Brexit - conseguenze per il rugby

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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

JosephK. ha scritto:
jpr williams ha scritto:Quando si tratta di inglesi...

Metti poi che per me è una giornatina pesantuccia: ogni tanto vengo a rinfrescarmi un pò qua al bar, per poi tornare di là dove mi balla qualche milioncino di euro sull'ottovolante dei mercati di oggi (tanto per gradire eurostoxx50 a -8,84 al momento e preaperture degli indici americani intorno al -4). Mi verso una bella ed europeissima Westvleteren e tiro via la giornata... :roll:
A volte sono molto felice di non avere una mazza di niente a livello di proprietà e soldi... Posso perdere al massimo un vecchio mac e un piano digitale se tutto va male... :D
Ah, ma anch'io non c'ho una mazza, maneggio soldi altrui, sigh! :x
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m.map
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da m.map »

mauott ha scritto:
m.map ha scritto:buttiamola in ridere, almeno per un momento:
l'inghilterra esce dal sei nazioni ed entra la georgia :roll:
No deve uscire anche il Galles vista la distribuzione dei voti :)
allora, dentro anche la romania (che è già nella UE)
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zappatalpa
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da zappatalpa »

jpr williams ha scritto:
zappatalpa ha scritto:@jpr
Quando hai tempo illuminaci un pò per favore. Cosa dobbiamo aspettarci?

Ma intendi dal punto di vista rugbystico o da quello dei mercati finanziari? :shock:
Gentile jpr, Intendevo sí i mercati. l'economia in generale. So che ne mastichi parecchio :-)
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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time vortex
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da time vortex »

Adesso che gli inglesi sono diventati extracomunitari, sogno di vederli negli hotspot assieme agli immigrati africani e siriani, e magari implorare per venire in Europa a lavorare... Sarebbe il giusto contrappasso

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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

Caro zappa, diciamo che in questo momento sono loro che stanno masticando me :cry:

Beh, per essere seri e un attimino OT la situazione è ancora piuttosto confusa e sinora abbiamo assistito a reazioni di tipo soprattutto emotivo. Quello che finora non ha funzionato è la supposta rete di protezione che il coordinamento delle banche centrali avrebbe dovuto stendere in caso di esito infausto della consultazione. La gravità della situazione è stata acuita dalla sua imprevedibilità: i mercati erano saliti notevolmente nell'ultima settimana sulle attese di una vittoria del Bremain e sono stati colti di sorpresa dal risultato. La prima reazione si è avuta sul fronte valutario, col pound rotolato a livelli che non si vedevano dall'85 e la migrazione verso i tradizionali safe heavens come dollaro, yen e CHF . Sul mercato obbligazionario si è visto un accentuato fenomeno di flight to quality che ha premiato i T Bond americani ed il Bund tedesco arrivato ad avere rendimento negativo persino sulle scadenze più lunghe. Giornata difficile invece, oltre che, come ovvio, per il gilt britannico, anche per i bond periferici europei, specie il BTP italiano e i Bonos spagnoli, oltre che sulle obbligazioni corporate e high yeld. Sul fronte azionario catastrofici risultati in eurozona e calo più limitato a Londra, ma solo nominalmente, perchè lì c'è l'effetto valuta. Perdite meno pesanti sui mercati asiatici, Nikkei escluso causa rafforzamento eccessivo dello yen. Insomma, per riassumere, fenomeno risk-off assai accentuato. Mercati USA in forte calo, ma ordinato, senza panic selling.
Cosa aspettarci adesso?
Intanto una cosa importante deve accadere domani con le elezioni spagnole: un risultato forte degli euroscettici potrebbe scatenare un'altra ondata di vendite. I mercati, infatti, si trovano ad affrontare soprattutto incertezze di tipo politico: come sarà l'uscita GB? Con quali tempi? Ci sarà un effetto-domino in altri paesi? Ci aspettano, inoltre, elezioni importanti in Francia, Olanda e Germania, senza contare il referendum costituzionale in Italia. Sarà importante il comportamento della politica e l'attivismo delle banche centrali. I mercati non hanno preferenze politiche, ma privilegiano la stabilità e la prevedibilità come pre-condizioni per operare e tutto ciò che compromette gli scenari preventivati causa scossoni.
Ciò detto, se la politica prende in mano la situazione e trova il modo di chiudere la questione-GB in modo ordinato e veloce e riesce a rilanciare un coerente progetto federal-europeista non ci sono motivi per aspettarsi particolari catastrofi.
Brexit non è Lehman Brothers, non è un danno sistemico se non per la GB stessa (per la quale prevedo tempi durissimi dal punto di vista economico e una possibile disgregazione da quello territoriale-politico) e si inserisce in uno scenario mondiale che non è euforico (crescita lenta, sì, ma costante e squilibri finanziari in riduzione - cd. deleveraging), ma non lascia presagire recessioni all'orizzonte (se non in GB). Questo schock può essere riassorbito senza particolari danni se chi deve fare fa ciò che deve.

Spero di non essere stato troppo noioso e tecnico.
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da enrico land »

time vortex ha scritto:Adesso che gli inglesi sono diventati extracomunitari, sogno di vederli negli hotspot assieme agli immigrati africani e siriani, e magari implorare per venire in Europa a lavorare... Sarebbe il giusto contrappasso

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più probabile che accada il contrario, come nel film I figli degli uomini di Alfonso Cuaròn...

Vorrei anche fare un personalissimo appunto: si dice tanto che "la gente deve smetterla di ragionare e votare di pancia". Ok, ci sto. Concordo in pieno.
Ma allo stesso tempo, anche le borse devono smetterla di ragionare di pancia. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una presa di potere terribile da parte delle borse, certe dichiarazioni vengono fatte a borsa chiusa per non rischiare tracolli, per ogni decisione c'è la spada di Damocle dell'effetto sulla borsa che fa propendere per l'una o l'altra decisione. Fino a qualche anno fa (prima della caduta del governo Berlusconi, e ancor di più prima del 2008) non mi pareva che la politica fosse così pesantemente in balia della finanza. Secondo me una politica che fa la banderuola della finanza non fa il suo lavoro e anzi, può anche diventare pericolosa.
"Chi sono, i Puntinisti? Donne e uomini pigri, che non hanno la costanza e il coraggio di finire un ragionamento. Le loro frasi galleggiano nell'acqua come le ninfee di Monet [...]. Raramente questa overdose di puntini esprime un pensiero compiuto"

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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da bobrock »

jpr williams ha scritto:Caro zappa, diciamo che in questo momento sono loro che stanno masticando me :cry:

Beh, per essere seri e un attimino OT la situazione è ancora piuttosto confusa e sinora abbiamo assistito a reazioni di tipo soprattutto emotivo. Quello che finora non ha funzionato è la supposta rete di protezione che il coordinamento delle banche centrali avrebbe dovuto stendere in caso di esito infausto della consultazione. La gravità della situazione è stata acuita dalla sua imprevedibilità: i mercati erano saliti notevolmente nell'ultima settimana sulle attese di una vittoria del Bremain e sono stati colti di sorpresa dal risultato. La prima reazione si è avuta sul fronte valutario, col pound rotolato a livelli che non si vedevano dall'85 e la migrazione verso i tradizionali safe heavens come dollaro, yen e CHF . Sul mercato obbligazionario si è visto un accentuato fenomeno di flight to quality che ha premiato i T Bond americani ed il Bund tedesco arrivato ad avere rendimento negativo persino sulle scadenze più lunghe. Giornata difficile invece, oltre che, come ovvio, per il gilt britannico, anche per i bond periferici europei, specie il BTP italiano e i Bonos spagnoli, oltre che sulle obbligazioni corporate e high yeld. Sul fronte azionario catastrofici risultati in eurozona e calo più limitato a Londra, ma solo nominalmente, perchè lì c'è l'effetto valuta. Perdite meno pesanti sui mercati asiatici, Nikkei escluso causa rafforzamento eccessivo dello yen. Insomma, per riassumere, fenomeno risk-off assai accentuato. Mercati USA in forte calo, ma ordinato, senza panic selling.
Cosa aspettarci adesso?
Intanto una cosa importante deve accadere domani con le elezioni spagnole: un risultato forte degli euroscettici potrebbe scatenare un'altra ondata di vendite. I mercati, infatti, si trovano ad affrontare soprattutto incertezze di tipo politico: come sarà l'uscita GB? Con quali tempi? Ci sarà un effetto-domino in altri paesi? Ci aspettano, inoltre, elezioni importanti in Francia, Olanda e Germania, senza contare il referendum costituzionale in Italia. Sarà importante il comportamento della politica e l'attivismo delle banche centrali. I mercati non hanno preferenze politiche, ma privilegiano la stabilità e la prevedibilità come pre-condizioni per operare e tutto ciò che compromette gli scenari preventivati causa scossoni.
Ciò detto, se la politica prende in mano la situazione e trova il modo di chiudere la questione-GB in modo ordinato e veloce e riesce a rilanciare un coerente progetto federal-europeista non ci sono motivi per aspettarsi particolari catastrofi.
Brexit non è Lehman Brothers, non è un danno sistemico se non per la GB stessa (per la quale prevedo tempi durissimi dal punto di vista economico e una possibile disgregazione da quello territoriale-politico) e si inserisce in uno scenario mondiale che non è euforico (crescita lenta, sì, ma costante e squilibri finanziari in riduzione - cd. deleveraging), ma non lascia presagire recessioni all'orizzonte (se non in GB). Questo schock può essere riassorbito senza particolari danni se chi deve fare fa ciò che deve.

Spero di non essere stato troppo noioso e tecnico.

Pound, safe heavens, fight to quality,gilt, high yeld, risk-off, panic selling, deleveraging.
Per essere uno che, almeno a parole, detesta gli Inglesi e l'Inghilterra, direi che fai un uso smodato della loro ( odiata ?) lingua.
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

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Bravissimo jpr, grazie.
MEMENTO MAROCCO.
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jpr williams
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

stilicone ha scritto:Bravissimo jpr, grazie.
Di nulla, purtroppo da un paio di giorni vivo così, :cry:
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da time vortex »

enrico land ha scritto:Vorrei anche fare un personalissimo appunto: si dice tanto che "la gente deve smetterla di ragionare e votare di pancia". Ok, ci sto. Concordo in pieno.
Ma allo stesso tempo, anche le borse devono smetterla di ragionare di pancia. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una presa di potere terribile da parte delle borse, certe dichiarazioni vengono fatte a borsa chiusa per non rischiare tracolli, per ogni decisione c'è la spada di Damocle dell'effetto sulla borsa che fa propendere per l'una o l'altra decisione. Fino a qualche anno fa (prima della caduta del governo Berlusconi, e ancor di più prima del 2008) non mi pareva che la politica fosse così pesantemente in balia della finanza. Secondo me una politica che fa la banderuola della finanza non fa il suo lavoro e anzi, può anche diventare pericolosa.
La finanza, ha tanto potere proprio perchè la politica è debole. Un sistema politico forte è in grado di imporre regole più severe (non solo verso gli eccessi della finanza e gli speculatori, che sono i veri responsabili degli scossoni a cui assisitiamo periodicamente) e soprattutto trova il modo di farle rispettare. Però per troppi anni alla politica è convenuto tenere un profilo basso nei confronti delle varie lobby che compongono il mondo che genericamente chiamiamo "finanza", per il motivo più banale che si possa immaginare, il puro e semplice oppurtunismo politico. Avere gli appoggi giusti permette di fare la giusta carriera, e pochi fra quelli che fanno politica per professione sanno resistere al richiamo di questa sirena. Concordo con te nel pensare che questo sia sbagliato, e non c'è bisogno di essere dei brillanti economisti per vedere i guasti che si creano. Di soluzioni però non ne vedo, perchè il problema di fondo è nella parte più oscura dell'animo umano, quella appunto che cede alle sirene dell'opportunismo quando le sente cantare, e da questo punto di vista non ci siamo evoluti un granchè da quando un uomo ha ceduto la sua primogenitura per un piatto di lenticchie.Da sempre il potere politico e il potere economico sono andati a braccetto, e gli scintillanti anni Duemila mi sembrano ben lanciati su quella strada.
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

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enrico land ha scritto: Vorrei anche fare un personalissimo appunto: si dice tanto che "la gente deve smetterla di ragionare e votare di pancia". Ok, ci sto. Concordo in pieno.
Ma allo stesso tempo, anche le borse devono smetterla di ragionare di pancia. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una presa di potere terribile da parte delle borse, certe dichiarazioni vengono fatte a borsa chiusa per non rischiare tracolli, per ogni decisione c'è la spada di Damocle dell'effetto sulla borsa che fa propendere per l'una o l'altra decisione. Fino a qualche anno fa (prima della caduta del governo Berlusconi, e ancor di più prima del 2008) non mi pareva che la politica fosse così pesantemente in balia della finanza. Secondo me una politica che fa la banderuola della finanza non fa il suo lavoro e anzi, può anche diventare pericolosa.
Le borse non ragionano di pancia, registrano un clima di incertezza e si mettono ai ripari in attesa di sviluppi.
In linea di principio sono d'accordo che la politica non debba essere schiava della finanza, ma di certo non può ignorare le conseguenze finanziarie delle proprie scelte, perchè hanno un diretto riverbero sulla vita dei cittadini. Potrei fare migliaia di esempi, ma faccio solo quello più ovvio. Ogni stato (l'Italia come e più di altri) deve finanziarsi accedendo ai mercati finanziari, cosa che fa emettendo titoli di debito con la promessa di una remunerazione per i sottoscrittori. Orbene questi sottoscrittori accettano di acquistare i titoli di uno stato se ritengono di essere sufficientemente remunerati per il rischio che assumono prestando soldi a quello stato. Ergo una scelta politica che rendesse meno solida la situazione finanziaria di un paese farebbe si che i sottoscrittori pretendano una remunerazione più alta per sottoscrivere quei titoli. Così, ad esempio, per prestare soldi ad uno stao "solido" i sottoscrittori potrebbero accontentarsi poniamo di un 1%, mentre per prestarli ad uno percepito come inaffidabile pretenderebbero di più (il famoso spread). Ebbene per un paese indebitato come l'Italia ogni punto percentuale in più sui propri titoli BTP costa alle casse non pochi miliardi di euro da pagare come servizio del debito; e da dove credete che andrebbe a prendere quei non pochi miliardi in più lo stato?
Ci sono 3 soli modi: aumentare le tasse, tagliare i servizi o...tutte e due le cose. Insomma, uno stato che non si cura delle conseguenze sui mercati delle proprie scelte politiche condanna i cittadini ad un gramo destino.
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

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jpr williams ha scritto:
enrico land ha scritto: Vorrei anche fare un personalissimo appunto: si dice tanto che "la gente deve smetterla di ragionare e votare di pancia". Ok, ci sto. Concordo in pieno.
Ma allo stesso tempo, anche le borse devono smetterla di ragionare di pancia. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una presa di potere terribile da parte delle borse, certe dichiarazioni vengono fatte a borsa chiusa per non rischiare tracolli, per ogni decisione c'è la spada di Damocle dell'effetto sulla borsa che fa propendere per l'una o l'altra decisione. Fino a qualche anno fa (prima della caduta del governo Berlusconi, e ancor di più prima del 2008) non mi pareva che la politica fosse così pesantemente in balia della finanza. Secondo me una politica che fa la banderuola della finanza non fa il suo lavoro e anzi, può anche diventare pericolosa.
Le borse non ragionano di pancia, registrano un clima di incertezza e si mettono ai ripari in attesa di sviluppi.
In linea di principio sono d'accordo che la politica non debba essere schiava della finanza, ma di certo non può ignorare le conseguenze finanziarie delle proprie scelte, perchè hanno un diretto riverbero sulla vita dei cittadini. Potrei fare migliaia di esempi, ma faccio solo quello più ovvio. Ogni stato (l'Italia come e più di altri) deve finanziarsi accedendo ai mercati finanziari, cosa che fa emettendo titoli di debito con la promessa di una remunerazione per i sottoscrittori. Orbene questi sottoscrittori accettano di acquistare i titoli di uno stato se ritengono di essere sufficientemente remunerati per il rischio che assumono prestando soldi a quello stato. Ergo una scelta politica che rendesse meno solida la situazione finanziaria di un paese farebbe si che i sottoscrittori pretendano una remunerazione più alta per sottoscrivere quei titoli. Così, ad esempio, per prestare soldi ad uno stao "solido" i sottoscrittori potrebbero accontentarsi poniamo di un 1%, mentre per prestarli ad uno percepito come inaffidabile pretenderebbero di più (il famoso spread). Ebbene per un paese indebitato come l'Italia ogni punto percentuale in più sui propri titoli BTP costa alle casse non pochi miliardi di euro da pagare come servizio del debito; e da dove credete che andrebbe a prendere quei non pochi miliardi in più lo stato?
Ci sono 3 soli modi: aumentare le tasse, tagliare i servizi o...tutte e due le cose. Insomma, uno stato che non si cura delle conseguenze sui mercati delle proprie scelte politiche condanna i cittadini ad un gramo destino.
jpr su questo sono d'accordo, le mie poche conoscenze di economia arrivano giusto giusto alla spiegazione che mi hai dato, e non molto oltre. Resto comunque convinto che la borsa ragioni di pancia: qualche anno fa, in piena crisi, c'erano aziende quotate in borsa che valevano meno del semplice valore dei loro immobili di proprietà, quindi senza minimamente calcolare la ricchezza che quell'azienda avrebbe potuto produrre negli anni. Comprarle sarebbe stato un affarone. Ecco, un mercato che fa sì che un'azienda, per quanto malmessa, valga meno dei suoi immobili di proprietà, per me è ragionare di pancia. Un po' come quando AirFrance voleva comprarsi Alitalia pagandola meno del valore della sua flotta aerea. Ok i debiti, ok i problemi strutturali, ma agli sconti c'è un limite.
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

Guadagnare in borsa significa proprio questo: approfittare delle occasioni che il mercato ti apparecchia in tavola.
Spesso sono i piccoli risparmiatori che si terrorizzano quando accade qualcosa e corrono a vendere i loro titoli facendone crollare il prezzo oltre ogni ragionevole logica. Gli investitori intelligenti (o quelli, ehm, assistiti da un gestore capace... :oops: ) stanno tranquilli e aspettano che il momento passi e i valori (prima o poi lo fanno sempre) tornino a salire e, magari, vanno a comprare "in saldo" ciò che i loro malaccorti "colleghi" hanno buttato via per ragioni emotive.
C'è un solo modo per perdere in borsa: vendere quando le cose vanno male.
Basta poco, in fondo, solo mantenere i nervi saldi ed avere un bravo consulente :wink:
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da enrico land »

Allora stiamo dicendo la stessa cosa :)
Io questo vendere quando tutti vendono, questa sorta di "psicosi collettiva", la chiamo ragionare di pancia. Chiaro che sia la legge del mercato, però la politica dovrebbe esserne non dico avulsa, ma un po' più distaccata.
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Re: Brexit - conseguenze per il rugby

Messaggio da jpr williams »

Certo, perchè i "mercati" non esistono, sono solo un concetto astratto fatto corpo dalle scelte delle persone.
Che spesso sbagliano le loro scelte e si accorgono solo dopo di aver sbagliato, quando la frittata ormai è fatta.

http://www.corriere.it/esteri/16_giugno ... 99ca.shtml
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