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Voglio essere ottimista...non dico che vinciamo ma vedrete che ce la giochiamo fino all'ultimo....

Mi piacerebbe tanto vedere una partita giocata fino all'ultimo a prescindere dal risultato, ma analizzando le tre prestazione sembra che il calo di rendimento arrivi sempre prima nel corso del match...
Degli "esperimenti" di Brunel per ora non si può trarre un bilancio positivissimo se non per l'inserimento di cittadini e venditti, anche se 3 partite sono troppo poche per tirare conclusioni definitive. e' vero che un nuovo allenatore porta in una squadra un nuovo spirito vincente, secondo me questo si è chiaramente visto nelle prime 2 partite (soprattutto nella primo tempo) e purtroppo non contro l'irlanda.
Passata la fase della novità ora però dovrà emergere la serietà e la validità delle idee che Brunel dovrà trasmettere alla squadra.(speriamo!)

brunel ha sicuramente idee buone, non scordiamo che gli uomini a disposizione che aveva in francia erano buoni ma non eccelsi,e a me come saliva la difesa nei primi due tempi contro francia e inghilterra non dispiaceva affatto.il problema resta questo crollo nel secondo tempo contro l'irlanda veramente inquietante. la pausa lunga mi fa ben sperare, certo il galles per come gira fa veramente paura. forza azzurri.

Osservando la formazione, così come le precedenti, sono sempre più convinto che Brunel prosegua lungo un percorso di esperimenti.

Vuole vedere più giocatori e in differenti situazioni. Sta usando questo 6N come una serie di test-match. Non è alla ricerca della formazione migliore. Non si spiegherebbero giocatori parcheggiati e poi richiamati, nè molti dei cambi. Ha le idee tutt'altro che chiare ed è normale che sia così. A me non dispiace, un cucchiaio in più o in meno non fa la differenze, purché questo possa aiutarlo a definire una "squadra" e un'identità per i prossimi eventi a venire. Ovviamente questa è la mia lettura. Magari lui ha semplicemente il caos in testa...

Comunque secondo me non vedremo Botes a MM, a meno che Mozza non sia in giornata storta o abbia qualche problema per cui debba essere sostituito.

paga1 ha scritto:Con in campo un cacciatore come Favaro io opterei per un gioco alla sudafricani calci alti e sotto a portar pressione visto che sia Parisse che Mclean ci sanno fare.

Se saliamo bene con la linea difensiva potrebbe essere un buon piano di gioco, ma dobbiamo essere iper-aggressivi nel salire sul ricevitore, non alla "viva il parroco" come negli ultimi tempi. Perchè se poi gli diamo la possibilità di muoversi nel gioco rotto ci piallano

Io vorrei avuto vedere Masi 12, Mclean 15, Bergmasco 11 Venditti o Toniolatti 14

e perché non ha chiamato Orquera????

..Boh, formazione da test match non certo per affrontare il torneo più importante dell'anno.... giocatori che transitano dal non andare in tribuna a diventare titolari... i titolari diretamente a vedere la tv a casa... boh, dalle altre parti ste cose non le vedi.... anzi si vedono durante i tour estivi, poi nel 6 Nazioni, in RWC schieri la formazione, i cambi solo se vieni colpito da un fulmine durante la partita...

I motivi delle asfaltate prese e quelle che ci aspettiamo, delle partite eroiche ma perse, sono spiegati bene da nicerugby, che qui sotto in data 04 febbraio ’12 si riferiva alla sconfitta azzurra contro il quindici del galletto. non si tratta di una disamina tecnica ma di attitudine. Ancora una volta i cugini mi sembrano osservatori imparziali e immensamente meno spocchiosi dei celto-britanni in genere: “Le rugby est un sport de combat. Un sport de combat collectif. Mais il est un peu plus que cela, sinon les Italiens n’auraient pas subi la loi du Quinze de France ce samedi à l’occasion de l’ouverture du Tournoi des Six Nations. 4 essais à rien, 30 à 12 au final, le score est implacable et pourtant l’équipe d’Italie n’a pas démérité. Mieux, elle a imposé une épreuve de force qui a souvent gêné les Tricolores. Solides en mêlée, bien organisés en touche, très présents sur les rucks, agressifs dans les impacts, les Italiens ont démontré encore une fois qu’ils ont progressé et qu’ils peuvent défier n’importe quelle équipe dans le Tournoi. (…) Mais ce ne sont là que les bases du rugby de haut niveau. Sans lesquelles il est illusoire d’espérer quoi que ce soit. Le rugby est donc plus qu’un sport de combat, il est aussi un sport d’intelligence situationnelle pour reprendre un terme cher à Pierre Villepreux. Un sport de combat, de passes et d'évitement. Un sport qui nécessite un long apprentissage et des valeurs de jeu que l’on retrouve dans tous les sports collectifs : la technique individuelle, le sens tactique, le sens du rythme, le timing (…). Parce que les joueurs français bénéficient depuis toujours de ce bouillon de culture qui fait encore défaut aux Italiens. ( …) Je dirais que c’est simplement une façon d’apprendre le rugby depuis le plus jeune âge. Une façon de s’approprier certaines valeurs de jeu, en s’inspirant de modèles, en répétant les gestes des meilleurs. La transmission par l’exemple de génération en génération. Les plus grands joueurs français ont toujours eu des références, des héros de jeu auxquels s’identifier. C'est ce qu’il manque encore au rugby italien malgré toute l'énergie qu'ont mis dans la bataille les solides trois-quarts transalpins tels Andrea Masi ou encore le très physique ailier droit, Venditti. Et c'est ce qui fait la différence avec un Quinze de France qui n'a pourtant pas sorti le grand jeu ». Fonte: http://nicerugby.blog.lemonde.fr/

Burbero ha scritto:I motivi delle asfaltate prese e quelle che ci aspettiamo, delle partite eroiche ma perse, sono spiegati bene da nicerugby, che qui sotto in data 04 febbraio ’12 si riferiva alla sconfitta azzurra contro il quindici del galletto. non si tratta di una disamina tecnica ma di attitudine. Ancora una volta i cugini mi sembrano osservatori imparziali e immensamente meno spocchiosi dei celto-britanni in genere: “Le rugby est un sport de combat. Un sport de combat collectif. Mais il est un peu plus que cela, sinon les Italiens n’auraient pas subi la loi du Quinze de France ce samedi à l’occasion de l’ouverture du Tournoi des Six Nations. 4 essais à rien, 30 à 12 au final, le score est implacable et pourtant l’équipe d’Italie n’a pas démérité. Mieux, elle a imposé une épreuve de force qui a souvent gêné les Tricolores. Solides en mêlée, bien organisés en touche, très présents sur les rucks, agressifs dans les impacts, les Italiens ont démontré encore une fois qu’ils ont progressé et qu’ils peuvent défier n’importe quelle équipe dans le Tournoi. (…) Mais ce ne sont là que les bases du rugby de haut niveau. Sans lesquelles il est illusoire d’espérer quoi que ce soit. Le rugby est donc plus qu’un sport de combat, il est aussi un sport d’intelligence situationnelle pour reprendre un terme cher à Pierre Villepreux. Un sport de combat, de passes et d'évitement. Un sport qui nécessite un long apprentissage et des valeurs de jeu que l’on retrouve dans tous les sports collectifs : la technique individuelle, le sens tactique, le sens du rythme, le timing (…). Parce que les joueurs français bénéficient depuis toujours de ce bouillon de culture qui fait encore défaut aux Italiens. ( …) Je dirais que c’est simplement une façon d’apprendre le rugby depuis le plus jeune âge. Une façon de s’approprier certaines valeurs de jeu, en s’inspirant de modèles, en répétant les gestes des meilleurs. La transmission par l’exemple de génération en génération. Les plus grands joueurs français ont toujours eu des références, des héros de jeu auxquels s’identifier. C'est ce qu’il manque encore au rugby italien malgré toute l'énergie qu'ont mis dans la bataille les solides trois-quarts transalpins tels Andrea Masi ou encore le très physique ailier droit, Venditti. Et c'est ce qui fait la différence avec un Quinze de France qui n'a pourtant pas sorti le grand jeu ». Fonte: http://nicerugby.blog.lemonde.fr/

Perfetto. E' quello che ho sempre sostenuto.
Non dimentichiamo, però, che il nostro livello rappresenta sempre il risultato di un progresso.
Anni fa oltre a questa differenza, diciamo così, "culturale", c'era anche una notevolissima differenza fisica. Adesso almeno quest'ultimo gap si è ridotto considerevolmente.

Proprio vero, manca il poster da attaccare in cameretta sopra il letto,il gesto tecnico da guardare, sognare, riprovare in allenamento e poi in partita...

valmarani ha scritto:Proprio vero, manca il poster da attaccare in cameretta sopra il letto,il gesto tecnico da guardare, sognare, riprovare in allenamento e poi in partita...

..e magari anche parlarne con gli amici nei momenti di cazzeggio...
Da noi i ragazzi pensano al rugby solo quando sono in campo e con gli scarpini ai piedi (e a volte nemmeno)

Bravo.... Lo scorso anno siamo a Edinburgo per Scozia Italia. La domenica, sapendo che c'era un concentramento (chiamiamolo così) al campo degli Edinburgh Bats, porto mio figlio, cerco un allenatore e chiedo se può giocare. Ovviamente accolto con calore dai ragazzi della sua età, viene subissato di domande su Masi e sulla partita vinta con la Francia la settimana prima. Non importa il fatto che non parlasse inglese e che io facessi del mio meglio per tradurre...domande andate avanti tutta la mattinata tra una partita e l'altra fino al congedo...
Prova invece ad indovinare il numero di compagni italiani che avevano visto quella partita? Ti restringo la scelta, per agevolarti: numero compreso tra 0 e 2...

Guardando gli highlights di Clermont - Tolosa mi viene paura a pensare che Gonzo è titolare....
Speriamo sia stato solo uno svarione!!

La bbc riporta che Priestland ha guai ad entrambe le ginocchia ma giochera`.

http://www.bbc.co.uk/sport/0/rugby-union/17290211

valmarani ha scritto:Bravo.... Lo scorso anno siamo a Edinburgo per Scozia Italia. La domenica, sapendo che c'era un concentramento (chiamiamolo così) al campo degli Edinburgh Bats, porto mio figlio, cerco un allenatore e chiedo se può giocare. Ovviamente accolto con calore dai ragazzi della sua età, viene subissato di domande su Masi e sulla partita vinta con la Francia la settimana prima. Non importa il fatto che non parlasse inglese e che io facessi del mio meglio per tradurre...domande andate avanti tutta la mattinata tra una partita e l'altra fino al congedo...
Prova invece ad indovinare il numero di compagni italiani che avevano visto quella partita? Ti restringo la scelta, per agevolarti: numero compreso tra 0 e 2...

Verissimo ... molti dei praticamenti di rugby italiani, bimbi o adulti, seguono ben che vada le partita dell'Italia al 6 Nazioni ...