Inviato: 17 giu 2006, 19:11
giù le mani dal rovigo!
Il Bologna non è fallito.THAKER ha scritto: Il Bologna1928 invece è fallito, triste sorte per le società che negli ultimi anni hannoavuto modo di affacciarsi al Super10.
buon per loro se l'azienda sopravvive, ma l'essenziale dovrebbe essere la serena esistenza di un club che purtroppo continua a subire colpi sempre piu pesantiRobertoD ha scritto:Il Bologna non è fallito.THAKER ha scritto: Il Bologna1928 invece è fallito, triste sorte per le società che negli ultimi anni hannoavuto modo di affacciarsi al Super10.
E' una srl di proprietà della famiglia Zaccanti che attualmente non ha giocatori.
Ma la srl è ancora in piedi.
dovresti dirlo agli attuali dirigenti..annamex ha scritto:giù le mani dal rovigo!
Necessario garantire oganici validi X competitività internazionale.THAKER ha scritto:Benetton Treviso - Calvisano - Parma - GRAN Parma - Viadana - Petrarca Padova - UR Capitolina sono le squadre che pare possano garantire una solidità economica
Si devono salvare bacini tradizionali che tanto hanno dato al Rugby italiano.THAKER ha scritto:Rovigo e L'Aquila sono in crisi
Per le prime 2 squadre citate rispondano loro, ma... possono essere competitive?THAKER ha scritto:In Serie A troviamo:
VeneziaMestre e Rugby Roma (della cui situazione finanziaria però non si sa molto)...
Subito dopo, tra le semifinaliste di quest'anno, I Cavalieri Prato (ma hanno una rosa in grado di competere in un massimo campionato?)
D'accordo:THAKER ha scritto:Va rivisto un pò tutto, anche alla luce della necessità di una riduzione delle spese e di forti investimenti sulle giovani risorse italiane e locali, oltre che di immagine.
Siamo in europa, no alle Americanate! Non resisterebbero senza un legame con la tradizione.Turch ha scritto:Credo che la cosa più corretta da fare sia una lega chiusa professionistica (cioè senza retrocessioni), questo darebbe la possibilità anche alle squadre con budget limitati di programmare a lungo termine, senza doversi rivolgere a mediocri giocatori per cercare di evitare ogni anno la retrocessione, e poter così rivolgere le loro attenzioni ai giovani.
Sotto a questo campionato vedrei bene un dilettantismo con alcuni semi professionisti, come avviene tutt'ora e, se nel futuro ci sarà maggiore interesse verso in rugby, maggiori giocatori di livello si potrebbe allargare la massima serie a nuove squadre.
P.S. Per rimanere nella prima divisione bisognerebbe garantire solidità finanziaria, vivaio e lavoro di promozione del rugby anche finalizzato all'aumento degli spettatori medi presenti alle partite.
Perchè una "lega", con un campionato breve, 8 squadre di cui 6 farebbero le competizioni europee sarebbe slegata dalla tradizione? Perchè mancano le retrocessioni. Chi vuole essere ammesso/promosso vincente del campionato di A1 presenta credenziali tecniche ed economiche.THAKER ha scritto: Siamo in europa, no alle Americanate! Non resisterebbero senza un legame con la tradizione.
Da noi, in questo momento di crisi del tessile, con 4/5 ... "avatar" come il tuo raccatteremmo molti più soldi che con questue" per la pubblicità dagli industriali ...THAKER ha scritto: Si agli investimenti sul rugby in Italia.
Come? Bella domanda...
THAKER ha scritto:Siamo in europa, no alle Americanate! Non resisterebbero senza un legame con la tradizione.
Si agli investimenti sul rugby in Italia.
Come? Bella domanda...
E' uno slogan o è un ragionamnto? E chi dovrebbe mettere giù le mani dal Rovigo? Noi forumisti o la dirigenza attuale del Rovigo? (se c'è ancora) o L3gs, che è da un paio di settimane che non mi assicura più che tutti i giocatori del Rovigo, anche gli ex, saranno totalmente pagati.annamex ha scritto:giù le mani dal rovigo!
Il problema è che fondamentalmente alla massa degli italiani del rugby non gliene può fregar di meno, pertanto gli imprenditori, non potendo contare su ritorni pubblicitari "pesanti" più di tanto non investono. Che poi molte cose possano essere gestite meglio non c'è dubbio, ma anche se la Lega e la Federazione fossero gestite da premi nobel la situazione più di tanto non può cambiare, a meno che il rugby non ottenga un "breakdown" nel favore del pubblico simile a quello che ottenne una quindicina d'anni fa la pallavolo. Allora ci sarebbe l'interesse del pubblico, inizierebbero a girare i soldi, i ragazzini s'interesserebbero e crescerebbero i viavi etc. etc. etc.THAKER ha scritto:No, ma una lega professionistica che gioca tra Calvisano, Viadana, Parma, Treviso, Padova, Catania e Roma non va lontano come pubblico, per non dire nulla sulla gestione LIRE.