Pagina 11 di 39
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:09
da 30 min
Garry
Per quello che ne so hanno stabilito 4 livelli di formazione e hanno riformato la didattica dei vari corsi. Non basta.
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:15
da jpr williams
Aironifan ha scritto: 3 nov 2020, 18:10Non è detto che il miglior metodo funzioni. Dalle rape non si cava sangue. E si vede noi italiani siamo rape, per il rugby.
Toh, abbiamo un altro Mallett! Stavolta in versione ortofrutta.
Aironifan ha scritto: 3 nov 2020, 18:10Sul fatto che però la strada del campionato domestico sia una palese sciocchezza, non si discute. E' lapalissiano che bisogna giocare regolarmente con i più forti, per raggiungere il livello giusto. LAPALISSIANO.
Non vale la pena neanche discurterne perchè è assolutamente RIDICOLO sostenere il contrario.
Presunzione degna di miglior causa quella di bollare come sciocchi e ridicoli coloro che sostengono opinioni diverse. Davvero un modo di argomentare che altro non saprei definire che apodittico. E basato solo su speculazioni anzichè su dati, dal momento che gli unici dati oggi presenti parlano in maniera tutt'altro che favorevole alla tua tesi, dal momento che non battiamo chiodo da un pezzo pur facendo quello che ti sembra così lapalissiano.
Aironifan ha scritto: 3 nov 2020, 18:10Come se poi non ce ne fosse la riprova

Basta tornare ai bei tempi del Viadana, per vedere che belle prestazioni facevamo, contro le grandi d'Europa. E non erano neanche le corazzate di oggi! Ma via! Ma di che stiamo a parlare?

Stiamo parlando di una nazionale che non fa un punto di bonus al 6N da svariati anni e franchigie che non credo abbiano mai superato un turno nelle coppe europee. Non molto di più rispetto a quello che faceva Viadana.
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:19
da jpr williams
Aironifan ha scritto: 3 nov 2020, 18:13Ah! Ah! ah!... Ma per favore! Ma ci stiamo tutti a prendere in giro?
Ma è una discussione seria, questa?

Sono d'accordo. Una discussione in cui c'è uno che sghignazza ed insulta le opinioni altrui definendole sciocche e ridicole solo perchè non le condivide rischia di perdere molto di serietà.
Quindi, magari, se vuoi che diventi più seria potresti dare il tuo contributo evitando di insultare le idee altrui.
Io dalle tue dissento completamente, magari le trovo errate e provo a controargomentarle, ma non mi sognerei mai di definire ridicole sciocchezze le cose che sostieni.
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:22
da 30 min
Il Sudafrica rinnova la partecipazione alla Champinship fino al 2030
https://www.onrugby.it/2020/11/04/rugby ... sudafrica/
Quindi non potranno prendere il nostro posto nel 6 nazioni.
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:28
da jpr williams
Adryfrentzen ha scritto: 3 nov 2020, 19:12No, sono bravi ANCHE perché hanno giocato nel campionato domestico.
Questo non viene mai riconosciuti. Come se i giocatori le franchigie li trovassero sotto i cavoli o li portasse la cicogna. Piaccia o no il domestic ha un ruolo nella formazione dei giocatori. Poi io vorrei che diventasse il punto d'arrivo in una struttura molto diversa dalla attuale, ma anche in questo sistema le franchigie da sole non creano un bel nulla. Del resto il concetto di filiera (minirugby, settori giovanili, accademia, domestic, franchigie, nazionale) dovrebbe essere un cardine di questo sistema. Ma i suoi sostenitori su questo punto glissano.
Adryfrentzen ha scritto: 3 nov 2020, 19:12Minozzi è arrivato alle Zebre che non sapeva fare neanche la O col bicchiere. Poi mago Bradley trac l'ha trasformato in cigno.
Minozzi quando arrivò a Calvisano era ritenuto una specie di scartina. Brunello ha creduto in lui, trasformandolo anche da apertura in ala/estremo. Alle zebre ha giocato molte meno partite che a Calvisano.
Certo a Calvisano non c'era Bradley e questo cambia tutto: il tocco di Bradley evidentemente trasforma le ciofeche in gnocche. Manco fosse il visagista delle dive.
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:29
da Garry
Che dispiacere!

Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:33
da jpr williams
Aironifan ha scritto: 3 nov 2020, 19:34Ma bisogna essere miopi forte per illudersi che un movimento asfittico come il rugby nostrano, produrrebbe giocatori, abbandonato a se stesso, tra le mura domestiche.
Ma pensi che un campionato di TOP 10 se lo guarderebbe qualcuno? ma a chi farebbe da traino? A chi?
ma via, su!
Ah, miopi mancava, dopo sciocchi e ridicoli. Grazie. peraltro io sono presbite...
Ti invito a guardare quanti spettatori fanno le franchigie allo stadio e in tv prima di ritenere tanto insignificanti i numeri del domestic.
Poi sarei anche curioso di sapere quali siano i giocatori "prodotti" (manco fossero plinti di cemento) dalle franchigie.
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:38
da Garry
jpr williams ha scritto: 4 nov 2020, 13:28
Adryfrentzen ha scritto: 3 nov 2020, 19:12Minozzi è arrivato alle Zebre che non sapeva fare neanche la O col bicchiere. Poi mago Bradley trac l'ha trasformato in cigno.
Minozzi quando arrivò a Calvisano era ritenuto una specie di scartina. Brunello ha creduto in lui, trasformandolo anche da apertura in ala/estremo. Alle zebre ha giocato molte meno partite che a Calvisano.
Certo a Calvisano non c'era Bradley e questo cambia tutto: il tocco di Bradley evidentemente trasforma le ciofeche in gnocche. Manco fosse il visagista delle dive.
Certo, Brunello è il mago Zurlì e con la bacchetta magica ha trasformato Richetto in Jonah Lomu... Un momento, peccato che non ci fosse Guidi, chissà cosa sarebbe diventato nelle mani dell'Helenio Herrera del rugby...
Non date retta alla leggenda metropolitana creata da jpr novello Luca Morisi.
Minozzi era così uno scartino che la FIR investì su di lui mantenendolo per due anni in Accademia. Due anni in pratica di rugby a tempo pieno...
Ma è sempre così, quando sboccia un campione, è tutto un coro di "L'ho scoperto io!"

Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:39
da jpr williams
Squilibrio ha scritto: 3 nov 2020, 21:23Per la cronaca in 20 anni siamo passati dagli 80 ai 50, ai 30 a vincere qualche partita nel torneo under 20, limitarsi a dire che siamo passati dal perdere a vincere qualche partita mi sembra un tantino riduttivo
D'accordissimo sulla U20. L'unica cosa positiva degli ultimi 10 anni.
Mica voglio buttar via il bambino con l'acqua sporca. Ma l'acqua sporca si, sennò il bambino si ammala.

Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:44
da jpr williams
supermax ha scritto: 4 nov 2020, 10:56
Direi di piantarla con la storia dei soldi e di concentrarci sulla creazione di una vera "scuola" nazionale a livello tecnico, creando un'identità che non abbiamo. Per fare l'unico paragone calzante veramente con noi, l'Argentina non dispone per nulla dei mezzi finanziari europei, ha nei campionati esteri giocatori che già si erano imposti a livello mondiale (e non che diventano forti perché giocano in Francia o altrove) e, prima di creare una franchigia (i jaguares) per raccattare finanziamenti nell'emisfero sud, si era già affermato come movimento di tier 1, sia a livello massimo sia a livello under 20. E tutto questo perché hanno una "loro" identità rugbystica, una vera scuola nazionale nella quale sfornano i loro talenti che, fino al livello under 20, si sviluppano in un contesto del tutto isolato dal rugby che conta. Loro, quando non non giocavano nel super rugby, erano già una signora squadra anche se si confrontavano con i migliori solo ed unicamente ai mondiali e nelle finestre delle nazionali. Per il resto si formavano nel loro campionato e sono cresciuti ben prima di confrontarsi regolarmente con i migliori. Malgrado le affermazioni apodittiche di Aironifan e di altri, se le tue basi non sono solide il confronto continuo con i migliori ti darà solo bastonate e zero avvicinamento al loro livello. Per questo ritengo che il miglioramento delle prestazioni a livello under 20 siano il solo motivo per cui possiamo confidare di avvicinarci agli altri nel tempo. La Celtic raccoglie quello che siamo riusciti a costruire prima ma di per sé non è e non sarà mai il motivo per cui un giorno diventeremo (forse) competitivi veramente.
Preciso nuovamente a scanso di equivoci che io non ho l'abitudine di usare nick diversi dal mio.
Io e supermax non siamo la stessa persona e nemmeno ci conosciamo.
Anzi un pò lo odio perchè questa cosa così bene avrei voluto scriverla io, mannaggia.

Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 13:49
da jpr williams
Consulente ha scritto: 4 nov 2020, 12:18
jpr williams ha scritto: 4 nov 2020, 11:55
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Ora, io questa cosa che mi sembra del tutto ovvia, non so piu' come spiegarla.
Ed io non so più come spiegarti che ciò che a te sembra ovvio a me sembra errato. E viceversa.
Che fatica...
Condivido. Una faticaccia. Oltretutto io mi prendo anche la briga di rispondere a 10 tizi, mica solo a uno.

Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 14:05
da Consulente
jpr williams ha scritto: 4 nov 2020, 13:49
Consulente ha scritto: 4 nov 2020, 12:18
jpr williams ha scritto: 4 nov 2020, 11:55
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Ora, io questa cosa che mi sembra del tutto ovvia, non so piu' come spiegarla.
Ed io non so più come spiegarti che ciò che a te sembra ovvio a me sembra errato. E viceversa.
Che fatica...
Condivido. Una faticaccia. Oltretutto io mi prendo anche la briga di rispondere a 10 tizi, mica solo a uno.
No, che fatica quando uno non vuole capire... sembri la mia ex moglie.
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 14:07
da speartakle
30 min ha scritto: 4 nov 2020, 12:26
Garry
Lo so e ripeto "Bravi quelli del Colorno", ma secondo me deve essere creata una struttura gestita dalla FIR e composta da specialisti stranieri che istruiscano i nostri tecnici dal minirugby alla senior e che girino per i club a seguirne i progressi.
come impostazione teorica va benissimo, ma secondo me sopravvaluti quello che può fare la FIR dall'alto. Tu puoi anche mandare un tecnico espertissimo nel club a fare una giornata di formazione al mese (prova a pensare la logistica e il personale necessario per farlo in tutti i club), ma quello che è fondamentale è che nel club al suo interno ci sia una figura competente che faccia la differenza e che abbia potere di decisione. Ad oggi il 90% delle società deve correre dietro ai tecnici/educatori perchè ci siano in campo, chiudendo a volte entrambi gli occhi sulla loro competenza (è già una vittoria che qualcuno garantisca la propria presenza costante).
Se la società non ha al proprio interno un manico tecnico/gestionale che imposta certi standard e che riesce a trovare il modo per farli rispettare (che sia coinvolgimento in un ambiente dove è bello e gratificante dare il proprio contributo, o con incentivi economici o entrambi) puoi anche mandare Graham Henry a fare corsi agli educatori ogni fine settimana che non cambierebbe pressochè nulla. Puoi anche mettere maggiori corsi obbligatori da seguire, aggiornamenti esami, punti che tanto nella situazione attuale sarebbero alla fine barriere all'ingresso sul numero di persone disposte a dedicarsi più che metodi per migliorare.
la realtà è che il modello preponderante sul quale si basa la stragrande maggioranza dei club e alla fine la strategia della FIR è "prendi sù tutto quello che viene (dal boccia all'educatore all'accompagnatore) che è già tanto che vengano, che poi non riusciamo a fare la squadra, che portano la quota ecc", solo poche squadre hanno fatto passi in avanti da questo.
Poi se vogliamo dire da domani a noi più che di essere in tanti, cercare di aumentare vogliamo essere più selettivi ok basta saperlo. Ma la verità è che c'è un equilibrio sottile tra quantità e qualità e che passare da quantità senza qualità a quantità e qualità è difficile, davvero.
é lo stesso discorso che si è fatto sulle accademie, si sono aperte quando la qualità e formazione dei tecnici non era adeguata, per poi chiuderne per concentrare e alzare il livello.
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 14:15
da jpr williams
Consulente ha scritto: 4 nov 2020, 14:05
jpr williams ha scritto: 4 nov 2020, 13:49
Consulente ha scritto: 4 nov 2020, 12:18
jpr williams ha scritto: 4 nov 2020, 11:55
Consulente ha scritto: 3 nov 2020, 15:41Ora, io questa cosa che mi sembra del tutto ovvia, non so piu' come spiegarla.
Ed io non so più come spiegarti che ciò che a te sembra ovvio a me sembra errato. E viceversa.
Che fatica...
Condivido. Una faticaccia. Oltretutto io mi prendo anche la briga di rispondere a 10 tizi, mica solo a uno.
No, che fatica quando uno non vuole capire... sembri la mia ex moglie.
Ti sfugge la differenza fra non capire e non essere d'accordo. Io quello che dici lo capisco benissimo, solo che lo ritengo sbagliato.
Ecco, questo non lo capisci tu, solo che io non ho ex mogli per fare paragoni
Re: La caduta finale dal Tier 1
Inviato: 4 nov 2020, 14:19
da speartakle
Per sintetizzare, se vuoi svilupparti di solito prima fissi gli standard e poi ampli la tua attività ricercando e applicando quegli standard. Noi come movimento avevamo degli standard già bassi, abbiamo cercato di ampliarci e diffonderci a prescindere dagli standard, tutto andava e va bene purchè aumenti il movimento, ma così facendo, alzare lo standard ora è una missione difficilissima, perchè devi cambiare abitudini, consuetudini, modi di fare ormai radicati.
Questo è il nocciolo del problema, come alziamo lo standard per considerare l'attività accettabile per essere considerato un club di rugby al passo con quelli che sono i nostri obiettivi.
E qui tutta la nostra epica e storia di sviluppo sportivo...