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Fantasyste, dici: la benetton torni al campionato domestico, quello è il suo posto. non per demeriti sportivi ma perchè è giusto cosi. lo dici in una discussione sulla conferma attesa da anni. equivale a dire che, ora che siamo sicuri della partecipazione senza tassa, la benetton non serve più, facciamo tutto da soli. che vadano a remengo.

una posizione, quella di fantsyste, condivisa da qualcuno?

Una cosa è certa, se conoscete la storia degli ultimi 20 anni di Treviso.
Se Treviso tornasse al campionato italiano, Benetton ringrazia e saluta.

Chiedo scusa per la consecutio allegra, andavo di fretta e intanto stavo giocando a scacchi...

tonione ha scritto:Fantasyste, dici: la benetton torni al campionato domestico, quello è il suo posto. non per demeriti sportivi ma perchè è giusto cosi. lo dici in una discussione sulla conferma attesa da anni. equivale a dire che, ora che siamo sicuri della partecipazione senza tassa, la benetton non serve più, facciamo tutto da soli. che vadano a remengo.

una posizione, quella di fantsyste, condivisa da qualcuno?

Io no, onestamente la vedo all'esatto contrario, nessuno merita più del Benetton di essere lì dove sono.

tonione ha scritto:Fantasyste, dici: la benetton torni al campionato domestico, quello è il suo posto. non per demeriti sportivi ma perchè è giusto cosi. lo dici in una discussione sulla conferma attesa da anni. equivale a dire che, ora che siamo sicuri della partecipazione senza tassa, la benetton non serve più, facciamo tutto da soli. che vadano a remengo.

una posizione, quella di fantsyste, condivisa da qualcuno?

Per quel che conto, non da me. Una squadra come Treviso è una squadra di livello europeo, e a livello europeo deve giocare. Poi, che ci vuoi fare, in questo periodo sono ipersensibile a tutto ciò che enfatizza l'atteggiamento "ITALIANI E NO". Non è un bel momento.

A me non interessa che sia Treviso o meno.

Se abbiamo due posti, la federazione scelga se:
fare due squadre federali
lasciare spazio a due franchigie con soci privati con che regole.

Se vogliamo tipo concessione poliennale.
Chi presenta il progetto più consistente (solido) va per primo.
Sinora è stata Treviso.

A fine ciclo si rifa il bando, tra le società - se Treviso rivince tocca a lei.

Se poi siamo bravi e possiamo avere e sostenere più posti di due, la federazione scelga:

a) ipotesi su base geografica
b) bando aperto alle società o ai loro consorzi.

Onrugby parla di un interessamento da parte di club inglesi di Championship al pro14, causa beghe di promozione.
A parte gli inevitabili conati di vomito di jpr, a noi cosa ne verrebbe?

ruttobandito ha scritto:A parte gli inevitabili conati di vomito di jpr, a noi cosa ne verrebbe?

Gastroenterologo? O indovino?

Credo che l'ipotesi sia una manovra tattica del detentore della squadra londinese di Ealing, che seguono i London Irish in classifica nella seconda serie pro inglese ma che potrebbero essere esclusi a tavolino dalla promozione,
o per un blocco delle promozioni (per una Premiership modello NFL)
o come accadde a Rotherham anni fa, a favore di Leeds, mi pare, per lo stadio non conforme.

In Premiership mi pare ci sia il vincolo dei 10.000 posti e l'Eealing , come quasi tutte le squadre di seconda serie (eccezioni proprio gli Irish e i Carnegie di Leeds) ha uno stadio con meno di 5.000.

Non credo che la RFU accetti una diaspora nella lega dei domestic dominions

In ogni caso, se i club di premership andassero versoil numero chiuso, e il championship aderisse al Pro14, questo avrebbe una svolta ancora più marcata come campionato europeo.
Difficile che il Top14 copi i rosbif.

Potrebbe a quel punto aprirsi una doppia soluzione:

torneo su due conference
torneo su due livelli

Per noi, comunque , la necessità di migliorare per dimostrare il merito in un torneo che avrebbe ancora più la tendenza ad emarginare un mercato che non rifulge per magari sondare oltreoceano.

Luqa-bis ha scritto:Credo che l'ipotesi sia una manovra tattica del detentore della squadra londinese di Ealing, che seguono i London Irish in classifica nella seconda serie pro inglese ma che potrebbero essere esclusi a tavolino dalla promozione,
o per un blocco delle promozioni (per una Premiership modello NFL)
o come accadde a Rotherham anni fa, a favore di Leeds, mi pare, per lo stadio non conforme.

In Premiership mi pare ci sia il vincolo dei 10.000 posti e l'Eealing , come quasi tutte le squadre di seconda serie (eccezioni proprio gli Irish e i Carnegie di Leeds) ha uno stadio con meno di 5.000.

Non credo che la RFU accetti una diaspora nella lega dei domestic dominions

In ogni caso, se i club di premership andassero versoil numero chiuso, e il championship aderisse al Pro14, questo avrebbe una svolta ancora più marcata come campionato europeo.
Difficile che il Top14 copi i rosbif.

Potrebbe a quel punto aprirsi una doppia soluzione:

torneo su due conference
torneo su due livelli

Per noi, comunque , la necessità di migliorare per dimostrare il merito in un torneo che avrebbe ancora più la tendenza ad emarginare un mercato che non rifulge per magari sondare oltreoceano.

Su questo, una considerazione che travalica l'ambito squisitamente rugbistico: i campionati con promozioni e retrocessioni sono molto difficili da giustificare nello sport professionistico, in cui un investitore deve poter contare su un orizzonte certo di qualche anno. E infatti, quelli che fanno il professionismo seriamente (gli americani) non ci pensano neanche ad avere ingressi e uscite basate sul merito sportivo. Dal punto di vista strettamente economico, lo sport professionistico è una branca del settore dell'intrattenimento, e con quelle logiche deve funzionare.

doublegauss ha scritto:Su questo, una considerazione che travalica l'ambito squisitamente rugbistico: i campionati con promozioni e retrocessioni sono molto difficili da giustificare nello sport professionistico, in cui un investitore deve poter contare su un orizzonte certo di qualche anno. E infatti, quelli che fanno il professionismo seriamente (gli americani) non ci pensano neanche ad avere ingressi e uscite basate sul merito sportivo. Dal punto di vista strettamente economico, lo sport professionistico è una branca del settore dell'intrattenimento, e con quelle logiche deve funzionare.

Se uno volesse trovare un argomento per dire che professionismo e sport sono inconciliabili potrebbe utilizzare questo argomento.
In realtà nel più professionistico e globale degli sport, cioè il calcio, vivaddio promozioni e retrocessioni ci sono ancora. Sarebbe il colmo se il rugby fosse più professionistico del calcio.
Gli americani, come dici giustamente, sono un'altra cosa: da tempo il professionismo americano ha ben poco a che vedere col concetto di sport, essendo solo showbusiness con performance atletiche al posto della recitazione o della musica.

jpr williams ha scritto: In realtà nel più professionistico e globale degli sport, cioè il calcio, vivaddio promozioni e retrocessioni ci sono ancora. Sarebbe il colmo se il rugby fosse più professionistico del calcio.

Ci si arriverà anche lì, secondo me. È questione di tempo.

doublegauss ha scritto:

jpr williams ha scritto: In realtà nel più professionistico e globale degli sport, cioè il calcio, vivaddio promozioni e retrocessioni ci sono ancora. Sarebbe il colmo se il rugby fosse più professionistico del calcio.

Ci si arriverà anche lì, secondo me. È questione di tempo.

Lo temo anch'io. Anzi, ti dirò che tutto sommato mi sorprende un pò che non sia già successo.

Ci sono forti pressioni e di fatto anche in altri sport già accade (vedasi Eurolega).

La questione è legata al prevalere dell'aspetto dell'investitore.
Ma in fondo anche nelle imprese, non ci sono i contratti per i servizi che possono vedere una impresa esclusa da un lotto/bando/concorso?

E peraltro, le imprese aprono e chiudono... se preferiscono questo ad un sistema a livelli...

Vi rendete conto, vero, che stiamo parlando come in un CDA che fa il suo business plan e potrebbe trattarsi di export di cicoria o rugby indifferentemente?
Vi piace davvero o ve lo fate andare bene perchè il convento passa solo questo?