UNIRE FORZI o Continui Sconfitti?
Moderatore: Emy77
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issor
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Scusami LIVIA:
<BR>\"NAZINALE A\" è stato un mio madornale errore dovuto alla fretta,
<BR>non al mio tentativo di uniformarmi al Langue d\'oc di Pier. Pardonnez moi!
<BR>je suis mortifié!
<BR>Aurevoir ma chére LIVIA
<BR>\"NAZINALE A\" è stato un mio madornale errore dovuto alla fretta,
<BR>non al mio tentativo di uniformarmi al Langue d\'oc di Pier. Pardonnez moi!
<BR>je suis mortifié!
<BR>Aurevoir ma chére LIVIA
Amor ch' a nullo amato amar perdona, mi prese del rugby piacer si forte, che come vedi ancor non m'abbandona.
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Kuzbik
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Pier e Bobo hanno perfettamente centrato il problema (vedi Pier che quanto ti ci metti riesci a non essere polemico).
<BR>Dopo due giornate di Coppe (la prima l\'ho persa causa Quebec...) il bilancio nudo e crudo è il seguente: Calvisano un cartoncino e un cartoccio; Treviso un silurone e un missilotto tanto per gradire; Parma, vedi alla voce sterminio; Catania: Katrina e una leggera schiarita; L\'Aquila: prima l\'incompiuta poi il requiem.
<BR>
<BR>Tali eufemismi spinti all\'eccesso per puro paradosso dimostrano che la Celtic League era non solo un progetto insostenibile con le squadre di club, ma probabilmente una bufala architettata da qualcuno con l\'acqua alla gola a danno di altri, e sostenuta da altri ancora, con lo spauracchio della fuga di talenti (quali? e poi mi pare che l\'Argentina non se ne preoccupi se i suoi vanno a fare la stagione in Europa e poi ci si vede qui a Genova per i test-match. Perchè se se ne va Longo in Francia o Contepomi in Irlanda hanno come minimo quattro opzioni pronte a subentrare con le palle che gli fumano e la bava alla bocca!).
<BR>Bobo ha elencato una serie di cose condivisibili. Pier ha parlato in passato di migliorare il prodotto (leggi fare formazione): questo è il vero problema a mio avviso. Se un prodotto, mi si consenta il termine, non è appetibile dal mercato, non attira e dunque non vende, puoi investire quel che ti pare ma non funzionerà nel medio o lungo periodo. Il carente se non assente rinnovo del parco atleti stagione dopo stagione qui in Italia ha del drammatico e non esistono né incentivazioni per i club a produrre atleti, né tutele per i club se non delle tabelle parametrali paradossali e sovrastimate che impediscono ai talenti di avere un percorso lineare in termini di crescita sportiva, che va dal proprio club di formazione, a quello territorialmente più rilevante, sino al raggiungimento dello status \"pro\" che ti rende libero di scegliere dove andare, come accade in alcune realtà anglosassoni o francesi Guardate l\'età media di quasi tutte queste squadre nazionali o dei club protagonisti nelle coppe europee (c\'è da perdere un po\' di tempo ma vedo che molti di voi ne hanno e anche io l\'ho fatto), capirete cosa voglio dire. Le spinte vengono sempre dal basso, dall\'alto una qualsiasi forza è solo repressiva.
<BR>4 Selezioni interregionali o territoriali decretate dall\'organo di governo della disciplina, la FIR in questo caso, gestione operativa affidata ai club attraverso società miste a partecipazione, promozione, comunicazione e marketing aggressivo ai club e alle leghe, con la Federazia a fare la guerra mondiale o fumare i calumet della pace con gli amministratori pubblici per avere stadi decenti.
<BR>
<BR>L\'Italia rugbistica ne sarebbe capace? Gli amanti del rugby italiano, parafrasando una frase celebre, la smetteranno prima o poi di chiedersi cosa può fare il rugby per loro, anziché iniziare a fare qualcosa per il rugby che non sia smanettarsi il cervello su questo sito e sentirsi orgogliosi della propria dialettica fine a se stessa nella maggior parte dei casi?
<BR>Dopo due giornate di Coppe (la prima l\'ho persa causa Quebec...) il bilancio nudo e crudo è il seguente: Calvisano un cartoncino e un cartoccio; Treviso un silurone e un missilotto tanto per gradire; Parma, vedi alla voce sterminio; Catania: Katrina e una leggera schiarita; L\'Aquila: prima l\'incompiuta poi il requiem.
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<BR>Tali eufemismi spinti all\'eccesso per puro paradosso dimostrano che la Celtic League era non solo un progetto insostenibile con le squadre di club, ma probabilmente una bufala architettata da qualcuno con l\'acqua alla gola a danno di altri, e sostenuta da altri ancora, con lo spauracchio della fuga di talenti (quali? e poi mi pare che l\'Argentina non se ne preoccupi se i suoi vanno a fare la stagione in Europa e poi ci si vede qui a Genova per i test-match. Perchè se se ne va Longo in Francia o Contepomi in Irlanda hanno come minimo quattro opzioni pronte a subentrare con le palle che gli fumano e la bava alla bocca!).
<BR>Bobo ha elencato una serie di cose condivisibili. Pier ha parlato in passato di migliorare il prodotto (leggi fare formazione): questo è il vero problema a mio avviso. Se un prodotto, mi si consenta il termine, non è appetibile dal mercato, non attira e dunque non vende, puoi investire quel che ti pare ma non funzionerà nel medio o lungo periodo. Il carente se non assente rinnovo del parco atleti stagione dopo stagione qui in Italia ha del drammatico e non esistono né incentivazioni per i club a produrre atleti, né tutele per i club se non delle tabelle parametrali paradossali e sovrastimate che impediscono ai talenti di avere un percorso lineare in termini di crescita sportiva, che va dal proprio club di formazione, a quello territorialmente più rilevante, sino al raggiungimento dello status \"pro\" che ti rende libero di scegliere dove andare, come accade in alcune realtà anglosassoni o francesi Guardate l\'età media di quasi tutte queste squadre nazionali o dei club protagonisti nelle coppe europee (c\'è da perdere un po\' di tempo ma vedo che molti di voi ne hanno e anche io l\'ho fatto), capirete cosa voglio dire. Le spinte vengono sempre dal basso, dall\'alto una qualsiasi forza è solo repressiva.
<BR>4 Selezioni interregionali o territoriali decretate dall\'organo di governo della disciplina, la FIR in questo caso, gestione operativa affidata ai club attraverso società miste a partecipazione, promozione, comunicazione e marketing aggressivo ai club e alle leghe, con la Federazia a fare la guerra mondiale o fumare i calumet della pace con gli amministratori pubblici per avere stadi decenti.
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<BR>L\'Italia rugbistica ne sarebbe capace? Gli amanti del rugby italiano, parafrasando una frase celebre, la smetteranno prima o poi di chiedersi cosa può fare il rugby per loro, anziché iniziare a fare qualcosa per il rugby che non sia smanettarsi il cervello su questo sito e sentirsi orgogliosi della propria dialettica fine a se stessa nella maggior parte dei casi?
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pier12345
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Direi..leggete altra volta quello scritto di Bobo e Bluffer.!
<BR>
<BR>poi..piangere per fusionare clubs..??? nadate a vedere i sacrifici che hanno fatto NEATH, SWANSEA/ PONTYPOOL/PONTTYBRID/LANNLEI ECC ECC EN GALLES!
<BR>
<BR>scherzate? 6 anni nei 6N..con un monton di soldi...e nulla di dimostrare...aparte del fatto che vostre campionato sta diventando come il piu grande ACEDEMIE per francia et al!
<BR>
<BR>QUELLI CHE STANNO GESTIONANDO IL RUGBY DOVREBBE VERGONGARSI..PER LA MANCANZA DI GESTIRE , ED AL STESSO TEMPO...PRENDERE STIPENDI DI LSUUO!
<BR>
<BR>poi..piangere per fusionare clubs..??? nadate a vedere i sacrifici che hanno fatto NEATH, SWANSEA/ PONTYPOOL/PONTTYBRID/LANNLEI ECC ECC EN GALLES!
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<BR>scherzate? 6 anni nei 6N..con un monton di soldi...e nulla di dimostrare...aparte del fatto che vostre campionato sta diventando come il piu grande ACEDEMIE per francia et al!
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<BR>QUELLI CHE STANNO GESTIONANDO IL RUGBY DOVREBBE VERGONGARSI..PER LA MANCANZA DI GESTIRE , ED AL STESSO TEMPO...PRENDERE STIPENDI DI LSUUO!
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pier12345
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Dopo avere visto il enesimo turno di Sconfitti...( al meno Calvisano e Viadana hanno evitato il verrgogna..ed hanno giocato a un livello degno del ERC..)
<BR>Catania...150 punti en partite..
<BR>Aquila..86-0?????
<BR>Overmach..nuovi sconfitti e mai dimostrati di essere al livello...
<BR>
<BR>ecc ecc
<BR>
<BR>QUANDO QUALCUNO CON UN PO DI CERVELLO NEI ORGANICI DAL FIR /LIRE PENSANO RENDERSI COMPTE CHE COSI...SI FA PIU MALE AL RUGBY ITALIANO???
<BR>
<BR> Credete con quelli risultati si puo seguire..stagione dopo stagione?
<BR>E molto probabile che en 2005/06..NON CI SARA NEMMENO una vittoria en Europa fra tutti i sqaudre Italiani!
<BR>
<BR>Il Top10 e totalmente irrelevante a livello Europeo..ed fino che si guarda ai nuovi frontieri..i risultati nei torneo importanti seguiranno di essere continui sconfitti... ED NON CI SONO STATO NESSUN MIGLIORAMENTO NEI RISULTATI..ANZI!
<BR>
<BR>fASRE DEI SQUADRE REGIONALI..O CONTINUARE DI FARE IL RIDICOLO E DARE UNA IMAGEN PESSIMO AL RUGBY ITALIANO..CHE EN GROSSO MODO ..NON LO MERITA..
<BR>Catania...150 punti en partite..
<BR>Aquila..86-0?????
<BR>Overmach..nuovi sconfitti e mai dimostrati di essere al livello...
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<BR>ecc ecc
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<BR>QUANDO QUALCUNO CON UN PO DI CERVELLO NEI ORGANICI DAL FIR /LIRE PENSANO RENDERSI COMPTE CHE COSI...SI FA PIU MALE AL RUGBY ITALIANO???
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<BR> Credete con quelli risultati si puo seguire..stagione dopo stagione?
<BR>E molto probabile che en 2005/06..NON CI SARA NEMMENO una vittoria en Europa fra tutti i sqaudre Italiani!
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<BR>Il Top10 e totalmente irrelevante a livello Europeo..ed fino che si guarda ai nuovi frontieri..i risultati nei torneo importanti seguiranno di essere continui sconfitti... ED NON CI SONO STATO NESSUN MIGLIORAMENTO NEI RISULTATI..ANZI!
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<BR>fASRE DEI SQUADRE REGIONALI..O CONTINUARE DI FARE IL RIDICOLO E DARE UNA IMAGEN PESSIMO AL RUGBY ITALIANO..CHE EN GROSSO MODO ..NON LO MERITA..
- PiVi1962
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- Iscritto il: 11 mar 2004, 0:00
- Località: Roma
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Purtroppo non sarà sufficiente far giocare delle selezioni su base regionale nelle coppe, se il campionato non preparerà in modo adeguato i giocatori a giocare le partite a certi ritmi.
<BR>
<BR>La possibilità di passare decisamente al professionismo c'è stata quest'estate, con l'invito (?ma è stato davvero un invito?) a giocare nella Celtic Cup. Con il suo più o meno pasticciato no, il rugby italiano ha purtroppo e per l'ennesima volta dimostrato che contano di più i campanilismi con visione miope dei progetti a lunga scadenza e di ampio respiro.
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<BR>La possibilità di passare decisamente al professionismo c'è stata quest'estate, con l'invito (?ma è stato davvero un invito?) a giocare nella Celtic Cup. Con il suo più o meno pasticciato no, il rugby italiano ha purtroppo e per l'ennesima volta dimostrato che contano di più i campanilismi con visione miope dei progetti a lunga scadenza e di ampio respiro.
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“Hören Sie denn nichts? Hören Sie denn nicht die entsetzliche Stimme, die um den ganzen Horizont schreit und die man gewöhnlich die Stille heißt?” Georg Büchner.
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THAKER
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Infatti, qualcuno ha detto che si tratterebbe di un rischio troppo grosso quello della Celtic League... bhe, alla luce dei risultati di quelli che sono i nostri club di vertice, è un rischio da correre!!!!!
<BR>Che sia Celtic League od altro...
<BR>Come urge una riforma dei campionati che renda la selezione realmente tale.
<BR>Il Super10 è inadeguato per l'europa, un Super8 renderebbe le cose ancora più facili con rose più limitate e meno partite da giocare, il livello non si alzerebbe abbastanza ma forse si ridurrebbero i costi per i club?
<BR>Si alle selezioni regionali allora, che giochino in CL ed in Heineken Cup e si a dei campionati riformati, con compito di formare i migliori che poi passerebbero alla Federazione. L'importanza del campionato italiano non credo si ridurrebbe, anzi aumentando pubblico e base potrebbe solo avere dei benefici di ritorno e, diciamocela tutta, 1000 persone a partita ed un viaggetto in europa ogni tanto nn dovrebbero essere sufficienti come scuse per frenare una riforma necessaria.
<BR>I campanilismi ed i derby poi sarebbero preservati, ed esisterebbero anche se Benetton e Petrarca o Rovigo fossero in C.
<BR>Che sia Celtic League od altro...
<BR>Come urge una riforma dei campionati che renda la selezione realmente tale.
<BR>Il Super10 è inadeguato per l'europa, un Super8 renderebbe le cose ancora più facili con rose più limitate e meno partite da giocare, il livello non si alzerebbe abbastanza ma forse si ridurrebbero i costi per i club?
<BR>Si alle selezioni regionali allora, che giochino in CL ed in Heineken Cup e si a dei campionati riformati, con compito di formare i migliori che poi passerebbero alla Federazione. L'importanza del campionato italiano non credo si ridurrebbe, anzi aumentando pubblico e base potrebbe solo avere dei benefici di ritorno e, diciamocela tutta, 1000 persone a partita ed un viaggetto in europa ogni tanto nn dovrebbero essere sufficienti come scuse per frenare una riforma necessaria.
<BR>I campanilismi ed i derby poi sarebbero preservati, ed esisterebbero anche se Benetton e Petrarca o Rovigo fossero in C.
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marcofk
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- Iscritto il: 16 feb 2005, 0:00
Volendo fare un paragone con il calcio, sempre che i soliti snob con la puzza al naso si degnino di considerarlo: è vero che con la palla rotonda ci si presenta sempre ad un torneo mondiale od europeoe, anche se non ci si aspetta di vincerlo, un risultato che non sia almeno una semifinale è visto come una delusione. Ed è anche vero che se l'Inter o il Milan ne prendono 4 in saccoccia il lunedì c'è un centinaio di persone che si presentano al campo di allenamento e gridano "Andate a lavorare!".
<BR>
<BR>Guardando al rugby, a noi appassionati piace credere di essere moralmente superiori ai tifosi calcistici, e per questo siamo molto più tolleranti delle sconfitte e figuracce delle nostre rappresentative. Spesso ho dovuto litigare quando sostenevo su questo forum che perdere di 40 punti è una cosa da vergognarsi, chiunque sia l'avversario. E che dovremmo avere l'ambizione di vincere il 6N enon solo partecipare e sperare di vincere qualche partita. E sono sempre stato rimbeccato dicendo che i porci non volano e che siamo ancora dei novizi.
<BR>
<BR>Sono tutte spiegazioni valide ma, come diceva Velasco: chi vince festeggia, chi perde spiega. Il fatto è che finchè sarà ritenuto accettabile perdere di 40 (o 86, o 101) punti da qualsiasi avversario, non si farà mai nulla per cambiare le cose. Quanta gente è andata a tirare pomodori e uova marce ai campioni d'Italia battuti malamente dall'ultima in classifica del campionato inglese? E' un po' di mesi che frequento questo forum, e l'impressione è che alla fine le cose vanno bene così come sono a tutti. Quindi ogni discorso di Celtic League o accademie o oriundi lascia il tempo che trova perchè, alla fine, non c'è bisogno di cambiare nulla se le cose vanno bene così. Ed ulteriore prova che le cose vanno bene così è che di fronte ad ogni proposta di cambiamento ci sono coloro che si oppongono per timore che il rugby diventi un po' più come il calcio, non sia mai che iniziamo a vincere qualcosa come nel calcio, mentre coloro che sono in favore del cambiamento (clubs e federazione) pensano prima a come trarne un vantaggio personale e poi a come spacciarlo per un miglioramento per il rugby italiano.
<BR>
<BR>Nel tempo ho fatto alcune proposte e ne ho lette altre fatte da altre persone su questo forum che hanno a cuore il futuro del rugby italiano. Non voglio difendere una proposta in particolare, ma mi pare che fra le persone che operano nel mondo del rugby italiano (federazione e clubs) non ci sia alcun interesse a cambiare le cose. Io e molti altri abbiamo fatto spesso paragoni col periodo Fourcade-Coste, spesso facendo l'errore di attribuire ai tecnici i successi di allora. La realtà è che allora tutto il rugby italiano voleva l'ingresso nel 6N ed i risultati sono stati la conseguenza di questo impegno e di questa volontà comune. Oggi il rugby italiano non ha ambizioni, non ha traguardi verso cui puntare, vuoi perchè gli unici traguardi disponibili sono ritenuti troppo ambiziosi (vincere il 6N o la coppa del mondo), vuoi perchè come italiani siamo irresistibilmente attratti dalle rendite di posizione, ma soprattutto perchè, in fondo, siamo soddisfatti di quello che oggi è il rugby italiano, con le sue mancate vittorie contro Argentina e Scozia e le sue sconfitte umilianti per i club in Europa. Mi auguro solo che, se così stanno le cose, la si pianti una volta per tutte di fare polemiche tipo JK fa schifo, PB è ancora peggio, LoCicero è uno spreco di spazio eccetera. Questo è il valore del nostro movimento. Un tecnico può solo cercare di mettere una pezza quà e là, ma alla fine di differenza non ne fà mai molta. Ed i giocatori, con i loro limiti, altro non sono che il meglio che il nostro movimento ha prodotto... talvolta anche meglio ancora, visto che dobbiamo andare a pescarli in capo al mondo per mettergli una maglia azzurra addosso. Se le cose non cambiano nel rugby italiano, non cambieranno neanche i risultati, e se qualcuno non comincia a gridare ai dirigenti, tecnici e giocatori "Andate a lavorare!" quando ne prendono 86 da una squadra di semi-alcolizzati di lingua inglese, nessuno sentirà mai il bisogno di cambiare davvero.
<BR>
<BR>Oppure potete continuare a comportarvi in maniera civile e smetterla di lagnarvi qui e altrove perchè perdiamo sempre. Questo è ciò che volete.
<BR>
<BR>Guardando al rugby, a noi appassionati piace credere di essere moralmente superiori ai tifosi calcistici, e per questo siamo molto più tolleranti delle sconfitte e figuracce delle nostre rappresentative. Spesso ho dovuto litigare quando sostenevo su questo forum che perdere di 40 punti è una cosa da vergognarsi, chiunque sia l'avversario. E che dovremmo avere l'ambizione di vincere il 6N enon solo partecipare e sperare di vincere qualche partita. E sono sempre stato rimbeccato dicendo che i porci non volano e che siamo ancora dei novizi.
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<BR>Sono tutte spiegazioni valide ma, come diceva Velasco: chi vince festeggia, chi perde spiega. Il fatto è che finchè sarà ritenuto accettabile perdere di 40 (o 86, o 101) punti da qualsiasi avversario, non si farà mai nulla per cambiare le cose. Quanta gente è andata a tirare pomodori e uova marce ai campioni d'Italia battuti malamente dall'ultima in classifica del campionato inglese? E' un po' di mesi che frequento questo forum, e l'impressione è che alla fine le cose vanno bene così come sono a tutti. Quindi ogni discorso di Celtic League o accademie o oriundi lascia il tempo che trova perchè, alla fine, non c'è bisogno di cambiare nulla se le cose vanno bene così. Ed ulteriore prova che le cose vanno bene così è che di fronte ad ogni proposta di cambiamento ci sono coloro che si oppongono per timore che il rugby diventi un po' più come il calcio, non sia mai che iniziamo a vincere qualcosa come nel calcio, mentre coloro che sono in favore del cambiamento (clubs e federazione) pensano prima a come trarne un vantaggio personale e poi a come spacciarlo per un miglioramento per il rugby italiano.
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<BR>Nel tempo ho fatto alcune proposte e ne ho lette altre fatte da altre persone su questo forum che hanno a cuore il futuro del rugby italiano. Non voglio difendere una proposta in particolare, ma mi pare che fra le persone che operano nel mondo del rugby italiano (federazione e clubs) non ci sia alcun interesse a cambiare le cose. Io e molti altri abbiamo fatto spesso paragoni col periodo Fourcade-Coste, spesso facendo l'errore di attribuire ai tecnici i successi di allora. La realtà è che allora tutto il rugby italiano voleva l'ingresso nel 6N ed i risultati sono stati la conseguenza di questo impegno e di questa volontà comune. Oggi il rugby italiano non ha ambizioni, non ha traguardi verso cui puntare, vuoi perchè gli unici traguardi disponibili sono ritenuti troppo ambiziosi (vincere il 6N o la coppa del mondo), vuoi perchè come italiani siamo irresistibilmente attratti dalle rendite di posizione, ma soprattutto perchè, in fondo, siamo soddisfatti di quello che oggi è il rugby italiano, con le sue mancate vittorie contro Argentina e Scozia e le sue sconfitte umilianti per i club in Europa. Mi auguro solo che, se così stanno le cose, la si pianti una volta per tutte di fare polemiche tipo JK fa schifo, PB è ancora peggio, LoCicero è uno spreco di spazio eccetera. Questo è il valore del nostro movimento. Un tecnico può solo cercare di mettere una pezza quà e là, ma alla fine di differenza non ne fà mai molta. Ed i giocatori, con i loro limiti, altro non sono che il meglio che il nostro movimento ha prodotto... talvolta anche meglio ancora, visto che dobbiamo andare a pescarli in capo al mondo per mettergli una maglia azzurra addosso. Se le cose non cambiano nel rugby italiano, non cambieranno neanche i risultati, e se qualcuno non comincia a gridare ai dirigenti, tecnici e giocatori "Andate a lavorare!" quando ne prendono 86 da una squadra di semi-alcolizzati di lingua inglese, nessuno sentirà mai il bisogno di cambiare davvero.
<BR>
<BR>Oppure potete continuare a comportarvi in maniera civile e smetterla di lagnarvi qui e altrove perchè perdiamo sempre. Questo è ciò che volete.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
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tazzina
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- Iscritto il: 28 mar 2005, 0:00
- Località: Milano
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 11-12-2005 alle ore 15:27, marcofk wrote:
<BR>......
<BR>Guardando al rugby, a noi appassionati piace credere di essere moralmente superiori ai tifosi calcistici, e per questo siamo molto più tolleranti delle sconfitte e figuracce delle nostre rappresentative. Spesso ho dovuto litigare quando sostenevo su questo forum che perdere di 40 punti è una cosa da vergognarsi, chiunque sia l'avversario. E che dovremmo avere l'ambizione di vincere il 6N enon solo partecipare e sperare di vincere qualche partita. E sono sempre stato rimbeccato dicendo che i porci non volano e che siamo ancora dei novizi.
<BR>
<BR>Sono tutte spiegazioni valide ma, come diceva Velasco: chi vince festeggia, chi perde spiega. Il fatto è che finchè sarà ritenuto accettabile perdere di 40 (o 86, o 101) punti da qualsiasi avversario, non si farà mai nulla per cambiare le cose. Quanta gente è andata a tirare pomodori e uova marce ai campioni d'Italia battuti malamente dall'ultima in classifica del campionato inglese? E' un po' di mesi che frequento questo forum, e l'impressione è che alla fine le cose vanno bene così come sono a tutti. Quindi ogni discorso di Celtic League o accademie o oriundi lascia il tempo che trova perchè, alla fine, non c'è bisogno di cambiare nulla se le cose vanno bene così. Ed ulteriore prova che le cose vanno bene così è che di fronte ad ogni proposta di cambiamento ci sono coloro che si oppongono per timore che il rugby diventi un po' più come il calcio, non sia mai che iniziamo a vincere qualcosa come nel calcio, mentre coloro che sono in favore del cambiamento (clubs e federazione) pensano prima a come trarne un vantaggio personale e poi a come spacciarlo per un miglioramento per il rugby italiano.
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<BR>Nel tempo ho fatto alcune proposte e ne ho lette altre fatte da altre persone su questo forum che hanno a cuore il futuro del rugby italiano. Non voglio difendere una proposta in particolare, ma mi pare che fra le persone che operano nel mondo del rugby italiano (federazione e clubs) non ci sia alcun interesse a cambiare le cose. Oggi il rugby italiano non ha ambizioni, non ha traguardi verso cui puntare, vuoi perchè gli unici traguardi disponibili sono ritenuti troppo ambiziosi (vincere il 6N o la coppa del mondo), vuoi perchè come italiani siamo irresistibilmente attratti dalle rendite di posizione, ma soprattutto perchè, in fondo, siamo soddisfatti di quello che oggi è il rugby italiano, con le sue mancate vittorie contro Argentina e Scozia e le sue sconfitte umilianti per i club in Europa..... Ed i giocatori, con i loro limiti, altro non sono che il meglio che il nostro movimento ha prodotto... talvolta anche meglio ancora, visto che dobbiamo andare a pescarli in capo al mondo per mettergli una maglia azzurra addosso. Se le cose non cambiano nel rugby italiano, non cambieranno neanche i risultati, e se qualcuno non comincia a gridare ai dirigenti, tecnici e giocatori "Andate a lavorare!" quando ne prendono 86 da una squadra di semi-alcolizzati di lingua inglese, nessuno sentirà mai il bisogno di cambiare davvero.
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<BR>Oppure potete continuare a comportarvi in maniera civile e smetterla di lagnarvi qui e altrove perchè perdiamo sempre. Questo è ciò che volete.
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<BR>
<BR>Il ragionamento non fa una piega.... molto calcistico, ma non fa una piega!!!!
<BR>
<BR>Siamo stabilmente 11.mi nel Ranking IRB e mesi fa ho sentito F.Cannavaro (giocatore della palla tonda) che si lamentava che l'Italia è solo 13.ma nel Ranking FIFA....
<BR>E' un esempio che dimostra che anche i "giocatori senza cuore", i "mercenari", ecc ecc con la maglia azzurra vogliono vincere...
<BR>
<BR>Insomma, la mentalità di vincere non cresce in noi (mi ci metto anche io...) quando ho letto il 3d di pier12345 che parlava dei cambiamenti della Federazione Scozzese, da una parte pensavo che fossero impossibili in Italia (perchè non conoscevo la realtà della nostra Federazione) ma dall'altra pensavo che bisognava fare qualcosa per scuotere il settore.
<BR>
<BR>Partendo da dove, però?
<BR>Dai settori giovanili che mancano?
<BR>Dalle insegnati di Ed.fisica delle scuole, che fanno praticare ai loro studenti solo il calcio,basket e volley... Perchè non insegnare lo spirito di squadra del rugby magari a 7 o giocare al Rugby-touch?
<BR>Dalle squadre affermate dei super10 che non si azzardano a promuovere il prodotto Rugby in Italia, proprio adesso che l'immagine del calcio è ai minimi storici? Perchè il basket ed il volley l'hanno fatto e noi no?
<BR>Perchè non "mandare a lavorare" questi dirigenti federali e di club, che riducono il nostro rugby in uno sport da tarallucci e vino??
<BR>
<BR>Forse la CL non era la soluzione giusta, per me, ma metodi per lavorare ci sono senza spendere i soldoni....
<BR>Le Accademie del Rugby, fare promozione al nostro sport partendo dalle scuole...
<BR>
<BR>Insomma caro marcofk, hai ragione.... ma cerchiamo di non trasformare lo sport più bello del mondo nel calcio... Sì alla voglia di essere competitivi, no agli slogan da ultrà!!!!
<BR>

<BR> 11-12-2005 alle ore 15:27, marcofk wrote:
<BR>......
<BR>Guardando al rugby, a noi appassionati piace credere di essere moralmente superiori ai tifosi calcistici, e per questo siamo molto più tolleranti delle sconfitte e figuracce delle nostre rappresentative. Spesso ho dovuto litigare quando sostenevo su questo forum che perdere di 40 punti è una cosa da vergognarsi, chiunque sia l'avversario. E che dovremmo avere l'ambizione di vincere il 6N enon solo partecipare e sperare di vincere qualche partita. E sono sempre stato rimbeccato dicendo che i porci non volano e che siamo ancora dei novizi.
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<BR>Sono tutte spiegazioni valide ma, come diceva Velasco: chi vince festeggia, chi perde spiega. Il fatto è che finchè sarà ritenuto accettabile perdere di 40 (o 86, o 101) punti da qualsiasi avversario, non si farà mai nulla per cambiare le cose. Quanta gente è andata a tirare pomodori e uova marce ai campioni d'Italia battuti malamente dall'ultima in classifica del campionato inglese? E' un po' di mesi che frequento questo forum, e l'impressione è che alla fine le cose vanno bene così come sono a tutti. Quindi ogni discorso di Celtic League o accademie o oriundi lascia il tempo che trova perchè, alla fine, non c'è bisogno di cambiare nulla se le cose vanno bene così. Ed ulteriore prova che le cose vanno bene così è che di fronte ad ogni proposta di cambiamento ci sono coloro che si oppongono per timore che il rugby diventi un po' più come il calcio, non sia mai che iniziamo a vincere qualcosa come nel calcio, mentre coloro che sono in favore del cambiamento (clubs e federazione) pensano prima a come trarne un vantaggio personale e poi a come spacciarlo per un miglioramento per il rugby italiano.
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<BR>Nel tempo ho fatto alcune proposte e ne ho lette altre fatte da altre persone su questo forum che hanno a cuore il futuro del rugby italiano. Non voglio difendere una proposta in particolare, ma mi pare che fra le persone che operano nel mondo del rugby italiano (federazione e clubs) non ci sia alcun interesse a cambiare le cose. Oggi il rugby italiano non ha ambizioni, non ha traguardi verso cui puntare, vuoi perchè gli unici traguardi disponibili sono ritenuti troppo ambiziosi (vincere il 6N o la coppa del mondo), vuoi perchè come italiani siamo irresistibilmente attratti dalle rendite di posizione, ma soprattutto perchè, in fondo, siamo soddisfatti di quello che oggi è il rugby italiano, con le sue mancate vittorie contro Argentina e Scozia e le sue sconfitte umilianti per i club in Europa..... Ed i giocatori, con i loro limiti, altro non sono che il meglio che il nostro movimento ha prodotto... talvolta anche meglio ancora, visto che dobbiamo andare a pescarli in capo al mondo per mettergli una maglia azzurra addosso. Se le cose non cambiano nel rugby italiano, non cambieranno neanche i risultati, e se qualcuno non comincia a gridare ai dirigenti, tecnici e giocatori "Andate a lavorare!" quando ne prendono 86 da una squadra di semi-alcolizzati di lingua inglese, nessuno sentirà mai il bisogno di cambiare davvero.
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<BR>Oppure potete continuare a comportarvi in maniera civile e smetterla di lagnarvi qui e altrove perchè perdiamo sempre. Questo è ciò che volete.
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<BR>Il ragionamento non fa una piega.... molto calcistico, ma non fa una piega!!!!
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<BR>Siamo stabilmente 11.mi nel Ranking IRB e mesi fa ho sentito F.Cannavaro (giocatore della palla tonda) che si lamentava che l'Italia è solo 13.ma nel Ranking FIFA....
<BR>E' un esempio che dimostra che anche i "giocatori senza cuore", i "mercenari", ecc ecc con la maglia azzurra vogliono vincere...
<BR>
<BR>Insomma, la mentalità di vincere non cresce in noi (mi ci metto anche io...) quando ho letto il 3d di pier12345 che parlava dei cambiamenti della Federazione Scozzese, da una parte pensavo che fossero impossibili in Italia (perchè non conoscevo la realtà della nostra Federazione) ma dall'altra pensavo che bisognava fare qualcosa per scuotere il settore.
<BR>
<BR>Partendo da dove, però?
<BR>Dai settori giovanili che mancano?
<BR>Dalle insegnati di Ed.fisica delle scuole, che fanno praticare ai loro studenti solo il calcio,basket e volley... Perchè non insegnare lo spirito di squadra del rugby magari a 7 o giocare al Rugby-touch?
<BR>Dalle squadre affermate dei super10 che non si azzardano a promuovere il prodotto Rugby in Italia, proprio adesso che l'immagine del calcio è ai minimi storici? Perchè il basket ed il volley l'hanno fatto e noi no?
<BR>Perchè non "mandare a lavorare" questi dirigenti federali e di club, che riducono il nostro rugby in uno sport da tarallucci e vino??
<BR>
<BR>Forse la CL non era la soluzione giusta, per me, ma metodi per lavorare ci sono senza spendere i soldoni....
<BR>Le Accademie del Rugby, fare promozione al nostro sport partendo dalle scuole...
<BR>
<BR>Insomma caro marcofk, hai ragione.... ma cerchiamo di non trasformare lo sport più bello del mondo nel calcio... Sì alla voglia di essere competitivi, no agli slogan da ultrà!!!!
<BR>
--- Tazzina say: ---
no tricks, just rugby
no tricks, just rugby
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GiorgioXT
- Messaggi: 5452
- Iscritto il: 19 mag 2004, 0:00
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>. Se le cose non cambiano nel rugby italiano, non cambieranno neanche i risultati, e se qualcuno non comincia a gridare ai dirigenti, tecnici e giocatori "Andate a lavorare!" quando ne prendono 86 da una squadra di semi-alcolizzati di lingua inglese, nessuno sentirà mai il bisogno di cambiare davvero.
<BR>
<BR>Oppure potete continuare a comportarvi in maniera civile e smetterla di lagnarvi qui e altrove perchè perdiamo sempre. Questo è ciò che volete.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Le cose nel Rugby italiano dovrebbero cambiare ..ma certo NON IN PEGGIO !
<BR>ci manca solo che prendiamo le cose PEGGIORI del mondo del calcio !
<BR>Non é certo perché si insultano dirigenti e giocatori che arrivano i risultati ..altrimenti stando sempre al paragone Calcistico Torino e Napoli dovrebbero essere campioni del MONDO!
<BR>
<BR>La questione é semplice , vogliamo far crescere il movimento o fare bella figura in Europa?
<BR>
<BR>se vogliamo fare bella figura nella HC é semplice , si fa una "Franchise" Lombarda con i SOLDI di Calvisano e Viadana e una veneta , si comprano un pò di giocatori all'estero e con un budget di 10/12 milioni di € ce la si gioca alla pari.
<BR>
<BR>Poi però dovete spiegarmi come questo faccia crescere tutto il resto ...
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<BR>Oppure potete continuare a comportarvi in maniera civile e smetterla di lagnarvi qui e altrove perchè perdiamo sempre. Questo è ciò che volete.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Le cose nel Rugby italiano dovrebbero cambiare ..ma certo NON IN PEGGIO !
<BR>ci manca solo che prendiamo le cose PEGGIORI del mondo del calcio !
<BR>Non é certo perché si insultano dirigenti e giocatori che arrivano i risultati ..altrimenti stando sempre al paragone Calcistico Torino e Napoli dovrebbero essere campioni del MONDO!
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<BR>La questione é semplice , vogliamo far crescere il movimento o fare bella figura in Europa?
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<BR>se vogliamo fare bella figura nella HC é semplice , si fa una "Franchise" Lombarda con i SOLDI di Calvisano e Viadana e una veneta , si comprano un pò di giocatori all'estero e con un budget di 10/12 milioni di € ce la si gioca alla pari.
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<BR>Poi però dovete spiegarmi come questo faccia crescere tutto il resto ...
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kapaopango
- Messaggi: 288
- Iscritto il: 30 set 2005, 0:00
Diciamolo chiaramente: il rugby italiano sta perdendo terreno rispetto al resto dell'Europa rugbistica che conta. Vale per la nostra Nazionale (prevedo guai al 6N) e vale per i club ancora di piu'.
<BR>Il problema è di complessa soluzione, ma servono effettivamente cambiamenti radicali.
<BR>A chi di dovere trovare le risposte.
<BR>Penso cmq che un ricambio a livello dirigenziale sia a questo punto necessario.
<BR>ciao
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<BR>Il problema è di complessa soluzione, ma servono effettivamente cambiamenti radicali.
<BR>A chi di dovere trovare le risposte.
<BR>Penso cmq che un ricambio a livello dirigenziale sia a questo punto necessario.
<BR>ciao
<BR>
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pulici
- Messaggi: 4540
- Iscritto il: 16 mar 2005, 0:00
- Località: torino
- Contatta:
probabilmente per unire le forze con i dirigenti che ci sono ci dovrebbe essere solo lo stimolo del danaro, forse se ci fosse un premio a vincere la singola partita forse ci penserebbero ad unirsi per vincerne una.
<BR>
<BR>PS gli stessi dirigenti che si pigliano mazzate in europa sempre sono quelli che si lamentano se la nazionale perde nel sei nazioni?
<BR>
<BR>PS gli stessi dirigenti che si pigliano mazzate in europa sempre sono quelli che si lamentano se la nazionale perde nel sei nazioni?
-
dinozocc
- Messaggi: 1309
- Iscritto il: 29 gen 2003, 0:00
In questo forum siamo 13406! Tutti rappresentanti di giocatori, dirigenti tifosi. Abbiamo tutti a cuore il rugby italiano. Possiamo farci ssentire in qualche modo? Possiamo fare uscire queste discussioni stimolanti per il rugby italiano all'esterno di rugby.it?
Noi siamo realisti, esigiamo l'impossibile
-
fuffi
- Messaggi: 25
- Iscritto il: 23 mar 2004, 0:00
non dobbiamo illuderci più di tanto quello che secondo me manca è la giusta mentalità per far crescere lo sport che parte da un'educazione sportiva assolutamente assente .
<BR>io confronto spesso il modo di fare dei francesi per parentele varie e ho notato che i francesi drammatizzano molto quando perdono e fischiano i propri giocatori ma è anche vero che quando giocano con le tonga c'è lo stadio esaurito e sui giornali i titoli si
<BR>sprecano quando arrivano vittorie con queste squadre perchè loro
<BR>vanno a vedere la loro nazionale noi andiamo a vedere i nostri
<BR>avversari , il concetto è molto diverso.
<BR>per quanto riguarda i nostri club la mia paura è che ognuno guardi
<BR>solo al proprio orticello e per esperienza personale dico che bisogna assere o almeno apparire più professionali.
<BR>io sono un educatore e a volte arrivano bambini a provare e ben
<BR>vengano (ce ne fossero) ma ci prendono per sport tabbabuchi
<BR>non portano i bambini al tennis gratis a provare o al calcio gratis a provare per due mesi , dobbiamo apparire più competitivi e professionali e non raccattare chiunque capiti così è difficile crescere
<BR>io confronto spesso il modo di fare dei francesi per parentele varie e ho notato che i francesi drammatizzano molto quando perdono e fischiano i propri giocatori ma è anche vero che quando giocano con le tonga c'è lo stadio esaurito e sui giornali i titoli si
<BR>sprecano quando arrivano vittorie con queste squadre perchè loro
<BR>vanno a vedere la loro nazionale noi andiamo a vedere i nostri
<BR>avversari , il concetto è molto diverso.
<BR>per quanto riguarda i nostri club la mia paura è che ognuno guardi
<BR>solo al proprio orticello e per esperienza personale dico che bisogna assere o almeno apparire più professionali.
<BR>io sono un educatore e a volte arrivano bambini a provare e ben
<BR>vengano (ce ne fossero) ma ci prendono per sport tabbabuchi
<BR>non portano i bambini al tennis gratis a provare o al calcio gratis a provare per due mesi , dobbiamo apparire più competitivi e professionali e non raccattare chiunque capiti così è difficile crescere
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THAKER
- Messaggi: 5983
- Iscritto il: 24 ott 2004, 0:00
- Località: Costorio
- Contatta:
Che ci guadagnerebbe il movimento con team che abbiano 10/12 milioni di euro di budget?
<BR>
<BR>- stranieri forti, tanto siamo comunque imbottiti di stranieri
<BR>- un Super10 di livello europeo, nello stato attuale coi club non lo è e le nostre squadre pagano ciò
<BR>- immagine e risultati, ciò che serve per attirare l'interesse dei media in Italia
<BR>- altri sponsor, quindi altri soldi da investire
<BR>- soldi da investire nella promozione e nella formazione dei ragazzi e da investire nel movimento
<BR>- ragazzi che vogliono giocare a rugby
<BR>- stadi pieni
<BR>- una nazionale in cui i giocatori italiani abbiano un ritmo di gioco più intenso e siano abituati a 85/90 minuti di tensione agonistica
<BR>
<BR>- stranieri forti, tanto siamo comunque imbottiti di stranieri
<BR>- un Super10 di livello europeo, nello stato attuale coi club non lo è e le nostre squadre pagano ciò
<BR>- immagine e risultati, ciò che serve per attirare l'interesse dei media in Italia
<BR>- altri sponsor, quindi altri soldi da investire
<BR>- soldi da investire nella promozione e nella formazione dei ragazzi e da investire nel movimento
<BR>- ragazzi che vogliono giocare a rugby
<BR>- stadi pieni
<BR>- una nazionale in cui i giocatori italiani abbiano un ritmo di gioco più intenso e siano abituati a 85/90 minuti di tensione agonistica