False verginità?
Moderatore: Emy77
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lido-rugby
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RE: Re: False verginità?
mbe io nel mio campionato(serie c quet'anno ho isto un po di tutto:
squadre che hanno fatto abotte una partita si e ua no
squadre che i terzi tempi non li fanno manco morti
squadre che hanno fatto a botte a fine partite
squadre dopate dal primo all'ultimo
squadre che si sono attacate alle piccolezze del regolamentte per vincere partite importantti(vedi abruzzo rugby).
squadre che mettono in campo oriundi mecenaria per vincere partite,lasciano in panchina o fuori gli storici elementi del club
squadre che hano beffegiato squadrucce all'esordio
ho visto anche simulazioni di fallo,ho visto spaltti inferociti,fischi sui calci...ma ho visto anche tantta belle cose,ho visto anche tutto il bello che il rugby ci offre,quindi il problema e' ala radice,e' che siamo italiani,e lo sport e' e rimarra una valvola di sfogo,dove tutte la nostre cultua si esprime nelle sue diversita'
squadre che hanno fatto abotte una partita si e ua no
squadre che i terzi tempi non li fanno manco morti
squadre che hanno fatto a botte a fine partite
squadre dopate dal primo all'ultimo
squadre che si sono attacate alle piccolezze del regolamentte per vincere partite importantti(vedi abruzzo rugby).
squadre che mettono in campo oriundi mecenaria per vincere partite,lasciano in panchina o fuori gli storici elementi del club
squadre che hano beffegiato squadrucce all'esordio
ho visto anche simulazioni di fallo,ho visto spaltti inferociti,fischi sui calci...ma ho visto anche tantta belle cose,ho visto anche tutto il bello che il rugby ci offre,quindi il problema e' ala radice,e' che siamo italiani,e lo sport e' e rimarra una valvola di sfogo,dove tutte la nostre cultua si esprime nelle sue diversita'
- Bigio
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RE: Re: False verginità?
C'è una differenza però nel tifo del rugby, che ho notato pur non provenedo da questo sport.
I tifosi che hanno praticato rugby insultano o non insulatno affatto l'arbitro e gli avversari.
I tifosi che hanno praticato calcio insultano sempre arbitro ed avversari.
Forse perché almeno nel rugby sin da piccini si insegna il rispetto dell'avversario e dell'arbitro...almeno nella maggior parte dei club per ora!
Bigio
I tifosi che hanno praticato rugby insultano o non insulatno affatto l'arbitro e gli avversari.
I tifosi che hanno praticato calcio insultano sempre arbitro ed avversari.
Forse perché almeno nel rugby sin da piccini si insegna il rispetto dell'avversario e dell'arbitro...almeno nella maggior parte dei club per ora!
Bigio
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Monanilbarbaro
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RE: Re: False verginità?
Per quanto mi riguarda se un avversario fa un fallo osceno oppure tira un pugno ad un mio compagno che sta giocando, oppure se l'arbitro fa boiate su boiate io due nomi glieli dico, va bene il rispetto e la sportività, ma fino ad un certo limite.
Chiama anche tu in F.I.R. per far cantare gli inni degli avversari a Leone Di Lernia!!!
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DESIO
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RE: Re: False verginità?
Quoto in pieno Giandolmen e d in più vorrei aggiungere un paio di cosette .
1) Terzo Tempo serie minori ( SerieB/C ) : il mito narra che dopo le partite le 2 squadre si radunano e fanno il terzo tempo insieme . In 5/6 anni di attività mi sarà capitato 3/4 volte di fare il terzo tempo insieme all'altra squadra . Di solito ognuno va per i fatti prorpri o al massimo ogni singola squadra organizza un alcolizzata per conto proprio .
2) Rapporto arbitro - giocatori : il mito narra che nel rugby si dia del "Lei" all'arbitro . Ma quando mai ?
3) Pubblico sugli spalti : in più di un occasione ho assistito a insulti verso la squadra avversaria o verso l'arbitro . Se , però nel calcio si può dire che questi atteggiamenti sono assunti da persone che non c'entrano nulla col mondo del calcio la stessa cosa non la si può dire per il modo del rugby . Infatti , gli spalti sono per lo più occupati da ex giocatori o comunque da persone che calcano i campi di rugby quotidianamente . Purtroppo questo atteggiamento l'ho riscontrato da Super10 alla serie C
1) Terzo Tempo serie minori ( SerieB/C ) : il mito narra che dopo le partite le 2 squadre si radunano e fanno il terzo tempo insieme . In 5/6 anni di attività mi sarà capitato 3/4 volte di fare il terzo tempo insieme all'altra squadra . Di solito ognuno va per i fatti prorpri o al massimo ogni singola squadra organizza un alcolizzata per conto proprio .
2) Rapporto arbitro - giocatori : il mito narra che nel rugby si dia del "Lei" all'arbitro . Ma quando mai ?
3) Pubblico sugli spalti : in più di un occasione ho assistito a insulti verso la squadra avversaria o verso l'arbitro . Se , però nel calcio si può dire che questi atteggiamenti sono assunti da persone che non c'entrano nulla col mondo del calcio la stessa cosa non la si può dire per il modo del rugby . Infatti , gli spalti sono per lo più occupati da ex giocatori o comunque da persone che calcano i campi di rugby quotidianamente . Purtroppo questo atteggiamento l'ho riscontrato da Super10 alla serie C
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mnesarchides
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Re: RE: Re: False verginità?
Quoto Lido-rugby e quoto Bigio.DESIO ha scritto:Quoto in pieno Giandolmen e d in più vorrei aggiungere un paio di cosette .
1) Terzo Tempo serie minori ( SerieB/C ) : il mito narra che dopo le partite le 2 squadre si radunano e fanno il terzo tempo insieme . In 5/6 anni di attività mi sarà capitato 3/4 volte di fare il terzo tempo insieme all'altra squadra . Di solito ognuno va per i fatti prorpri o al massimo ogni singola squadra organizza un alcolizzata per conto proprio .
2) Rapporto arbitro - giocatori : il mito narra che nel rugby si dia del "Lei" all'arbitro . Ma quando mai ?
3) Pubblico sugli spalti : in più di un occasione ho assistito a insulti verso la squadra avversaria o verso l'arbitro . Se , però nel calcio si può dire che questi atteggiamenti sono assunti da persone che non c'entrano nulla col mondo del calcio la stessa cosa non la si può dire per il modo del rugby . Infatti , gli spalti sono per lo più occupati da ex giocatori o comunque da persone che calcano i campi di rugby quotidianamente . Purtroppo questo atteggiamento l'ho riscontrato da Super10 alla serie C
Ma allora, è utopistico pensare di recuperare questo patrimonio di Valori all'interno degli allenamenti, nel rapporto tra i singoli giocatori e il pubblico che li segue (magari sono amici, familiari), prima delle partite (dico una stupidaggine) spiegare attraverso volantini l'atteggiamento giusto per chi dice di amare questo sport. Certo mi rendo conto che sarebbe difficile organizzare anche iniziative che coinvolgano anche il pubblico, cho lo facciano sentire non solo spettatore. Soprattutto per i piccoli comuni l'idea di far precedere le partite da terzi tempi solo per gli spettatori ospiti ed ospitanti, quasi feste o gemellaggi. Certo forse troppo dispendioso soprattutto all'interno di un campionato oppure utopistico. C'è spazio per questo o va a discapito dell'impegno in un campionato? Come riuscire ad integrare un atteggiamento che non va oltre è diventa negativo? Da qualche parte avevo letto o sentito: La prima cosa è divertirsi. Ho letto poco fa il torneo che si è svolto a Varcaturo sulla costa campana. Forse lo spirito dovrebbe essere simile a quello descritto, il problema è come conciliarlo con l'agonismo di un campionato e come proporlo come spettacolo-intrattenimento-evento.
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napocapo
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RE: Re: RE: Re: False verginità?
è facile quotare giandolmen:
tutti vorremmo il "nostro" sport diverso.
Ma .....
non viviamo mica sulla luna!
In un mondo che ci espone e ci bombarda di messaggi che inneggiano ad una doppia morale, è duro e faticoso, a volte frustrante, coltivare dei valori.
Sia ad alto livello che in piccolo.
Si inizia sin da piccoli a vedere gli adulti predicare bene ...... e razzolare all'opposto!
si cresce quindi con la convinzione che i valori morali sono un bene prezioso, ma coltivarli - meglio che lo faccia qualcun altro.
A mente fredda, a bocce ferme, uno che pure in panca insulta l'arbitro mi ha detto - lo so che è sbagliato, ma in quel momento dovevo, altrimenti scoppiavo -
mi stava spiegando perchè mi guardavano storto il Presidente della squadra ed altri, atteso che da un paio di anni vado alla partita con una bottiglia di vino, e la offro.
un paio di volte ho portato pure i dolcetti.
mi spiegava che le mamme, preoccupate dalla "confidenza" con l'alcool mostrata dai giocatori e da tutto l'ambiente, si erano lamentate del mio comportamento ritenendolo diseducativo.
risposi al dirigente che erano più diseducativi gli insulti.
poco dopo, sugli spalti, un 15enne mi chiese da bere: l'ho mandato ..............
ciò che mi pare positivo è che NOI ALMENO IL PROBLEMA CE LO PONIAMO, NON DIAMO PER SCONTATO CHE L'INSULTO O LA VIOLENZA FACCIANO PARTE INTEGRANTE DEL NOSTRO MONDO.
Ci vorrebbe un passo ulteriore: coltivare ogni giorno il recupero dei valori.
sia in fila dal macellaio, che sugli spalti; sia che si tratti di buttare o meno una cartaccia in terra, che fare finta di niente se qualcuno, vicino a noi, sta facendo altrettanto.
Non posso essere un santo sugli spalti e poi, sul lavoro, lo metto in quel posto alla prima occasione!
tutti vorremmo il "nostro" sport diverso.
Ma .....
non viviamo mica sulla luna!
In un mondo che ci espone e ci bombarda di messaggi che inneggiano ad una doppia morale, è duro e faticoso, a volte frustrante, coltivare dei valori.
Sia ad alto livello che in piccolo.
Si inizia sin da piccoli a vedere gli adulti predicare bene ...... e razzolare all'opposto!
si cresce quindi con la convinzione che i valori morali sono un bene prezioso, ma coltivarli - meglio che lo faccia qualcun altro.
A mente fredda, a bocce ferme, uno che pure in panca insulta l'arbitro mi ha detto - lo so che è sbagliato, ma in quel momento dovevo, altrimenti scoppiavo -
mi stava spiegando perchè mi guardavano storto il Presidente della squadra ed altri, atteso che da un paio di anni vado alla partita con una bottiglia di vino, e la offro.
un paio di volte ho portato pure i dolcetti.
mi spiegava che le mamme, preoccupate dalla "confidenza" con l'alcool mostrata dai giocatori e da tutto l'ambiente, si erano lamentate del mio comportamento ritenendolo diseducativo.
risposi al dirigente che erano più diseducativi gli insulti.
poco dopo, sugli spalti, un 15enne mi chiese da bere: l'ho mandato ..............
ciò che mi pare positivo è che NOI ALMENO IL PROBLEMA CE LO PONIAMO, NON DIAMO PER SCONTATO CHE L'INSULTO O LA VIOLENZA FACCIANO PARTE INTEGRANTE DEL NOSTRO MONDO.
Ci vorrebbe un passo ulteriore: coltivare ogni giorno il recupero dei valori.
sia in fila dal macellaio, che sugli spalti; sia che si tratti di buttare o meno una cartaccia in terra, che fare finta di niente se qualcuno, vicino a noi, sta facendo altrettanto.
Non posso essere un santo sugli spalti e poi, sul lavoro, lo metto in quel posto alla prima occasione!
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tazzina
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Re: RE: Re: RE: Re: False verginità?
RAGIONISSIMO!!!!napocapo ha scritto:è facile quotare giandolmen:
tutti vorremmo il "nostro" sport diverso.
Ma .....
non viviamo mica sulla luna!
..............
ciò che mi pare positivo è che NOI ALMENO IL PROBLEMA CE LO PONIAMO, NON DIAMO PER SCONTATO CHE L'INSULTO O LA VIOLENZA FACCIANO PARTE INTEGRANTE DEL NOSTRO MONDO.
Ci vorrebbe un passo ulteriore: coltivare ogni giorno il recupero dei valori.
sia in fila dal macellaio, che sugli spalti; sia che si tratti di buttare o meno una cartaccia in terra, che fare finta di niente se qualcuno, vicino a noi, sta facendo altrettanto.
Non posso essere un santo sugli spalti e poi, sul lavoro, lo metto in quel posto alla prima occasione!
Giandolmen ha ragione per quanto riguarda il ns sport... ma voglio dire: al punto 1 ha parlato del Basket e della Virtus... Bene, anche la Virtus è stata aiutata dopo il fallimento. Peccato che la Virtus aveva una media di 9.000/10.000 persone di pubblico... quasi quante ne ha l'Am.Catania!!!!
Del Punto 2 non posso dire niente, le interpretazioni di regolamento non piaciono anche a me... Anche sul punto 3, mi trovo d'accordo e qui mi collego a napocapo: bisogna rendersi conto che tutto il mondo è paese... e come sento i miei vicini insultare arbitro e giocatori perchè guardano ITA-UKR di calcio, non vedo gente migliore che guarda il rugby...
Certo che lo spirito sportivo e di lealtà sportiva è più alto per un rugbista, ma non è così "meglio"....
--- Tazzina say: ---
no tricks, just rugby
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mnesarchides
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D'accordo, siamo tutti italiani!
Mi sembra che questo sia l'essenza del discorso.
Ma esiste un patrimonio di valori che contraddistingue il Rugby?
Allora siamo pronti a dire che il Rugby è come il calcio? Oppure che tende a snaturarsi?
Insomma solo un'immaggine di facciata, parole? oppure c'è una difficoltà a conciliare questo aspetto con l'agonismo di un campionato e con l'esigenza di proporre questo sport come spettacolo-intrattenimento-evento?
Bisognerebbe dedicarsi anche a far passare questi Valori nel Rugby? Oppure sono solo di intralcio per l'efficienza di una squadra o perchè il pubblico ha bisogno di scendere in guerra? C'è una maniera diversa?
Mi sembra che questo sia l'essenza del discorso.
Ma esiste un patrimonio di valori che contraddistingue il Rugby?
Allora siamo pronti a dire che il Rugby è come il calcio? Oppure che tende a snaturarsi?
Insomma solo un'immaggine di facciata, parole? oppure c'è una difficoltà a conciliare questo aspetto con l'agonismo di un campionato e con l'esigenza di proporre questo sport come spettacolo-intrattenimento-evento?
Bisognerebbe dedicarsi anche a far passare questi Valori nel Rugby? Oppure sono solo di intralcio per l'efficienza di una squadra o perchè il pubblico ha bisogno di scendere in guerra? C'è una maniera diversa?
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tazzina
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Per me esiste un patrimonio di valori che contradistingue il rugby dagli altri sport di squadra...ma non tutta la gente che lo segue, il rugby, ne è a conoscenza (anche perchè appassionata di altri sport dove violenza o insulti gratuiti sono all'ordine del giorno)!mnesarchides ha scritto:D'accordo, siamo tutti italiani!
Mi sembra che questo sia l'essenza del discorso.
Ma esiste un patrimonio di valori che contraddistingue il Rugby?
Allora siamo pronti a dire che il Rugby è come il calcio? Oppure che tende a snaturarsi?
Insomma solo un'immaggine di facciata, parole? oppure c'è una difficoltà a conciliare questo aspetto con l'agonismo di un campionato e con l'esigenza di proporre questo sport come spettacolo-intrattenimento-evento?
Bisognerebbe dedicarsi anche a far passare questi Valori nel Rugby? Oppure sono solo di intralcio per l'efficienza di una squadra o perchè il pubblico ha bisogno di scendere in guerra? C'è una maniera diversa?
Non c'è difficoltà a conciliare fair play rugbistico con il rugby spettacolo sportvo agonistico... solo che non si può escludere che arrivino (e in certe realtà è già così...) elementi che hanno una cultura sportiva diversa da quella rugbistica e che a un giocatore dovrebbero insegnare....
Se ogni bambino cresce con un genitore che gli insegna "Arbitro cornuto" o giù di lì... e chiaro che potenzialmente sarà così anche da grande.
Se ci deve essere l'allargamento del pubblico dell'evento rugby, bisogna mettere in considerazione anche questa gente.... Oppure creare fin da piccoli un cultura sportiva: dove lo sport rimane uno sport, dove se si perde è perchè sono più forti, dove i furbi non vanno molto lontano, ecc ecc Si può fare questo? Non lo sò, ma nel nostro piccolo sì!
Mia figlia ha questo tipo di mentalità sportiva, forse perchè il papà non segue assolutamente il calcio, anche se poi finisce nelle mani dei nonni che le insegnano "Forza inter, Milan merda" e io mi incazzo!!!!!!!
(ma non perchè sono milanista, si intenda...
--- Tazzina say: ---
no tricks, just rugby
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Petolo
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- Località: Palmerston North, Manawatu, Nuova Zelanda
RE: Re: False verginità?
Tanu, il problema della nazionalita' c'e' eccome. C'e' nel senso che se usiamo la nazionalita' per dire "ma anche le altre nazioni non sono molto diverse" cercheremo sempre la scusa buona per non migliorare le cose. Nessuna nazione rugbistica e' perfetta: i francesi sono piu' egocentrici e presuntuosi di noi, gli inglesi sono piu' ipocriti di noi, i sudafricani sono piu' violenti di noi, e chi piu' ne ha piu' ne metta. Sarebbe ora che guardassimo alle altre nazioni solo quando c'e' da imparare, e che cercassimo di pulire il pavimento a casa nostra come si deve prima di rincuorarci al pensiero di quant'e' sporco quello degli altri.
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pretorius
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- Iscritto il: 8 mag 2006, 9:38
- Località: Bergamo
RE: Re: False verginità?
Comunque sta a noi adulti far capire ai ragazzi che il rugby può essere uno sport migliore di tanti altri, a Bergamo nella partita dei play off con il Belluno (da noi vinta vinta ma con il passaggio del turno da parte del Belluno) al termine della partita tutti i ragazzini della propaganda hanno formato un corridoio per far passare entrambe le squadre applaudendo a tutti, e guai se durante la partita qualcuno faceva "tifo contro". Proviamo a impegnaci tutti quanti affinché questo sport continui a portare avanti i valori che lo contrddistinguono.
- Tanu
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- Iscritto il: 8 gen 2003, 0:00
- Località: Monza
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RE: Re: False verginità?
Petolo,
forse non mi conosci e non sai come opero nel rugby italiano. Non mi compiaccio dei problemi altrui, ma non è neanche serio dire che gli altri sono tutti bravi e noi degli imbroglioni: gli episodi più spiacevoli della mia vita rugbistica sono capitati a Dublino: aggressione di tifosi ubriachi (rugbisti al 100% fuori da Landsdowne Road) e in un torneo U13 dove si sono superati nell'imbrogliare le carte x escludere i nostri dalla finale. Eppure nessuno qua mette in dubbio il fatto che gli irlandesi siano i più sportivi nel mondo del rugby. O forse non è tutto oro ciò che luccica? Io vado sempre all'estero per imparare, faccio tornei coi ragazzini in giro x l'Europa ma l'unica nazione dove veramente ho visto sportività 100% e dove continuo ad imparare molto è la Scozia (oltre a Bergamo
dove ti senti veramente accolto come a casa tua). Dalle altre parti, non ho visto nulla che dia valore aggiunto alla mia esperienza nel rugby italiano. Se poi dovessi tirarti in ballo il comportamento del Leeds a Calvisano, beh, credo che potremmo scrivere un libor.
forse non mi conosci e non sai come opero nel rugby italiano. Non mi compiaccio dei problemi altrui, ma non è neanche serio dire che gli altri sono tutti bravi e noi degli imbroglioni: gli episodi più spiacevoli della mia vita rugbistica sono capitati a Dublino: aggressione di tifosi ubriachi (rugbisti al 100% fuori da Landsdowne Road) e in un torneo U13 dove si sono superati nell'imbrogliare le carte x escludere i nostri dalla finale. Eppure nessuno qua mette in dubbio il fatto che gli irlandesi siano i più sportivi nel mondo del rugby. O forse non è tutto oro ciò che luccica? Io vado sempre all'estero per imparare, faccio tornei coi ragazzini in giro x l'Europa ma l'unica nazione dove veramente ho visto sportività 100% e dove continuo ad imparare molto è la Scozia (oltre a Bergamo
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Fed
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RE: Re: False verginità?
La presunta diversità del rugby è una bufala, come giustamente detto. Spiace doverlo ammettere ma è così. In Italia per anni abbiamo fatto finta di crederci e l'abbiamo spacciata come blasone di una nobiltà millantata che reggeva solo perché non c'era la possibilità di una controprova. Cioé: potevamo dire che i rugbisti (dentro e fuori dal campo) erano diversi e nessuno poteva dire il contrario semplicemente perché gli spettatori non c'erano (il rugby in Italia non si è mai nemmeno avvicinato ad essere uno sport popolare) e la visibilità del rugby giocato era pressoché nulla. Allora spacciavamo per cultura del rugby in quanto tale quella che è la cultura sportiva dei (pochi) paesi in cui il rugby è nato e cresciuto, ovvero la cultura anglosassone. La realtà è però che quei tifosi, quei giocatori sono in quel modo non perchè la palla è ovale e si passa indietro ma perché, appunto, sono anglosassoni e quella è al loro cultura. Dicevamo che (solo) nel rugby non ci sono le recinzioni (le mitiche telecronache di Paolo Rosi del 5N) ma poi abbiamo scoperto che è lo stesso anche allo stadio del calcio di Liverpool; che i tifosi applaudono anche quando perdono e spesso anche gli avversari, ma è così anche nel calcio o in qualunque altro gioco da quelle parti; che non è costume insultare l'arbitro, piangersi addosso e fare sceneggiate per uno sgambetto, ma è così anche a pallone (il famoso gioco all'inglese); persino la retorica del bere, che noi crediamo un'esclusiva del rugby, è di casa anche nel football (Best purtroppo insegna).
Solo che ora, quando anche da noi comincia ad accendersi qualche riflettore (vedi finale di Monza per esempio), ci accorgiamo che da noi la differenza tra gli atteggiamenti del giocatore-spetatore-dirigente del rugby e quelli dei colleghi del calcio è praticamente nulla. Entrambi sono, appunto, italiani.
E in Italia al campo sportivo si va non con il vestito della domenica, che quello lo riserviamo per la messa, per il lavoro, per lo struscio serale, e per le altre occasioni pulite, ma si va per vellicare i bassi istinti che ognuno di noi può finalmente sfogare senza essere additato al pubblico disprezzo, anzi. Lo stadio come surrogato del postribolo, come cloaca sociale, che forse affonda le proprie radici nell'antica Roma e nel Colosseo (azzardo).
E la cultura non la si cambia in tre anni e forse neanche in trecento, specie se tutoo sommato va bene così e se i diretti interessati pensano che la vera finalità dello sport, in fin dei conti, debba essere proprio questa.
Con questo ateggiamento sfoghiamo la rabbia repressa, ci divertiamo, diamo dei benpensanti a chi si oppone, esibiamo virilità (quasi sempre a rischio zero, come l'insulto all'arbitro da dietro la recinzione), torniamo a casa rilassati e ogni tanto vinciamo anche i Mondiali.
Certo, il rugby, proprio perché "vergine", avrebbe una possibilità unica. Visto che la cultura del rugby italiano praticamente va costruita da zero, adesso col 6 Nazioni e tutto quello che porta in termini di visibilità, ci si poteva almeno provare a marcare la nostra diversità dagli altri sport nazionali.
Ma nella pratica costa troppo e credo che rimarrà pura utopia.
Solo che ora, quando anche da noi comincia ad accendersi qualche riflettore (vedi finale di Monza per esempio), ci accorgiamo che da noi la differenza tra gli atteggiamenti del giocatore-spetatore-dirigente del rugby e quelli dei colleghi del calcio è praticamente nulla. Entrambi sono, appunto, italiani.
E in Italia al campo sportivo si va non con il vestito della domenica, che quello lo riserviamo per la messa, per il lavoro, per lo struscio serale, e per le altre occasioni pulite, ma si va per vellicare i bassi istinti che ognuno di noi può finalmente sfogare senza essere additato al pubblico disprezzo, anzi. Lo stadio come surrogato del postribolo, come cloaca sociale, che forse affonda le proprie radici nell'antica Roma e nel Colosseo (azzardo).
E la cultura non la si cambia in tre anni e forse neanche in trecento, specie se tutoo sommato va bene così e se i diretti interessati pensano che la vera finalità dello sport, in fin dei conti, debba essere proprio questa.
Con questo ateggiamento sfoghiamo la rabbia repressa, ci divertiamo, diamo dei benpensanti a chi si oppone, esibiamo virilità (quasi sempre a rischio zero, come l'insulto all'arbitro da dietro la recinzione), torniamo a casa rilassati e ogni tanto vinciamo anche i Mondiali.
Certo, il rugby, proprio perché "vergine", avrebbe una possibilità unica. Visto che la cultura del rugby italiano praticamente va costruita da zero, adesso col 6 Nazioni e tutto quello che porta in termini di visibilità, ci si poteva almeno provare a marcare la nostra diversità dagli altri sport nazionali.
Ma nella pratica costa troppo e credo che rimarrà pura utopia.