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Re: La stanza di Meta

Inviato: 24 ott 2016, 18:08
da zappatalpa
Consulente ha scritto:
zappatalpa ha scritto:stanno iniziando un bel lavoro con Mr Aboud ed é in atto un radicale cambiamento di paradigma (per esempio "vietare" ruck ecc.) che mi ha fatto per un attimo sperare che fra una decina d'anni anche in Eccellenza giocheranno piú simile al Connacht di oggi che non al Galles di Gatland. Speriamo...
Sono molto interessato da questo commento. Saresti in grado di fornire qualche dettaglio di prima mano sul "come" sta cambiando?

Grazie
Il corso era sull' ex-minirugby, ora chiamato rugby di base (fino a U12-14), e riguardava soprattutto altri aspetti, ma in riferimento al tuo interesse é parso chiaro (riassumendo in pochissime parole) che si vuole passare da una impostazione quasi "tecnico-scientifica" (si puó scaricare dal sito della FIR il "vecchio" materiale) ad un approccio molto piú semplice e tipicamente anglosassone come mentalitá, orientandosi alle soluzioni dei problemi che si potrebbe riassumere in pochissime parole cosí: perché tanti ragazzini smettono a 14-16-18 anni o anche prima? Perché non si divertono giocando a rugby! Secondo l'istruttore FIR neanche giocano a rugby. E ha fatto vedere dei video di confronto tra rugby dove i bimbi e poi gli adulti (NZ) giocano a segnare mete (il pallone non deve mai morrire, la ruck é l'ultima delle solzioni) e come si gioca tipicamente prima. Ammetto, sono rimasto scioccato anch'io, tutto quello che amo nel rugby é l'organizzazione attorno le ruck, le maul, l'adrenalina dell'autoscontro ecc. ecc. ma devo ammettermi che ho pensato io stesso piú volte, che mio figlio non lo porterei giá in U8, quando arriva in U18 si sará giá sbobbato 10 anni di... non so piú come chiamarlo... rugby giovanile? Metti che se non gli piace il combattimento o il contatto magari smette prima... ed é vero. Devono giocare a segnare mete, e in pochissime parole, tutto dev'essere finalizzato ad esso. Fino arrivare al paradosso, che anche in difesa giochi per "andare in meta". A dir loro sará un nuovo rugby. Di base ogni giocatore deve sapere fare tutto. La specializzazione avverrá il piú tardi possibile. Ecc.
Non sará piú lo stesso rugby, sará forse una cosa piú vicina al 13, ma alla fine, a vedere x es. a sentire i commenti Padova-Rovigo di Qualifying si puó solo sperare che ció avvenga presto :-] (non insultatemi)

Re: La stanza di Meta

Inviato: 24 ott 2016, 19:12
da Garryowen
Sta a vedere che forse forse lo lasciano lavorare in pace...

Re: La stanza di Meta

Inviato: 24 ott 2016, 20:52
da sandrobandito
Probabilmente gli anglosassoni ci hanno offerto un contratto chiavi mano, o magari siamo andati noi con il cappello in mano.
O più facilmente si sono rotti le palle di aspettarci e ci hanno colonizzato. :-]

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 8:30
da sandrobandito
Mi son riletto stamattina e in effetti il mio messaggio non trasuda ottimismo... :oops:

ps. ho anche sbagliato stirpe: britannici, non anglosassoni. :roll:

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 8:57
da Squilibrio
Troppi abbandoni? ci credo, se fai 4/5 allenamenti a settimana già in under 16 è normale che abbandoni, non so voi ma io a quell'età giocavo a pallavolo, vabbeh ero fortunato perchè due allenamenti e partita ma se mi avessero chiesto di fare 5 allenamenti e una partita a settimana avrei smesso.... sapete com'è tira più un pelo di....

Poi scusate un attimo ma non si sono accorti dell'alto abbandono nel passaggio da 16 a 18? Si quì la colpa maggiore è delle società che non vogliono il campionato under 20 ma senza vedere i dati e vedfendo solo la realtà di parma si registrano tanti abbandoni in questo passaggio e nel passaggio da 18 a prima, semplice perchè non tutti si vogliono sbattere per giocare poco o niente con persone più grandi o magari in alto livello. A parma come alternativa alla B o A c'è solo la c del noceto che si è unita con lo stendhal, cosa deve fare uno uscito dalla 18? normale che smette come smette uno magari fisicamente che dalla 16 va a giocare contro gente di 2 anni più grandi di lui nel pieno sviluppo fisico

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 9:05
da speartakle
zappatalpa ha scritto:
Consulente ha scritto:
zappatalpa ha scritto:stanno iniziando un bel lavoro con Mr Aboud ed é in atto un radicale cambiamento di paradigma (per esempio "vietare" ruck ecc.) che mi ha fatto per un attimo sperare che fra una decina d'anni anche in Eccellenza giocheranno piú simile al Connacht di oggi che non al Galles di Gatland. Speriamo...
Sono molto interessato da questo commento. Saresti in grado di fornire qualche dettaglio di prima mano sul "come" sta cambiando?

Grazie
Il corso era sull' ex-minirugby, ora chiamato rugby di base (fino a U12-14), e riguardava soprattutto altri aspetti, ma in riferimento al tuo interesse é parso chiaro (riassumendo in pochissime parole) che si vuole passare da una impostazione quasi "tecnico-scientifica" (si puó scaricare dal sito della FIR il "vecchio" materiale) ad un approccio molto piú semplice e tipicamente anglosassone come mentalitá, orientandosi alle soluzioni dei problemi che si potrebbe riassumere in pochissime parole cosí: perché tanti ragazzini smettono a 14-16-18 anni o anche prima? Perché non si divertono giocando a rugby! Secondo l'istruttore FIR neanche giocano a rugby. E ha fatto vedere dei video di confronto tra rugby dove i bimbi e poi gli adulti (NZ) giocano a segnare mete (il pallone non deve mai morrire, la ruck é l'ultima delle solzioni) e come si gioca tipicamente prima. Ammetto, sono rimasto scioccato anch'io, tutto quello che amo nel rugby é l'organizzazione attorno le ruck, le maul, l'adrenalina dell'autoscontro ecc. ecc. ma devo ammettermi che ho pensato io stesso piú volte, che mio figlio non lo porterei giá in U8, quando arriva in U18 si sará giá sbobbato 10 anni di... non so piú come chiamarlo... rugby giovanile? Metti che se non gli piace il combattimento o il contatto magari smette prima... ed é vero. Devono giocare a segnare mete, e in pochissime parole, tutto dev'essere finalizzato ad esso. Fino arrivare al paradosso, che anche in difesa giochi per "andare in meta". A dir loro sará un nuovo rugby. Di base ogni giocatore deve sapere fare tutto. La specializzazione avverrá il piú tardi possibile. Ecc.
Non sará piú lo stesso rugby, sará forse una cosa piú vicina al 13, ma alla fine, a vedere x es. a sentire i commenti Padova-Rovigo di Qualifying si puó solo sperare che ció avvenga presto :-] (non insultatemi)
Scusa Zappa, io non ho idea di che corsi abbia fatto tu precedentemente, ma è almeno da 6 anni che quello è il programma federale per il minirugby. Poi ovviamente ci sono tecnici federali che fanno il corso più o meno bravi a spiegare ma la sostanza è quella. Nessuna rivoluzione mi pare.

L'approccio è quello di Villepreux "le plaisir du mouvement" altro che anglosassoni...

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 9:33
da zappatalpa
speartakle ha scritto: Scusa Zappa, io non ho idea di che corsi abbia fatto tu precedentemente, ma è almeno da 6 anni che quello è il programma federale per il minirugby. Poi ovviamente ci sono tecnici federali che fanno il corso più o meno bravi a spiegare ma la sostanza è quella. Nessuna rivoluzione mi pare.

L'approccio è quello di Villepreux "le plaisir du mouvement" altro che anglosassoni...
Ciao Spear, nessun corso in precedenza, ma ripeto, il concetto che voleva rimarcare piú volte il relatore (tra una cosa e l'altra - visto che si trattava principalmente di bambini) é che si stava cambiando impostazione non solo nel modo ma anche nel merito. Poi concordo che non inventerá niente, é arrivato ad agosto.. Quando ci manderanno il materiale mi piacerebbe girartelo per sapere la tua opinione, l'ho trovato cambiato in moltissimi aspetti rispetto a quello del 14/15.

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 9:53
da speartakle
zappatalpa ha scritto:
speartakle ha scritto: Scusa Zappa, io non ho idea di che corsi abbia fatto tu precedentemente, ma è almeno da 6 anni che quello è il programma federale per il minirugby. Poi ovviamente ci sono tecnici federali che fanno il corso più o meno bravi a spiegare ma la sostanza è quella. Nessuna rivoluzione mi pare.

L'approccio è quello di Villepreux "le plaisir du mouvement" altro che anglosassoni...
Ciao Spear, nessun corso in precedenza, ma ripeto, il concetto che voleva rimarcare piú volte il relatore (tra una cosa e l'altra - visto che si trattava principalmente di bambini) é che si stava cambiando impostazione non solo nel modo ma anche nel merito. Poi concordo che non inventerá niente, é arrivato ad agosto.. Quando ci manderanno il materiale mi piacerebbe girartelo per sapere la tua opinione, l'ho trovato cambiato in moltissimi aspetti rispetto a quello del 14/15.
La mia esperienza è che, a seconda del tecnico federale che svolge il corso si focalizzi un aspetto rispetto all'altro. Questo aspetto del "piacere del gioco" è il cardine della filosofia di insegnamento di Villepreux, ti posso assicurare che ben prima di quest'anno c'erano tecnici federali che ponevano l'accento su questo aspetto. Forse stanno cercando di accentuare questo aspetto, hanno tirato in riga i tecnici perchè si riallineassero a questo principio.
Poi non so cosa abbia detto il tecnico del tuo corso, però per dirti, nell'approccio anglosassone è molto meno accentuato l'aspetto del piacere del gioco attraverso il gioco, cioè cercare il più possibile di insegnare a giocare attraverso il collettivo rispetto all'utilizzo di singoli esercizi.
Da quest'anno c'è il cambiamento di termine, non più minirugby ma rugby di base, ma è da un po' che se ne parlava.
Comunque tra non molto riseguirò il corso, magari allora ne potremmo riparlare.

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 11:33
da jpr williams
speartakle ha scritto:L'approccio è quello di Villepreux "le plaisir du mouvement" altro che anglosassoni...
Avercelo un altro Pierre Villepreux... :roll:

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 11:34
da jpr williams
metabolik ha scritto:Abbi fede, riceverai in tempo alcune indicazioni per i prossimi TM; adesso devo sradicare un melo, non ho tempo di scriverle con opportuna chiarezza.
Nota bene: non l'ho buttata lì per fare lo sborone, lo sradicamento manuale di un melo quasi secolare già contiene un'indicazione preziosa.
Perchè?
Era malato?
So che la cosa parrà strana, ma ogni volta che vedo abbattere un albero provo una grande tristezza. :roll:

Re: La stanza di Meta

Inviato: 25 ott 2016, 15:13
da Consulente
zappatalpa ha scritto:
Consulente ha scritto:
zappatalpa ha scritto:stanno iniziando un bel lavoro con Mr Aboud ed é in atto un radicale cambiamento di paradigma (per esempio "vietare" ruck ecc.) che mi ha fatto per un attimo sperare che fra una decina d'anni anche in Eccellenza giocheranno piú simile al Connacht di oggi che non al Galles di Gatland. Speriamo...
Sono molto interessato da questo commento. Saresti in grado di fornire qualche dettaglio di prima mano sul "come" sta cambiando?

Grazie
Il corso era sull' ex-minirugby, ora chiamato rugby di base (fino a U12-14), e riguardava soprattutto altri aspetti, ma in riferimento al tuo interesse é parso chiaro (riassumendo in pochissime parole) che si vuole passare da una impostazione quasi "tecnico-scientifica" (si puó scaricare dal sito della FIR il "vecchio" materiale) ad un approccio molto piú semplice e tipicamente anglosassone come mentalitá, orientandosi alle soluzioni dei problemi che si potrebbe riassumere in pochissime parole cosí: perché tanti ragazzini smettono a 14-16-18 anni o anche prima? Perché non si divertono giocando a rugby! Secondo l'istruttore FIR neanche giocano a rugby. E ha fatto vedere dei video di confronto tra rugby dove i bimbi e poi gli adulti (NZ) giocano a segnare mete (il pallone non deve mai morrire, la ruck é l'ultima delle solzioni) e come si gioca tipicamente prima. Ammetto, sono rimasto scioccato anch'io, tutto quello che amo nel rugby é l'organizzazione attorno le ruck, le maul, l'adrenalina dell'autoscontro ecc. ecc. ma devo ammettermi che ho pensato io stesso piú volte, che mio figlio non lo porterei giá in U8, quando arriva in U18 si sará giá sbobbato 10 anni di... non so piú come chiamarlo... rugby giovanile? Metti che se non gli piace il combattimento o il contatto magari smette prima... ed é vero. Devono giocare a segnare mete, e in pochissime parole, tutto dev'essere finalizzato ad esso. Fino arrivare al paradosso, che anche in difesa giochi per "andare in meta". A dir loro sará un nuovo rugby. Di base ogni giocatore deve sapere fare tutto. La specializzazione avverrá il piú tardi possibile. Ecc.
Non sará piú lo stesso rugby, sará forse una cosa piú vicina al 13, ma alla fine, a vedere x es. a sentire i commenti Padova-Rovigo di Qualifying si puó solo sperare che ció avvenga presto :-] (non insultatemi)
Grazie, molto interessante. Credo tu abbia colto un segnle debole di un cambiamento che sta iniziando.

Re: La stanza di Meta

Inviato: 26 ott 2016, 15:55
da metabolik
jpr williams ha scritto:
metabolik ha scritto:Abbi fede, riceverai in tempo alcune indicazioni per i prossimi TM; adesso devo sradicare un melo, non ho tempo di scriverle con opportuna chiarezza.
Nota bene: non l'ho buttata lì per fare lo sborone, lo sradicamento manuale di un melo quasi secolare già contiene un'indicazione preziosa.
Perchè?
Era malato?
So che la cosa parrà strana, ma ogni volta che vedo abbattere un albero provo una grande tristezza. :roll:
Ti capisco jpr, ma negli spazi ristretti di un mini-giardino un albero non può crescere oltre certe misure (diventa un problema di sicurezza ritardarne il taglio o lo sradicamento. RASSERENATI, è già pronto un sostituto. Non volevo generare un'altra angoscia; quello che volevo suggerire a Zappa, con un esempio alla mano è che la fatica fisica, nel senso di stramazzo (usare il piccone un giorno intero, spostare pianoforti, ecc..), nel senso che 'dopo' se ti siedi ti addormenti, è una panacea sicura di molte angosce quotidiane (perchè di queste stiamo parlando, non certamente della angosce più gravi ...)

Già che ci sono aggiungo una mia memoria su Villepreux, un ricordo che ho già pubblicato, ma è passato tanto tempo che nessuno può ricordarlo: ero presente all'allenamento che Villepreux diresse a Piacenza (c. 35 fa) a società congiunte. Ci disse 20 parole di numero ( dai continuità alla progressione, quando non avanzi più girati e dai la palla al sostegno... ), ci fece vedere due movimenti - STOP .
Durante tutto l'allenamento fatto a ritmi elevati NON CADDE UNA PALLA.
Bastarono quelle parole e il fatto che lui era lì a guardarti (con sigaretta in bocca) a dare una concentrazione assoluta.
Che personaggio formidabile, che concentrato di esperienza e personalità ! Una persona a cui non è fuori luogo associare l'abusato ' carisma'.
E pensare che , mi dicono, con l'età è diventato affetto da agorafobia, non in una forma grave, ma che comunque lo limita; pensando a come gestiva lo spazio del campo, pensando al fatto che è stato il primo arrière 'totale' (difesa+contrattacco+inserimento) mi sembra impossibile.

Re: La stanza di Meta

Inviato: 26 ott 2016, 16:32
da Garryowen
Chissà, forse è proprio per quello.
Proprio perché in campo aveva lo spazio perfettamente sotto controllo. Come tutti i più grandi mediani d'apertura era padrone dello spazio.

Re: La stanza di Meta

Inviato: 26 ott 2016, 17:43
da zappatalpa
Stavo rivedendo questa, sembra passato un secolo ma era l'altro ieri. Mallet - e in mediana indovinate chi? Me ne ero scordato..
https://www.youtube.com/watch?v=IQMBHCDFv7I

Re: La stanza di Meta

Inviato: 26 ott 2016, 19:30
da enrico land
Squilibrio ha scritto:Troppi abbandoni? ci credo, se fai 4/5 allenamenti a settimana già in under 16 è normale che abbandoni, non so voi ma io a quell'età giocavo a pallavolo, vabbeh ero fortunato perchè due allenamenti e partita ma se mi avessero chiesto di fare 5 allenamenti e una partita a settimana avrei smesso.... sapete com'è tira più un pelo di....

Poi scusate un attimo ma non si sono accorti dell'alto abbandono nel passaggio da 16 a 18? Si quì la colpa maggiore è delle società che non vogliono il campionato under 20 ma senza vedere i dati e vedfendo solo la realtà di parma si registrano tanti abbandoni in questo passaggio e nel passaggio da 18 a prima, semplice perchè non tutti si vogliono sbattere per giocare poco o niente con persone più grandi o magari in alto livello. A parma come alternativa alla B o A c'è solo la c del noceto che si è unita con lo stendhal, cosa deve fare uno uscito dalla 18? normale che smette come smette uno magari fisicamente che dalla 16 va a giocare contro gente di 2 anni più grandi di lui nel pieno sviluppo fisico
Ti assicuro che oggi come oggi in quasi tutti gli sport, nelle u16 e u18, gli allenamenti settimanali sono minimo 3 più partita, ma sono così pochi soltanto se giochi a livello basso-basso, tipo calcio a livello provinciale o volley/basket nella squadretta del paese (sempre che ci sia).
Ho giocato a pallavolo fino alla terza media e gli allenamenti settimanali mi pare fossero due, poi ho smesso perché non ho mai particolarmente amato il volley, ma i miei cugini hanno continuato (uno con discreti successi) e arrivati in terza/quarta/quinta liceo penso avessero allenamenti 4/5 volte a settimana, più partita.
è assurdo che si chiedano sforzi del genere da ragazzi che hanno da affrontare la scuola superiore, hanno una vita da vivere e non hanno nemmeno la patente per spostarsi con facilità, gravando spesso sui genitori*, quando poi il campionato nazionale è fatto per la maggior parte di dopolavoristi... Se si vuole arrivare a certi livelli è una cosa, ma penso che la maggior parte delle persone vada per divertirsi, fare attività fisica e stare in compagnia. Se gli allenamenti fossero stati due anziché tre, probabilmente non avrei mollato.

*e qui ringrazio il Calvisano per avere un servizio di trasporto dei ragazzi eccellente, mi caricavano e scaricavano davanti al cancello di casa