Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Moderatore: Emy77
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
A mio parere sono felice di toglierne otto per tenerne, "banalmente" due:
- Formazione di responsabili, dirigenti, ALLENATORI, arbitri
- Ridare smalto al campionato domestico
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Figurati se non sono d'accordo.
E' che per farlo bisognerebbe smettere di pensare che il rugby sia fatto di 3 squadre, cioè le franchigie e la nazion ale ed il resto siano i loro sguatteri senza dignità e voce in capitolo.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
cominciassero a darsela una voce in capitolo...
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Io direi tre.Sergio Martin ha scritto: 20 gen 2020, 12:48 Mettiamo dieci punti “bullet point”, come dicono quello bravi, da proporre a chiunque si candiderà come Presidente FIR. Li chiamerei “Piattaforma Rugby.it”, un po’ il distillato del dibattito su questo forum:
1) ...
2) ... ecc.
Al primo punto metterei: “Due accademie rispettivamente collegate alle franchigie”. Siete d’accordo? Sì? No?
Non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta fino alla fine!
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Completamente d'acccordo.Garry ha scritto: 24 gen 2020, 18:52 Qui Bortolami dice la sua, che poi è anche la mia, in fondo: https://www.r1823.it/2020/01/24/6-nazio ... KFyrQ9QSIw
Dal titolo temevo qualche follia "autarchica", ma poi l'intervista spiega meglio il suo pensiero, che condivido.
Punti fissi:
1. Accademie
2. Pro14
3. Campionato italiano con meno stranieri
Sul terzo punto forse non sarei così categorico, non so se i nostri giovani sono sufficienti per mantenere un livello tecnico che richiami pubblico
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Appena mi ritorna la voglia di scrivere, contribuirò anche io, riesumando qualche idea che avevo già postato là e qua.
Mi dispiace ma Bortolami non fa che confermare quanto vi è già. Delusissimo. Praticamente conferma lo status quo facendolo sembrare leggermente diverso.
Le accademie non servono a una cippa.
I soldi devono essere girati alle squadre dei vari campionati, a cascata, ed ancorati ad un certo tipo di investimento causa penalizzazione e decadimento dei finanziamenti a fondo libero
Concordo con @andryfrentzen
Mi dispiace ma Bortolami non fa che confermare quanto vi è già. Delusissimo. Praticamente conferma lo status quo facendolo sembrare leggermente diverso.
Le accademie non servono a una cippa.
I soldi devono essere girati alle squadre dei vari campionati, a cascata, ed ancorati ad un certo tipo di investimento causa penalizzazione e decadimento dei finanziamenti a fondo libero
Concordo con @andryfrentzen
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Io ho semplicemente Rei chiederei per uno staff giusto
Head coach del calibro Schmidt
Backs coach. Anche Smith se si vuole.non dimenticando che quando lui è andato a aiutare il Sudafrica non ho non aiutato tanto
Coach avanti... De Carli e ok ma se c'è meglio
Coach rimessa laterale.
Coach della difesa come Dio comanda. Calibro Edwards.
Sapete che Mike Ford e libero?
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Sapete che Mike Ford e libero?
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Alèèèèèè, inizia il Bengodi!Fantasyste ha scritto: 23 feb 2020, 10:04
I soldi devono essere girati alle squadre dei vari campionati, a cascata...

"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Comincio a dargli ragione. L'orto và bagnato.Garry ha scritto: 23 feb 2020, 15:06Alèèèèèè, inizia il Bengodi!Fantasyste ha scritto: 23 feb 2020, 10:04
I soldi devono essere girati alle squadre dei vari campionati, a cascata...![]()
"MANI DI MINCHIA!!!"
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
RUGBY DI FORMAZIONE E SEMI AMATORIALE
1. Creare un rapporto stabile e duraturo con il Miur per l’inserimento della pratica del rugby a scuola a partire dalla Primaria. Non si può lasciare questo gravoso compito alle singole società. Serve un protocollo d’intesa, un documento valido ogni anno che consenta alle società di presentarsi negli istituti scolastici con qualcosa che proponga di veicolare i principi e i valori del rugby e non essere visti come folli che propongono qualcosa di impossibile
2. Aumentare il livello medio dei formatori, incrementando la presenza dei tecnici qualificati della Fir a sostegno delle singole società. Ad es. tecnico federale segue un tot di squadre, in un preciso territorio e gira in quelle società ogni settimana o due settimane
3. Aumentare il livello medio di dirigenti e tecnici con corsi di formazione da tenere in maniera più frequente e se possibile andando direttamente dalle società e non aspettare che siano le società a sobbarcarsi lunghe e costose trasferte. Prevedere contributi bonus per chi arriva a determinati risultati (Ad.es. numero di tesserati che partecipano ai raggruppamenti). Oggi troppo spesso chi è competente non può dedicarsi al rugby per mancanza di tempo e fondi. Occorre venire incontro a queste persone
4. 3.Sburocratizzazione del sistema di tesseramenti (a momenti serve anche l’Iban dei genitori per tesserare un bimbo) e del sistema dei raggruppamenti. Oggi devi portare un tot di bambini per avere valido il raggruppamento. Roba da farti passare la voglia
5. Fino all’U14 favorire la pratica del rugby a sette per migliorare la qualità tecnica e la ricerca dello spazio. Il tempo per mischie e touche ci sarà dopo.
6. Creare un centro di formazione permanente al Centrosud (propongo Benevento) e favorire dialogo e scambi di informazione fra i Cfp e le società del territorio
6. Favorire la creazione di una Lega di club indipendente per il massimo campionato italiano. Investire in marketing e comunicazione, specie tramite i social media.
RUGBY DI ALTO LIVELLO – NAZIONALE E FRANCHIGIE
1. Allargare e investire il più possibile sullo staff tecnico della Nazionale. Impossibile competere con le squadre più forti del pianeta con un capo allenatore, un allenatore della difesa part time (e con cv modesto) e un allenatore della mischia (con cv più che modesto)
2. Creazione di una ulteriore accademia U19 da collegare al Benetton e collegare quella attuale alle Zebre
3. Sono a favore delle Zebre private ma in assenza di investitori, occorre allargare e investire il più possibile anche sullo staff tecnico delle Zebre che ricalca quello della Nazionale per numeri e cv
4. Rendere stabile e trasparente il sistema dei permit players, cercando di evitare fastidiose sovrapposizioni fra club di Top12 e Pro14. Ritengo che il sistema migliore sia il Permit a favore del Top12, come è oggi Biondelli: un giocatore delle Zebre non impiegato dai multicolor può giocare nelle Fiamme Oro
1. Creare un rapporto stabile e duraturo con il Miur per l’inserimento della pratica del rugby a scuola a partire dalla Primaria. Non si può lasciare questo gravoso compito alle singole società. Serve un protocollo d’intesa, un documento valido ogni anno che consenta alle società di presentarsi negli istituti scolastici con qualcosa che proponga di veicolare i principi e i valori del rugby e non essere visti come folli che propongono qualcosa di impossibile
2. Aumentare il livello medio dei formatori, incrementando la presenza dei tecnici qualificati della Fir a sostegno delle singole società. Ad es. tecnico federale segue un tot di squadre, in un preciso territorio e gira in quelle società ogni settimana o due settimane
3. Aumentare il livello medio di dirigenti e tecnici con corsi di formazione da tenere in maniera più frequente e se possibile andando direttamente dalle società e non aspettare che siano le società a sobbarcarsi lunghe e costose trasferte. Prevedere contributi bonus per chi arriva a determinati risultati (Ad.es. numero di tesserati che partecipano ai raggruppamenti). Oggi troppo spesso chi è competente non può dedicarsi al rugby per mancanza di tempo e fondi. Occorre venire incontro a queste persone
4. 3.Sburocratizzazione del sistema di tesseramenti (a momenti serve anche l’Iban dei genitori per tesserare un bimbo) e del sistema dei raggruppamenti. Oggi devi portare un tot di bambini per avere valido il raggruppamento. Roba da farti passare la voglia
5. Fino all’U14 favorire la pratica del rugby a sette per migliorare la qualità tecnica e la ricerca dello spazio. Il tempo per mischie e touche ci sarà dopo.
6. Creare un centro di formazione permanente al Centrosud (propongo Benevento) e favorire dialogo e scambi di informazione fra i Cfp e le società del territorio
6. Favorire la creazione di una Lega di club indipendente per il massimo campionato italiano. Investire in marketing e comunicazione, specie tramite i social media.
RUGBY DI ALTO LIVELLO – NAZIONALE E FRANCHIGIE
1. Allargare e investire il più possibile sullo staff tecnico della Nazionale. Impossibile competere con le squadre più forti del pianeta con un capo allenatore, un allenatore della difesa part time (e con cv modesto) e un allenatore della mischia (con cv più che modesto)
2. Creazione di una ulteriore accademia U19 da collegare al Benetton e collegare quella attuale alle Zebre
3. Sono a favore delle Zebre private ma in assenza di investitori, occorre allargare e investire il più possibile anche sullo staff tecnico delle Zebre che ricalca quello della Nazionale per numeri e cv
4. Rendere stabile e trasparente il sistema dei permit players, cercando di evitare fastidiose sovrapposizioni fra club di Top12 e Pro14. Ritengo che il sistema migliore sia il Permit a favore del Top12, come è oggi Biondelli: un giocatore delle Zebre non impiegato dai multicolor può giocare nelle Fiamme Oro
Propongo l'introduzione dell'arbitro di mischia ordinata.
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Metto qualche mia considerazione
Sarebbe buona cosa
Credo che in generale, aumentare tecnici federali o corsi sia una soluzione bella ma non così efficace. Ci sarebbe bisogno all'interno delle società di referenti tecnici di livello, che abbiano un qualche potere/investitura riconosciuta all'interno della società, perché un consulente può farti tutti i corsi che vuoi ma è sempre un consulente esterno e finito il corso se ne va.
Le risorse dovrebbero essere legate a questo tipo di trasferimento di competenze e acquisizione delle stesse, è che è molto difficile controllare che questo avvenga davvero.
RUGBY DI FORMAZIONE E SEMI AMATORIALE
1. Creare un rapporto stabile e duraturo con il Miur per l’inserimento della pratica del rugby a scuola a partire dalla Primaria. Non si può lasciare questo gravoso compito alle singole società. Serve un protocollo d’intesa, un documento valido ogni anno che consenta alle società di presentarsi negli istituti scolastici con qualcosa che proponga di veicolare i principi e i valori del rugby e non essere visti come folli che propongono qualcosa di impossibile
Sarebbe buona cosa
In Veneto i tecnici regionali ci sono già, seguono per area u14 e u16. Una volta al mese ci sono e soprattutto ci sono se li chiami su intervento. Non credo che metterne uno che gira anche una volta a settimana nella società possa avere una concreta utilità nell'aumentare il livello. Quello che fa la differenza è un referente tecnico della società competente che ha la responsabilità della linea tecnica e degli educatori/allenatori. Altrimenti fai tanti bei interventi ma chi non ne ha non ti segue.2. Aumentare il livello medio dei formatori, incrementando la presenza dei tecnici qualificati della Fir a sostegno delle singole società. Ad es. tecnico federale segue un tot di squadre, in un preciso territorio e gira in quelle società ogni settimana o due settimane
Tanti corsi son sempre utili, il problema come rilevi tu è attirare e trattenere persone competenti. Che ad una rapa puoi fare tutti i corsi che vuoi ma più di x non cavi.3. Aumentare il livello medio di dirigenti e tecnici con corsi di formazione da tenere in maniera più frequente e se possibile andando direttamente dalle società e non aspettare che siano le società a sobbarcarsi lunghe e costose trasferte. Prevedere contributi bonus per chi arriva a determinati risultati (Ad.es. numero di tesserati che partecipano ai raggruppamenti). Oggi troppo spesso chi è competente non può dedicarsi al rugby per mancanza di tempo e fondi. Occorre venire incontro a queste persone.
Ma anche no, direi che finalmente si è arrivati ad un minimo di serietà per partecipare ai raggruppamenti, costringendo le persone a non fare le cose a caso come viene viene (tipo trovarsi la domenica che la squadra x nn c'è perché non ne ha)4. 3.Sburocratizzazione del sistema di tesseramenti (a momenti serve anche l’Iban dei genitori per tesserare un bimbo) e del sistema dei raggruppamenti. Oggi devi portare un tot di bambini per avere valido il raggruppamento. Roba da farti passare la voglia
Il comitato veneto alla fine del campionato (mese di maggio) organizza almeno 3 giornate da dedicare al Seven per le categorie dalla u14 alla u18. C'è anche il tecnico regionale di riferimento da chiamare per fare allenamenti specifici.5. Fino all’U14 favorire la pratica del rugby a sette per migliorare la qualità tecnica e la ricerca dello spazio. Il tempo per mischie e touche ci sarà dopo.
Nulla da dire6. Creare un centro di formazione permanente al Centrosud (propongo Benevento) e favorire dialogo e scambi di informazione fra i Cfp e le società del territorio
6. Favorire la creazione di una Lega di club indipendente per il massimo campionato italiano. Investire in marketing e comunicazione, specie tramite i social media.
Credo che in generale, aumentare tecnici federali o corsi sia una soluzione bella ma non così efficace. Ci sarebbe bisogno all'interno delle società di referenti tecnici di livello, che abbiano un qualche potere/investitura riconosciuta all'interno della società, perché un consulente può farti tutti i corsi che vuoi ma è sempre un consulente esterno e finito il corso se ne va.
Le risorse dovrebbero essere legate a questo tipo di trasferimento di competenze e acquisizione delle stesse, è che è molto difficile controllare che questo avvenga davvero.
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
mi fai esempi veneti e ti credo. Il fatto è che il Veneto è la regione in cui il rugby - per così dire - funziona già e magari avere altre 7-8 realtà simili. Altrove non è così, anzi. Ti assicuro che i tecnici Fir abruzzesi non siano così contenti quando si tratta di lasciare L'Aquila. I risultati giovanili e seniores dell'Abruzzo parlano da solispeartakle ha scritto: 23 feb 2020, 17:31 Metto qualche mia considerazioneRUGBY DI FORMAZIONE E SEMI AMATORIALE
1. Creare un rapporto stabile e duraturo con il Miur per l’inserimento della pratica del rugby a scuola a partire dalla Primaria. Non si può lasciare questo gravoso compito alle singole società. Serve un protocollo d’intesa, un documento valido ogni anno che consenta alle società di presentarsi negli istituti scolastici con qualcosa che proponga di veicolare i principi e i valori del rugby e non essere visti come folli che propongono qualcosa di impossibile
Sarebbe buona cosaIn Veneto i tecnici regionali ci sono già, seguono per area u14 e u16. Una volta al mese ci sono e soprattutto ci sono se li chiami su intervento. Non credo che metterne uno che gira anche una volta a settimana nella società possa avere una concreta utilità nell'aumentare il livello. Quello che fa la differenza è un referente tecnico della società competente che ha la responsabilità della linea tecnica e degli educatori/allenatori. Altrimenti fai tanti bei interventi ma chi non ne ha non ti segue.2. Aumentare il livello medio dei formatori, incrementando la presenza dei tecnici qualificati della Fir a sostegno delle singole società. Ad es. tecnico federale segue un tot di squadre, in un preciso territorio e gira in quelle società ogni settimana o due settimane
Tanti corsi son sempre utili, il problema come rilevi tu è attirare e trattenere persone competenti. Che ad una rapa puoi fare tutti i corsi che vuoi ma più di x non cavi.3. Aumentare il livello medio di dirigenti e tecnici con corsi di formazione da tenere in maniera più frequente e se possibile andando direttamente dalle società e non aspettare che siano le società a sobbarcarsi lunghe e costose trasferte. Prevedere contributi bonus per chi arriva a determinati risultati (Ad.es. numero di tesserati che partecipano ai raggruppamenti). Oggi troppo spesso chi è competente non può dedicarsi al rugby per mancanza di tempo e fondi. Occorre venire incontro a queste persone.Ma anche no, direi che finalmente si è arrivati ad un minimo di serietà per partecipare ai raggruppamenti, costringendo le persone a non fare le cose a caso come viene viene (tipo trovarsi la domenica che la squadra x nn c'è perché non ne ha)4. 3.Sburocratizzazione del sistema di tesseramenti (a momenti serve anche l’Iban dei genitori per tesserare un bimbo) e del sistema dei raggruppamenti. Oggi devi portare un tot di bambini per avere valido il raggruppamento. Roba da farti passare la vogliaIl comitato veneto alla fine del campionato (mese di maggio) organizza almeno 3 giornate da dedicare al Seven per le categorie dalla u14 alla u18. C'è anche il tecnico regionale di riferimento da chiamare per fare allenamenti specifici.5. Fino all’U14 favorire la pratica del rugby a sette per migliorare la qualità tecnica e la ricerca dello spazio. Il tempo per mischie e touche ci sarà dopo.
Nulla da dire6. Creare un centro di formazione permanente al Centrosud (propongo Benevento) e favorire dialogo e scambi di informazione fra i Cfp e le società del territorio
6. Favorire la creazione di una Lega di club indipendente per il massimo campionato italiano. Investire in marketing e comunicazione, specie tramite i social media.
Credo che in generale, aumentare tecnici federali o corsi sia una soluzione bella ma non così efficace. Ci sarebbe bisogno all'interno delle società di referenti tecnici di livello, che abbiano un qualche potere/investitura riconosciuta all'interno della società, perché un consulente può farti tutti i corsi che vuoi ma è sempre un consulente esterno e finito il corso se ne va.
Le risorse dovrebbero essere legate a questo tipo di trasferimento di competenze e acquisizione delle stesse, è che è molto difficile controllare che questo avvenga davvero.
Propongo l'introduzione dell'arbitro di mischia ordinata.
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Re: Dieci punti da proporre al prossimo Presidente FIR
Capisco. Però per esperienza personale, quanti sono gli educatori, allenatori che farebbero buon uso dei tecnici regionali a disposizione? Secondo la mia esperienza pochi. Il tecnico viene, ti fa l'intervento, ti da consigli ecc però se non sei tu ad "usarlo" non può infonderti il sapere. 3/4 degli allenatori/educatori è già una vittoria averli in campo, quelli, senza avere un diretto superiore della società che ne ha la responsabilità e li dirige non cambieranno mai il proprio approccio. Le società devono investire direttamente su queste figure e qui la Federazione dovrebbe dare la mano che tanto si chiede. Le società devono capire che queste figure devono essere cercate con la massima serietà.profetacciato ha scritto: 23 feb 2020, 17:46
mi fai esempi veneti e ti credo. Il fatto è che il Veneto è la regione in cui il rugby - per così dire - funziona già e magari avere altre 7-8 realtà simili. Altrove non è così, anzi. Ti assicuro che i tecnici Fir abruzzesi non siano così contenti quando si tratta di lasciare L'Aquila. I risultati giovanili e seniores dell'Abruzzo parlano da soli
Un meccanismo simile lo metti in piedi solo se c'è buona volontà di scegliere persone capaci e competenti, non di sistemare l'amico di turno.
Purtroppo non so davvero come implementare una sistema simile e quante risorse ci sarebbero a disposizione.