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jpr williams ha scritto:Ah beh, è proprio l'era delle migrazioni epocali questa...
Comunque è forte davvero, secondo me.
Guarda, ho letto proprio ora sul Gazzettino che Cincotto da San Donà (via Tolone) andrà a Rovigo... e anche se non è il primo a percorrere questa strada... fa male!
Me lo ricordo Cincotto e anche lui mi sembrava buono. Purtroppo è il destino delle piccole squadre quello di crescere i ragazzi e vederli affermarsi altrove.
Del resto succede ad ogni livello della filiera: ad esempio Calvisano ne cresce alcuni dalle sue giovanili, ma soprattutto li prende dalle accademie, li fa maturare e poi li passa alle Zebre. In fondo non è molto diverso, sai che stai lavorando per qualcuno che sta più in alto, a qualunque livello della filiera tu ti trovi. Non so se è giusto o sbagliato, ma so che è così.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Garryowen ha scritto:Chi lanciò Gori in nazionale, credo fosse Mallett, disse che sarebbe stato il futuro capitano azzurro.
Qualche qualità la deve avere, eh. Non è che sia lì solo perché mancano altri.
Certo per quel ruolo deve essere al top della condizione, perché in passato ha commesso falli anche gravi per mancanza di lucidità
Sì, fu Mallett a pescarlo quando ancora Ugo giocava a Prato se non ricordo male(giusto Luqa?).
E mi ricordo bene l'intervista in cui lodava "Iugo" in maniera entusiasta sia sul piano tecnico che su quello della personalità. E credo che all'epoca Gori avesse 20 anni scarsi...
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Garryowen ha scritto:Chi lanciò Gori in nazionale, credo fosse Mallett, disse che sarebbe stato il futuro capitano azzurro.
Qualche qualità la deve avere, eh. Non è che sia lì solo perché mancano altri.
Certo per quel ruolo deve essere al top della condizione, perché in passato ha commesso falli anche gravi per mancanza di lucidità
Sì, fu Mallett a pescarlo quando ancora Ugo giocava a Prato se non ricordo male(giusto Luqa?).
E mi ricordo bene l'intervista in cui lodava "Iugo" in maniera entusiasta sia sul piano tecnico che su quello della personalità. E credo che all'epoca Gori avesse 20 anni scarsi...
Era già al primo anno a Treviso, senza aver ancora giocato mi pare tra l'altro...
Gori fece il primo anno di Eccellenza a Prato debuttando proprio contro Treviso.
Con l'ingresso dei radicchi in Celtica, venne arruolato nel superclub e quando venne convocato per la prima partita in nazionale (Australia a Firenze, stadio franchi- 2010) era già nel Benetton.
Quando militava nei cavalieri , mi pare sia stato capitano nella U20
Tallonatore80 ha scritto:A me questa lista non dispiace affatto.
E gori come capitano nemmeno.
Ha una sola pecca: ogni tanto va in black out mentale e sparacchia la palla. Ma per il resto non mi spiace.
Sono un filino sorpreso di non vedere Violi convocato, anche se sia mentalmente che sul piano del gioco deve dimostrare tanto.
Violi non è ancora rotto?
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
Si sta riprendendo; a quanto mi raccontava Guidi prima di partire con O' Sè a breve terminerà la fase di rieducazione e irrobustimento dell'arto e riprenderà a giocare con contatto fisico. Per inizio stagione dovrebbe essere pronto.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
La fascia di capitano a volte ha effetti miracolosi.
Vorrei farvi un esempio che ho sotto gli occhi: ad inizio stagione a Rovigo è arrivato il sudafricano Momberg ed ha cominciato a piantare grane terribili: in campo un pianto di falli e lanci sbagliati, in spogliatoio risse.
Poi Joe McDonnell, che non sarà un fine genio del rugby, ma uno che capisce gli uomini sicuramente si, gli ha messo la fascia da capitano e quello è diventato il miglior tallonatore del campionato e ha fatto parlare di sè solo per le ottime prestazioni in campo.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
jpr williams ha scritto:Ah beh, è proprio l'era delle migrazioni epocali questa...
Comunque è forte davvero, secondo me.
Guarda, ho letto proprio ora sul Gazzettino che Cincotto da San Donà (via Tolone) andrà a Rovigo... e anche se non è il primo a percorrere questa strada... fa male!
Me lo ricordo Cincotto e anche lui mi sembrava buono. Purtroppo è il destino delle piccole squadre quello di crescere i ragazzi e vederli affermarsi altrove.
Del resto succede ad ogni livello della filiera: ad esempio Calvisano ne cresce alcuni dalle sue giovanili, ma soprattutto li prende dalle accademie, li fa maturare e poi li passa alle Zebre. In fondo non è molto diverso, sai che stai lavorando per qualcuno che sta più in alto, a qualunque livello della filiera tu ti trovi. Non so se è giusto o sbagliato, ma so che è così.
Ma, guarda, è dal 1996-97 che siamo "porto di mare" e vediamo andare via i nostri giovani e meno giovani ragazzi: nel 1996 ultima apparizione in semifinale scudetto (alla bella con Treviso) e spareggio perso di un punto col Petrarca per il terzo posto che dava accesso alla prima edizione della Challenge Cup. In quell'estate del '96 se ne andarono Sgorlon e Dal Sie a Treviso, D'Anna, Dalla Nora e De Spirt a Padova... altri per altri lidi... da allora è stato un susseguirsi di partenze dei nostri migliori (Gumiero, Cenedese, Coletti ecc...), quindi sono assolutamente assuefatto alla cosa, tanto che la polemica che a volte prendeva piede sulle franchigie "ladre di talenti" non mi ha mai toccato... capirai dopo vent'anni di "razzie"...
La FIR ha annunciato che la Nazionale sarà a Firenze e Padova per i prossimi tre anni.
Padova si becca Tonga, Sudafrica e Australia, mentre Firenze Sudafrica, Argentina e nel 2018 una nazionale Tier 2 (una vittoria, quindi )
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
Sperare di vedere la nazionale...una qualche nazionale di rugby anche under 20/18/17 al sud è una speranza che muore puntualmente! Eppure sarebbe una bella promozione per il rugby in un territorio che ha un bel movimento di appassionati e di praticanti con nuove società che nascono ogni anno. Scusate l'off topic ma era una riflessione sorta dalla notizia dell'assegnazione dei test match tra Firenze e Padova
jpr williams ha scritto:Ah beh, è proprio l'era delle migrazioni epocali questa...
Comunque è forte davvero, secondo me.
Guarda, ho letto proprio ora sul Gazzettino che Cincotto da San Donà (via Tolone) andrà a Rovigo... e anche se non è il primo a percorrere questa strada... fa male!
Me lo ricordo Cincotto e anche lui mi sembrava buono. Purtroppo è il destino delle piccole squadre quello di crescere i ragazzi e vederli affermarsi altrove.
Del resto succede ad ogni livello della filiera: ad esempio Calvisano ne cresce alcuni dalle sue giovanili, ma soprattutto li prende dalle accademie, li fa maturare e poi li passa alle Zebre. In fondo non è molto diverso, sai che stai lavorando per qualcuno che sta più in alto, a qualunque livello della filiera tu ti trovi. Non so se è giusto o sbagliato, ma so che è così.
Ma, guarda, è dal 1996-97 che siamo "porto di mare" e vediamo andare via i nostri giovani e meno giovani ragazzi: nel 1996 ultima apparizione in semifinale scudetto (alla bella con Treviso) e spareggio perso di un punto col Petrarca per il terzo posto che dava accesso alla prima edizione della Challenge Cup. In quell'estate del '96 se ne andarono Sgorlon e Dal Sie a Treviso, D'Anna, Dalla Nora e De Spirt a Padova... altri per altri lidi... da allora è stato un susseguirsi di partenze dei nostri migliori (Gumiero, Cenedese, Coletti ecc...), quindi sono assolutamente assuefatto alla cosa, tanto che la polemica che a volte prendeva piede sulle franchigie "ladre di talenti" non mi ha mai toccato... capirai dopo vent'anni di "razzie"...
Eh si, come detto avviene ad ogni livello. Noi a Calvisano di solito prendiamo i talenti giovani formati altrove e li portiamo a livello pro 12: negli anni è toccato ai vari Haimona, Vunisa, Palazzani, Visentin, Lovotti, Violi, quest'anno Castello, Mbandà, Di Giulio, l'anno prossimo probabilmente Panico, Minozzi, Zdrilich, Luus, Giammarioli e chissà chi altri. Quasi tutti ragazzi arrivati come belle speranze e diventati giocatori veri qua. In fondo il ruolo dell'Eccellenza è questo.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
zappatalpa ha scritto:gran bella storia jpr. sarebbe da mettere in homepage
Grazie zappa; allo stadio di Calvisano sono diventato buon compagno di chiacchiera e bicchiere di un vecchio allenatore-giocatore (forse qualcuno ha sentito parlare di Ugo Pierato) con il quale parliamo spesso di storie di vecchi giocatori. Lui mi dice sempre che le storie dei piloni sono sempre quelle più belle e interessanti. Ne sono convinto anch'io.
Mi ero ripromesso di risponderti prima... tant'è... Pierato è uno che qui a San Donà ha fatto letteralmente la storia della nostra squadra... ero ancora fanciullo e non l'ho conosciuto personalmente, ma il suo nome è rimasto indelebile come quello di un altro grandissimo del rugby italiano Franco Ascantini... a personaggi come loro il nostro rugby deve moltissimo, anche se non sempre è stato riconosciuto loro quanto dovuto... http://www.rugbysandona.it/consegnato-c ... erato.html