pepe carvalho ha scritto:no non è colpa tua o mia, solo che ho la sensazione che molti hanno scelto solo base delle convenienze immediate e chi le aveva sceglieva gavazzi e chi non le aveva sceglieva innocenti, bravo gavazzi a pagare il 55% ....
io e te e credo tutti quelli del forum non abbiamo votato, votano solo le società che come sempre difendono solo il proprio orticello e non hanno nessuna visione di prospettiva.
Il nodo della questione, secondo me, è proprio quello che pepe ha individuato e spiegato meglio di me.
Provo a completare il discorso.
Siamo tutti (o quasi) d'accordo che le elezioni non si giochino sulla base dei programmi (interessa sega a nessuno), ma sulla base delle convenienze. Nel sistema attuale le convenienze si coagulano attorno a potentati (leggasi cricche) localistici e basati sulla struttura del movimento basata sui comitati regionali. Il localismo è il cancro del sistema perchè fa si che si creino aggregazioni di interessi e convenienze su base locale, perdendo totalmente di vista le necessità complessive del movimento.
L'esigenza di un commissariamento nasce dalla constatazione del "marciume"; in una situazione di "marciume" non c'è spazio per la democrazia, ma solo per la guerra per bande (locali, lo ripeto, e aggregate sulla base di concretissimi interessi economici e/o sportivi). Se siamo d'accordo sulla non accettabilità di Gavazzi (al di là del suo "programma" manca totalmente la credibilità personale) dobbiamo concluderne che il 55% (più della metà) del movimento ha scelto una persona non credibile e lo ha fatto solo ed esclusivamente per convenienza.
Quindi il primo punto è che la maggioranza assoluta del movimento sta in una situazione così.
Il secondo punto è che io non credo nel manicheismo: ritengo assolutamente non credibile che il confronto sia stato fra l'esercito del bene e quello del male, quindi non credo che l'altro 45% sia diverso dal 55%; solo minoritario e portatore di convenienze di soggetti meno numerosi.
Poichè giudico la situazione così (ovviamente non pretendo siate d'accordo, vi sto anzi chiedendo di dire la vostra: io a differenza di altri che qui pensano esistano gli zozzi e gli immacolati ho molti più dubbi) non posso che concluderne che in questa situazione non esista la democrazia, ma uno scontro fra cartelli e cosche. Ergo vanno ricostituite le condizioni di base in cui far rinascere la tanto invocata democrazia. Come si fa?
A me viene in mente solo il commissariamento; chiedo a voi se avete altre soluzioni.
Un commissariamento non per pochi mesi, ma per alcuni anni, necessari a rivoluzionare radicalmente la struttura del movimento.
Il commissario dovrà avere il profilo di un manager competente ed assolutamente estraneo al mondo del rugby: butto lì due nomi da intendersi non come candidature, ma come tipologia: un Andrea Guerra (un manager di respiro internazionale ed innovativo) o un Enrico Bondi (un manager bravissimo nel salvare situazioni economicamente fallimentari, risanare i bilanci e disboscare la giungla delle prebende).
Durante il suo mandato dovrà, oltre a risanare i bilanci, eradicare la struttura dei comitati regionali e creare una struttura di rappresentanza basata su livelli e non sull'ubicazione regionale: una rappresentanza delle celtiche, una dell'eccellenza, una della serie A e così via. Mai più potentati locali, ma una rappresentanza trasversale e per livelli.
Eradicazione del sistema delle deleghe, origine di cartelli di convenienze: ogni avente diritto al voto vota da remoto e personalmente tramite un account dotato di codice utente, psw e token. Potrebbe essere utile anche un controllo degli indirizzi IP da cui partono i voti (so che è fattibilissimo) per evitare "raccolte di account".
Irripetibilità del mandato presidenziale.
Per il resto ho già scritto cosa penso si debba fare su franchige e campionati e per comodità lo riporto qui:
-una sola franchigia federale con sede a Parma, budget 8 mln, staff tecnico composto da head coach, forward coach, back coach, skills coach presieduto in qualità di DOR dall'head coach pro-tempore della nazionale. La franchigia non potrà contrattualizzare più di 4 giocatori non eleggibili per la nazionale.
-un'eventuale altra franchigia totalmente privata (non un euro di contributo federale) è fortemente incoraggiata e potrà avvalersi del totale appoggio politico ed organizzativo della F.I.R., ma senza alcun appoggio finanziario. In cambio potrà gestirsi, amministrare e contrattualizzare come meglio crede. Se questa franchigia non sorgerà l'Italia ne avrà una sola.
-Il campionato di Eccellenza sarà ristrutturato con nuove regole; prevederà due retrocessioni ed una finale con partita unica in campo neutro. Alla finale accederà di diritto la vincente della regular season che verrà sfidata dalla vincente del seguente barrage: 2°vs5° (partita secca sul campo della 2°) e 3°vs4° (partita secca sul campo della 3°); le due vincenti si affrontano in partita secca sul campo della miglior classificata e la vincente andrà in finale. Le squadre di eccellenza non potranno contrattualizzare più di 2 giocatori non eleggibili per la nazionale. Al campionato di eccellenza potrà partecipare anche l'Accademia Francescato gestita dalla F.I.R., che avrà facoltà di vincere o retrocedere al pari di ogni altra squadra ed avrà come head coach quello della nazionale U20 pro tempore e non potrà contrattualizzare giocatori non eleggibili.
E adesso via alla lapidazione del sottoscritto.
'Mmazza quanto ho sbrodolato!
