Perfetto, quoto.Sator Arepo ha scritto:
No non lo fanno, almeno non come l'ha detto lui, cioè sistematicamente con gli isolani. Si prendono quelli già grandi, quello sì.
Inutile che vi annoi per l'ennesima volta con post da migliaia di righe su come i polinesiani neozelandesi siano in realtà neozelandesi, quelli australiani siano australiani eccetera. Tanto è più comodo nutrirsi delle leggende metropolitane che fanno più comodo. Magari con l'occasione sarebbe utile specificare che quelli francesi sono della Polinesia Francese e nascono con cittadinanza francese, ecco.
Il fatto è che non sono forti perchè nascono col dna a forma di catena di palloni ovali; sono forti perchè hanno dei movimenti coi controcazzi che li formano. Se vanno a scuola da quelli bravi diventano bravi, se vanno a scuola in Italia, bè, si fa quel che si può.
Ma ci vuole così tanto a capirlo?
Come si fa a credere che uno basta sia nato a Tokelau ed è automaticamente un fenomeno? Bisogna essere fuori di testa.
Prendete un 15enne isolano, sbattetelo in qualsiasi selezione di categoria italiana e sarà a 18 anni esattamente lento e pesante come gli altri. E, a meno che si tratti di un fenomeno, penserà il rugby esattamente come lo pensano i suoi compagni perchè così è stato formato.
Non ha proprio nessun senso questa proposta.
Il nostro punto debole non è il fisico, che se dovutamente allenato è esattamente quello di un francese o un argentino, ma è la capacità di istruire e formare i ragazzi. Punto.
Prendete 20 dei migliori allenatori italiani e mandateli a scuola in Nuova Zelanda. Questo va fatto.
Ah no, ma noi siamo quelli che un paio di anni fa hanno detto a un certo Graham Henry no grazie, ci pensiamo noi.