Ufficio Collocamento giocatori accademici

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

sandrobandito

Re: Ufficio Collocamento giocatori accademici

Messaggio da sandrobandito »

jpr williams ha scritto:La filiera è l'aspetto decisivo.
Bisogna incentivare le società di eccellenza a inserire questi ragazzi e metterli alla prova. L'eccellenza è lo snodo decisivo in cui questi ragazzi possono (e debbono) mostrare se si è fatto bene ad investire su di loro. Un paio d'anni di eccellenza, se il minutaggio è buono, sono la misura giusta per vedere chi vale il livello superiore.
Giusto. Così, da ignorati, possono assurgere direttamente al ruolo di raccomandati. :-]
speartakle
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Re: Ufficio Collocamento giocatori accademici

Messaggio da speartakle »

jpr williams ha scritto:La filiera è l'aspetto decisivo.
Bisogna incentivare le società di eccellenza a inserire questi ragazzi e metterli alla prova. L'eccellenza è lo snodo decisivo in cui questi ragazzi possono (e debbono) mostrare se si è fatto bene ad investire su di loro. Un paio d'anni di eccellenza, se il minutaggio è buono, sono la misura giusta per vedere chi vale il livello superiore.
a 19/20 anni se sei buono per l'alto livellodevi già gravitare nelle franchigie, allenarti al massimo livello, poi magari giochi in eccellenza ma ti devi confrontare con il massimo possibile. Non dico tutti i giocatori della u20 ma quei 5/6 che hanno il potenziale e che si vede già. Gli altri magari poi emergono un po' dopo.
Dai vabbè è sempre il solito discorso...
Garryowen
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Re: Ufficio Collocamento giocatori accademici

Messaggio da Garryowen »

speartakle ha scritto:
jpr williams ha scritto:La filiera è l'aspetto decisivo.
Bisogna incentivare le società di eccellenza a inserire questi ragazzi e metterli alla prova. L'eccellenza è lo snodo decisivo in cui questi ragazzi possono (e debbono) mostrare se si è fatto bene ad investire su di loro. Un paio d'anni di eccellenza, se il minutaggio è buono, sono la misura giusta per vedere chi vale il livello superiore.
a 19/20 anni se sei buono per l'alto livellodevi già gravitare nelle franchigie, allenarti al massimo livello, poi magari giochi in eccellenza ma ti devi confrontare con il massimo possibile. Non dico tutti i giocatori della u20 ma quei 5/6 che hanno il potenziale e che si vede già. Gli altri magari poi emergono un po' dopo.
Dai vabbè è sempre il solito discorso...
Ma è già così.
Devono solo far partire 'sta benedetta accademia del Treviso, ma le Zebre lo fanno già. Ad ogni modo il permit player non è un tizio che viene pescato improvvisamente dall'Eccellenza. Molto spesso è gente che si è fatta tutta la preparazione estiva con le franchigie e anche durante l'anno si allena spesso con loro.
L'importante è che siano giovani emergenti
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
sandrobandito

Re: Ufficio Collocamento giocatori accademici

Messaggio da sandrobandito »

A proposito, della nazionale emergenti di sà più niente? Eppure è quella che blocca i nazionalizzabili.
speartakle
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Re: Ufficio Collocamento giocatori accademici

Messaggio da speartakle »

Garryowen ha scritto:
speartakle ha scritto:
jpr williams ha scritto:La filiera è l'aspetto decisivo.
Bisogna incentivare le società di eccellenza a inserire questi ragazzi e metterli alla prova. L'eccellenza è lo snodo decisivo in cui questi ragazzi possono (e debbono) mostrare se si è fatto bene ad investire su di loro. Un paio d'anni di eccellenza, se il minutaggio è buono, sono la misura giusta per vedere chi vale il livello superiore.
a 19/20 anni se sei buono per l'alto livellodevi già gravitare nelle franchigie, allenarti al massimo livello, poi magari giochi in eccellenza ma ti devi confrontare con il massimo possibile. Non dico tutti i giocatori della u20 ma quei 5/6 che hanno il potenziale e che si vede già. Gli altri magari poi emergono un po' dopo.
Dai vabbè è sempre il solito discorso...
Ma è già così.
Devono solo far partire 'sta benedetta accademia del Treviso, ma le Zebre lo fanno già. Ad ogni modo il permit player non è un tizio che viene pescato improvvisamente dall'Eccellenza. Molto spesso è gente che si è fatta tutta la preparazione estiva con le franchigie e anche durante l'anno si allena spesso con loro.
L'importante è che siano giovani emergenti
eh ma appunto senza quella parte di accademia non è così, forse lo era o lo è in parte con quelli della Fracescato (ora da dichiarazioni anche dei tecnici fanno fatica a fare allenamenti congiunti data la distanza tra le sedi).
Luqa-bis
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Re: Ufficio Collocamento giocatori accademici

Messaggio da Luqa-bis »

Si dovrebbero ricordare le parole di Masi riguardo il suo lavoro nella Academy dei Wasps:
"Siccome si punta all'eccellenza (senza la E maiuscola nds) i migliori determinano il livello degli allenamenti, definiscono dove si mette l'asticella".

ora l'Accademia (e le Accademie) italiane hanno un obiettivo un po' diverso.
In Inghilterra la presenza di molte accademia fa sì che il loro obiettivo sia , stringendo, far uscire il miglior prodotto possibile , anche se significa avere una resa del 10%.
È il numero delle accademie e la loro capillarità a permettere di rastrellare il meglio ed avere i numeri congrui.

In Italia , la disponibilità economica inferiore, la mancanza di un interesse di base verso il rugby societario e la rarefazione del movimento stesso , fa sì che le sedi di sviluppo, abbiano più un obiettivo che è anche quantitativo.

occorre capire su che criteri si valuta il lavoro di accademia.
meglio ottenere un paio giocatori che potrebbero valere un club di alta classifica di Premiership o Top14
o meglio ottenere una mezza dozzina di atleti che possono trovare posto nelle due franchigie di Pro14?

Inoltre, il numero ristretto e le difficoltà di accesso in alcune aree rimandano alla validità del progetto di diffusione capillare dei centri formativi federali e alle iniziative nella siberia rugbstica d'Italia- le regioni dove non vi è attività .

Come anche nel calcio la federazione dovrebbe puntare ad un programma che le porti a presidiare ogni area dove vi sono società di piccole dimensioni che non possono permettersi vivai strutturati e che quindi necessitano del sostegno formativo federale.
Laddove invece le piccole società non ci sono, occorre capire come concretizzare la "semina": impianti? ,centri formazione territoriali che facciano anche da "società pro tempore" ?

In quanto alla resa occorre vedere il minutaggio e le prestazioni delle franchigie e delle società di Eccellenza.


E vedere anche (senza vantaggi e raccomandazioni) quanto i non accademici pari età rappresentano per le società di Eccellenza.
Per cercare di essere più comprensibile:

in 5 anni , abbiamo sottoposto a formazione accademica circa un centinaio di atleti dell'eccellenza (credo).
Su 10 società, quindi diciamo almeno 250-300 atleti, che impatto hanno avuto gli ex accademici rispetto ai non accademici, sia pari età che più vecchi?
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