Storia del campionato italiano e del super 10

La Storia del Rugby, le sue Tradizioni, le Leggende, attraverso documenti, detti, racconti, aforismi.

Moderatore: Emy77

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GRUN
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

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"... fino allO sfinimento", vabbuò. C'è un correttore di bozze a disposizione?
GRUN
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

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Livio Berruti è il campione più famoso tesserato per le Fiamme Oro. Per tre anni della sua vita è poliziotto, assegnato al reparto celere di Padova. Tutti i gruppi sportivi della polizia di stato sono, in ogni città, accorpati ai reparti della celere. Ma gli sportivi di alto livello sono, spesso, celerini sui generis e Livio Berruti non fa eccezione. Figlio compito e disciplinato di una solida famiglia della borghesia torinese frequenta il liceo classico, pratica prima il tennis, poi atletica leggera, specialità salto in alto. Solo in un secondo momento si scopre velocista eccelso e ottiene già da juniores tempi eccezionali (10.4 sui cento metri a 18 anni...). Il suo destino è felicemente segnato: lo attendono l'università e il servizio militare da atleta d'interesse nazionale, un autentico privilegio. Sceglie le Fiamme Oro di Padova perchè nella città veneta può frequentare le lezioni nella prestigiosa facoltà di chimica: in pratica il ritmo dei suoi giorni padovani è scandito dagli allenamenti sulla pista in tennisolite della caserma Ilardi, i gavettoni nelle camerate, le lezioni e gli esami, le gare.
In realtà il grosso dei poliziotti non graduati è formato da uomini di ben diversa estrazione sociale: si arruolano in prevalenza ragazzi provenienti da famiglie povere di zone rurali o economicamente depresse, tantissimi sono i figli di un meridione negletto e destinato a rimanere tale ancora a lungo. Non hanno molte alternative, l'arruolamento in uno dei corpi militari appare una delle poche soluzioni praticabili per sfuggire ad un futuro di stenti perpetui.
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

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Lino Banfi non ha mai giocato a rugby, credo.
In qualche modo è entrato nella storia dello sport italiano come allenatore nel pallone, Oronzo Canà consegnato ai posteri e che molto deve alle gesta del mago di Turi, Oronzo Pugliese. Ma questa è un altra faccenda...
Nel profluvio di film in cui si trova a recitare si può ricordare, con grande sforzo di buona volontà, una pellicola più celebre per il titolo che per la qualità della sceneggiatura ed i movimenti di macchina del regista Luca Davan: si tratta de "Il brigadiere Pasquale Zaccaria ama la mamma e la polizia".
Ecco, ai ragazzi arruolati negli anni cinquanta nel corpo delle guardie di pubblica sicurezza, non rimaneva poco altro da fare che amare la genitrice ed il datore di lavoro.
Il maresciallo di P.S. raffaele Todaro, intervistato da Gianmarco Calore per la sua "Storia della polizia dal 1852" e leggibile nel sito www.polpolizianellastoria.it, racconta: "Mi sono arruolato giovanissimo nel corpo nel 1952: all'epoca, per me come per tanti altri ragazzi che provenivano dal meridione l'arruolamento era il modo migliore per trovare lavoro(...). Il percorso per diventare guardia era particolarmente duro già al momento in cui facevi domanda: partivano indagini sulla tua famiglia fino a generazioni prima, alla ricerca di pregiudizi penali, politici o psichiatrici; se poi soltanto qualcuno insinuava che avevi simpatie comuniste, non solo non ti prendevano, ma anche venivi segnato in particolari liste che ti impedivano di accedere a qualsiasi concorso pubblico(...). Diventato guardia, mi hanno assegnato al Secondo Raggruppamento Celere di Padova che ricorderò sempre per lo spirito di corpo che legava tutti i commilitoni(...). Questo era lo spirito che ti permetteva molte volte di portare a casa la pelle(...). La vita di reparto era comunque molto dura: non c'erano orari di servizio, ti spedivano in tutta Italia senza preavviso... non ti pagavano gli starordinari e spesso anche mangiare un pasto caldo era un lusso (...). Una vita dura, insomma, fatta di tante rinunce e poche soddisfazioni. Oltre alla sindacalizzazione, non solo non erano ammessi, ma neanche lontanamente concepiti i rapporti diretti tra ufficiali e guardie (...). Alla guardia era addirittura preclusa la lettura di determinati quotidiani, ritenuti troppo di parte (...), fermo restando che per i primi otto anni dall'assegnazione alla sede di servizio, non si poteva nemmeno presentare la domanda di avvicinamento a casa".
GRUN
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da GRUN »

Costretti ad obbedire senza pensare, proletari senza coscienza di classe, corpi estranei in tessuti urbani che si dimostrano refrattari ad accoglierli e che li relegano ai margini (anche la caserma Ilardi è, metafora non casuale, collocata in una posizione periferica nella Padova di quegli anni), disprezzati e temuti da molti, questi ragazzi non hanno molte opportunità di socializzazione che non siano legate ai rapporti all'interno del proprio gruppo, all'interno del proprio corpo.
Forse a muovere i ragazzi a creare una squadra di rugby iniziando a correre sul campo dell'Arcella è la consapevolezza che la pratica dello sport, di uno sport, risulta essere una delle poche possibilità a loro offerte di divertimento, ma anche di crescita individuale, uno dei pochi momenti in cui riescono ad essere presenti a se stessi senza sottostare alle soffocanti pressioni delle gerarchie.
Le Fiamme Oro rugby nascono così, in un contesto amatoriale, figlie di una passione che è alimentata anche dall'ambiente nel quale i celerini comunque vivono ed agiscono.
Il rugby, lo abbiamo visto, è ormai sedimentato a Padova ed in alcune aree specifiche del Veneto; è elemento costitutivo del "terroir" sportivo, se ne parla nei bar e nelle piazze, se ne legge sui giornali, si possono vedere le partite ed i migliori giocatori italiani, si può parlare con loro passeggiando per la città. Il rugby si deposita negli strati profondi della società padovana e viene assorbito quasi inconsapevolmente, anche da quei poliziotti che alla sera fanno ritorno al secondo raggruppamento celere.
pepe carvalho
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da pepe carvalho »

bene grun grazie della voglia di scrivere... ma la storia come va avanti?
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da GRUN »

Un passettino lo facciamo anche oggi...
GRUN
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da GRUN »

Quello che nasce come lo svago prima di una decina poi di una ventina di giovanotti, presto declina verso i contesti agonistici: si decide di formare una squadra ed una società "serie". Il campo c'è (Arcella), le persone pure, i dirigenti non mancano e la risposta degli alti comandi (la figura di riferimento a Padova è il colonnello Genco) è positiva, per le ragioni illustrate pagine addietro. A motivare ulteriormente la neonata entità rugbistica è la già illustrata cervellotica riforma dei campionati, che consente alle Fiamme Oro Padova di approdare nella massima divisione a pochi mesi dalla nascita.
Reclutare in breve tempo giocatori di valore non è impresa titanica e tra poco sarà necessario capire come e dove avviene questa operazione, fondamentale per spiegare la nascita e lo sviluppo del progetto.
Certo la concorrenza dei gruppi sportivi degli altri corpi militari non è, in ambito rugbistico, così serrata come per altre discipline, come l'atletica leggera e comunque tutte quelle inserite nel programma olimpico. Soltanto l'esercito si proporrà come contraltare significativo, ma per un numero limitato di anni. Infatti nel campionato 1957/58 la squadra del X Comliter (Comando militare esercito) con sede a Napoli approda ai gironi di semifinale e la stagione successiva giunge ai quarti di finale, battuta 15-3 e 12-3 dall'Amatori Milano. Nel 1959/60 presenterà ancora una squadra molto competitiva capace di piazzarsi al quinto posto finale nella poule scudetto. Diventata Esercito nel 1960/61 inizia a perdere consistenza e nel campionato 1961/62 è mestissima ultima, con due vinte una pareggiata e ben diciannove perse, a sancire una retrocessione annunciata. Ritornerà in massima serie nel 1963/64, ma sarà ancora ultimo posto e fine del progetto, almeno ad alto livello.
pepe carvalho
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da pepe carvalho »

grun, fammi capire le fiamme oro, è la polizia, e come mai ad un certo punto calano così tanto? nessuno voleva fare il pulotto oppure c'è la concorrenza già negli anno 60 delle alte squadre?
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da GRUN »

Eeeehhhh mon cher Pepe,
tu corri troppo... Ci arriveremo: la storia delle Fiamme Oro è interessante per varie ragioni che sto cercando di approfondire. Alcune di natura squisitamente sportiva, altre di carattere sociale. In nessun altro caso del rugby italiano e forse dello sport italiano le vicende di una squadra sono così intimamente connesse a contesti socio-culturali ampi: seguire la parabola sportiva delle Fiamme Oro Padova significa leggere molti dei mutamenti che caratterizzarono due decenni di storia italiana. Certo, negli anni sessanta, specie nella seconda metà degli stessi, si determinò un'ulteriore separazione emotiva tra il corpo di polizia e larghi strati del corpo sociale, per motivi che proverò ad indicare; questo influì negativamente sul reclutamento e di conseguenza sui risultati della squadra di rugby.
Ma ora non è ancora il momento di scrivere quel capitolo...
MAX_AM
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da MAX_AM »

Sempre caro mi fu quest’ermo Grun,
e questo thread, che da tanta parte
della storia dell'esse dieci il guardo include.
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GRUN
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da GRUN »

Max-Andrea, ben ritrovato.
E' la prima volta che qualcuno mi da dell'ermo, ma poiché ami i Portishead ti perdono...
ayr
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da ayr »

GRUN ha scritto:"... fino allO sfinimento", vabbuò. C'è un correttore di bozze a disposizione?
Io potrei fare il bevitore di bozze...
Grazie al cielo l'hanno inventato a Rugby e non a Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch!
GRUN
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da GRUN »

A rendere interessante un'esperienza nelle Fiamme Oro sono, per molti giovani rugbisti in odore di servizio di leva, fattori di varia natura. La concorrenza della squadra dell'esercito è presto resa poco offensiva grazie allo stipendio che, per quanto magro, è comunque sensibilmente più alto rispetto alla misera diaria che fanti e loro sventurati simili ricevono per le loro fatiche quotidiane.
Dopo pochi anni la confluenza di molti dei migliori giocatori italiani nella squadra padovana rende la stessa forte e vincente e quindi oltremodo attraente. La presenza delle infrastrutture delle quali dispongono i gruppi sportivi della polizia di stato è un'ulteriore garanzia, che si abbina alla certezza di essere seguiti da staff tecnici e sanitari a tutti gli effetti degni di team professionistici, non allestibili dalle ruspanti ma povere e dilettantistiche società che formano il tessuto connettivo del rugby italiano.
Per questa ragione sarà possibile reclutare altri giovani atleti anche in altre città dove sono attive le Fiamme Oro: se Padova rimarrà il faro e presso la caserma Ilardi continueranno ad affluire i migliori talenti, non si dimentichi che dal 1958 al 1961 militerà nel massimo campionato anche la squadra delle Fiamme Oro Firenze, capace di arrivare nel 1960/61 al girone finale e di giocare in quella circostanza il sospirato derby con i colleghi celerini padovani, subendo peraltro due tremende sconfitte, 0-36 e 0-28...
MAX_AM
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

Messaggio da MAX_AM »

Ah beata calura estiva che costringe il ns Grun a trincerarsi nella sua magione air-conditioned e ad allietarci di copiosi italrugbystici post :-]
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GRUN
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Re: Storia del campionato italiano e del super 10

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Max_Am my dear,
la magione di Grun è rigorosamente priva di aria condizionata. Solo voluminosi e vetusti (ma efficienti) ventilatori stile Burma, così old fashioned che Somerset Maugham li avrebbe trovati adatti ad uno dei suoi racconti "coloniali"...
L'ufficio sì, quello è dotato del moderno comfort ed è da lì che scrivo, complici la crisi economica, i residui feriali e la calura spaventosa, tutti elementi capaci di diradare ulteriormente la clientela e privare di ossigeno il lavoro. Per non sprofondare nell'inedia più assoluta vado di Fiamme Oro...
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