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Ricorderò sempre (forse già l'ho citato sul forum) quando, parlo di almeno 5 anni fa, chiesero al mio club 90 euro l'ora (+ spese di illuminazione e acqua, + nostra responsabilità taglio prato e piccola manutenzione) per poter fare allenamento su un campo fermo da tipo 10 anni perché la società calcistica era morta e seppellita (con stadio appena ristrutturato con tanto di tribune da 200 persone e spogliatoi nuovi, una struttura decisamente bella se non fosse stata abbandonata).

Qui nel varesotto, 3 realtà "nuove" gli Unni Valcuvia, i Sabres e i Rosafanti hanno, con lavori fatti da loro, preso campi comunali/oratoriali fermi. E piano piano li hanno sistemati, inserendo club house, mettendoci spesso grano loro.

I campi lasciati all'abbandono sono tantissimi. Basterebbe un poco di buona volontà perché appena semini rugby quello cresce e c'è tanto entusiasmo in giro ma la fatica che devi fare e le idiozie che incontri spesso sono difficili da superare e inevitabilmente scoraggiano anche i più forti.

Comunque testimonio qui da me dove in una decina di anni si è passati da 2 squadre (lo storiche Varese e Tradate) ad almeno 6-7 club, in una provincia storicamente cestistica e poi calcistica. E, sì, la prima, enorme, difficoltà è sempre il campo.

Bella testimonianza, complimenti!
Spero per voi che il tosaerbe é stato lasciato, $$$ altrimenti andare di falcia puó essere un ottimo allenamento...i

Avere tutto gratis é dura, diciamo che se facessero pagare tutti uguale, la mia esperienza é che i calciatori sono di una tirchieria assoluta.

La mia idea di societá ideale é quella che a partire da una certa etá fa pagare il triplo degli altri sport, perché dev'essere un vanto essere nella squadra di rugby.
In compenso, nel mondo ideale, avresti 2 persone sul campo che ti seguono, un genitore che prepara i panini, uno che si finge fisioterapista e intrattiene le mamme, per un mese viene l'istruttore di ginnastica artistica a farti camminare ritto e t'insegna lo streching, un assicurazione per il tempo libero, gita a Monigo e per i grandi Glasgow ecc.

Lo so che é dura, ma in linea di massima sono piú d'accordo di pagare 175 sterline per vedere Italia-Francia dal 2°anello/semi-curva a Twickenham che pagare solo 10E nella nobile e ricca Parma per stare a due metri dagli (quasi) stessi giocatori al derby. Perché? Perché mi viene il magone a pensare che al botteghino per questo bellissimo evento avranno fatto si e no 25000E! Quasi da non pagarsi neanche le spese..

Questo è u discorso molto importante, che bisognerebbe mantenere vivo.
Sarebbe bello che tutti coloro che ne hanno, raccontassero le proprie difficoltà di trovare campi per giocare.
Quarant'anni fa più o meno, il basket, durante uno dei suoi molti "boom" (che poi anche questa retorica sul boom divenne alquanto stucchevole) aveva lanciato lo slogan "un canestro in ogni cortile".
Demagogia, ma intanto loro qualcosa hanno fatto, e avevano chiaro in testa un certo percorso. Non mi pare che il rugby stia facendo lo stesso.

JosephK. ha scritto:Rosafanti

OT
Oddio, ma è un nome fantastico!
Devo saperne di più!
Fine OT

Ai miei tempi (da fine '70 a primissimi '90) il campo per il rugby, semplicemente, non esisteva. Semplicemente siccome molti di noi "rugbysti" eravamo anche calciatori (il mio grande rammarico è che il calcio non mi piaceva granchè, ma pare fossi bravino, mentre adoravo il rugby ed ero molto meno bravino ) ottenevamo di allenarci sul campo da calcio. Naturalmente con reprimende tipo "guai a voi se lo rovinate!"
Per allenarmi su campi "veri" ho dovuto arrivare a Milano all'Università; lì problemi non ce n'erano.

jpr williams ha scritto:Ai miei tempi (da fine '70 a primissimi '90) il campo per il rugby, semplicemente, non esisteva. Semplicemente siccome molti di noi "rugbysti" eravamo anche calciatori (il mio grande rammarico è che il calcio non mi piaceva granchè, ma pare fossi bravino, mentre adoravo il rugby ed ero molto meno bravino ) ottenevamo di allenarci sul campo da calcio. Naturalmente con reprimende tipo "guai a voi se lo rovinate!"
Per allenarmi su campi "veri" ho dovuto arrivare a Milano all'Università;
lì problemi non ce n'erano.

Nel senso che il campo era già rovinato?