Le mie informazioni non sono né precise, né di prima mano, prendetele con la dovuta cautela.Pritt ha scritto:Mi piacerebbe sapere se la squadra senatori Asti è sempre legata a strutture e dirigenza Asti Rugby oppure è in netto contrasto.....
Anche perchè "Matteo Binello, Epifani, Pasquetti, Ghia, Casanova" sono o erano giocatori importanti dell'Asti, se la società ha scelto le linee guida di una persona che magari domani non ci sarà più, come l'allenatore, rinunciando alla collaborazione di uomini di "ASTI"; sta facendo delle scelte molto discutibili.
Molti arrivi nuovi nella squadra di serie B, ma quanti soldi hanno? Sicuramente saranno giocatori a libro paga... e siamo solo in serie B.
I Senatori dovrebbero allenarsi e giocare presso il nuovo impianto del lungo Tanaro, quella che è diventata la 'casa' dell'Asti. La dirigenza dovrebbe essere completamente ex-novo, considerando che Matteo Binello ha svolto anche ruoli direttivi in seno all'Asti da parecchi anni a questa parte.
I motivi della secessione, come si è detto, sono prevalentemente di natura personale - che vuol dire tutto e niente - pertanto dovrebbe non vi è rottura tra le due società.
Che però saranno realtà ben distinte e divideranno soltanto l'impianto sportivo.
In pratica non ci sarà un Asti A ed un Asti B, ma un Asti Rugby iscritto al CN di B ed un Senatori Asti iscritto al CN di C.
E' da verificare più che altro - secondo me - quanto saranno affidabili i 'neofiti', che dovrebbero rappresentare un terzo dell'organico definitivo dei Senatori. C'è la possibilità che dopo qualche domenica sera passata fra cubetti di ghiaccio, antidolorifici e febbricciattole, qualcuno dia forfait anzitempo e la cosa potrebbe diventare problematica.
Sul fronte Asti Rugby, invece, i problemi sono certi: ci vorrà un mercato di riparazione frettoloso e basato prevalentemente su atleti Piemontesi, almeno questo credo io.
Il nuovo sponsor principale è un'azienda che lega il proprio nome allo sport astigiano da anni, e solitamente ha sempre visto lungo. Quindi qualche quattrino c'è; non è il massimo, però, che debba essere speso in maniera frettolosa per un mercato di 'emergenza'. Vedremo.
Ora il mio punto di vista: comprendo motivazioni personali e familiari; comprendo determinate linee di progetto da parte di una società che punta alla serie A, comprendo anche la storia della rava e della fava.
Io penso che ci sia stata più che altro una grossa frattura non sanabile in altro modo.
Peccato, ma - come scrivevo in altro forum - Asti avrà due squadre e non è poca cosa per chi ama la palla ovale.