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Inviato: 6 mar 2006, 8:47
da bogi
SE ho un bicchiere di vino e lo diluisco in un bicchiere di acqua il vino sarà di più e più buono, oppure sarà di più ma diluito e quindi peggiore?
<BR>Il movimento Italiano non è in gradi di produrre giocatori di qualità per alimentare 10 squadre di vertice, cosa vi dice che aumentando il numero di squadre aumenterebbe il numero di giocatori di qualità disponibili di qualità e quindi aumenterebbe il livello del campionato ?
<BR>Ora su 10 squadre di vertice, almeno tre hanno problemi economici gravissimi; negli ultimi anni il divario tra top 10 e serie A è diventato incolmabile, a parte la leonessa per un solo anno, tutte le neopromosse fanno una triste fine e si trascinano dietro dopo la retrocessione problemi economici molto gravi .
<BR>Quello che tiene lontani gli spettatori non è la mancanza di rappresentatività del campionato ma il suo livello molto basso.
<BR>Nelle amichevoli le squadre del top 10 sotterrano quelle di serie A di punti.
<BR>Io poroporrei invece questo :
<BR>Serie A ad 8 Squadre con rigorosi criteri economici logistici e sportivi da rispettare per accedervi in seguito a promozione;
<BR>Serie B a 12 squadre con criteri meno stringenti ma vincolanti comunque.
<BR>Stop. Questo dovrebbe essere il rugby di alto livello.
<BR>Poi a scendere B tre gironi da 12 poi serie C e infine serie C2 a livello puramente amatoriale con possibilità di giocare anche se non si è in 15.
<BR>Ridurre le squadre ai livelli più alti ed aumentarle ai livelli bassi, perchè bisogna creare l'interesse dal basso.
<BR>Bisogna aumentare i praticanti effettivi e dare la possibilità di giocare con squadre del proprio livello.
<BR>Un partita a Calcio di una squadra forte contro una debole, può essere spettacolare perchè le differenze in certe condizioni si annullano, nel Rugby no.
<BR>Chio è più forte vince sempre e sotterra di punti chi lo è meno.
<BR>Non c'è alcuna logica nell'aumentare i partecipanti al massimo campionato per poi avere partite che si concludono con scarti di 60 punti.
<BR>Così si diminuisce l'interesse invece di aumentarlo.
<BR>Bisogna creare selezione, avere pochi posti al vertice per creare la vera competizione e fare uscire l'eccellenza.
Inviato: 6 mar 2006, 9:13
da THAKER
8 Club = meno italiani e giovani
<BR>12/14 CLub = più italiani e giovani
<BR>
<BR>X' i club saranno costretti a completare le rose pescando nel vivavaio.
<BR>
<BR>Benetton, Viadana, Calvisano e squadre di Parma vinceranno facile? Può essere ma avranno delle partite in più da giocare, senza perdere il ritmo campionato.
<BR>Venezia, Rovigo, L'Aquila, Padova potranno faticare un poco di più... URC, ROMA, Leonessa1928, Piacenza potranno confrontarsi però con il top, lanciando sul serio gli attuali nazionali A e Under21 e riportando in Auge chi promessa e nazionale lo è stato (Lance Persico, F.Ghidini, Varrella, Burton, Santillo, Sepe & Co.).
<BR>Nonchè, rivolgendosi x forza al mercato della A e delle Under (dovendo allargare il numero dei giocatori), molti giovani saliranno di categoria.
<BR>Questi saranno, immagino, giocatori d'esperienza, ma, soprattutto, giovani promesse [quali potrebbero essere Rubini e Duca del Frascati]. Questo non può far altro che bene al nostro rugby, dando a loro la possibilità di confrontarsi, di emergere.
<BR>Dando un ritmo più alto a tutti, che sono poi quelli che giocano con l'Italia A e Under21, da cui la Nazionale Maggiore dovrebbe trovare il ricambio x gli uomini attuali.
<BR>
<BR>Dovrà poi esserci un giro di vite sui bilanci, così che chi non è in grado di sostenere certe spese si arrangi utilizzando i vivai.
<BR>Ora come ora il campionato senza L'Aquila, Rovigo e Catania non potrebbe esistere, se verrà allargato anche queste società saranno maggiormente stimolate a darsi una sistamata, pena esser sostituite.
<BR>
<BR>L'aventuale riduzione a 12/14 squadre anche dell'A2, con investimenti in comunicazione anche x essa, poi (sull'onda dell'A1 e della Nazionale) potrebbe portare al consolidarsi del rugby in piazze importanti, quali Napoli, Firenze, Bologna, Verona e, strutturando in modo selettivo tutti i campionati, all'affermarsi di piccoli centri che lavorano bene, piuttosto che all'auspicabile crescita in città al momento ai margini quali Milano, Torino, Bari, Palermo, Pescara...
<BR>
<BR>Auspicabile anche la reintroduzione di un Campioanto Under21, magari sulla formula dell'Under19.
<BR>Under21 obbligatoria per i club di A1 e di A2 (quindi almeno 24-28 squadre).
<BR>
<BR>E la costituzione di selezioni sperimentali Under23 da coinvolgere in match internazionali coi parigrado Inglesi, Francesi, Celtics e dell'altro emisfero.
<BR>
<BR>Coppa Italia con turni ad eliminazione diretta, cui prendano parte i club di A1 ed A2, coi primi che intervengano più in la nella stagione.
<BR>
<BR>Alla FIR poi la costituzione di eventuali accademie, certo è che se la via Celtic League/ Selezioni non è più percorribile, è necessario rilanciare la via dei club, il campionato. E io non credo lo si faccia riducendo il numero di club!!!
<BR>
<BR>O forse il vino sono i "pochi" stranieri e noi siamo l'acqua?
Inviato: 6 mar 2006, 9:23
da Trottola
Bogi non sono d'accordo:
<BR>
<BR>1) Il Super10 non e' fatto per selezionare i piu' forti (cioe' quelli con maggiori tradizioni, miglior vivaio, in grado di produrre i migliori giocatori) ma solo per selezionare i piu' ricchi.
<BR>
<BR>3) Il Super10 non tutela in alcun modo le squadre che producono giocatori (leggi Rovigo, L'Aquila, Padova, ...). I giovani emigrano per quattro soldi (non parlatemi di libero mercato - siamo in una situazione di monopolio ...). E via gli oriundi ....
<BR>
<BR>3) Il Super10 non ha prodotto una crescita tecnica dei giocatori italiani. Gli ultimi "talenti" introdotti nella nazionale vengono da squadre di serie A o da campionati esteri. Le squadre di Super10 non possono permettersi il lusso di far maturare i giovani (il campionato e' troppo corto ... non si puo' sbagliare neanche una partita ... vedi quanti giovani di belle speranza marciscono sulle panchine di Treviso, Viadana, Calvisano, ....)
<BR>
<BR>4) Il Super10 non serve neanche a tenerci i migliori giocatori in Italia. Anche Treviso, Viadana e Calvisano sono ormai vittime del principio che "il piu' ricco ha sempre ragione". I migliori vanno all'estero.
<BR>
<BR>5) Il Super10 non ha prodotto interesse. E' un campionato orribile, troppo corto, spezzato in due tronconi.
<BR>
Inviato: 6 mar 2006, 10:23
da robb
quote
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<BR>Bogi non sono d'accordo:
<BR>
<BR>1) Il Super10 non e' fatto per selezionare i piu' forti (cioe' quelli con maggiori tradizioni, miglior vivaio, in grado di produrre i migliori giocatori) ma solo per selezionare i piu' ricchi.
<BR>
<BR>3) Il Super10 non tutela in alcun modo le squadre che producono giocatori (leggi Rovigo, L'Aquila, Padova, ...). I giovani emigrano per quattro soldi (non parlatemi di libero mercato - siamo in una situazione di monopolio ...). E via gli oriundi ....
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<BR>3) Il Super10 non ha prodotto una crescita tecnica dei giocatori italiani. Gli ultimi "talenti" introdotti nella nazionale vengono da squadre di serie A o da campionati esteri. Le squadre di Super10 non possono permettersi il lusso di far maturare i giovani (il campionato e' troppo corto ... non si puo' sbagliare neanche una partita ... vedi quanti giovani di belle speranza marciscono sulle panchine di Treviso, Viadana, Calvisano, ....)
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<BR>4) Il Super10 non serve neanche a tenerci i migliori giocatori in Italia. Anche Treviso, Viadana e Calvisano sono ormai vittime del principio che "il piu' ricco ha sempre ragione". I migliori vanno all'estero.
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<BR>5) Il Super10 non ha prodotto interesse. E' un campionato orribile, troppo corto, spezzato in due tronconi.
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<BR>quote
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<BR>
<BR>STRAQUOTO tutto ed in più aggiungo:
<BR>Entro poco non avremo più nessun giocatore appartenente ad una delle nazionali più importanti(3 nations/6 nations), questo significa IMPOVERIMENTO TECNICO /SPETTACOLARE ed ulteriore disaffezione del pubblico,
<BR>Relativamente al" vino" citato da BOGI bisogna passare a quello di produzione Nazionale, che sicuramente non ha niente da invidiare ,quando giovane U17/18/19 ... a quello straniero. Dobbiamo solo permettergli d i maturare in un ambiente tecnico migliore(HDEMIE) significando che quest'ultime non devono limitarsi a produrre QUALCHE RAGAZZO PROFESSIONISTA PER LA NAZIONALE,MA UN ADEGUATO NUMERO DI GIOCATORI GIOVANI PROFESSIONALMENTE PREPARATI PER IL CAMPIONATO PROFESSIONISTICO DI VERTICE ,TRA CUI SELEZIONARE SUL CAMPO, I MIGLIORI PER LA NAZIONALE.
<BR>Intendo dire che se non riusciamo ad ampliare la base di giocatori nazionali professionalmente preparati/professionisti non ci sono grandi speranze per il futuro del RUGBY ITALIANO nel cotesto di vertice internazionale.
<BR>E' ORA CHE INIZIAMO........FIR.
Inviato: 6 mar 2006, 11:58
da marcofk
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> 8 Club = meno italiani e giovani
<BR>12/14 CLub = più italiani e giovani
<BR>
<BR>X' i club saranno costretti a completare le rose pescando nel vivavaio. </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Non sono d'accordo: se non lo hanno fatto finora non vedo perché dovrebbero farlo in futuro. I clubs hanno dimostrato coi fatti che fra un italiano di belle speranze ed uno straniero od un oriundo, nel dubbio schiereranno sempre lo straniero. Le squadre piú ricche continueranno a schierare pochi nazionali azzurri e molti stranieri. Le piú povere proveranno con qualche giocatore del vivaio ma alla prima sconfitta andranno alla ricerca di qualche attempato straniero che "dia piú affidamento" e in pochi anni si ritornerá alla situazione attuale. E sconfitte annunciate di 100 punti contro la Treviso di turno non attirano spettatori. Niente spettatori, niente sponsor, niente soldi, niente squadra, ed il settore giovanile é la prima cosa ad essere dismessa in queste circostanze.
<BR>
<BR>Piuttosto:
<BR>
<BR>1) Un solo campionato professionistico SENZA RETROCESSIONI, cominciando con 6 squadre, in modo da avere un prodotto competitivo da vendere al pubblico. Se le partite sono troppo poche, giocare 2 volte l'andata e 2 volte il ritorno.
<BR>
<BR>2) Campionati dilettantistici con molte categorie e poche squadre per categoria, in modo da avere incontri per lo piú equilibrati.
<BR>
<BR>3) Stringenti regole economiche e tecniche per il torneo professionistico: copertura finanziaria per l'intera stagione disponibile ad inizio stagione, bilanci depositati, salary cap, minimo obbligatorio di giocatori eleggibili per la nazionale (almeno 10 per squadra, ma anche di piú), settore giovanile strutturato dagli under13 agli under21 con torneo nazionale di categoria in parallelo con il torneo professionistico.
<BR>
<BR>4) Ammissione al torneo professionistico tramite:
<BR>-soddisfazione dei requisiti tecnici ed economici
<BR>-vittoria in almeno 3 campionati nazionali dilettanti negli ultimi 5 anni, con piazzamenti non peggiori del 4° posto negli altri due.
<BR>-Risultati soddisfacenti contro squadre pro (e.g. in Coppa Italia, che dovrebbe essere aperta a tutti), ovvero vittorie o sconfitte di misura (i.e. meno di 10 punti)
<BR>
<BR>
Inviato: 6 mar 2006, 12:48
da Trottola
marcoflk rispondo cosi' alla tua proposta:
<BR>
<BR> Tu dici --> Un solo campionato professionistico SENZA RETROCESSIONI, cominciando con 6 squadre ......
<BR>
<BR> Per me --> 4-5 SELEZIONI REGIONALI in cui giochino gli atleti migliori con contributi economici dalla FIR (ai giocatori ed alle societa' di appartenenza) che partecipino alla Celtic League ed alle coppe europee
<BR>
<BR>Tu dici --> Campionati dilettantistici con molte categorie e poche squadre per categoria ..... Stringenti regole economiche e tecniche per il torneo professionistico .....
<BR>
<BR>Per me --> Campionato a 14 squadre con stringenti regole tecniche (non economiche). Stesso salario per tutti i giocatori (in tutte le squadre), con la possibilita' (per ogni squadra) di pagare 4-5 contratti "extra" (con stipendi liberi) per ingaggiare giocatori stranieri e/o italiani che facciano veramente la differenza.
<BR>Minimo di giocatori di formazione italiana. Accademie
<BR>
<BR>
<BR>
<BR>
Inviato: 6 mar 2006, 12:58
da THAKER
Trottola mi convince già di più
Inviato: 6 mar 2006, 13:11
da Giandolmen
Una domanda: ma secondo voi quali sono stati gli effetti dell'allargamento della serie A a due gironi?
<BR>
<BR>Dico la mia. Ho seguito questo campionato per diverse stagioni, e a me pare che:
<BR>
<BR>
- ai giovani italiani si siano preferiti stranieri vari
<BR>- il livello del gioco si sia decisamente abbassato
<BR>
<BR>Non capisco perchè, con un maggior numero di squadre le società dovrebbero mettere sotto contratto più giovani italiani.... conviene mettere sotto contratto più giovani stranieri.... costano mediamente poco e non ci sono rischi (tipo giovani promesse sulle quali si investe e poi non sbocciano...).
<BR>
<BR>Mi pare che io e Bogi rimaniamo in minoranza...
<BR>
<BR>Giandolmen
Inviato: 6 mar 2006, 14:25
da robb
quote
<BR>-----------------------------------------------------------------------
<BR>Una domanda: ma secondo voi quali sono stati gli effetti dell'allargamento della serie A a due gironi?
<BR>
<BR>Dico la mia. Ho seguito questo campionato per diverse stagioni, e a me pare che:
<BR>
<BR>
- ai giovani italiani si siano preferiti stranieri vari
<BR>- il livello del gioco si sia decisamente abbassato
<BR>
<BR>Non capisco perchè, con un maggior numero di squadre le società dovrebbero mettere sotto contratto più giovani italiani.... conviene mettere sotto contratto più giovani stranieri.... costano mediamente poco e non ci sono rischi (tipo giovani promesse sulle quali si investe e poi non sbocciano...).
<BR>
<BR>Mi pare che io e Bogi rimaniamo in minoranza...
<BR>
<BR>Giandolmen
<BR>----------------------------------------------------------------------
<BR>quote
<BR>
<BR>La tua osservazione è sicuramente fondata Giandolmen,e sicuramente esprime il punto di vista di alcuni club,(per me i più miopi) che antepongono i loro interessi immediati (spesso di pura sopravvivenza dello STATUS QUO),a quelli più generali del RUOLO DEL RUGBY ITALIANO NEL CONTESTO INTERNAZIONALE.
<BR>Tali posizioni se in qualche modo giustificabili se espresse da qulche club NON SONO SOSTENIBILI dalla FIR CHE DOVREBBE CURARE GLI INTERESSI DEL RUGBY ITALIANO.
<BR>Ritengo comunque che neanche la FIR possa permettersi il lusso di non ascoltare le ripetute richieste di CAMBIAMENTO che pervengono da più parti ,NON ULTTIMO QUESTO SITO ESPRESSIONE DI OLTRE 15000 APPASSIONATI/TESSERATI/RUGBYSTY/E.
<BR>Sarà cura dei "competenti uffici" trovare le formuke giuste per riorganizzare iNOSTRI CAMPIONATI tra le molte e varirie proposte, quello che è chiaro è che E' ORA!!!!!!!!!!!!!.
<BR>LA STAGIONE 2006/2007 DEVE COMINCIARE AD INTRODURRE SOSTANZIALI CAMBIAMENTI!.
Inviato: 6 mar 2006, 14:31
da Peruperu
Da quel che sento, l'anno prossimo l'utilizzo di stranieri nei Campionati sarà ancor più complesso, secondo me è un bene per il rugby italiano perchè i giocatori Italiani saranno ricercati e maggiormente curati, sarà un male per quelle società che basano la loro politica proprio su questo, cioè su "FARE BELLA FIGURA FACENDO GIOCARE SUD AFRICANI, NEO ZELANDESI, ECC" a mio modestissimo parere molte squadre che oggi sono forti e imbattibili ...... domani saranno un pò meno "irragiungibili" o comunque il dislivello sarà minore!!!!

Inviato: 6 mar 2006, 14:43
da marcofk
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 06-03-2006 alle ore 12:48, Trottola wrote:
<BR>marcoflk rispondo cosi' alla tua proposta:
<BR>
<BR> Tu dici --> Un solo campionato professionistico SENZA RETROCESSIONI, cominciando con 6 squadre ......
<BR>
<BR> Per me --> 4-5 SELEZIONI REGIONALI in cui giochino gli atleti migliori con contributi economici dalla FIR (ai giocatori ed alle societa' di appartenenza) che partecipino alla Celtic League ed alle coppe europee
<BR>
<BR>Tu dici --> Campionati dilettantistici con molte categorie e poche squadre per categoria ..... Stringenti regole economiche e tecniche per il torneo professionistico .....
<BR>
<BR>Per me --> Campionato a 14 squadre con stringenti regole tecniche (non economiche). Stesso salario per tutti i giocatori (in tutte le squadre), con la possibilita' (per ogni squadra) di pagare 4-5 contratti "extra" (con stipendi liberi) per ingaggiare giocatori stranieri e/o italiani che facciano veramente la differenza.
<BR>Minimo di giocatori di formazione italiana. Accademie
<BR>
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Passi per le selezioni che in pratica sono una soluzione diversa solo in parte dal campionato pro a 6 squadre. Ma il campionato a 14 squadre chi lo va a vedere? Quanti spettatori sono disposti a spendere 10-15 euro per una partita che finirá con una differenza punti a 3 cifre? A mio avviso ogni soluzione non puó prescindere dall'obbiettivo di portare almeno 20mila spettatori ad ogni partita (anche se all'inizio anche 5mila sarebbero un buon risultato). Senza pubblico non ci sono soldi, e senza soldi non si va da nessuna parte. Che sia auspicabile che i clubs rinuncino ad alcuni privilegi per il bene del movimento generale, é ovvio. Che sia probabile lo é molto meno. Si tratta di scegliere tra una soluzione ideale che difficilmente si realizzerá ed una un po' meno ideale che comunque vada nella giusta direzione ma che sia facilmente concretizzabile. Quanti spettatori hanno visto Calvisano-Venezia Mestre (se l'hanno giá giocata a calvisano)?
Inviato: 6 mar 2006, 15:48
da Trottola
A me piacerebbe che qualcuno mettesse questa norma:
<BR>
<BR> ... Stesso salario per tutti i giocatori (in tutte le squadre), con la possibilita' (per ogni squadra) di pagare 4-5 contratti "extra" (con stipendi liberi) per ingaggiare giocatori stranieri e/o italiani che facciano veramente la differenza ...
<BR>
<BR> In questo modo le squadre:
<BR>
<BR>- non avrebbero piu' vantaggi ad ingaggiare oriundi (costerebbero come gli italiani);
<BR>- non sarebbero piu' ostaggio di procuratori che giocano a rialzo (stipendio fissato per tutti, tranne per 4-5 giocatori "di un'altra categoria");
<BR>- sarebbe immediatamente chiaro il budget minimo per una squadra di rugby
<BR>
<BR>
Inviato: 6 mar 2006, 16:19
da Rino
A me piacerebbe che qualcuno mettesse questa norma:
<BR>
<BR>... Stesso salario per tutti i giocatori (in tutte le squadre), con la possibilita' (per ogni squadra) di pagare 4-5 contratti "extra" (con stipendi liberi) per ingaggiare giocatori stranieri e/o italiani che facciano veramente la differenza ...
<BR>
<BR>In questo modo le squadre:
<BR>
<BR>- non avrebbero piu' vantaggi ad ingaggiare oriundi (costerebbero come gli italiani);
<BR>- non sarebbero piu' ostaggio di procuratori che giocano a rialzo (stipendio fissato per tutti, tranne per 4-5 giocatori "di un'altra categoria");
<BR>- sarebbe immediatamente chiaro il budget minimo per una squadra di rugby
<BR>
<BR>
<BR>Un altro effetto sarebbe quello di extra salari pagati in nero....
<BR>
Inviato: 6 mar 2006, 16:24
da PETRARCHINO
Secondo me si dovrebbe prendere ad esempio il modello del volley in Italia, in serie A1 giocano 14 squadre e trovano spazio anche realtà come cagliari, santacroce ect.ect.
<BR>Il pubblico segue anche incontri in apparenza senza storia; in club di secondo piano sono riusciti a trovare spazio gente che ci ha fatto vincere mondiali ed europei e che non avrebbe trovato spazio nei top team se non giocando fuori ruolo, così gli under riuscirebbero a maturare.
<BR>Personalmente nei periodi di sosta del super10 seguo anche altre squadre di categorie inferiori, non ritengo che un maggior numero di partite possa nuocere al movimento, forse alla nazionale per via degli infortuni...
<BR>Non ritengo che il tetto degli stipendi sia una soluzione auspicabile, uno dei limiti del rugby italiano è che persone che giocano in super10 percepiscono lo stipendio di un apprendista quando dovrebbero avere contratti profesionistici....
<BR>
Inviato: 6 mar 2006, 17:01
da marcofk
Il volley ha <!-- BBCode Start --><B>ridotto</B><!-- BBCode End --> il numero di squadre in serie A1 da 16 a 14 durante la fase di boom... ed é diffuso uniformemente sul territorio da decenni (il che spiega la presenza di Cagliari, Vibo Valentia, Trento, Santa Croce...)