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C' è il rischio concreto che ognuno rimane a giocare a casa propria e non so se la fir questo lo sta capendo e si sta organizzando di conseguenza

Mr Ian ha scritto: 23 apr 2020, 11:05 C' è il rischio concreto che ognuno rimane a giocare a casa propria e non so se la fir questo lo sta capendo e si sta organizzando di conseguenza

leggevo, non ricordo dove, che le linee aeree si stanno attrezzando (obbligo di mascherina, distanziamento nelle code di imbarco e posto libero tra un passeggero e l'altro). di sicuro questo farà come minimo crescere i costi dei trasporti aerei, quindi probabilmente la soluzione logistica ci sarà, ma serviranno i quattrini

Delledonne sul Pro14
https://www.zebrerugbyclub.it/lamminist ... -allrugby/

marte_ ha scritto: 2 mag 2020, 18:51 Delledonne sul Pro14
https://www.zebrerugbyclub.it/lamminist ... -allrugby/

Mi sembra un'analisi corretta, forse un po' ottimistica nello sguardo sulle altre nazioni (che troveranno sempre la forza di reagire, secondo me), ma è giusto che un leader dia una spinta d'ottimismo

Molto interessante quello che dice Zatta. Per me una vera novità.
Dice che l'Italia era stata invitata a partecipare alla Celtic League fin dalla sua fondazione. Potevamo essere quindi fra i fondatori e avremmo risparmiato tutti i milioni che ci hanno fatto pagare quando abbiamo chiesto noi di entrare.

Dalledonne: in Italia gli spettatori del rugby sono anziani. Secondo uno studio del Pro14, i nostri spettatori (Parma - Treviso) hanno un'età media di 60 anni

Io sono al 100% sulla posizione di Delledonne (avercene manager nel movimento) ma la criticità è.. come rendi il pro14 quello che dovrebbe? Come crei rivalità, interesse, ecc. Come giustamente dice, non è questione (solo) di risultati. Dei PO Benetton Munster sapevano solo gli appassionati, e neanche tutti.
Mi viene da dire che bisogna giocare di più con le squadre della propria nazione perché sono quelle che tirano di più.. ma noi ne abbiamo solo due. Fonderci con gli scozzesi, stilare la classifica dal primo al quarto e a seconda della posizione si sfida la Sudafricana, irlandese, gallese? Fare delle serie tipo PO di NBA?
Tutte le soluzioni mi sbrano deboli per dare appetibilità al ProCoso. Eppure tornare al campionato nazionale non mi sembra una grande idea

Garry ha scritto: 2 mag 2020, 20:41 Dalledonne: in Italia gli spettatori del rugby sono anziani. Secondo uno studio del Pro14, i nostri spettatori (Parma - Treviso) hanno un'età media di 60 anni

Io al Lanfranchi ho sempre visto gente di tutte le età, magari si è presa quale riferimento l'età degli abbonati.
La squadra per la nuova stagione sembra buona, cominciare a vincere con più frequenza è il modo più sicuro per fare aumentare il pubblico.

Soidog ha scritto: 3 mag 2020, 0:28

Garry ha scritto: 2 mag 2020, 20:41 Dalledonne: in Italia gli spettatori del rugby sono anziani. Secondo uno studio del Pro14, i nostri spettatori (Parma - Treviso) hanno un'età media di 60 anni

Io al Lanfranchi ho sempre visto gente di tutte le età, magari si è presa quale riferimento l'età degli abbonati.
La squadra per la nuova stagione sembra buona, cominciare a vincere con più frequenza è il modo più sicuro per fare aumentare il pubblico.

Però è anche vero che i giocatori (quindi i giovani) non vanno vedere le partite. Io ho iniziato ad andare allo stadio a 3 - 4 anni, non pretendo che altri facciano altrettanto, ma almeno giocatori...
A Parma e provincia ci saranno (a spanne) 800 - 1.000 tesserati. Sarebbe sufficiente che ne andasse allo stadio la metà, aggiungendo morose e familiari.
Di ex-giocatori non ne parliamone ne saranno dieci volte tanto...

marte_ ha scritto: 2 mag 2020, 22:31Tutte le soluzioni mi sbrano deboli per dare appetibilità al ProCoso. Eppure tornare al campionato nazionale non mi sembra una grande idea

Sono d'accordo.
Quella del campionato nazionale non è una grande idea ma è quella che dal punto di vista della comunicazione secondo me ha più senso.
Che campionato segui?" "Il *nome del campionato italiano*." Bon, fatto. Chi gioca? Eh ci giocano Treviso, Parma, Rovigo, Calvisano balbalbala. In Italia. Fine. Poi x giocano alla Champions e y in Challenge. Semplice, lineare... bon.

Io seriamente ci ho provato a spiegarla che Treviso e Zebre, ma semplicemente è dura renderlo interessante...
Abbiamo 12 squadre che giocano al campionato ITALIANO che già nessuno si caga. Poi di queste 2 ad una certa (e già è un concetto difficile da spiegare) hanno deciso di prendere e partecipare a quest'altro campionato che è una lega celtica (di squadre di Nazioni che fanno aprte del 6N e fin qui OK CI SIAMO), a cui tuttavia da un paio di anni a sta parte sono entrate due squadre sudafricane (???) che prima facevano parte di un altro campionato in cui giocano squadre neozelandesi, giapponesi e sudamericane. Poi si son stufati e SOLO queste due sono venute a giocare nel Pro14. Però non possono partecipare alla Champions Cup che è una competizione europea, perché sono sudafricane. Ma possono fare il campionato.

Ok figo dai ho capito tutto, ora? Eh ora ti fai DAZN (se sei in Italia) specificamente per queste DUE squadre solamente e preghi che facciano vedere le partite. Però non so, quest'anno è DAZN ma aspetta un attimo che magari l'anno prossimo è Eurosport, boh.
Ok ce la faccio, come rimango informato/a? Segui la pagina del Pro14 su Facebook o il fantastico forum di rugby.it.

Cioè, ma siamo d'accordo o no che è un marasma? A me quando si parla di Pro14 mi pare come quelle conferenze in cui si parla di fame nel mondo e cambiamento climatico e chiunque è seduto è un milionario arrivato col proprio jet privato dall'altro capo del mondo.

marte_ ha scritto: 2 mag 2020, 22:31Io sono al 100% sulla posizione di Delledonne (avercene manager nel movimento)

Mah, mi basta citare questo passaggio

questa crisi economico/finanziaria rischia di penalizzare soprattutto le grandi federazioni, ovvero i nostri competitor, i quali dovranno ridimensionare significativamente il loro budget per sopravvivere. Il movimento rugbistico italiano è invece abituato a vivere nelle difficoltà e ad operare in scenari di incertezza come quello attuale.

Dal punto di vista industriale aziendale una assoluta assurdità. Le crisi hanno generalmente l'effetto di eliminare i più deboli e lasciar sopravvivere i più forti.

marte_ ha scritto: 2 mag 2020, 22:31 ma la criticità è.. come rendi il pro14 quello che dovrebbe? Come crei rivalità, interesse, ecc. Come giustamente dice, non è questione (solo) di risultati.

I risultati da soli non bastano, ma è evidente che senza non fai nulla di nulla. I risultati sono condizione necessaria, ma non sufficiente.
La rivalità esiste se le squadre sono "vere": il Benetton lo è, ha una tradizione lunghissima, le zebre non esistono nel sentire collettivo.

marte_ ha scritto: 2 mag 2020, 22:31 Tutte le soluzioni mi sbrano deboli per dare appetibilità al ProCoso. Eppure tornare al campionato nazionale non mi sembra una grande idea

Il campionato nazionale non è un'opzione né economica né tecnica. Di contro il pro>12 non ha alcun senso sportivo e non si capisce come ci si poss appassionare ad un torneo senza altro senso che non siano i soldi, un torneo che può essere stravolto nella sua struttura solo ed esclusivamente per motivi di business. Come appassionarsi alla lettura di un bilancio aziendale.

Adryfrentzen ha scritto: 3 mag 2020, 10:47Cioè, ma siamo d'accordo o no che è un marasma? A me quando si parla di Pro14 mi pare come quelle conferenze in cui si parla di fame nel mondo e cambiamento climatico e chiunque è seduto è un milionario arrivato col proprio jet privato dall'altro capo del mondo.

Cacchio che invidia.
Sei riuscito a fotografare la cosa 10000 volte meglio di me.

A pagina 11 della rassegna (35 della Gazzetta) c'è una breve intervista a Martin Anayi, Ceo del Pro14
https://www.federugby.it/index.php?opti ... Itemid=988
Oltre all'attenzione verso l'Italia ci sono due cose interessanti:
-Parla di due investitori per le Zebre (mi sembra ne avesse accennato anche Delledonne)
-Parla apertamente di una manifestazione di Rugby Europe a 10 squadre provenienti da Spagna, Georgia, Germania e Romania a cui potrebbe partecipare una selezione (da capire come comporla)

Tra i vari piani B da studiare ci dovrebbe essere

-un movimento tutto nazionale a livello di club
-una alternativa alla Celtica (secondo me già chaimarla Pro12-Pro14 -Pro X in Italia non vende.

Supponiamo di tornare al campionato domestico.
Continuo a pensare che le società maggiori si comportino come le grandi aziende private italiane che hanno esportato la sede all'estero :
"Niente soldi alle franchigie e alle accademie datele a noi".ù
Nei fatti determinando un aumento del divario tra le 5-6 società di vertice , le 5-6 di rincalzo e tutte le altre.
E accettando che dovendo dividere la stessa torta (federale) sia accettabile che i migliori vadano all'estero , per giocare , forse, a volte, magari spremuti nella nazionale maggiore.
Un po' come chiedere chiudete le università, chiudete le ultime imprese nazjonali e dateci i soldi a noi e non alle PMI.
Non mi convince.

E non mi convince a partire dal fatto che le società di eccellenza del Top12 non sanno creare un prodotto che vende.Il primo problema è lì.
Non cerchiamo scuse sui vivai e i soldi: se volessero potrebbero consorziarsi e creare accademie/franchigie territoriali intersocietà per preparare i migliori elementi delle U18 e creare un circuito U20 (anche stagionale) per poi immetterli in prima squadra.

Ne butto giù uno io, di strategia opposta.
Abbandonare la Celtica (visto che non appaga) e chiamare (sfidare) i francesi a fare come nel 1793 esportare la revolution.

I francesi hanno il Top14 e il Pro D2, 14 + 16 squadre.
Proporre di estenderlo a 20 + 20, aggiungendo 10 squadre non francesi (mettiamo 6 italiane, 2 romene, 1 spagnola, 1 da decidere)
2 gironi di Top20 con le 14 squadre francesi e 6 europee - 4 italiane, 2 romene per cominciare
2 gironi di Prdo D da 1= con le 16 francesi e le restanti.

18 giornate e poi

i francesi continuerebbero con gli incontro intergirone e con i play off
gli europei farebbero gli spareggi per l'accesso alle coppe.

promozioni francesi come adesso
promozioni europee secondo la classifica delle europee

la peggior eitaliana comuqnue retrocede nel campionato di Serie A1 riformato, dove giocano le 6 del Top12 attuale non promosse e le migliori 6 della A attuale che viene portata a 24 squadre.

Possibilità: per i francesi il Top14 entra nelle TV di Spagna, Italia, Romania e forse Germania, Belgio.
per spagnoli e romeni , giocare ad alto livello
Per noi- giocare contro i francesi in maniera continuativa, a li livello che possiamo reggere.

E il titolo italiano direte?

Play off tennistici tra le prime quattro del campionato "rivoluzionario" e le prime quattro della serie A.

Un esempio possibile

Top20 Europe - A : Racing 92 , Stade Francais, Clermont, Lione, Tolone, Montpellier, La Rochelle,Treviso, Bucarest;
Top20 Europe - B : Bordeaux, Brive, Agen, Pau, Tolosa, Castres, Zebre, Timisoara

Pro D2 Europe - A : Rouen, Vannes, Nevers, Oyonnax , Grenoble, Valence, Porvence, Angouleme, Calvisano, Reggio Emilia
Pro D2 Europe - B : Aurillac, Montauban, Stade montois, Biarritz, Carcassone, Colomiers, Bezieris, Perpignan, Padova, Rovigo


A1 : Fiamme Oro, Viadana , Accademi, Biella, San Donà, Mogliano, Lazio, Verona, Noceto, Colorno, Medicei, Capitolina



Play off scudetto (Zebre ed Accademia escluse in quanto federali) esempio supposti i valori attuali

Benetton
Mogliano
Calvisano
Fiamme oro
Reggio emilia
Petrarca
Rovigo
Viadana

Play off Challenge

La due migliori europee della Top 20 , le altre due vanno in Pro D2 Europe