affrontò davvero, ma mi bastò dirgli una cosa di questo genere "Probabilmente tu adesso mi meni perchè sei più grosso di me, ma poi dovrai stare attento tutta la vita perchè non saprai mai in che modo potrei rovinarti". Se ne andò profferendo improperi per poi starmi alla larga per sempre.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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metabolik
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- Località: Piacenza
Re: Bullismo nelle accademie
Io invece concordo con l'opinione di acarraro; avendo prestato un servizio militare da semplice recluta in corpi diversi, ebbi (!) la possibilità di verificare che presso il Genio Ferrovieri il nonnismo era ridotto ai minimi termini. Era uno di quei reparti considerati operativi; mi sembra (sono passati tanti anni), che 'operativo' si riferisse ad una immediata risposta sia ad un allarme Nato (2 ore prendere posizione ' a reticolo' sul territorio fuori caserma ) sia ad una emergenza nazionale (tipicamente costruzione ponti). Fatto sta che la giornata era scandita da attività che non lasciavano spazio; l'ambiente non era certamente rilassato, anzi piuttosto stressante (altra faccia della medaglia). In particolare ricordo il pavimento lucido continuamente passato a cera; guai a chi sporcava: dritto in CPR. La forte pressione disciplinare univa le reclute, non favoriva nonnismo. Forse sarà stata un'eccezione, ma era proprio così..Tallonatore80 ha scritto:mi sfuggono i reparti di militi di leva "operativi", visto che non ho mai visto un milite di leva fare altro che marciare e fare guardie ad obici arrugginiti.
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Garryowen
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Re: Bullismo nelle accademie
Certo, era così. Avendolo fatto in epoca post-morte di Tito, la simulazione dell'allarme Nato era abbastanza all'ordine del giorno. nella mia caserma al massimo i "nonni" ti chiedevano con educazione ("per favore", "grazie") di fargli la branda. Ma erano eventi eccezionali, atti simbolici, un rituale. Io una volta, a una richiesta del genere, generica, a tutta la camerata, sono andato e l'ho fatto. Una volta e basta, poi sono stato trasferito ad altra caserma, altro corpo, dall'allarme Nato allo svacco più totale e anarchico. I tenenti che a momenti facevano il letto ai najoni e cose del genere, ma è un'altra storia...metabolik ha scritto:Io invece concordo con l'opinione di acarraro; avendo prestato un servizio militare da semplice recluta in corpi diversi, ebbi (!) la possibilità di verificare che presso il Genio Ferrovieri il nonnismo era ridotto ai minimi termini. Era uno di quei reparti considerati operativi; mi sembra (sono passati tanti anni), che 'operativo' si riferisse ad una immediata risposta sia ad un allarme Nato (2 ore prendere posizione ' a reticolo' sul territorio fuori caserma ) sia ad una emergenza nazionale (tipicamente costruzione ponti). Fatto sta che la giornata era scandita da attività che non lasciavano spazio; l'ambiente non era certamente rilassato, anzi piuttosto stressante (altra faccia della medaglia). In particolare ricordo il pavimento lucido continuamente passato a cera; guai a chi sporcava: dritto in CPR. La forte pressione disciplinare univa le reclute, non favoriva nonnismo. Forse sarà stata un'eccezione, ma era proprio così..Tallonatore80 ha scritto:mi sfuggono i reparti di militi di leva "operativi", visto che non ho mai visto un milite di leva fare altro che marciare e fare guardie ad obici arrugginiti.
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http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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TEONE
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Re: Bullismo nelle accademie
la verità è che chi fa sta roba sono dei vigliacchi pezzi di merda.
mai sopportato le matricole, né riceverle, né farle, né tantomeno vederle fare.
è altamente probabile che la giustizia penale non renda merito alla situazione ed è insopportabile che in una struttura pagata dal contribuente per formare sportivamente degli adolescenti avvengano cose del genere.
poi, ovviamente, giochiamo contro la Georgia e non abbiamo nemmeno il coraggio di fare un placcaggio come si deve.
no, non ci siamo, mi auguro vivamente che sia solo uno squallido spaccato che non coinvolge il resto del sistema formativo, ma non ne sono sicuro.
bello schifo comunque.
proprio un gran bello schifo
mai sopportato le matricole, né riceverle, né farle, né tantomeno vederle fare.
è altamente probabile che la giustizia penale non renda merito alla situazione ed è insopportabile che in una struttura pagata dal contribuente per formare sportivamente degli adolescenti avvengano cose del genere.
poi, ovviamente, giochiamo contro la Georgia e non abbiamo nemmeno il coraggio di fare un placcaggio come si deve.
no, non ci siamo, mi auguro vivamente che sia solo uno squallido spaccato che non coinvolge il resto del sistema formativo, ma non ne sono sicuro.
bello schifo comunque.
proprio un gran bello schifo
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zappatalpa
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Re: Bullismo nelle accademie
Teone, abbiamo una visione molto simile delle cose. Sarebbe interessante svilluppare un metodo di educazione sportiva (e non) per soffocare questi meccanismi sul nascere.TEONE ha scritto: poi, ovviamente, giochiamo contro la Georgia e non abbiamo nemmeno il coraggio di fare un placcaggio come si deve.
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
- doublegauss
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- Località: Ancona
Re: Bullismo nelle accademie
Io il militare non l'ho fatto (obiettore di coscienza). Ricordo molto nitidamente, però, una conversazione sul nonnismo nelle caserme che ebbi con un mio amico che invece fece l'allievo ufficiale. Mi raccontò che nella caserma in cui era lui gli ufficiali di carriera (quelli professionisti per intenderci) gli avevano spiegato che una certa dose di nonnismo non solo era tollerata, ma incoraggiata, perché serviva a ribadire l'idea che nel mondo esistevano le gerarchie. Stesso motivo, diceva, per cui a volte bisognava dare ai sottoposti degli ordini assolutamente inutili e palesemente insensati: per rafforzare il concetto che quando un ordine viene dall'alto si esegue e basta. Ricordo che fui abbastanza scandalizzato dalla cosa. Non so quanto di questo fosse generalizzato e/o esagerato (se non proprio inventato) dal mio amico, ma se non era vero sicuramente suonava verosimile.