Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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Luqa-bis
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da Luqa-bis »

I francesi continueranno ad utilizzare equiparati, ma se ho ben capito limiteranno il loro impiego a coloro che hanno conseguito anche la cittadinanza.
giodeb
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da giodeb »

Luqa-bis ha scritto: 11 ago 2020, 12:28 I francesi continueranno ad utilizzare equiparati, ma se ho ben capito limiteranno il loro impiego a coloro che hanno conseguito anche la cittadinanza.
Se intendi che continueranno ad usare la regola della residenza, quello sicuramente si. Un ragazzino che sui trasferisce in Francia a 1 anno con i genitori immigrati e cresce lì avrà il passaporto francese, ma per le regole WR sarà selezionabile per la nazionale francese tramite la residenza.

Però molti intendono come "equiparato" qualcuno che non abbia la cittadinanza del paese, e in quel caso la Francia ha dichiarato di non volerli più usare.
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giuseppone64
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da giuseppone64 »

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jpr williams
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da jpr williams »

Per me chi ha la cittadinanza di un paese ha tutto il diritto di giocare per quel paese.
Per me chi sceglie di essere cittadino di un paese (e quindi RINUNCIA alla sua precedente nazionalità) è più che legittimato a rappresentare quel paese.
Per me chi mantiene un'altra nazionalità non dovrebbe essere legittimato a rappresentare in campo un paese diverso dal proprio.
Sempre che si voglia attribuire al termine "nazionale" un senso compiuto.
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da Garry »

giodeb ha scritto: 11 ago 2020, 12:23
jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 11:51 Quindi in futuro niente più equiparati nei coqs?
Come per i Pumas?
Grandissimi.
Diciamo che la loro idea è quella, ma hanno anche detto che non sarà retroattiva (quindi chi già giocava in Francia all'epoca dell'annuncio a Dicembre 2016 rimane eleggibile, così come lo sono quelli già equiparati).

Poi gli stessi francesi hanno detto che non vogliono selezionare stranieri, tranne che in casi di "force majeure", lasciando comunque la porta aperta qualora ne dovessero avere bisogno...

Riporto qui sotto la notizia di onrugby dell'epoca: https://www.onrugby.it/2016/12/21/franc ... stranieri/

Vediamo se manterranno o meno la regola nel futuro...
E vediamo anche se cambiano le regole e ti danno la cittadinanza in una settimana...

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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da jpr williams »

giodeb ha scritto: 11 ago 2020, 12:06Nel calcio basta avere il passaporto. Siccome c'era il concreto rischio che squadre come il Qatar o gli Emirati Arabi Uniti (ma anche tante nazioni africane, asiatiche ed est europee) si riempissero di giocatori sud americani naturalizzati la FIFA negli ultimi anni ha introdotto delle nuove regole per i naturalizzati che devono dimostrare di avere un "forte legame con il paese di adozione", rispettando almeno una delle seguenti condizioni: (i) essere nati nel paese, (ii) avere genitori o nonni nati nel paese, oppure (iii) 5 anni di residenza nel paese dopo il compimento del 18° anno di età.

Quindi in sostanza il calcio fa giocare chi ha il passaporto, ma poi le regole sugli "equiparati" non sono tanto diverse dal rugby (c'è solo uno step in più di ottenere la cittadinanza che con i soldi che girano nel calcio non è poi così difficile da ottenere).

Basket e Pallavolo hanno regole simili a quelle FIFA.

Per trovare un caso molto simile al rugby basta prendere un altro sport tipicamente britannico: il cricket. Qui le regole sull'eleggibilità sono: (i) paese di nascita, (ii) paese di cui si detiene un passaporto, oppure (iii) 3 anni di residenza permanente nel paese.

Quindi nel cricket le regole sono molto simili a quelle del rugby, solo che anziché avere la regola su genitori e nonni c'è quella del passaporto (guarda caso per entrambi gli sport sono il secondo criterio di eleggibilità). Qui credo abbia spinto molto la federazione Indiana, che nel cricket immagino sia molto potente, visto che l'India non applica più lo Ius Soli da alcuni anni.
Grazie.
Riassumendo solo nel cricket esistono gli equiparati veri e propri.
Poi ci sono casi di, come le chiamo io, naturalizzazioni acrobatiche. Che, però, hanno come conseguenza la perdita di una nazionalità e l'acquisizione di un'altra. Cioè una scelta concreta e definitiva con conseguenze sulla vita della persona, non solo del giocatore.
Lo accetto.
L'equiparazione non l'aceeto, ai miei occhi è un abominio.
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da jpr williams »

Garry ha scritto: 11 ago 2020, 14:00E vediamo anche se cambiano le regole e ti danno la cittadinanza in una settimana...
Premesso che per me dovrebbero valete per gi atleti le stesse regole che valgono per i lattonieri o i commercialisti, rimane il fatto che comunque chi ottiene la cittadinanza in una settimana (cosa che comunque non vorrei) fa in ogni caso una scelta pesante sulla propria stessa vita. Che merita un rispetto. Molto diversa da quella di chi gioca per un paese solo perchè lì lo pagano e poi, smesso di giocare, torna a non avere alcun rapporto giuridico col paese che ha rappresentato.
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da giodeb »

jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 14:04 Per me chi sceglie di essere cittadino di un paese (e quindi RINUNCIA alla sua precedente nazionalità) è più che legittimato a rappresentare quel paese.

......

Premesso che per me dovrebbero valete per gli atleti le stesse regole che valgono per i lattonieri o i commercialisti, rimane il fatto che comunque chi ottiene la cittadinanza in una settimana (cosa che comunque non vorrei) fa in ogni caso una scelta pesante sulla propria stessa vita.
Non ho ben capito il discorso che fai. Nella maggior parte dei paesi al mondo, i cittadini posso acquisire una seconda (o anche una terza, quarta ecc.) cittadinanza senza dover rinunciare a quella originaria. Eccezioni che mi vengono in mente sono Cina, Giappone, India ed Austria. Quindi è possibilissimo che un giocatore acquisisca cittadinanza Italiana mantenendone un'altra in piena legittimità. Su questo non ci vedo nulla di male, al giorno d'oggi è molto facile incontrare persone con più di una cittadinanza e chiedere che si rinunci alle altre per rappresentare l'Italia (o qualsiasi altra nazione) su un campo di rugby mi sembra eccessivo, visto che non lo chiediamo neanche ai nostri parlamentari (credo sia richiesto ai militari e forzi dell'ordine).

Inoltre acquisire un passaporto non è poi chissà quale scelta di vita, solitamente acquisire una cittadinanza ha molti più impatti positivi che negativi, infatti nel Regno Unito c'è stato un boom di richieste di passaporti comunitari da parte dei britannici che ne avevano diritto sopo l'annuncio della Brexit. Prendendo anche l'Italia come riferimento, un discendente di emigrati italiani che acquisisce la cittadinanza italiana acquisisce tutti i diritti di un cittadino italiano (ad esempio poter vivere e lavorare in un qualunque stato dell'UE), ma finché non vive in Italia non dovrà mai pagare alcuna tassa allo stato italiano (unico caso al modo che applica tasse sui suoi cittadini anche se residenti all'estero sono gli USA con la normativa FATCA).
Luqa-bis
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da Luqa-bis »

Una precisazione.

Prendere una cittadinanza non significa automaticamente perdere la precedente.
Dipende dal paese di origine.

I miei figli hanno doppia cittadinanza.
E sinceramente costringerli a scegliere è non meno abominevole di avere la legione straniera.
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da giodeb »

jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 14:01
Riassumendo solo nel cricket esistono gli equiparati veri e propri.

L'equiparazione non l'accetto, ai miei occhi è un abominio.
Esatto. Che io sappia solo il cricket oltre al rugby permette a persona che non abbiano il passaporto di un paese di rappresentarlo a livello internazionale.

L'equiparazione (intesa come eleggibilità per residenza) è una cosa molto particolare. Il concetto di per se è applicabile in quasi tutte le giurisdizioni (la cosiddetta naturalizzazione dopo residenza), in quanto se io vivo per un determinato periodo in un paese, acquisisco il diritto di diventarne cittadino, ed è internazionalmente reputata una cosa positiva. Quello che distingue il rugby è che questo "dritto" (qui inteso come eleggibilità a rappresentare la nazionale) lo si acquisisce dopo veramente poco, in quanto normalmente il processo di naturalizzazione richiede 10 o addirittura 20 anni (casi limitati ne bastano 5), a volte di passare un esame di lingua e/o cultura e di prestare un giuramento.

La ratio dietro la regola (oltre a dare la solita mano ai britannici per dividersi) era quello che aiutava le piccole squadre a crescere, il che è sicuramente vero (ad esempio posso dirti che la nazionale finlandese sia in buona parte fatta di "equiparati" per residenza). Sicuramente WR ha uno studio su quanto questo fattore sia importante per le nazioni Tier 3 e sotto, e quando invece venga usato dalle Tier 1 per fare campagna acquisiti all'estero (Irlanda e Scozia fanno un uso veramente incredibile dei "project player").

L'unica cosa che mi piace della regola sulla residenza è che permette ai ragazzi figli di immigrati di rappresentare le nazionali under senza dover aspettare i 18 anni e acquisire la cittadinanza italiana.

Trovare la giusta via di mezzo non è così banale...
Garry
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

Messaggio da Garry »

jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 14:04
Garry ha scritto: 11 ago 2020, 14:00E vediamo anche se cambiano le regole e ti danno la cittadinanza in una settimana...
Premesso che per me dovrebbero valete per gi atleti le stesse regole che valgono per i lattonieri o i commercialisti, rimane il fatto che comunque chi ottiene la cittadinanza in una settimana (cosa che comunque non vorrei) fa in ogni caso una scelta pesante sulla propria stessa vita.
La questione che ponevo è che le regole dovrebbero essere uguali per tutti i Paesi, per non creare differenze. Se regali la cittadinanza in una settimana hai un vantaggio enorme (in un’ottica sportiva) su chi la concede in -poniamo- cinque anni.
Per i commercialisti potrebbe non essere un problema, per gli atleti sì.

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Messaggio da jpr williams »

@giodeb
Mi sfugge in quale modo far giocare dei trapiantati in nazionale possa far crescere il movimento di un paese.
Secondo me lo mortifica.
E comunque rimango affezionato all'idea che per rappresentare sportivamente un paese se ne debba essere cittadini. Dovrebbe essere ovvio.
Mi rende molto triste che ci siano degli "italiani di professione". Come se essere italiano (o cileno, o malgascio o slovacco) fosse un mestiere.
Mah. Continuo a pensare che esaltarsi per le imprese di un australiano che veste la maglia azzurra equivalga a godere per chè uno si porta a letto Scarlett Johannsson usando il mio nome al posto del proprio. :roll:
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giodeb ha scritto: 11 ago 2020, 15:11L'unica cosa che mi piace della regola sulla residenza è che permette ai ragazzi figli di immigrati di rappresentare le nazionali under senza dover aspettare i 18 anni e acquisire la cittadinanza italiana.
Mah, io sono per lo ius soli, quindi non servirebbe.
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Garry ha scritto: 11 ago 2020, 17:39La questione che ponevo è che le regole dovrebbero essere uguali per tutti i Paesi, per non creare differenze. Se regali la cittadinanza in una settimana hai un vantaggio enorme (in un’ottica sportiva) su chi la concede in -poniamo- cinque anni.
Per i commercialisti potrebbe non essere un problema, per gli atleti sì.
Hai ragione. Però sono convinto che se la regola dovesse essere uguale per commercialisti, lattonieri ed atleti un paese eviterebbe di concederla in una settimana. In fondo sarebbe costituzionalmente astruso che ci fossero categorie "favorite" nell'acquisizione della cittadinanza.
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Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021

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jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 17:45 @giodeb
Mi sfugge in quale modo far giocare dei trapiantati in nazionale possa far crescere il movimento di un paese.
Secondo me lo mortifica.
E comunque rimango affezionato all'idea che per rappresentare sportivamente un paese se ne debba essere cittadini. Dovrebbe essere ovvio.
Mi rende molto triste che ci siano degli "italiani di professione". Come se essere italiano (o cileno, o malgascio o slovacco) fosse un mestiere.
Mah. Continuo a pensare che esaltarsi per le imprese di un australiano che veste la maglia azzurra equivalga a godere per chè uno si porta a letto Scarlett Johannsson usando il mio nome al posto del proprio. :roll:
Per i paesi Tier 4 può aiutare. Nel caso della Finlandia che ho conosciuto direttamente senza gli equiparati per residenza la nazionale probabilmente neanche esisterebbe o comunque sarebbe sorta molto più tardi, lì la nazionale è nata grazie ad immigrati britannici e australiani. Essendo il rugby uno sport di nicchia questo può aiutare. Persona con esperienza in paesi dove il rugby conta di più possono dirti la loro.

Per quanto riguarda l'essere cittadino per rappresentare un paese sono d'accordo con te, nel senso che anche io vorrei che tutti i giocatori di una nazionale ne avessero il passaporto. Però bisognerebbe trovare una proposta di regolamento che accontenti anche i britannici e le loro ex colonie, ad esempio un sistema misto come quello dei naturalizzati del calcio con il passaporto come pre-requisito oltre a quelli attuali della regulation 8 (passaporto UK per Inghilterra, Galles e Scozia, passaporto UK o EIRE per l'Irlanda). Però questa è una battaglia da fare con WR.

Sicuramente però non obbligherei i giocatori a rinunciare ad eventuali altre cittadinanze.

Addirittura proporre lo Ius Soli per evitare l'equiparazione mi sembra esagerato e sicuramente un discorso di livello troppo alto almeno per me :) Però anche con lo Ius Soli un ragazzo che arriva in Italia a pochi anni di vita dovrebbe aspettare il 18esimo anno per iniziare le trafile per ottenere il passaporto e perderebbe la chance di giocare con le nazionali U17 e U18 (questa poi fa anche il 6N Festival).
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