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https://www.federugby.it/index.php?opti ... Itemid=988

Nella rassegna di oggi 11 gennaio c'è una bella intervista a Crowley

u1m2b3e4 ha scritto:https://www.federugby.it/index.php?opti ... Itemid=988

Nella rassegna di oggi 11 gennaio c'è una bella intervista a Crowley

Molto interessante nel complesso. La domanda su Ioane è molto pertinente. Penso anch'io che la maggiore efficacia in attacco debba passare da un suo miglior utilizzo.

Spero che lo leggano molti allenatori italiani, anzi, CERTI allenatori italiani.
Quanta attenzione agli uomini, alle persone, e non credo che cambierebbe anche se le cose andassero meno bene.

E' a capo di una struttura importante, capo assoluto, ma.. "in gruppo discutiamo tutto" e ancora "...ho imparato molto dai miei allenatori e dai miei assistenti"

E il consiglio che dà agli allenatori italiani, scusate l'autocitazione, ricalca le cose che umilmente ho sempre detto anch'io: "Per il coaching, gli allenatori dovrebbero essere più positivi: ai giocatori viene detto che non sono abbastanza bravi, forse sarebbe più utile sottolineare quello che si sa fare, lavorando poi sul resto. Devono essere confidenti"

Non è molto diverso Bradley. Fortuna che sono arrivati qui...

Un ottimo allenatore, ma soprattutto una grande uomo. Leggendo queste interviste penso che il rugby in Italia sia in buone mani, poche purtroppo ma capace di accogliere tanti.
Certo che poi il comune denominatore di molti grandi coach è l umiltà, quella che forse in Italia oggi fa la differenza.

Garry ha scritto: E il consiglio che dà agli allenatori italiani, scusate l'autocitazione, ricalca le cose che umilmente ho sempre detto anch'io: "Per il coaching, gli allenatori dovrebbero essere più positivi: ai giocatori viene detto che non sono abbastanza bravi, forse sarebbe più utile sottolineare quello che si sa fare, lavorando poi sul resto. Devono essere confidenti"

è esattamente quello che mi è stato raccontato dai giocatori del Petrarca riguardo all'approccio avuto lo scorso anno da Marcato (a partire dalla difesa).

thonk ha scritto:

Garry ha scritto: E il consiglio che dà agli allenatori italiani, scusate l'autocitazione, ricalca le cose che umilmente ho sempre detto anch'io: "Per il coaching, gli allenatori dovrebbero essere più positivi: ai giocatori viene detto che non sono abbastanza bravi, forse sarebbe più utile sottolineare quello che si sa fare, lavorando poi sul resto. Devono essere confidenti"

è esattamente quello che mi è stato raccontato dai giocatori del Petrarca riguardo all'approccio avuto lo scorso anno da Marcato (a partire dalla difesa).

Guarda, ne ero convinto anch'io, pur senza conoscere Marcato direttamente. Convintissimo.
Però poi tempo fa l'ho sentito in una dichiarazione pubblica molto pesante contro un suo giocatore.
Certo, bisogna vedere cosa aveva fatto il giocatore (non ricordo chi fosse e perché) però mi aveva molto sorpreso

Dall'intervista si evince anche l'importanza che sta avendo Antonio Pavanello come direttore sportivo. Non so perchè ma non sono sorpreso, da come l'ho visto muoversi nel mercato appena ha smesso i panni del giocatore, mi ha sempre dato l'impressione di essere una persona estremamente in gamba e dalle idee chiare. E mi pare che questa cosa si trasmetta chiaramente nella gestione delle strategie del club.
Sono curioso di vedere come si tramuterà il progetto cui faceva riferimento Crowley riguardo ai Permit Player.

Davvero bella l'intervista,infatti ci ha dato un mucchio di spunti.
Io sono rimasto impressionato dal passaggio in cui dice che il miglioramento del Benetton è forse più veloce del previsto.
Noi tutti, quando parliamo di Nazionale e franchigie ecc, spesso cediamo un po' allo sconforto per quanto siamo ancora lontani dagli altri.
Questo invece ragiona per lustri, e lo fa con grande naturalezza, non sembra che ci prenda per il sedere come tanti allenatori di altri sport che lodano "il progetto".
Dobbiamo pensarci bene, ritengo.

Il Sole24Ore, sempre piú unico giornale nazionale che da spazio al rugby in maniera in maniera strutturale
https://www.ilsole24ore.com/art/notizie ... d=AEb9iQEH

zappatalpa ha scritto:Il Sole24Ore, sempre piú unico giornale nazionale che da spazio al rugby in maniera in maniera strutturale
https://www.ilsole24ore.com/art/notizie ... d=AEb9iQEH

Capperi, un eccellente articolo ed anche piuttosto accurato e competente, se si tralascia la scivolata sulla "tripletta", che fa tanto calcio o...altro

Questa è peggiore, ma probabilmente forzata dal caporedattore :
Si chiama Challenge Cup e la si potrebbe paragonare alla Europa League del calcio.
Tu non parlerai o scriverai di rugby impunemente (dal decalogo del Gombloddo).

Un buon articolo, indubbiamente, cerco l'autore, vado su e giù, eccolo : Giacomo Bagnasco.
Ecco dove diavolo è finito Bagnasco, attento reporter del rugby piacentino sul quotidiano locale per tanti anni, non lo sapevo.
Come minimo posso garantire che Bagnasco non è il solito tuttologo sportivo prestato al rugby, ma segue da almeno 30 anni il rugby con competenza scrupolosa.

metabolik ha scritto:Questa è peggiore, ma probabilmente forzata dal caporedattore :
Si chiama Challenge Cup e la si potrebbe paragonare alla Europa League del calcio.

Dai meta, non esagerare in purismo. Mi sembra veniale, un modo per spiegare di cosa si sta parlando a gente non addentro. In fondo è corretto: la Challenge è seconda per importanza alla Champions, similmente a quanto avviene nel calcio (che tutti conoscono) per Europa League e Champions League

metabolik ha scritto:Un buon articolo, indubbiamente, cerco l'autore, vado su e giù, eccolo : Giacomo Bagnasco.
Ecco dove diavolo è finito Bagnasco, attento reporter del rugby piacentino sul quotidiano locale per tanti anni, non lo sapevo.
Come minimo posso garantire che Bagnasco non è il solito tuttologo sportivo prestato al rugby, ma segue da almeno 30 anni il rugby con competenza scrupolosa.

Non ero arrivato a vedere l'autore. Il nome dell'autore spiega la qualità del pezzo.

metabolik ha scritto:Questa è peggiore, ma probabilmente forzata dal caporedattore :
Si chiama Challenge Cup e la si potrebbe paragonare alla Europa League del calcio.
Tu non parlerai o scriverai di rugby impunemente (dal decalogo del Gombloddo).

Un buon articolo, indubbiamente, cerco l'autore, vado su e giù, eccolo : Giacomo Bagnasco.
Ecco dove diavolo è finito Bagnasco, attento reporter del rugby piacentino sul quotidiano locale per tanti anni, non lo sapevo.
Come minimo posso garantire che Bagnasco non è il solito tuttologo sportivo prestato al rugby, ma segue da almeno 30 anni il rugby con competenza scrupolosa.

Poteva andare peggio, avrebbe potuto scrivere: Tebaldi, mediano di mischia, che nel calcio si potrebbe paragonare al regista...

Diavolo d'un Garry, come hai fatto a saperlo ?
E' proprio quello che gli ha chiesto il Direttore, ma lui si è opposto e hanno raggiunto un ragionevole compromesso.
Dal decalogo del Gombloddo : se non potrai fare a meno di scrivere o parlare di rugby, dovrai trovare sempre il modo per ricordare il calcio .

AIn verità , in verità io ammetto ...

... che se leggo su un quotidiano italiano (sportivo, economico, nazionale, locale) che la Challenge è paragonabile alla UEFA League io apprezzo la scelta , il paragone e anelerei la diffusione

... che se leggessi sempre sul solito quotidiano, che "i mediani nel rugby portano il 9 e il 10, e hanno compiti paragonabili al centromediano metodista , al regista o al trequartista" , non ne sarei offeso.

.. che se leggessi che "il mediano del rugby è un po come il QB del football americano" , nemmeno.

Ma sono consapevole di essere un bifolco della nobile arte ovale.