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Inviato: 17 giu 2006, 19:11
da annamex
giù le mani dal rovigo!

Inviato: 18 giu 2006, 3:42
da THAKER
Benetton Treviso - Calvisano - Parma - GRAN Parma - Viadana - Petrarca Padova - UR Capitolina sono le squadre che pare possano garantire una solidità economica

Amatori Catania parrebbe avere delle pendenze, ma cmq disponibilità per iscriversi al campionato

Rovigo e L'Aquila sono in crisi

In Serie A troviamo:
VeneziaMestre e Rugby Roma (della cui situazione finanziaria però non si sa molto)...
Subito dopo, tra le semifinaliste di quest'anno, I Cavalieri Prato (ma hanno una rosa in grado di competere in un massimo campionato?) e Leonessa1928 (altra squadra con forti necesità di ridimensionamento).
Il posto della Leonessa potrebbe essere preso dal Piacenza1947...

Il Bologna1928 invece è fallito, triste sorte per le società che negli ultimi anni hannoavuto modo di affacciarsi al Super10...

Va rivisto un pò tutto, anche alla luce della necessità di una riduzione delle spese e di forti investimenti sulle giovani risorse italiane e locali, oltre che di immagine.

Inviato: 18 giu 2006, 9:27
da RobertoD
THAKER ha scritto: Il Bologna1928 invece è fallito, triste sorte per le società che negli ultimi anni hannoavuto modo di affacciarsi al Super10.
Il Bologna non è fallito.
E' una srl di proprietà della famiglia Zaccanti che attualmente non ha giocatori.
Ma la srl è ancora in piedi.

Inviato: 18 giu 2006, 9:41
da hank
RobertoD ha scritto:
THAKER ha scritto: Il Bologna1928 invece è fallito, triste sorte per le società che negli ultimi anni hannoavuto modo di affacciarsi al Super10.
Il Bologna non è fallito.
E' una srl di proprietà della famiglia Zaccanti che attualmente non ha giocatori.
Ma la srl è ancora in piedi.
buon per loro se l'azienda sopravvive, ma l'essenziale dovrebbe essere la serena esistenza di un club che purtroppo continua a subire colpi sempre piu pesanti

Inviato: 18 giu 2006, 9:44
da hank
annamex ha scritto:giù le mani dal rovigo!
dovresti dirlo agli attuali dirigenti..

Inviato: 18 giu 2006, 10:23
da giongeffri
Io continuo ad essere della mia opinione.. quelle 4-5 squadre che possono permettersi un budget "importante" in Celtic League, e le altre a fare un campionato semi-professionistico nazionale, che tanto i soldi a disposizione del movimento questo permettono, non di più.

Inviato: 18 giu 2006, 11:07
da franky52
THAKER ha scritto:Benetton Treviso - Calvisano - Parma - GRAN Parma - Viadana - Petrarca Padova - UR Capitolina sono le squadre che pare possano garantire una solidità economica
Necessario garantire oganici validi X competitività internazionale.
THAKER ha scritto:Rovigo e L'Aquila sono in crisi
Si devono salvare bacini tradizionali che tanto hanno dato al Rugby italiano.
THAKER ha scritto:In Serie A troviamo:
VeneziaMestre e Rugby Roma (della cui situazione finanziaria però non si sa molto)...
Subito dopo, tra le semifinaliste di quest'anno, I Cavalieri Prato (ma hanno una rosa in grado di competere in un massimo campionato?)
Per le prime 2 squadre citate rispondano loro, ma... possono essere competitive?
Per quanto riguarda I Cavalieri NO Grazie! non ci interessa ... ancora. Vedrete presto la politica adottata dalla società.
THAKER ha scritto:Va rivisto un pò tutto, anche alla luce della necessità di una riduzione delle spese e di forti investimenti sulle giovani risorse italiane e locali, oltre che di immagine.
D'accordo:
Top N°? senza retrocessioni, professionistico, fideiussioni di garanzia.
Il resto ... semiprofessionismo da regolamentare, Hdemie giovanili con selezioni regionali e ... vedi:
http://www.rugby.it/index.php?name=PNph ... c&start=60

Inviato: 18 giu 2006, 11:35
da Turch
Credo che la cosa più corretta da fare sia una lega chiusa professionistica (cioè senza retrocessioni), questo darebbe la possibilità anche alle squadre con budget limitati di programmare a lungo termine, senza doversi rivolgere a mediocri giocatori per cercare di evitare ogni anno la retrocessione, e poter così rivolgere le loro attenzioni ai giovani.
Sotto a questo campionato vedrei bene un dilettantismo con alcuni semi professionisti, come avviene tutt'ora e, se nel futuro ci sarà maggiore interesse verso in rugby, maggiori giocatori di livello si potrebbe allargare la massima serie a nuove squadre.

P.S. Per rimanere nella prima divisione bisognerebbe garantire solidità finanziaria, vivaio e lavoro di promozione del rugby anche finalizzato all'aumento degli spettatori medi presenti alle partite.

Inviato: 18 giu 2006, 18:16
da THAKER
Turch ha scritto:Credo che la cosa più corretta da fare sia una lega chiusa professionistica (cioè senza retrocessioni), questo darebbe la possibilità anche alle squadre con budget limitati di programmare a lungo termine, senza doversi rivolgere a mediocri giocatori per cercare di evitare ogni anno la retrocessione, e poter così rivolgere le loro attenzioni ai giovani.
Sotto a questo campionato vedrei bene un dilettantismo con alcuni semi professionisti, come avviene tutt'ora e, se nel futuro ci sarà maggiore interesse verso in rugby, maggiori giocatori di livello si potrebbe allargare la massima serie a nuove squadre.

P.S. Per rimanere nella prima divisione bisognerebbe garantire solidità finanziaria, vivaio e lavoro di promozione del rugby anche finalizzato all'aumento degli spettatori medi presenti alle partite.
Siamo in europa, no alle Americanate! Non resisterebbero senza un legame con la tradizione.

Si agli investimenti sul rugby in Italia.

Come? Bella domanda...

Inviato: 18 giu 2006, 18:29
da franky52
THAKER ha scritto: Siamo in europa, no alle Americanate! Non resisterebbero senza un legame con la tradizione.
Perchè una "lega", con un campionato breve, 8 squadre di cui 6 farebbero le competizioni europee sarebbe slegata dalla tradizione? Perchè mancano le retrocessioni. Chi vuole essere ammesso/promosso vincente del campionato di A1 presenta credenziali tecniche ed economiche.
THAKER ha scritto: Si agli investimenti sul rugby in Italia.

Come? Bella domanda...
Da noi, in questo momento di crisi del tessile, con 4/5 ... "avatar" come il tuo raccatteremmo molti più soldi che con questue" per la pubblicità dagli industriali ...

Inviato: 18 giu 2006, 20:07
da Turch
THAKER ha scritto:Siamo in europa, no alle Americanate! Non resisterebbero senza un legame con la tradizione.

Si agli investimenti sul rugby in Italia.

Come? Bella domanda...

E la Celtic league dove la giocano? In California?

La retrocessione crea dei danni enormi dal punto di vista economico, eliminandola si permetterebbe alle squadre di creare veri programmi a lungo termini, con maggiore certezza finanziaria, solo in questo modo puoi attirare investimenti.

Inviato: 18 giu 2006, 21:28
da THAKER
No, ma una lega professionistica che gioca tra Calvisano, Viadana, Parma, Treviso, Padova, Catania e Roma non va lontano come pubblico, per non dire nulla sulla gestione LIRE.

Bisogna ricreare le basi di un campionato, la Celtic League è un'altra cosa, che va oltre ai campionati nazionali esistenti ed è sovranazionale.

Lavoriamo sulla base e sui vivai, poi ne riparliamo.

Altro che lega infarcita di argentini.

Inviato: 18 giu 2006, 21:52
da issor
annamex ha scritto:giù le mani dal rovigo!
E' uno slogan o è un ragionamnto? E chi dovrebbe mettere giù le mani dal Rovigo? Noi forumisti o la dirigenza attuale del Rovigo? (se c'è ancora) o L3gs, che è da un paio di settimane che non mi assicura più che tutti i giocatori del Rovigo, anche gli ex, saranno totalmente pagati.

Inviato: 18 giu 2006, 22:01
da robb
Sembra che ci sia una accelerazione nel processo di disgregazione che da alcuni anni sta colpendo alcune delle realtà storiche del nostro movimentio, speriamo che dopo che "a bocce ferme" ci si ritrovi in una situazione più sostenibile per il nostro movimento che , bisogna dirlo , ha risorse molto limitate e sicuramente non paragonabili aquelle di altre nazioni.

Inviato: 18 giu 2006, 22:36
da giongeffri
THAKER ha scritto:No, ma una lega professionistica che gioca tra Calvisano, Viadana, Parma, Treviso, Padova, Catania e Roma non va lontano come pubblico, per non dire nulla sulla gestione LIRE.
Il problema è che fondamentalmente alla massa degli italiani del rugby non gliene può fregar di meno, pertanto gli imprenditori, non potendo contare su ritorni pubblicitari "pesanti" più di tanto non investono. Che poi molte cose possano essere gestite meglio non c'è dubbio, ma anche se la Lega e la Federazione fossero gestite da premi nobel la situazione più di tanto non può cambiare, a meno che il rugby non ottenga un "breakdown" nel favore del pubblico simile a quello che ottenne una quindicina d'anni fa la pallavolo. Allora ci sarebbe l'interesse del pubblico, inizierebbero a girare i soldi, i ragazzini s'interesserebbero e crescerebbero i viavi etc. etc. etc.