Re: Residenza 3 anni estesa fino al 2021
Inviato: 11 ago 2020, 12:28
I francesi continueranno ad utilizzare equiparati, ma se ho ben capito limiteranno il loro impiego a coloro che hanno conseguito anche la cittadinanza.
Se intendi che continueranno ad usare la regola della residenza, quello sicuramente si. Un ragazzino che sui trasferisce in Francia a 1 anno con i genitori immigrati e cresce lì avrà il passaporto francese, ma per le regole WR sarà selezionabile per la nazionale francese tramite la residenza.Luqa-bis ha scritto: 11 ago 2020, 12:28 I francesi continueranno ad utilizzare equiparati, ma se ho ben capito limiteranno il loro impiego a coloro che hanno conseguito anche la cittadinanza.
E vediamo anche se cambiano le regole e ti danno la cittadinanza in una settimana...giodeb ha scritto: 11 ago 2020, 12:23Diciamo che la loro idea è quella, ma hanno anche detto che non sarà retroattiva (quindi chi già giocava in Francia all'epoca dell'annuncio a Dicembre 2016 rimane eleggibile, così come lo sono quelli già equiparati).jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 11:51 Quindi in futuro niente più equiparati nei coqs?
Come per i Pumas?
Grandissimi.
Poi gli stessi francesi hanno detto che non vogliono selezionare stranieri, tranne che in casi di "force majeure", lasciando comunque la porta aperta qualora ne dovessero avere bisogno...
Riporto qui sotto la notizia di onrugby dell'epoca: https://www.onrugby.it/2016/12/21/franc ... stranieri/
Vediamo se manterranno o meno la regola nel futuro...
Grazie.giodeb ha scritto: 11 ago 2020, 12:06Nel calcio basta avere il passaporto. Siccome c'era il concreto rischio che squadre come il Qatar o gli Emirati Arabi Uniti (ma anche tante nazioni africane, asiatiche ed est europee) si riempissero di giocatori sud americani naturalizzati la FIFA negli ultimi anni ha introdotto delle nuove regole per i naturalizzati che devono dimostrare di avere un "forte legame con il paese di adozione", rispettando almeno una delle seguenti condizioni: (i) essere nati nel paese, (ii) avere genitori o nonni nati nel paese, oppure (iii) 5 anni di residenza nel paese dopo il compimento del 18° anno di età.
Quindi in sostanza il calcio fa giocare chi ha il passaporto, ma poi le regole sugli "equiparati" non sono tanto diverse dal rugby (c'è solo uno step in più di ottenere la cittadinanza che con i soldi che girano nel calcio non è poi così difficile da ottenere).
Basket e Pallavolo hanno regole simili a quelle FIFA.
Per trovare un caso molto simile al rugby basta prendere un altro sport tipicamente britannico: il cricket. Qui le regole sull'eleggibilità sono: (i) paese di nascita, (ii) paese di cui si detiene un passaporto, oppure (iii) 3 anni di residenza permanente nel paese.
Quindi nel cricket le regole sono molto simili a quelle del rugby, solo che anziché avere la regola su genitori e nonni c'è quella del passaporto (guarda caso per entrambi gli sport sono il secondo criterio di eleggibilità). Qui credo abbia spinto molto la federazione Indiana, che nel cricket immagino sia molto potente, visto che l'India non applica più lo Ius Soli da alcuni anni.
Premesso che per me dovrebbero valete per gi atleti le stesse regole che valgono per i lattonieri o i commercialisti, rimane il fatto che comunque chi ottiene la cittadinanza in una settimana (cosa che comunque non vorrei) fa in ogni caso una scelta pesante sulla propria stessa vita. Che merita un rispetto. Molto diversa da quella di chi gioca per un paese solo perchè lì lo pagano e poi, smesso di giocare, torna a non avere alcun rapporto giuridico col paese che ha rappresentato.Garry ha scritto: 11 ago 2020, 14:00E vediamo anche se cambiano le regole e ti danno la cittadinanza in una settimana...
Non ho ben capito il discorso che fai. Nella maggior parte dei paesi al mondo, i cittadini posso acquisire una seconda (o anche una terza, quarta ecc.) cittadinanza senza dover rinunciare a quella originaria. Eccezioni che mi vengono in mente sono Cina, Giappone, India ed Austria. Quindi è possibilissimo che un giocatore acquisisca cittadinanza Italiana mantenendone un'altra in piena legittimità. Su questo non ci vedo nulla di male, al giorno d'oggi è molto facile incontrare persone con più di una cittadinanza e chiedere che si rinunci alle altre per rappresentare l'Italia (o qualsiasi altra nazione) su un campo di rugby mi sembra eccessivo, visto che non lo chiediamo neanche ai nostri parlamentari (credo sia richiesto ai militari e forzi dell'ordine).jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 14:04 Per me chi sceglie di essere cittadino di un paese (e quindi RINUNCIA alla sua precedente nazionalità) è più che legittimato a rappresentare quel paese.
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Premesso che per me dovrebbero valete per gli atleti le stesse regole che valgono per i lattonieri o i commercialisti, rimane il fatto che comunque chi ottiene la cittadinanza in una settimana (cosa che comunque non vorrei) fa in ogni caso una scelta pesante sulla propria stessa vita.
Esatto. Che io sappia solo il cricket oltre al rugby permette a persona che non abbiano il passaporto di un paese di rappresentarlo a livello internazionale.jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 14:01
Riassumendo solo nel cricket esistono gli equiparati veri e propri.
L'equiparazione non l'accetto, ai miei occhi è un abominio.
La questione che ponevo è che le regole dovrebbero essere uguali per tutti i Paesi, per non creare differenze. Se regali la cittadinanza in una settimana hai un vantaggio enorme (in un’ottica sportiva) su chi la concede in -poniamo- cinque anni.jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 14:04Premesso che per me dovrebbero valete per gi atleti le stesse regole che valgono per i lattonieri o i commercialisti, rimane il fatto che comunque chi ottiene la cittadinanza in una settimana (cosa che comunque non vorrei) fa in ogni caso una scelta pesante sulla propria stessa vita.Garry ha scritto: 11 ago 2020, 14:00E vediamo anche se cambiano le regole e ti danno la cittadinanza in una settimana...
Mah, io sono per lo ius soli, quindi non servirebbe.giodeb ha scritto: 11 ago 2020, 15:11L'unica cosa che mi piace della regola sulla residenza è che permette ai ragazzi figli di immigrati di rappresentare le nazionali under senza dover aspettare i 18 anni e acquisire la cittadinanza italiana.
Hai ragione. Però sono convinto che se la regola dovesse essere uguale per commercialisti, lattonieri ed atleti un paese eviterebbe di concederla in una settimana. In fondo sarebbe costituzionalmente astruso che ci fossero categorie "favorite" nell'acquisizione della cittadinanza.Garry ha scritto: 11 ago 2020, 17:39La questione che ponevo è che le regole dovrebbero essere uguali per tutti i Paesi, per non creare differenze. Se regali la cittadinanza in una settimana hai un vantaggio enorme (in un’ottica sportiva) su chi la concede in -poniamo- cinque anni.
Per i commercialisti potrebbe non essere un problema, per gli atleti sì.
Per i paesi Tier 4 può aiutare. Nel caso della Finlandia che ho conosciuto direttamente senza gli equiparati per residenza la nazionale probabilmente neanche esisterebbe o comunque sarebbe sorta molto più tardi, lì la nazionale è nata grazie ad immigrati britannici e australiani. Essendo il rugby uno sport di nicchia questo può aiutare. Persona con esperienza in paesi dove il rugby conta di più possono dirti la loro.jpr williams ha scritto: 11 ago 2020, 17:45 @giodeb
Mi sfugge in quale modo far giocare dei trapiantati in nazionale possa far crescere il movimento di un paese.
Secondo me lo mortifica.
E comunque rimango affezionato all'idea che per rappresentare sportivamente un paese se ne debba essere cittadini. Dovrebbe essere ovvio.
Mi rende molto triste che ci siano degli "italiani di professione". Come se essere italiano (o cileno, o malgascio o slovacco) fosse un mestiere.
Mah. Continuo a pensare che esaltarsi per le imprese di un australiano che veste la maglia azzurra equivalga a godere per chè uno si porta a letto Scarlett Johannsson usando il mio nome al posto del proprio.![]()