Alcune impressioni sulle partite viste ieri al birretta stadium, trasformato per l'occasione in un catino infernale a 36°. La prima considerazione è che, con temperature così, giocare a rugby è una punizione per qualche grave peccato commesso in una precedente esistenza

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In particolare le prime due a scendere in campo sono Irlanda e Scozia, nazioni notoriamente avvezze al clima subsahariano

: alcuni giocatori biondi o rossicci sembravano pronti, con una passata di maionese, ad essere venduti a trance come crostacei fritti

. La partita è sembrata in tutto e per tutto a quella che potrebbero giocare le due nazionali maggiori dei rispettivi paesi: scotties generosi, arrembanti, coraggiosi e pasticcioni, irish smaliziati, cinici, capaci di sporcare la qualunque veleggiando sui confini del regolamento e capaci di approfittare di ogni occasione. Visto un numero 7 dei verdi che mi ha tanto ricordato il mio amatissimo Martin Williams

; gambe esplosive sotto un fisico normale e tanta tanta intelligenza: spero andrà lontano in un rugby che sembra premiare solo i bestioni.
Spettacolare e divertentissima partita fra baby blacks e pumitas, preceduta da un intensissimo "oid, mortales", da un ancor più intenso minuto di silenzio per ricordare il grande Jerry Collins e da una particolare e solennemente coreografica interpretazione della ka'mate. Poi è partita vera come da copione fra classe superiore (e un pizzico di sufficienza) e combattività oltre l'immaginabile (devo specificare chi sono i primi e chi i secondi? No, vero?

). Ogni due minuti con gli amici Tallonatore'80 e Mr. Ian, ci ripetiamo "chissà quando finiranno la birra e la garra dei pumitas?". E sembra che ciò debba accadere 3/4 volte nel corso del match dopo azioni da urlo dei tuttineri che sembrano gli Harlem globetrotters ovali e che fanno alzare in piedi lo stadio intero con mete da cineteca. Ma i pumitas non muoiono mai, sempre lì, coriacei e convinti dell'impresa e sostenuti a gran voce da una folta rappresentanza di connazionali. A tre minuti dalla fine gli albiceleste conquistano una miracolosa parità. Ma i miracoli non accadono quasi mai: restart, cazzata galattica dei predestinati alla sconfitta

, piazzato infallibilmente messo dentro. I baby blacks escono fra gli applausi, mentre per gli argentini lo stadio esplode letteralmente di amore ed ammirazione

. Quando vedremo una squadra azzurra fare quello che hanno fatto loro ieri

?
Infine la partita che più attendevo, pur conscio del fatto che il risultato era abbastanza prevedibile

. Troppo forte la nazionale colonialista, superiore fisicamente, tatticamente e tecnicamente

. Soffro per tutto il match, nonostante un vento piacevole si sia alzato a temperare le fiamme dell'inferno di porcilaieland. La partita dura un tempo in cui gli ex padroni del mondo si prendono l'intera posta, dopodichè traccheggiano per tutta la seconda parte, limitandosi a controllare le sfuriate inoffensive dei rossi e piazzando i punti che servono quando servono

. I perfidi sono decisamente la squadra più forte che ho visto in questa rassegna e sarei molto stupito se la vittoria finale gli dovesse sfuggire
